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Descrizione
Non siamo stati condannati, se non da noi stessi, a diventare quel che siamo. La sete di dominio non è inscritta nel nostro codice genetico.
Quella di Mason è l'analisi delle radici storiche e culturali della credenza occidentale secondo cui Dio avrebbe conferito all'uomo il dominio assoluto sull'intero creato. La riduzione in schiavitù degli animali a fini bellici o per l'allevamento ha lacerato il senso di fratellanza che l'uomo ha da sempre provato nei confronti degli altri animali, permettendo così la nascita di una cultura alienata dalla natura.
Si è così alterato profondamente il nostro rapporto con essa, con noi stessi e soprattutto quello con gli altri animali, di cui abbiamo bisogno «come compagni, come stimolatori di empatia e cura, come strumenti per alimentare e plasmare la nostra mente e come parenti che ci ricordino la nostra vicinanza al resto del mondo vivente».
L'autore ci presenta il conto che tale isolazionismo ha comportato in termini di perdita di consapevolezza, capacità di rispettare la natura e volontà di controllare le nostre derive distruttive: è proprio il nostro modo di vedere e considerare gli animali che sta alla base dell'attuale crisi ambientale e della relazione tra questa e le altre forme di oppressione sociale: la guerra, la violenza sulle donne e la schiavitù intra-umana.
Dettagli Libro
Editore | Sonda Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2015 |
Formato | Libro - Pagine: 448 - 13x21cm |
EAN13 | 9788871067612 |
Lo trovi in: | Animali |
Autore
Jim Mason vive in Virginia, è avvocato e da sempre ha focalizzato la propria attenzione sulla relazione uomo/animali.
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