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Anche tu potresti essere un ibrido

Anche tu potresti essere un ibrido

Scopri la verità riguardo alla nostra esistenza sulla Terra leggendo l'anteprima del libro di Tanis Helliwell.

Il caso degli ibridi

È un fatto comunemente accettato che tutta la vita sulla Terra si sia evoluta nel corso di millenni, a partire dai componenti chimici di un pianeta allo stato gassoso. Anche se lo accettiamo dal punto di vista intellettuale, molti di noi non hanno alcuna connessione emotiva con questo fatto. Non fa parte della realtà di cui facciamo esperienza e, a causa di questo, la nostra vita si basa su un sistema di credenze completamente diverso. Vale a dire: crediamo che tutti gli umani fondamentalmente siano uguali e gli unici aspetti per cui ci sono delle differenze siano razza, cultura, genere, colore della pelle, degli occhi e dei capelli, peso e altezza.

Questa è la visione prevalente dell’essere umano, anche se la scienza ha dimostrato che tutti gli umani sono fatti per il novanta per cento di etere, e non della materia fìsica di cui erroneamente riteniamo di essere costituiti.

Se non riusciamo a vedere i fatti più basilari della realtà, come possiamo sperare di percepire la complessità e le variazioni dell’essere umano?

La buona notizia è che molti scienziati oggi accettano un principio relativamente nuovo: i pensieri possono cambiare il risultato dei loro esperimenti e potrebbero perfino smentire la validità dei risultati, se essi non corrispondono al loro sistema di credenze.

Un esempio: nel 1992, precisamente a pagina 358 del numero 79 della rivista scientifica Naturwissenschaften, la scienziata tedesca Svetla Balabanova e due suoi colleghi riferivano di aver trovato tracce di, hashish e nicotina nelle mummie egizie datate dal 1070 a.C. al 395 d.C. Per questo furono denunciati da molti colleghi che ritenevano impossibile un tale ritrovamento, affermando che quelle tracce dovevano essere state messe lì in seguito, perché il tabacco arrivò dal Nuovo Mondo e venne scoperto soltanto da Cristoforo Colombo nei primi anni del XVI secolo. Ma un’indagine recente ha riabilitato la credibilità di quei rilevamenti.

Adesso sappiamo anche che ci sono state delle comunicazioni tra il Nord America, l’Europa e l’Asia da migliaia di anni. Uno strumento della prima età della pietra detto Punta di Clovis, utilizzato dagli antenati degli uomini delle caverne di Lascaux circa trentamila anni fa, è stato recentemente rinvenuto in Nord America. Il popolo degli Ojibwa, che vive attorno ai Grandi Laghi in Nord America, ha un dna mitocondriale insolito, ritrovato negli abitanti dell’Europa di più di quindicimila anni fa.

Ci vuole del coraggio per andare contro all’opinione prevalente ma, come Svetla Balabanova, dobbiamo farlo o non sapremo mai la verità riguardo alla nostra esistenza sulla Terra.

Io l’ho imparato presto nella vita. Nel mio primo libro Decoding Destiny, pubblicato nel 1988, affermavo che gli atlantidei avevano costruito la Sfinge attorno al 10.000 a.C. Allora era un fatto accettato dagli archeologi che la Sfinge avesse meno della metà di quegli anni, e per me era difficile dal punto di vista emotivo asserire qualcosa che contraddiceva gli “esperti”. Da allora, il geologo americano Robert Schoch ha svolto un’analisi computerizzata dimostrando che la Sfinge ha tra i diecimila e i quindicimila anni di età, ed è stata erosa dall’acqua, fatto che corrisponde alla mia supposizione che fosse stata danneggiata dall’affondamento di Atlantide.

Dov'è l'anello mancante?

Ci troviamo sulla Terra in un periodo meraviglioso, in cui vengono riesaminati i nostri preconcetti sull’intera storia dell’umanità. Ci è stato insegnato a credere che tutti gli umani si sono evoluti dalle scimmie e anche se gli archeologi non hanno mai trovato “l’anello mancante”, sono convinti di poter rinvenire un cranio che dimostrerà la loro teoria. Curiosamente, più crani trovano e più gli archeologi cambiano opinione, anche se ogni volta aderiscono a ciascuna come fosse solida e incontrovertibile.

Nemmeno i biologi stanno attraversando un periodo facile nel voler comprendere che cosa esattamente si possa definire umano. Fino ad ora, sono stati in grado di decodificare la funzione soltanto del tre per cento del nostro dna; il resto lo hanno chiamato “dna spazzatura”, che significa: «Ignoratelo, non è importante». Quando ne sapranno di più, io credo che: scopriranno che non siamo umani al cento per cento, oppure cambieranno la loro visione di che cosa sia un essere umano.

Possiamo vedere che questo è già successo da qualche parte in natura?

La risposta è: «Certamente!»

L’osservazione più ovvia è che tutti gli esseri sulla faccia della Terra, compresi piante, animali, umani, pesci, uccelli, quindi specie totalmente diverse di esseri appartenenti a tutta la compagine dei viventi, si sono evoluti dallo stesso “brodo” chimico miliardi di anni fa.

Non è sbalorditivo che sia accaduto, ma che non sia stata l'umanità a farlo? Questa evoluzione è avvenuta prima che potessimo anche solo sognare di creare tali forme di vita. Ovviamente, c’è un Piano che si svolge senza di noi.

La natura, collaborando a questo Piano Divino, continua a far evolvere molti tipi di ibridi, non un unico tipo di animale o di pianta o di essere umano. E questo anche oggi, non solo in passato.

Dove vivo io in Canada, ci sono due specie di orsi che hanno creato una prole ibrida. Quando il ghiaccio del nord ha cominciato a sciogliersi a causa del riscaldamento globale, l’habitat degli orsi polari si è ristretto e il loro numero ha cominciato a calare rapidamente, mentre aumentava la possibilità che si estinguessero. Contemporaneamente, a causa della riduzione dei ghiacci, i grizzly si spostavano più a nord, dentro al territorio dell’orso polare. Le due specie si sono accoppiate e hanno generato una prole fertile. Potrebbe essere che in questo modo la natura si sia assicurata che il meglio dell’orso polare, a rischio d’estinzione, venisse trasmesso nel nuovo ambiente in cui dovrà sopravvivere?

Ecco un altro esempio di come la natura abbia creato un ibrido fertile: è noto che molte specie di delfìni in libertà si incrociano e generano una prole fertile. Lo hanno fatto il grampo e il tursiope, ma il caso più noto di ibrido fertile è quello che si crea dall’accoppiamento di una pseudorca maschio con un tursiope femmina, che è stato chiamato Wholphin.

Molti ibridi diversi

Nella storia umana, sappiamo che l’uomo di Neanderthal e quello di Cro-Magnon si sono accoppiati e hanno avuto una prole fertile. Se lo Spirito lavora continuamente attraverso la natura per creare ibridi di animali, come è evidente che stia facendo, potrebbe anche lavorare attraverso l’umanità per sviluppare molti ibridi diversi? Io credo che la risposta a questa domanda sia un clamoroso «Sì!»

Considerando la “possibilità” che ci siano vari ibridi, vorrei aggiungere un’altra considerazione. Ricercatori di chiara fama pensano che l’intelligenza artificiale si stia sviluppando così rapidamente che umani e macchine (intelligenze artificiali) si fonderanno entro i prossimi quaranta o cinquant'anni. Coloro i quali sono già a favore di questa prospettiva si definiscono transumanisti e il risultato di questa fusione viene definito ibrido uomo-macchina.

I Cyborg, come sono noti in alcuni libri e film di fantascienza, si avvicinano sempre di più a dei traguardi molto sofisticati. Ad esempio, sono già state create delle invenzioni che collegano le cellule neurali attraverso dei microchip. Questi sviluppi imminenti mostrano quanto sia seria la questione degli ibridi.

Questo libro non tratta il tema degli ibridi uomo-macchina. Tuttavia, credo che nel nostro futuro prossimo dovremo affrontare la seguente domanda essenziale: «Che cosa è umano?» Considerare questa domanda adesso, nel contesto del tema degli ibridi intelligenti che esistono già all'interno della razza umana, in futuro ci aiuterà ad approcciarci al tema degli ibridi uomo-macchina. Si spera che consentirà anche agli ibridi che sono già qui di accettare con maggiore facilità la propria unicità.

Accettare queste possibilità ci porta a una comprensione più profonda delle nostre differenze e dei doni che ciascuno di noi può offrire al mondo. Trasforma il nostro mondo da uno schermo bianco e nero a una tavolozza di colori vari e intensi, mentre scopriamo i nostri talenti, le nostre debolezze, le ragioni per vivere e come co-creare insieme questo meraviglioso pianeta.

Viaggiamo dunque oltre la superficialità delle differenze di colore della pelle e dei capelli e immergiamoci a fondo nel nostro essere interiore per vedere che cosa possiamo imparare. Parliamo con gli individui che credono di essere degli ibridi e ascoltiamo quello che hanno da dire. Forse anche voi scoprirete di essere un ibrido.

Che il viaggio abbia inizio.

Data di Pubblicazione: 23 luglio 2020

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