SALUTE E BENESSERE   |   Tempo di Lettura: 6 min

Accogliere i Doni della Meditazione

Accogliere i Doni della Meditazione - Daniel Lumera - Speciale

Fermati, contempla il mondo che ti circonda, respira profondamente. Lasciati guidare dalla voce gentile di Daniel Lumera verso una nuova consapevolezza.

Fermati ad ammirare il paesaggio

Stavo percorrendo in bicicletta il tratto che dalla piccola città di Alghero, in Sardegna, prosegue verso il paese di Bosa. Una strada tortuosa immersa nel verde, che costeggia il litorale ovest dell'isola.

Il paesaggio è dominato dalla macchia mediterranea e le scogliere vulcaniche di trachite rosa scendono giù a picco sul mare. Un mare azzurro il cui profumo intenso di pulito fa amore con le fragranze rilasciate nell'aria dal mirto, dal rosmarino, dal lentisco e dal cisto.

E un cielo nel quale non è difficile vedere grifoni, falchi pellegrini o, addirittura, aquile reali. Penso sia un'esperienza che almeno una volta nella vita si dovrebbe fare. Arrivato a Bosa feci una pausa e chiamai mio padre.

«Ti sei fermato ad ammirare il paesaggio?» fu la prima cosa che mi chiese.

Fermarsi è un atto fondamentale. Ci permette di vedere, di accorgerci, di poter contemplare. Permette ai sensi di entrare nella meraviglia, di portare dentro di sé, nei polmoni, nel sangue, nel cervello, impressioni vive. Ѐ come nutrirsi.

Portarsi dentro i paesaggi è possibile a patto di essersi fermati. Un atto così semplice contiene un potere smisurato: quello di farci diventare profondi nelle cose, di entrare nell'abisso di noi stessi attraverso le esperienze.

Meditazione - Respiro

Tutto corre... dentro di noi

Fermarsi è rendersi conto, divenire consapevolmente presenti, lucidi. Fermarsi è fare casa con ciò che c'è. Quando è stata l'ultima volta in cui ti sei fermato ad ammirare un paesaggio? A respirare un istante? Semplicemente respirare. Sentire l'aria, la vita, te stesso. Sentirti vivo.

Ma anche, banalmente, quando è stata l'ultima volta che ti sei fermato a guardare davvero una vetrina? Sentire un artista di strada. Osservare uno stormo di uccelli in volo.

Magari sta accadendo proprio adesso. Magari... perché invece tutto corre, soprattutto dentro di noi. Corrono i pensieri, le preoccupazioni, l'analisi dei fatti, i calcoli, gli obiettivi, le aspettative, le interpretazioni, i desideri, le strategie e i sotterfugi.

Tutto corre perché prima di ogni altra cosa a correre vorticosamente è la nostra mente.

Meditazione - Benessere

Vivere in fuga

La verità è che siamo stati educati per vivere in fuga. Da noi stessi, dalle grandi questioni esistenziali, dalle paure, dalle insicurezze, dalla sensazione di solitudine. Ci anestetizziamo a fondo e finché è possibile. A oltranza.

Riempiamo le nostre vite con cose inutili, ci rifugiamo nell'effimero, nella chimica, nelle evasioni, nelle relazioni sbagliate in cui non c'è più fiducia. Ci hanno insegnato a correre fin da quando eravamo piccoli, per non rimanere indietro, per stare al passo.

Siamo così assuefatti a questo tipo di corsa che ci siamo anche dimenticati di chiederci dove stiamo realmente andando; ci siamo dimenticati che la vita è qui, ora.

Che è possibile essere pienamente soddisfatti di questo istante, dell'amore delle persone che ci stanno vicino, di ciò che già è presente nella nostra esistenza e diamo per scontato.

Meditazione - Qualità della vita

Fermarsi dentro

Ci sono due modi per fermarsi: dentro e fuori. Il fermarsi dentro, nella cultura occidentale, rappresenta un oceano pressoché inesplorato. Eppure, ci sono sempre più persone tra noi che stanno integrando questa possibilità nel proprio stile di vita, ottenendo grandi benefici.

Cosa vuol dire fermarsi dentro? Significa arrestare la mente. Pulsioni, istinti, desideri, progetti, obiettivi, idee, pensieri, emozioni, ruminazioni, ossessioni, ricordi, fantasie, opinioni, giudizi, immaginazioni.

Dentro abbiamo acque inquiete. Vortici. Fermare la mente rende le acque interiori limpide, quiete, come il mare piatto quando riflette la luce del tramonto. Una straordinaria consapevolezza fiorisce nel nostro essere.

Così è la mente dei puri, dei bambini e di chi apprende arte della meditazione. Può vedere chiaro e limpido il miracolo della vita. Ha occhi, orecchie, naso e bocca per entrare nel mondo.

Meditazione - Serenità

Meditare

L'acqua cristallina del mare quando si fa olio nelle sere d'estate. Ѐ forse l'immagine più vicina alla mente meditante che io conosca. Quiete e bellezza modellano il mare. Fa venire proprio voglia di fermarsi a guardare. Sentire.

C'è un mistero silenzioso che vela le acque. Proprio lì, su quella superficie, scompare il tempo. Rimaniamo sospesi fino a quando un sospiro ci richiama nel mondo. C'è speranza. Meditare è una possibilità reale, naturale, disponibile a tutti.

Fermarsi. Fermarsi è prendersi una vacanza da se stessi e dal mondo. Le cose possono davvero andare avanti anche senza di noi, senza la nostra pressione e il nostro ossessivo controllo.

A tante cose dovremmo permettere di venire da sé. L'amore, per esempio. Ciò che è destinato a essere, è già avvenuto. Attende solo la nostra pazienza per potersi manifestare.

Meditazione - Contemplazione

La piccola pianta

Una volta avevo una piccola pianta. Avrei voluto che crescesse in fretta, vedevo già l'albero possente. E l'innaffiai. La bagnai con l'acqua per alimentarla. Ma l'acqua dell'impazienza non disseta. Secca e porta arsura.

Dentro quell'acqua ci ho affogato «il tempo giusto». E la pianta, anziché divenire albero, morì. Se solo avessi lasciato spazio al tempo, anziché al mio desiderio, quell'albero sarebbe venuto da sé.

Fermarsi. Fermarsi è disimparare. Guardare le cose, gli altri, la vita e se stessi senza più sapere. Senza l'idea di avere ragione, che esista una ragione o che ci sia una ragione che non sia amore.

Fermarsi è vedere le cose eliminando il filtro di definizioni, opinioni e pensieri su di esse. Liberi dalla mente e dai suoi perché. Disponibili al sentire. Liberi da ciò che si sa per imparare a essere ciò che si è.

Meditazione - Conoscenza di Sé

Che cosa mi ha insegnato la meditazione

E più ci si libera, più si accede a una nuova conoscenza. Mi tornano alla mente le parole di Nisargadatta Maharaj, un saggio indiano del secolo scorso. Diceva: «Per diventare un ingegnere devi imparare l'ingegneria, ma per diventare (realizzare) Dio, dovrai disimparare tutto. Dio è la fine di ogni desiderio e conoscenza».

Fermarsi. La meditazione mi ha insegnato a vivere con me stesso a conoscermi sempre più in profondità.

Molte persone la vedono come una pratica boriosa e inutile. Nutrono l'idea stereotipata del barbuto silente che vive una vita passiva e priva di divertimenti, costantemente immerso in un'austera lentezza.

Eppure, attraverso la meditazione ho imparato a ridere di gusto. Leggero. O meglio, ho smesso di ridere degli altri e ho imparato a ridere di me, dei lati grotteschi e drammatici della personalità e dell'ego, del bisogno di conferme, di approvazione, di apparire e di ricevere attenzione. 

Data di Pubblicazione: 10 gennaio 2025

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