Ritorno al Cuore - Anteprima del libro di Niccolò Branca
L'inizio di un nuovo anno
Eccoci all’inizio di un nuovo anno, tradizionalmente carico di Speranze, attese e buoni propositi.
Il cambio di calendario è, senza dubbio, uno dei momenti della vita in cui siamo più propensi a osservare l’avvicendarsi delle cose. Per questo, di solito, ci avviciniamo all’anno nuovo con progetti, fantasie, desideri, ripromettendoci di devolvere tutti i nostri sforzi e la nostra volontà alla loro realizzazione.
Nel nostro immaginario, infatti, un ciclo si conclude e ne inizia magicamente uno tutto nuovo da un momento all’altro. Come se la storia - quella di ognuno di noi e quella universale - non fosse un continuum, come se esistesse soluzione di continuità tra un anno e l’altro.
Capodanno in fondo è la festa della Speranza, la Speranza in un domani benevolo.
Così, allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre, anche questa volta un istinto arcaico ha indotto moltissime persone di ogni parte del globo ad appellarsi alla buona sorte, con una serie di consuetudini di antica origine.
Si tratta per lo più di rituali simboleggianti fortuna e abbondanza, perseguiti con scaramanzia anche dai più scettici. E poi, l’immancabile vortice di feste, botti, brindisi e abbuffate che, proprio perché lo sottolineano, sembrano voler esorcizzare il timore di quel tenue istante che separa il passato dal futuro.
Il cambiamento in effetti, anche quando è carico di aspettative gioiose, può incutere paura. Si tratta pur sempre di avventurarsi verso l’ignoto e abbandonare ciò che è noto e sicuro. Per quanto stretto, monotono, incolore o insoddisfacente possa essere.
Per questo si guarda flesso al passato con un po' di nostalgia e attraverso lenti colorate di rosa.
Ma ecco cosa succede. Tra positivi pronostici rivolti al futuro, qualche ansia da cambiamento o cieco attaccamento al passato, il grande assente è, ancora una volta, il presente.
E fondamentale essere consapevoli che ogni meta, ogni buon proposito che proiettiamo nel futuro, rappresenta in realtà l’ennesima costruzione mentale a cui ci aggrappiamo per evitare di vivere il momento presente, il qui e ora, che è invece l’unica vera opportunità che abbiamo per trasformare noi stessi.
Vivere il presente è l’unica possibilità che abbiamo.
Mettendo invece troppo sforzo, tensione e ostinazione nel progettare il futuro, con l’illusione che potrà essere esattamente come lo immaginiamo, spesso ci scordiamo di cogliere la grazia che il presente ci sta già offrendo.
Il cambiamento, infatti, non ha bisogno di un nuovo calendario per manifestarsi. Accade di continuo, ogni mese, ogni giorno, ogni ora, ogni istante.
Il cambiamento accade indipendentemente dalla nostra volontà e, non di rado, anche dalla nostra consapevolezza. E accade da sé - senza sforzo, senza impegno - quando ci lasciamo andare, quando abbandoniamo le sovrastrutture e le identificazioni che la quotidianità propone e impone.
Non è uno sforzo mentale, ma piuttosto un lasciare fluire liberamente. Ogni cosa segue spontaneamente il suo corso, proprio come fa l’acqua di un ruscello.
Quel che possiamo fare però, è abbassare le difese, le resistenze, le barriere, e mettere a disposizione le nostre energie affinché tutto ciò possa fluire al meglio, affinché la nostra essenza più profonda possa sbocciare.
Allora, nella totale presenza e nella consapevolezza, saremo sempre più in grado di abbandonare ogni pretesa di previsione, ogni smania di controllo, lasciando che sia la Vita stessa a plasmarci con il suo fluire, momento dopo momento.
Stare nel fluire
Questi sono momenti della vita in cui tutti sperimentiamo inconsapevolmente lo "stare nel fluire! Sono momenti in cui tutto scorre, in cui la nostra mente è attenta e rilassata, in cui tutto sembra andare per il verso giusto. Comunemente li definiamo momenti magici! forse perché ci rendiamo conto della loro sporadicità, della loro perfezione.
Quando stiamo nel fluire siamo in uno stato naturale in cui tutti gli aspetti della mente, le emozioni e le percezioni corporee si allineano su un’unica frequenza. Possiamo percepire uno stato di interezza psico-fisica e ogni parte si esprime al suo meglio: la mente è lucida e focalizzata, le emozioni ci donano la loro forza positiva e il corpo è leggero e armonioso.
Ci sentiamo noi stessi al cento per cento e possiamo interagire con la realtà perché ci sembra di vederla più chiaramente. Le relazioni con gli altri, le decisioni che prendiamo, le cose che facciamo, tutto scorre. Non ce più paura di sbagliare, non ci sentiamo soli, non ci sono ostacoli o difficoltà, solo esperienze. Mi viene in mente l’immagine di un fiume che scorre, l’acqua fluisce, passa intorno ai sassi, forma cascate, scende verso valle, incessantemente.
Ma perché non stiamo sempre così?
In effetti, se questo stare nel fluire fa parte di noi, se è vero che tutta la nostra vita potrebbe essere un “momento magico” come mai non accade?
Quando ci facciamo queste domande è come se qualcosa si fosse già risvegliato, è come se riuscissimo a vederci da fuori, a osservarci.
Allora, se riusciamo ad approfittarne per guardare meglio, potremo scoprire che ci sono diverse cose di cui non siamo consapevoli, che ci condizionano e che interferiscono con ciò che potremmo essere.
Daremo così inizio a un lieve ma costante cambiamento - giorno- dopo giorno, momento dopo momento - riducendo le interferenze, fino a che non sentiremo di nuovo quella sensazione di interezza che ci piace tanto e che ci fa vivere meglio.
Stare nel presente
Uno dei temi di cui si parla molto ultimamente è la tendenza a lamentarsi. Forse ci colpisce particolarmente perché siamo in un periodo di crisi ed è proprio in momenti come questo che la mente collettiva si sofferma ad analizzare comportamenti che in tempi normali passano inosservati.
Questo testo è estratto dal libro "Ritorno al Cuore".
Data di Pubblicazione: 2 ottobre 2017