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Descrizione
Dacché Nabucodonosor elevò i giardini pensili di Babilonia pur di lenire la nostalgia della sua sposa per le colline dell’infanzia, il giardino è sempre stato una seconda natura, foggiata dall’uomo in base alla sua cultura ed esperienza. Ma di questi tempi il giardino è anche un campo di battaglia ideologico ed etico fra l’«utopia suburbana» del prato sempre perfettamente curato e la ribellione antinomiana dei cultori della wilderness, discepoli di Thoreau.
Per fortuna esiste un terzo partito - quello che fu, ad esempio, di Alexander Pope, che agli architetti del paesaggio suoi contemporanei consigliava semplicemente: «Consulta sempre il Genio del luogo».
Pollan - che di Pope condivide l’ironia e il buonsenso, oltre che il piglio eclettico da filosofo, umorista, narratore e polemista - sa da quale parte schierarsi, e lo fa nel modo che più gli è congeniale: con questo volume, che riesce a essere al tempo stesso esilarante autobiografia, racconto di un’odissea intellettuale e brioso trattato di giardinaggio empirico-teorico.
Dettagli Libro
Editore | Adelphi Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2016 |
Formato | Libro - Pagine: 309 - 14x22cm |
EAN13 | 9788845930737 |
Lo trovi in: | Saggi che ispirano |
Autore
Michael Pollan insegna alla Scuola di Giornalismo dell’Università della California di Berkeley e collabora a numerosi giornali e riviste americani. Apparso in lingua inglese nel 1991, Una seconda natura è stato il suo libro d’esordio - e il quarto pubblicato presso Adelphi, dopo Il dilemma dell’onnivoro (2008), In difesa del cibo (2009) e Cotto (2014).
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