Scopri come vivere esprimendo pienamente il tuo potenziale con la pratica rain leggendo l'anteprima del libro di Tara Brach.
Amare se stessi fino alla guarigione
Molti anni fa ho letto un articolo commovente scritto da un’infermiera che prestava servizio in un hospice per malati terminali e aveva accompagnato migliaia di persone nelle loro ultime settimane di vita. Una frase in particolare mi è rimasta impressa. Dopo molte ore trascorse ad ascoltare le riflessioni dei moribondi, l’infermiera ha riassunto il principale rimpianto di quelle persone in queste parole: “Vorrei aver avuto il coraggio di vivere una vita autentica.”
Ho cominciato allora a chiedermi: Che cosa significa “una vita autentica”? Sento che la mia vita è in armonia con ciò che nel profondo ritengo importante? Sto vivendo una vita autentica, oggi? Proprio adesso? Qualche mese dopo, ho rivolto le stesse domande ai miei studenti di meditazione.
E ho scoperto che il rimpianto di chi è in punto di morte è valido anche per molti di noi. I miei studenti affermano che essere autentici significhi essere amorevoli, presenti e sinceri. Parlano di onestà, servizio agli altri e al mondo. Per loro, autenticità significa esprimere la propria creatività, credere nel proprio valore e dedicarsi con impegno a ciò che amano. Dicono che, per essere autentici, occorre trovare la forza di crescere, nonostante le proprie insicurezze, e anche riallacciare rapporti difficili.
Affermano inoltre che, quasi ogni giorno, perdono di vista queste aspirazioni e intenzioni, per ritrovarsi invece intrappolati in meccanismi reattivi: nel giudizio di sé, in un atteggiamento che incolpa gli altri, nella meschinità, nell’egoismo, in una vita in cui è inserito il pilota automatico. Come ha detto una studentessa: “Ogni giorno c’è una grande distanza tra le mie possibilità e come vivo in realtà. E in questo ambiente è sempre in agguato un senso di fallimento personale.”
Conosco bene quel senso di fallimento. Per molti anni la confusione che provavo perché non mi ritenevo una persona di valore mi ha fatto sentire inadeguata come amica, come figlia, come partner e come madre. Ha alimentato in me i dubbi riguardo alle mie capacità come terapeuta e come insegnante. E quando mi sono confrontata con una grave malattia, in un primo momento quella confusione ha innescato il senso di colpa: “Che cosa ho sbagliato che mi ha portato a essere così malata?”
Proprio questa sofferenza - il sentirmi inadeguata e incoerente - è stata anche il terreno più solido e ricco su cui camminare una volta risvegliata. Mi ha condotto su un sentiero spirituale, e a sperimentare e a scegliere pratiche che amo. E quando mi ritrovo bloccata in emozioni dolorose, mi porta a una consapevolezza che continua a rinnovarsi, a una comprensione che ha cambiato profondamente la mia vita: devo amarmi fino a guarire. L’unica strada per tornare a casa è la via della compassione.
Posso esplodere di rabbia, aver paura di non riuscire in qualcosa di importante, sentirmi preda del dubbio o sola. Magari mi confronto nuovamente con gravi difficoltà motorie e dolore fisico. In ogni caso, la medicina per la guarigione ha sempre il sapore della cura di sé, della compassione e del perdono. A un certo punto mi dico: “Per favore, sii gentile con te stessa.” Scegliere la presenza amorevole è la porta da varcare per vivere con autenticità.
Quattro passi sulla via della compassione
Percorrere “la via della compassione” significa accogliere la vulnerabilità di questa vita - tutta la vita - nello spazio del cuore. Significa avere il coraggio di amare noi stessi, gli altri, il mondo. La via della compassione parte da una presenza consapevole, viva, e si esprime attivamente nell’attenzione e nella cura per tutti gli esseri viventi.
Amo molto un’immagine che mostra come la consapevolezza e la compassione siano dimensioni inseparabili del risveglio spirituale. L’immagine rappresenta la consapevolezza e la compassione come le ali di un uccello: quando entrambe le ali sono dispiegate nella loro pienezza e bellezza, l’uccello può volare libero.
Scrivo questo libro per condividere una pratica di compassione radicale che ci aiuta a dispiegare le ali della consapevolezza e della compassione quando più ne abbiamo bisogno. Ci sostiene nella guarigione, mentre ci liberiamo di convinzioni e di emozioni difficili che ci impediscono di vivere con autenticità. E la pratica rain, un acronimo che indica i quattro passi di cui si compone: Riconoscimento, Accettazione, Indagine, Nutrimento. Percorrere questi quattro passi mi ha aperto, e può aprire a tutti noi, una strada sicura verso la guarigione e la libertà, che comincia proprio nel punto in cui ci troviamo adesso, nel vortice della sofferenza emotiva.
Come vedrete, sono passi semplici da apprendere e che possono offrirci un’ancora di salvataggio nei momenti di stanchezza, paura, nervosismo e confusione. Proprio questi passi, percorsi più volte, ci permettono di conquistare resilienza e fiducia nella nostra saggezza interiore, mentre aprono il nostro cuore. Ci aiuteranno ad affrontare le circostanze della vita esprimendo la nostra verità, la nostra profondità e il nostro spirito. Ecco qual è il dono della pratica rain: vivere esprimendo pienamente il nostro potenziale.
Non sono la prima persona che ricorre all’acronimo rain. Come forse alcuni lettori già sanno, l’acronimo è stato inizialmente introdotto negli anni Ottanta, come una guida alla meditazione, dall’insegnante buddhista Michele McDonald. Da allora è stato adottato e adattato in vari modi da diversi insegnanti della meditazione mindfulness. Negli ultimi quindici anni ho sviluppato un approccio personale alla pratica rain, sostituendo un passo (N di Nutrimento), che è in grado di risvegliare immediatamente la compassione di sé.
In questa variante, la pratica rain ci permette di coltivare il potere sincronico della presenza mentale e del cuore, che sono le due ali della consapevolezza. Ho condiviso questa pratica con centinaia di migliaia di persone e la risposta è stata straordinaria. Persone di tutto il mondo mi hanno fatto sapere come la pratica rain abbia permesso loro di sviluppare una presenza consapevole e amorevole proprio tra i grovigli della quotidianità, accrescendo la loro capacità di sviluppare vicinanza e aiutandole ad allontanarsi da comportamenti di dipendenza, rendendole più forti e determinate e sostenendole nei momenti di crisi. Le persone mi raccontano che finalmente riescono a rapportarsi a se stesse con compassione e a rivolgere la stessa compassione anche agli altri. Parlano del dono della libertà interiore, dicono di aver capito chi sono, oltre ogni narrazione di sé.
Questo libro vi permetterà di sviluppare la capacità di esercitare una compassione piena e profonda. Imparerete ad applicare la pratica rain grazie a un tessuto di storie e insegnamenti diretti, meditazioni guidate e molti spunti per riflettere. Vedrete come le scoperte della neuroscienza moderna contribuiscano a spiegare l’impatto profondo e duraturo della pratica rain. Leggerete inoltre le risposte alle domande sollevate dai miei studenti e scoprirete le varie modalità creative che hanno escogitato per personalizzare la pratica. Prima di cominciare il nostro viaggio, ecco una breve panoramica di quanto troverete nelle prossime pagine.
Una breve panoramica
La Parte 1 è una presentazione di ogni passo della pratica rain. Offrirò esempi che vi aiuteranno ad applicare fin da subito la pratica. Pochi minuti di rain sono sufficienti a interrompere lo stato di disconnessione che chiamo “trance” e ci permettono di essere più presenti a noi stessi e agli altri. Con la pratica rain, possiamo anche cominciare a demolire i muri che costruiamo per arginare la forza della vita e a intravedere qual è il vero potenziale della nostra natura.
La Parte 2 ci guida nel portare la pratica rain nella nostra vita interiore. Prendendo spunto da situazioni che i miei studenti e io abbiamo affrontato insieme, la seconda sezione illustra come possiamo perfezionare e applicare i quattro passi a un’ampia varietà di circostanze difficili, dalla vergogna e dalle paure invalidanti alla scoperta dei nostri desideri più profondi. Ci offre inoltre tecniche specifiche per trovare e coltivare la nostra forza interiore.
La Parte 3 porta i nostri passi nel campo delle relazioni interpersonali. Questi capitoli ci suggeriscono pratiche in grado di risvegliare la capacità di perdono, aiutarci a vedere oltre la rappresentazione dell’altro irreale e affrontare con saggezza conflitti, pregiudizi nascosti e differenze. Nel tempo, l’accresciuta presenza mentale e la vostra gentilezza abbracceranno tutte le persone che gravitano intorno a voi, tutte le persone con cui entrate in contatto. Scoprirete la gioia della compassione radicale e di un amore pieno, libero da ogni paura.
Ho avuto il privilegio di vedere tantissime persone guarire grazie alla via della compassione intrapresa tramite la pratica rain. Continua a colpirmi come rain ci aiuti a sviluppare fiducia nella nostra intima bontà e quindi a riconoscere e a credere che la stessa luce risplenda in tutti gli esseri viventi. Vedere tanti studenti, amici e familiari scoprire questa consapevolezza che apre il cuore, questo rispetto per la vita, nutre la mia fiducia nel nostro potenziale.
Inoltre, mi dà speranza per il mondo. In una prospettiva evoluzionistica, lo sviluppo cerebrale della nostra specie è in relazione con la crescita della consapevolezza di sé, del pensiero razionale, dell’empatia, della compassione e della presenza mentale. Non c’è alcun dubbio che proprio le paure e gli attaccamenti umani, combinati alla capacità cognitiva, ci rendano anche il pericolo più grande presente sulla Terra, per noi stessi e per le altre specie. Non siamo però alla fine del nostro percorso evolutivo. Abbiamo gli strumenti che ci occorrono per risvegliare in noi la consapevolezza e la compassione e per imparare a relazionarci con saggezza e con amore agli altri.
La dedizione con cui scegliamo di impegnarci a risvegliare il cuore è una parte essenziale della guarigione del nostro mondo prezioso. Le espressioni di sofferenza, diffuse ovunque - la violenza, l’oppressione delle popolazioni più povere e il consumismo sfrenato e insostenibile, che genera dipendenza e che oggi minaccia questa Terra - nascono tutte dalla paura e affondano le radici in sentimenti di separatezza ed estraneità.
La via della compassione ci conduce alla verità della nostra interdipendenza e appartenenza reciproca. Vivere con autenticità rispetto ai nostri valori diventa, nella sua piena espressione, la scelta di vivere percorrendo il sentiero collettivo della guarigione e della libertà, in armonia con il comune desiderio di un mondo pacifico e amorevole.
Ricordiamoci e crediamo che stiamo percorrendo questo viaggio di risveglio insieme.
Possiate trovare la vera felicità e la libertà lungo il cammino.
Con gioia amorevole, Tara
Data di Pubblicazione: 13 agosto 2020