Muovi leggero il tuo passo, il tempio ti aspetta: laggiù non troverai altro che te stesso. Leggi l'anterpima del libro di Padma e Sri Niwas Tripathi.
Non un semplice libro
Antar Yatra non è un semplice insieme di parole trascritte su carta, non è un semplice libro, ti prego di non farti ingannare dalle sue apparenze.
Proprio per questo il migliore consiglio che io ti possa dare è di non cercare di leggerlo, di non avventarti su di lui con volontà di conquista, con tanta brama. Se ci proverai sappi che lo perderai, ne vedrai sgretolarsi subito la bellezza, è così fragile che potrebbe dissolversi e volare via.
No, attendi piuttosto qualche istante prima di andare avanti. Ovunque tu sia, fermati e siedi comodamente dove puoi, chiudi gli occhi lentamente e rilassati, non avere fretta. Lascia che i fantasmi delle tue giornate svaniscano a poco a poco mentre respiri in profondità. Come davanti a ogni momento importante della tua vita: dovrai essere solo. Scava in profondità nella tua solitudine, sprofonda dentro di lei, dimentica ogni altro, assapora questo stato e, quando lo desideri, immergiti in questa semplice visualizzazione:
Sei scalzo, con i tuoi piedi che toccano la nuda e fredda pietra.
Indossi abiti lunghi e leggeri, dei colori con cui ti senti di più a tuo agio.
Ti guardi intorno e, come per incanto, realizzi di trovarti nel grande atrio di un bellissimo tempio. Colonne levigate, intarsi di meravigliose figure e labirintiche forme.
Invade le tue narici la fragranza dei fumi di incenso, le permetti di riempirti i polmoni. Il pavimento è cosparso di una moltitudine di variegate offerte floreali donate da chi è giunto prima di te.
Sorge come il Sole dentro il tuo petto una sincera gratitudine verso questo momento di Vita.
Ti lasci cullare da questa attesa, inondare da questa atmosfera. Infine, quando senti di essere pronto: riapri gli occhi e prosegui oltre.
Perché Antar Yatra è una poesia, un mantra, una gioiosa celebrazione di un’Esistenza permeata di Consapevolezza e Amore: devi essere pronto a entrarci nella tua presenza migliore. Le sue pagine profumano intimamente di Oriente, le sue parole abbracciano la mente, accarezzano lo spirito come quelle di un dolce canto, come quelle dei suoi meravigliosi e cari amici compositori.
In questo luogo ti ritroverai a meditare senza volerlo, a pregare senza saperlo, ad ascoltare e sorridere con tutto il cuore. Sarà per te come un pellegrinaggio spirituale verso mete interiori, forse dimenticate, ma mai perdute. Un capitolo danzerà dopo l’altro, sempre accompagnato dai consigli, dai colori e dall’energia delle stagioni naturali, dalla ciclicità di una vita che ci accompagna prima a mettere salde radici nella calda oscurità della terra e ci proietta poi a salire fino alle luminose infinite profondità del cielo.
Quello che hai tra le mani è un ringraziamento ai Maestri del passato, a Siddharta, a Gesù, a Kabir e molti altri, ma è soprattutto un’invocazione del Maestro interiore, una chiamata alla sua guida silenziosa, perché sussurri al tuo orecchio la speranza di una piena realizzazione, l’intensità bruciante di un’autentica riconnessione con una prospettiva senza confini.
Ed è questo che dovrebbe sempre essere un cammino spirituale: un’offerta di pace, di realizzazione, di comprensione. Dovrebbe essere un fenomeno totale per chi lo sceglie, ma può essere questo solo quando l’esempio di un Buddha, un Cristo, un Krishna o un Kabir vengono lasciati coraggiosamente entrare a risvegliare il nostro Io più profondo. In questo viaggio scoprirai infatti che gli antichi Maestri e i testi sacri, che hanno lasciato traccia in un lontano passato e i cui insegnamenti più importanti sono stati contrastati e deformati, stanno tornando per vivere dentro di te. Intraprenderai allora non solo un viaggio a ritroso nel tempo fino alle origini della nostra civiltà umana, ma troverai anche parti di te in un cammino senza distanze e senza tempo nella dimensione della tua essenza.
Perché chi realizza la piena connessione tramite tutto il suo essere partecipa a un’esperienza totalmente diversa da chi la osserva e studia soltanto. La Verità deve sempre essere appresa direttamente, con un disvelamento profondo. La reale connessione con la Vita non può avere tramite, soltanto specchi. D’altronde, prova a verificarlo: quando sei davvero connesso con qualcuno, quando lo ami profondamente, noterai che è scomparso e al suo posto ci sei tu, al suo posto si trova la Vita, si trova Dio. Se abbracci intensamente un albero, all’improvviso vedrai che l’albero è scomparso e Dio sta sbocciando in esso come un fiore. La Verità ha bisogno di te, ed è poi sempre Vita, è sempre Tutto. Quanto è importante riscoprire questo, quanto è necessario ritrovarlo oggi.
Oriente e Occidente
In passato si è detto che l’Oriente è stato la culla della spiritualità mentre l’Occidente ne sarebbe stato la tomba. Ho sempre trovato quest’affermazione illuminante e preziosa. In un tempo come il nostro in cui il mondo intero si interroga disorientato sul suo futuro, Oriente e Occidente si stanno toccando, fondendo, trasformando, e il viaggio di questa nostra Umanità dal loro incontro ne riceverà doni e contraddizioni. Per il nostro Occidente tecnicamente agguerrito, competitivo e predatorio sarà fondamentale reimparare la virtù dell’ascolto, dell’accettazione dell’altro, e soprattutto risanare la ferita che in qualche modo le nostre convinzioni ci hanno inferto attraverso la netta separazione tra anima e corpo, tra sangue e spirito, col senso del peccato. D’altronde, se è vero che sul nostro Pianeta sta avvenendo un "risveglio” spirituale collettivo che riguarda una piccola percentuale della popolazione totale, è anche vero che la paura e la tensione individualista si stanno intensificando. Questo rischia di condurre il nostro popolo a una crescente follia collettiva, che avrebbe come risultato separazione e scontri, violenza, la distruzione e la rapida scomparsa.
Nostro, di coloro che sono incarnati oggi, è allora il compito di fare di questo passaggio difficile una chiamata alla partecipazione, di questa morte annunciata una straordinaria occasione finale di trasformazione. Il nostro comune impegno dev’essere quello di cercare una grande sintesi di Oriente e Occidente, della scienza e della mistica, di intelletto e intuizione, della parte maschile e di quella femminile, della testa e del cuore, della destra e della sinistra. Cercare, in qualche forma possibile, di creare una grande armonia, perché solo con questa riscoperta armonia è possibile trovare la luce di una nuova beneaugurante nascita.
Tutto questo si ritrova in Antar Yatra, in questo eterno invito alla discesa interiore.
Da parte mia ho semplicemente cercato di prepararti prima di entrare, di accompagnarti fino a qui, alla sua soglia, di chiacchierare con te in attesa della tua venuta.
Ora, se ancora lo desideri, è il momento di oltrepassare questo nostro atrio.
Muovi leggero il tuo passo, il tempio ti aspetta: laggiù non troverai altro che te stesso.
E ricorda: «Anche il fiume più stanco alla fine merita di tuffarsi nell’Oceano».
Data di Pubblicazione: 30 dicembre 2019