SALUTE E BENESSERE   |   Tempo di Lettura: 9 min

Agopuntura e moxibustione: Le basi teorico-pratiche

Manuale Pratico di Agopuntura - Gabriele Piuri - Speciale

Che cos'è un punto di agopuntura? Come trovare il tuo benessere? Scoprilo, leggendo l'anteprima del libro "Manuale Pratico di Agopuntura" di Gabriele Piuri.

Agopuntura e moxibustione: Le basi teorico-pratiche

Il sistema dei meridiani con i relativi punti di agopuntura, così come li conosciamo oggi, è frutto di un'acquisizione di conoscenze graduali sviluppatasi nel corso dei secoli. Benché la leggenda sembri indicare che siano stati scoperti prima i punti di agopuntura rispetto ai meridiani — che in questo libro verranno trattati nella Parte III -, non c'è totale accordo su questo tema.

Secondo una prima teoria, i canali di agopuntura sono stati riconosciuti per primi grazie alle sensazioni suscitate dal massaggio o dalla pratica di ginnastiche medicali come il Qi Gong.

La seconda teoria sostiene invece che, nel corso dei secoli, gli sciamani e i guaritori avrebbero scoperto come, durante le malattie, si manifestassero spontaneamente dei punti dolenti o dolorabili la cui stimolazione mediante il massaggio, il calore e l'infissione di oggetti acuminati poteva alleviare alcuni sintomi: nella tradizione, erano visti come il luogo di penetrazione dei demoni responsabili della malattia, che potevano però essere allontanati trattando le relative parti.

Nel tempo, l'identificazione di punti apparentemente indipendenti ha portato alla scoperta di certe affinità che hanno permesso di tracciare il percorso dei meridiani e di raggrupparli in gruppi specifici con funzioni peculiari. I punti di agopuntura sono collegati tra loro per l'appartenenza ai singoli meridiani, ma possono essere ulteriormente suddivisi in base alla loro funzione.

 

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Che cos'è un punto di agopuntura?

Esistono punti di comando per ogni necessità: ci sono i punti Shu antichi e i punti Shu dorsali, i punti Yuan, i punti Luo, i punti Mu e i punti Hui; i punti chiave degli otto meridiani straordinari, i punti Finestra del Cielo e i punti Vento, oltre ai dodici punti Stella del Cielo e ai tredici punti Demone di Sun Simiao.

È possibile immaginare ognuna di queste diverse categorie di punti come artigiani differenti, ovvero i punti “elettricista”, i punti “idraulico”, i punti “piastrellista”, i punti “muratore” e così via. Ciascuna categoria è specializzata in una particolare funzione, ma se si desidera ristrutturare casa, servono tutte e ognuna deve portare avanti il suo lavoro.

È evidente che ciascuno dei punti/artigiani sappia cambiare una lampadina, ma se si ha bisogno di rifare l'impianto elettrico, è meglio rivolgersi a un elettricista piuttosto che a un idraulico.

Allo stesso modo, se si vuole sostenere lo Yin di un organo, meglio stimolare un punto Mu, mentre se il proprio intento è sostenere lo Yang di un viscere, meglio stimolare un punto Shu dorsale — nella Parte III di questo volume, descrivendo i meridiani e i punti di agopuntura, analizzerò in dettaglio le funzioni specifiche di ogni punto e la categoria di punti di comando alla quale appartengono.

Immaginando il decorso di un meridiano come una corrente marina che attraversa il mare, è facile pensare ai punti di agopuntura come a quelle zone in cui l'energia affiora e diventa più agevole manipolarla e indirizzarla. I punti di agopuntura sono come la toppa della chiave che permette di attivare una funzione, di aprire o chiudere una determinata porta e, quindi, di influenzare la circolazione energetica dell'organismo.

 

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Se identificare un punto di agopuntura sul piano energetico e funzionale può sembrare facile, non si può dire altrettanto dell'identificazione anatomica delle strutture che costituiscono meridiani e agopunti. Sebbene siano state formulate varie teorie per spiegare il substrato anatomico dei meridiani, si è ancora lontani dal comprenderne i particolari: di conseguenza, i meccanismi alla base dell'efficacia dell'agopuntura rimangono ancora non completamente spiegati.

Un interessante articolo scientifico pubblicato nel 2002 da un gruppo di ricercatori del Vermont ha ipotizzato che la rete dei punti di agopuntura e dei meridiani si possa vedere come una rappresentazione della rete formata dal tessuto connettivo interstiziale.

Per verificare questa ipotesi, Langevin e Yandow hanno mappato i punti di agopuntura in sezioni anatomiche seriate di un braccio umano, registrando una corrispondenza dell'80% tra i siti dei punti di agopuntura e la posizione dei piani di tessuto connettivo intermuscolare o intramuscolare nelle sezioni di tessuto post mortem.

La relazione anatomica tra punti di agopuntura/meridiani e piani del tessuto connettivo apre prospettive interessanti per la comprensione del meccanismo d'azione dell'agopuntura.

Inoltre, suggerisce un ruolo cruciale del tessuto connettivo interstiziale.

Un altro studio, pubblicato nel 2019 da un gruppo di ricercatori austriaci, cerca di fare chiarezza sulle strutture anatomiche correlate con i meridiani.

 

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In contrapposizione con quanto ritenuto fino a oggi, emerge che questi non seguirebbero i fasci nervosi o i vasi sanguigni. I punti di agopuntura sarebbero invece ben identificabili nella matrice connettivale e in stretta relazione con le fasce anatomiche, ovvero con quegli strati di tessuto connettivo che ricoprono i muscoli, i gruppi di muscoli, i vasi sanguigni e i nervi, unendoli e contemporaneamente permettendo loro di scivolare delicatamente gli uni sugli altri.

Ricerche di questo tipo sono di grande aiuto perché indirizzano verso una comprensione più fine dei meccanismi d'azione dell'agopuntura.

Per capire meglio questi concetti, la professoressa Helene Langevin ha avanzato una teoria interessante che utilizza come chiave di lettura del meccanismo d'azione dell'agopuntura la sensazione — nota come De Qi — che si evoca con la puntura dell'ago.

Il De Qi è ampiamente considerato essenziale per l'effetto terapeutico dell’agopuntura ed è rappresentato da una caratteristi ca sensazione di puntura, percepita dal paziente, e dalla sensazione di "presa dell'ago” percepita dall'agopuntore, che avverte la trazione e l'aumento di resistenza all'ulteriore movimento dell'ago nei tessuti.

L'ipotesi formulata dalla ricercatrice prevede che il De Qi sia dovuto all'accoppiamento meccanico tra ago e tessuto connettivo, con l'avvolgimento delle fibre connettivali attorno all'ago, e che la sua manipolazione trasmetta un segnale meccanico alle cellule del tessuto connettivo tramite una “meccanotrasduzione” che potrebbe spiegare gli effetti locali e a distanza dell'agopuntura, nonché quelli a lungo termine.

Raccontando queste ricerche spero di non aver destato eccessive preoccupazioni: per stimolare correttamente un punto di agopuntura — ci tengo a ricordarlo - non è sempre necessario utilizzare gli aghi. Benché richieda più tempo e dia effetti meno duraturi, anche il massaggio permette di attivare il riflesso di meccanotrasduzione che ricalca in tutto e per tutto il meccanismo d'azione dell'agopuntura.

 

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Come massaggiare un punto di agopuntura

Il mio primo contatto con la Medicina Tradizionale Cinese è stato mediato dallo studio e dalla pratica dello Shiatsu. Durante gli anni dell'università, sono stato un allievo della scuola milanese Aiki Shiatsu Kyokai diretta dal dottor Umberto Mosca.

Di pari passo con lo studio approfondito dell'energetica cinese, mi ha insegnato a trovare, sentire e massaggiare i punti di agopuntura. Con gli anni, poi, mi sono reso conto di come questa abilità sia tanto basilare da essere indispensabile per una pratica eccellente dell'agopuntura.

Quando oggi pungo un punto, sono abituato a ricercare con l'ago la stessa sensazione. Ho bisogno di “sapere” di essere nel posto giusto.

Un punto di agopuntura rappresentato su un atlante ci dà solo un'indicazione della sua proiezione sulla superficie corporea, ma non descrive in modo inequivocabile la sua reale posizione. Come in una mappa del tesoro, sotto la croce bisogna scavare.

Allo stesso modo, i punti di agopuntura sono nascosti tra muscoli, tendini, legamenti, molto più in profondità di quanto la mappa di un meridiano stampata su un foglio possa far pensare. Per massaggiare un punto di agopuntura è necessario, prima di tutto, trovarlo.

 

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La sua localizzazione è descritta con dettagliati riferimenti anatomici, che permettono di circoscrivere molto l'area in cui cercarlo, ma poi è importante rintracciarlo davvero sul paziente o su sé stessi. In che Modo?

Scorrendo la superficie cutanea sopra un punto di agopuntura, si può percepire una sorta di infossamento, una caduta di tensione, un avvallamento che invita a cercare più in profondità. Seguendo il decorso di un meridiano, si possono riconoscere diversi punti di agopuntura, che sono come le tante stazioni di una linea della metropolitana.

Una volta identificato con qualche certezza il punto, per massaggiarlo correttamente è importante aumentare gradualmente la pressione, portandola più in profondità, senza fretta: insomma, corteggiandolo un po'. Per riuscire a muovere il Qi con le dita, bisogna prima di tutto che l'energia si fidi di chi la sta esercitando.

Pensare che questo avvenga premendo di colpo, con tutta la propria forza, su quel povero punto è del tutto illusorio. Con una pressione sempre più circoscritta, si avrà la sensazione che, poco alla volta, le fasce muscolari superficiali allentino la tensione, permettendo di arrivare al punto con sempre maggiore facilità.

Nel giro di 1-2 minuti, la pressione deve farsi più decisa, senza mai risultare dolorosa. In quel momento va protratta per il tempo necessario a raggiungere un buon effetto terapeutico.

 

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Data di Pubblicazione: 27 marzo 2023

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