SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO   |   Tempo di Lettura: 4 min

Anteprima del libro "La Consapevolezza che Guarisce" di Andreas Winter

Anteprima del libro "La Consapevolezza che Guarisce" di Andreas Winter

Sciogliere i blocchi dei traumi per attivare la guarigione.

Curare malattie croniche con un processo cognitivo

Nel 1987, da studente di pedagogia al terzo semestre, feci un’esperienza per me sorprendente: era possibile curare malattie croniche sulla scorta di un processo cognitivo, cioè attraverso l’acquisizione di una cognizione. Al tempo mi occupavo ormai da mesi di “Psicologia Generale ”. L’approccio del grande pioniere della psicologia individuale Alfred Adler (1870-1937), che collocava l’origine dei problemi psicologici nella prima infanzia, ebbe un’influenza determinante sui fondamenti della mia comprensione psicologica: i problemi del presente hanno una causa antica, nascosta - un messaggio per me ricco di stimoli. Inoltre fin dalla giovinezza ero affascinato da temi inusuali come l’ipnositerapia, la grafologia e l’interpretazione dei sogni, tutti ambiti nei quali mi sono progressivamente costruito una competenza da autodidatta. Mi impressionava il fatto che carattere e personalità di un individuo si rispecchiassero per esempio nella sua scrittura, nei suoi sogni come nel suo aspetto fìsico e di quanto logiche e intelligibili ne apparissero le modalità comportamentali se si osservava la biografia della sua infanzia con sguardo analitico corretto. Dal momento in cui risultavano riconoscibili le cause di un determinato disturbo comportamentale, si rivelavano anche immense le potenzialità a livello terapeutico; già al tempo questa constatazione era palese.

Le modifiche del comportamento

Eventuali modifiche del comportamento sono considerate nella concezione corrente difficili se non quasi impossibili, al punto che la psicoterapia classica di fatto mette in dubbio se stessa. D’altro canto l’ipnosi offriva e offre senza dubbio l’opportunità di un intervento repentino proprio sul comportamento umano: questo costituì un ulteriore stimolo per la mia curiosità. Le prime esperienze attive di ipnosi risalgono a quando avevo ventun anni, quasi sempre a casa di amici. Al tempo mi capitava di organizzare delle piccole “sedute terapeutiche” per sciogliere paure e disturbi ossessivo-compulsivi, o per risolvere problemi di sovrappeso, fumo, dermatiti. Ciò che mi sorprendeva in questi casi non era tanto il fatto che a poco più di vent'anni mi riuscisse di intervenire in presenza di disturbi seri, bensì che il tutto avvenisse perlopiù sulla scorta di un unico colloquio e che gli effetti avessero una loro persistenza. Evidentemente un aiuto era possibile - semplice, rapido, efficace e agevole da apprendere!

Come potete immaginare il ricordo di tali esperienze non mi ha più abbandonato, e questo sebbene il mio percorso non abbia condotto direttamente alla mia attuale professione di coach - al contrario. A voler essere sincero non sapevo affatto quali fossero i miei punti di forza e quando a un certo punto mi trovai con in tasca una laurea in pedagogia, all'inizio raccolsi esperienze lavorative tra le più svariate: operatore sanitario, aiuto per ufficio e contemporaneamente disc jockey in diverse discoteche. Mi misi alla prova nel settore del marketing, poi come organizzatore di eventi e come redattore - ma nonostante i successi niente di tutto questo era davvero “nelle mie corde”.

Esperienze di vita

Diedi ascolto all’ottimo consiglio di mio padre, un semplice operaio della Ruhr, che mi suggerì di ragionare bene sulla mia scelta professionale e di prendermi il tempo necessario prima di impegnarmi in un’attività che avrei svolto poi presumibilmente per il resto della vita. A trentadue anni il quadro era ormai chiaro. Avevo deciso di lavorare nell’ambito della psicologia, oggetto da sempre del mio interesse e della mia passione. Prima di allora, da “terapeuta dilettante”, i dubbi sull’eventualità che tutto potesse essere davvero così semplice come per anni avevo sperimentato erano molti - tra l’altro nel frattempo avevo dovuto assumermi anche la responsabilità di qualche insuccesso. Inoltre mi imbattevo di continuo in atteggiamenti di palese scetticismo nei miei confronti da parte degli specialisti - a prescindere dai numerosi esempi di esiti positivi tratti dalla mia esperienza pratica quotidiana. Poi però la professione seguì rapidamente il suo corso. All’inizio lavoravo insieme a una naturopata in uno studio medico associato, dopo poco aprii uno studio privato, quindi lo ampliai circondandomi di vari collaboratori fondando un vero e proprio istituto e infine mi trasferii con tutti gli annessi e connessi da Dortmund a Iserlohn in una struttura più moderna. Cominciai a scrivere libri e oggi, sulla scorta del mio metodo e del mio approccio, formo individui provenienti da diversi paesi europei.

Di che tipo di metodo si tratti, come si configuri il mio approccio e perché sia così facile apprenderlo sarà oggetto di questo libro. E mio desiderio trasmettervi tutte le conoscenze necessarie perché possiate portare aiuto a una persona in maniera rapida e durevole.

Andreas Winter

Data di Pubblicazione: 3 ottobre 2017

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