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Descrizione
Ci si può mantenere lavorando lontano dalle città? Un piccolo manuale pratico su coltivazioni e autoproduzione, e le storie di quelli che ce l'hanno fatta.
“La cascina dei nostri sogni la trovammo tra i prati dell’Alta Langa...” Dall’esperienza di chi ha lasciato Milano per la campagna, il racconto divertente degli errori da non ripetere e delle scelte che conducono al successo.
Una guida breve ma esaustiva: dai luoghi più interessanti dove cercare casa e cascina, alle domande più frequenti. Quanta terra serve per mantenere una famiglia? Contadini part time o a tempo pieno? E che cosa coltivare? L’orto. Il frutteto. Gli animali: meglio da reddito o... da compagnia? La burocrazia e le collaborazioni necessarie. E non dimenticate i figli!
"I pareri sono discordi. C'è chi mi chiede: "Ma quando torni a vivere nella civiltà?". Molti invece mi tempestano di richieste: "Ma tu come hai fatto? Lo farei anch'io, non ne posso più di questo delirio, qui a Milano (Torino, Roma, Treviso ...)".
Vivo in campagna da molti anni, e ci sono arrivata un po' per scelta e un po' per caso, perché la vita è così. Ho fatto e ancora faccio vita agricola (da coltivatore diretto): ho allevato capre, imparato a fare il formaggio, coltivato ortaggi e piantato alberi da frutta. Ho imparato a potare e a usare la falce (mestiere difficilissimo). Tutto questo sempre continuando a fare un mestiere cittadino, seduta a una scrivania e davanti a un computer, grazie alle potenzialità della rete.
Ho scritto Vado a vivere in campagna. Dieci regole: dal sogno al progetto, pensando a tutti quelli che credono che il trasferimento in campagna sia una comoda passeggiata. Non è esattamente così, anche se è auspicabile che più persone, famiglie e comunità, tornino a presidiare i territori rurali della nostra penisola. Ritengo che bisogna re-inventare il rapporto tra comunità rurali e urbane, tra centro e periferia. un discorso complicato, su cui sociologi e urbanisti avranno molto da dire.
Il mio libretto, invece, è un vademecum semiserio, ricco di vita vissuta e di consigli pratici, e aiuterà -spero- a muovere i primi passi con qualche consapevolezza in più." Roberta Ferraris
Dettagli Libro
Editore | Terre di Mezzo Editore |
Anno Pubblicazione | 2011 - 2012 |
Formato | Libro - Pagine: 56 - 10x15cm |
EAN13 | 9788861891937 |
Lo trovi in: | Racconti, Letteratura e Diari di viaggio |
Autore
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Recensioni Clienti
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Alberto
Acquisto verificato
Voto:
errore mio senza leggere bene non avevo capito che il libro fosse solo 50 pagine, ho speso 10 ? che per il mio portafoglio erano troppi... Per il libro, interessante ma conclusioni a cui avevo già spesso pensato usando il cervello. Cmq. non mi sento di sconsigliare il libro, anzi lo farò leggere a chi mi dice che vuole andare a vivere in campagna, un prezioso riassunto di quanto bisogna pensarci davvero prima di farlo. Grazie per avermelo fatto leggere.
Marco
Voto:
"Vado a vivere in campagna" è una fantastica guida molto utile per tutti quelli che vogliono vivere con la natura e lontano dalla fusione delle città. Queste regole ci insegnano che è veramnte possibile e facilmente realizzabile vivere in campagna in serenità e lavorare la terra in maniera semplice. Lo consiglio.
Francesco
Acquisto verificato
Voto:
Mi aspettavo un libro formato libro e invece mi è arrivato un libro formato vangelo tascabile. Gurdate anche le dimensioni quando acquistate un libro! Cmq è una lettura agile e divertente e dice tante cosine interessanti ma, chiaramente, non presenta uno studio organico della vita in campagna: non è questo il suo scopo. Roberta a un certo punto parla di permacultura in riferimento agli orti sinergici, ma in permacultura non si compra il mangime per il bestiame, non si comprano concimi, non si fanno allevamenti per vendere roba e non si usano trattori per raccogliere il fieno, a meno di non alimentarli con cose diverse dalla benzina: la permacUltura non è agricoltura nè permacOltura, quindi chi volesse praticare la permacultura può avvalersi di qualche nozione agreste tradizionale come quelle esposte in questo libro, ma poi è chiamato a superarle in qualche modo.