SALUTE E BENESSERE

L’Alchimia delle Acque Aromatizzate

Acque Aromatizzate - Anteprima del libro di Francesca Più

Cosa sono le acque aromatizzate

Le acque aromatizzate assicurano una fusione tra le proprietà dell’acqua e quelle di verdura, frutta, spezie, erbe aromatiche e superfood. Gli ingredienti messi a bagno nell’acqua, in base alle combinazioni “alchemiche” utilizzate, daranno benefìci e sapori differenti. Lasciando gli ingredienti prescelti in infusione per un minimo di quattro e fino a otto ore (ancora meglio se per tutta la notte) l’acqua si caricherà di ulteriori e specifici nutrienti, agenti depurativi e detossificanti e diverrà piacevolissima e gustosa da bere, senza aggiungere alcun insaporitore concentrato o zuccheri di alcun tipo. Quest’ultimo punto è di significativa importanza, soprattutto se si pensa a quanto l’acqua sia spesso evitata per il suo gusto neutro e insapore.

Come preparare un'acqua aromatizzata

Le possibilità di combinazione sono infinite. Le basi delle preparazioni possono però essere differenti. A seguire alcune varianti.

L'ammollo

Il metodo più facile (ma meno intenso come aroma che ne deriva) è l’ammollo.

Si prende una caraffa, possibilmente di vetro, con la quantità d’acqua fresca desiderata (per l’assunzione giornaliera sono consigliati 2l a persona).

  • Si tagliano frutta e verdura a fette sottili e si aggiungono all’acqua.
  • Si aggiungono spezie, erbe aromatiche e superfood.
  • Si lascia riposare l’acqua in frigorifero lasciando in infusione preferibilmente per tutta la notte (o per un minimo di quattro-sei ore). Più si lascia in infusione la miscela, più la concentazione degli aromi vegetali nell’acqua sarà elevata.

A questo punto, l’acqua sarà pronta per essere bevuta.

Se la si vuole trasferire in un altro contenitore si può filtrare con un colino (anche se ciò non è necessario; anzi, se si vuole fare un ulteriore pieno di micronutrienti e fibre si può mangiare anche quel che rimane di frutta e verdura).

Il setaccio

Questa modalità, seppure un poco più impegnativa, permette di ottenere un’acqua aromatizzata dal gusto molto intenso.

Ecco i passaggi da eseguire:

  • Frullare gli ingredienti e ridurli in purea.
  • Posizionare la purea in un setaccio o colino.
  • Mettere il setaccio con la purea nella brocca o nella caraffa, aggiungendo l’acqua. Si consiglia di lasciare riposare per un po’ l’acqua con la purea nel setaccio. Così facendo i sapori si intensificheranno maggiormente.

La "schiacciata"

Il terzo metodo è il più utilizzato:

  • Dopo aver preparato e tagliato gli ingredienti, li si posiziona in fondo al contenitore prescelto.
  • Con una forchetta o un pestello si schiacciano gli alimenti, cosicché ne venga rilasciato il sapore.
  • Dopo questo passaggio si può aggiungere l’acqua.
  • Mescolare e lasciare riposare in frigorifero almeno quattro ore prima di assumerla.

La labilità delle vitamine fa si che sia preferibile consumare l’acqua aromatizzata in breve tempo. Al massimo si può conservare per due-tre giorni (meglio se in frigorifero).

Alimenti biologici di stagione

Un altro suggerimento per una buona riuscita delle preparazioni è quello di scegliere vegetali non trattati chimicamente (ancor meglio se al naturale o biologici), preferendo prodotti provenienti dal territorio circostante e nel rispetto della stagionalità.

Anche le ricette di questo libro sono suddivise per stagione: i prodotti agricoli di stagione assicurano la presenza delle caratteristiche nutrizionali migliori per quel clima e quel periodo dell’anno, e queste caratteristiche corrispondono alle esigenze proprie dell’organismo in quello stesso periodo.

La perdita dell’abitudine a un’alimentazione in armonia con questo ritmo biologico e naturale, dovuta alla perenne disponibilità nei supermercati di ogni genere di frutta e verdura per tutto l’anno, è sicuramente uno dei fattori che hanno contribuirò a indebolire la salute umana.

Il ritmo circadiano degli organi e l’orologio biologico umano sono in linea con quello del pianeta e tenerne conto è sicuramente vantaggioso,

Si possono fare eccezioni per alcuni tipi di frutta esotica e superfood che sono in pratica dei veri e propri farmaci e integratori di micronutrienti naturali utilissimi.

La qualità dell'acqua

Per trarre dall’acqua i massimi benefici occorre che essa risponda a determinate caratteristiche. Quelle fondamentali sono:

  • corrispondenza a uno stato naturale;
  • temperatura adatta;
  • assenza di inquinamento e/o impianto di depurazione fai da te.

L'acqua al suo stato naturale

L’acqua migliore è ovviamente l’acqua di fonte sorgiva, incontaminata e fresca.

Se si è fortunati e si vive in montagna, o se si ha modo di reperire questo tipo di acqua, si è già a un buonissimo punto di partenza.

Più l’acqua si avvicina al suo stato naturale, più è strutturalmente e quindi vibrazionalmente risonante con l’organismo umano.

L’acqua, molecola formata da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno, può trovarsi allo stato liquido o solido sotto forma di ghiaccio dalla struttura cristallina. Uno degli aspetti più interessanti dell’acqua è la presenza di diversi raggruppamenti a grappolo alfinterno di essa quando si trova allo stato liquido. Secondo alcuni studiosi questi grappoli molecolari delineano la sua capacità di scomporsi e ricomporsi strutturalmente.

Nell’acqua di alta montagna e sorgiva, la formazione dei grappoli è dovuta al movimento che la fa scorrere dalla sorgente, attraverso sassi e pietre e fino al mare.

Questo viaggio naturale rappresenta in pratica un generatore energetico che va a polarizzare gli atomi contenuti nelle molecole dell’acqua, formando un “legame a idrogeno” vibrazionalmente altissimo rispetto a quello ottenuto nelle tubature degli impianti dell’acquedotto. L’acqua di questo tipo è basica (il suo pH si aggira su un valore di 8 o superiore), ed è proprio l’alcalinità naturale da cui si possono trarre i maggiori benefici.

Temperatura

Il dottor Paul Kouchakoff, medico russo operante a Losanna negli anni Trenta del Novecento, svolse interessanti studi riguardo alla correlazione tra la leucocitosi digestiva nel corpo umano e le temperature di cottura degli alimenti, acqua compresa.

La leucocitosi digestiva è un innalzamento nel sangue del numero di leucociti (globuli bianchi) che si presenta dopo l’assunzione di cibi cotti (o meglio, che nella cottura hanno superato la temperatura cosiddetta “critica”). Questa reazione immunitaria è quella che l’organismo attiva quando viene attaccato da agenti esterni.

Ogni alimento ha una sua propria temperatura massima alla quale esso può essere portato senza che la sua assunzione comporti cambiamenti nel corpo a livello ematico.

Queste temperature normalmente oscillano dai 42 ai 97 °C. Quella dell’acqua è 87 °C. Quindi il suo consumo a uno stato ideale deve basarsi su acqua riscaldata al massimo fino a quella soglia di temperatura, ma ancora meglio se a temperatura ambiente o tiepida.

Inquinamento e depurazione fai da te

Chi non ha a disposizione un’acqua genuina o di sorgente, sicuramente si potrebbe domandare come rendere l’acqua del rubinetto di casa propria più “viva” e meno inquinata possibile. Cloro e calcare imperversano ovunque, ma è ormai possibile trovare nell’acqua gli inquinanti più diversi e inaspettati. I metodi di depurazione e filtraggio dell’acqua sono però ormai numerosissimi e più che efficaci. Le tecniche e gli approcci naturali con materiale di facile reperibilità e soprattutto economici sono i più ambiti e salutari. Ovviamente non in tutte le situazioni sono applicabili le stesse soluzioni, dato che talvolta non è l’acqua stessa a essere inquinata in origine, ma sono le tubature con le quali arriva all’utenza finale che cadono a pezzi do la contaminano.

A seguire si segnalano alcuni accorgimenti e metodi che chiunque può intraprendere a casa propria per provare a depurare l’acqua del rubinetto in modo semplice.

Depurazione tramite decantazione

Il cloro è un elemento volatile. Difatti bastano ventiquattro ore per farlo evaporare. Ottima prassi è lasciare decantare l’acqua del rubinetto per quel periodo di tempo prima di assumerla. Sarà quindi sufficiente mettere l’acqua in una bottiglia di vetro (o una brocca) lasciandola a riposo e senza tappi o coperchi, permettendo così al cloro di evaporare.

Depurazione con l'argilla

Rimedio antico per eccellenza, l’argilla ha caratteristiche chelanti, assorbenti e rimineralizzanti, e per questo è indicata per disintossicarsi da sostanze di rifiuto, radiazioni e metalli pesanti.

Grazie a queste proprietà può essere utilizzata anche per depurare l’acqua.

La quantità consigliata da utilizzare è circa un cucchiaio di argilla verde per 1l d’acqua tenuta in un recipiente di vetro. Dopo dodici ore è pronta per essere bevuta. Fare attenzione a non smuovere il deposito di argilla sul fondo del contenitore.

Depurazione con la clorella

La clorella è un’alga ricchissima di clorofilla, e proprio quest’ultima ha incredibili proprietà disintossicanti e chelanti. L’utilizzo è di una punta di cucchiaino per 1l d’acqua. Unico effetto collaterale: l’acqua saprà un po’ di mare! Ma si può sorvolare su questo inconveniente se si pensa che, quando combinata ad argilla e coriandolo, la clorella amplifica la sua efficacia rivelandosi decisiva per l’eliminazione di quasi tutti i metalli pesanti, mercurio compreso. Un depuratore naturale non da poco dunque.

Depurazione con bucce di mela e di pomodori

Le interessanti ricerche svolte in questi ultimi anni dallo scienziato di Singapore Ramakrishna Mallampati lo hanno portato a una particolare conclusione: le bucce non trattate di questi frutti riescono ad assorbire pesticidi, ioni tossici dei metalli pesanti, nanoparticelle e conservanti presenti nell’acqua. Esse si sono dunque rivelate degli ottimi “filtri” naturali. La tecnica molto semplice consiste nel pelare i frutti, lasciare le bucce in ammollo nell’alcool, e successivamente asciugarle ed essiccarle. Si possono poi porre in un recipiente in vetro riempito d’acqua, e attendere due ore prima di berla.

Depurazione con tubetti di ceramica EM (microrganismi effettivi)

Questa ceramica particolare è stata messa a punto sulle scoperte fatte dall’agronomo e micro-biologo giapponese Teruo Higa negli anni Novanta del Novecento. Essa viene ottenuta tramite fermentazione di microrganismi (per la maggior parte probiotici, presenti naturalmente sia nell’intestino umano che nel terreno) su un fondo di argilla.

Data la facoltà di trasformare il proprio stato, i microrganismi riescono a resistere a temperature altissime, fin sopra i 1000 °C.

L’idea è stata dunque quella di fare un impasto di microrganismi effettivi e argilla, procedere alla fermentazione e trasformare questo impasto in ceramica tramite cottura. Le proprietà dell’argilla permettono di fissare l’effetto degli EM e d’immagazzinarli in modo indelebile dando origine a una sorta di ceramica “informata”. I microrganismi così “catturati” all’interno della ceramica, vanno a migliorare la qualità dell’ambiente microbico con il quale vengono in contatto. Questo tipo di ceramica sarebbe in grado di modificare la struttura delle molecole dell’acqua stessa, ridando loro “vita” e riportandole allo stadio iniziale utilizzando vibrazioni ultrasoniche d’energia rigenerante e antiossidante.

I tubetti sono estremamente economici e versatili.

Per l’utilizzo basta aggiungere qualche tubetto in ceramica in una brocca d’acqua in vetro, e attendere qualche ora.

Infine, se non possiamo utilizzare acqua di rubinetto e non abbiamo la possibilità di accedere a una fonte, il compromesso migliore è scegliere un’acqua a basso residuo fisso, possibilmente in bottiglie di vetro. Le bottiglie in plastica possono rilasciare sostanze tossiche nell’acqua, soprattutto se lasciate presso fonti di calore (o ad esempio sotto il sole). In ultimo, lasciando al supermercato le bottiglie di plastica, facciamo un regalo anche all’ecosistema planetario.

Questo testo è estratto dal libro "Acque Aromatizzate".

Data di Pubblicazione: 2 ottobre 2017

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