SALUTE E BENESSERE   |   Tempo di Lettura: 8 min

Arnold Ehret - Anteprima del libro di Stefano Momentè

Arnold Ehret - Stefano Momentè - Speciale

Cibo cotto, cibo morto: molto cotto, molto morto

"Arnold Ehret" di Stefano Momentè - Estratto

Cibo cotto, cibo morto: molto cotto molto morto

La leucocitosi digestiva è l'abnorme aumento di globuli bianchi nel plasma (da 6000 per millimetro cubo a 18.000-30.000) dopo un pasto a base di alimenti cotti. Si verifica ogni volta che si mangia qualcosa di cotto, nell'arco di 30-40 minuti, prima di rientrare dopo circa 2-3 ore. Siccome la funzione principale dei globuli bianchi è la difesa da organismi estranei e patogeni, il verificarsi della leucocitosi digestiva fa capire come i cibi cotti siano avvertiti dall'organismo come agenti estranei, contro i quali attiva i consueti meccanismi di difesa.

Tale fenomeno assume caratteristiche similleucemiche transitorie e siccome l'abituale alimentazione umana moderna è prevalentemente fatta di cibi cotti e si articola, come minimo, in tre pasti principali al giorno, è legittimo ipotizzare che nel tempo ci siano conseguenze e alterazioni. Tutto questo venne rilevato già da Kouchakoff nel corso di centinaia di esperimenti e presentato, come detto, a Parigi nel 1930.

Kouchakoff dimostrò, mediante prelievi di sangue, effettuati prima di pranzo e due ore dopo, che i leucociti in fese pre-prandiale erano, per i tre gruppi di persone testate feegancrudiste, latte-ovo vegetariane e carnivore), nella normale media delle 6000 unità per millimetro cubo di sangue. D°Po, però, succedeva di tutto. Nei normali vegetariani c'era un raddoppio dei leucociti, che arrivavano a 12.000. Nei carnivori essi triplicavano, giungendo fino a 18.000, e oltre. Nei vegancrudisti non c'era alcuna variazione.

Il nostro organismo considera innaturale e pericolosa ogni materia vivente sottoposta a radicale trasformazione molecolare, anche quella che avviene con la cottura, in quanto le sostanze cotte subiscono trasformazioni chimiche irreversibili.

Le calorie

Un corretto stile alimentare dipende fondamentalmente dalla qualità dei pasti e non dalla quantità di calorie che vengono ingerite.

Il concetto di caloria è ingannevole. Intanto ciò che si intende per calorie sono le piccole calorie, unità di misura dell'energia in ambito termodinamico. Secondo la definizione classica, una caloria e la quantità di energia necessaria per portare un grammo di acqua distillata dalla temperatura di 14,5°C a quella di 15,5, al livello del mare.

In nutrizione, invece, ciò che si intende genericamente per calorie sono le grandi calorie (kcal), ognuna delle quali equivale a IO3 (10 alla terza) piccole calorie e corrisponde all'energia necessaria per innalzare di 1°C la temperatura di un kg di acqua distillata, posta sempre al livello del mare.

Le calorie (o, meglio, kcal) vengono misurate facendo bruciare gli alimenti in laboratorio, con uno strumento chiamato «bomba calorimetrica». Per farlo si inserisce una quantità nota di combustibile (alimento) all'interno di una camera satura di ossigeno. Il processo di combustione viene innescato da un dispositivo interno e il calore sviluppato viene ceduto all'acqua circostante. Il tutto avviene all'interno di un contenitore isolante, per evitare scambi di calore con l'ambiente esterno, fatando la variazione di temperatura dell'acqua è possibilepolare il valore calorico del combustile. Questa misura, è tanto non prende affatto in considerazione l’energia che Tempo deve utilizzare per digerire e assimilare gli alimenti.

La scienza ufficiale ci dice quante calorie vengono fornite da un certo alimento, ma non quante calorie il corpo deve consumare per poterlo digerire, assimilare e liberarsi delle tossine derivate da tali processi. Un pezzo di carne, ad esempio che teoricamente fornisce circa 4,5 calorie per grammo, ne consuma probabilmente altrettante nelle tre ore necessarie alla sua digestione e assimilazione.

Un alimento introdotto nel corpo umano si trova in un ambiente assai diverso da quello in cui viene bruciato per valutarne le calorie. Questa verifica è fatta misurando il flusso di energia nervosa nel corpo, prima e dopo pasti composti di vari tipi di alimenti. Si riscontra così che certi alimenti costringono il corpo a un grande dispendio di energia per poterli utilizzare. Questa manifestazione energetica ha portato a credere che gli alimenti in oggetto accrescano l'energia corporea, mentre è vero il contrario: terminati i processi digestivi e assimilativi il corpo si ritrova con le riserve energetiche diminuite.

Il calore (energia termica, o calorie) che un alimento e m grado di produrre può essere misurato in laboratorio. Le calorie fornite dai principi nutritivi sono le seguenti.

  • 1 g di proteine produce circa 4,5 calorie;
  • 1 g di grassi produce circa 9 calorie,
  • 1 g di carboidrati produce circa 3,75 calorie;
  • 1 g di alcool etilico produce circa 7 calorie.

Quanto più varia e vicina al modello naturale è la nostra alimentazione, tanto meno necessario è il conteggio dei nutrienti e delle calorie. Teniamo piuttosto presenti altri fattori alimentari, quali l'indice glicemico, la composizione chimica del cibo, l'ora in cui mangiamo, le associazioni alimentari, il nostro pool enzimatico.

In conclusione, ricordiamo che il crudismo regala molta liberta, non si contano punti o calorie, e permette di mangiare in abbondanza.

Cibo ed energia

In genere la carica energetica di un cibo cotto è molto bassa rispetto a quella dello stesso cibo crudo. Alcune fotografie Kirhan hanno dimostrato come il campo energetico di un vegetale crudo e biologico sia nettamente più forte e uniforme rispetto a quello cotto e non biologico.

La fotografia Kirlian fu ideata nel 1939 dall'inventore russo Semyon Kirlian, il quale scoprì che un oggetto posto sopra una lastra fotografica appoggiata a una lastra di vetro conduttiva, in una camera oscura, e al quale venga applicata una corrente ad alta tensione e alta frequenza, impressionerà a lastra con il proprio effluvio elettrico, che apparirà sulla lastra stessa come un alone colorato.

Più ampio e vivo è il campo di energia fotografato, più «vivo» e il soggetto fotografato.

A dimostrazione di questa teoria vi sono numerose biografie, ad esempio di mele appena raccolte, il cui campo energetico diminuiva col passare dei giorni dopo la raccolta e ancor di più se il frutto veniva sottoposto a cottura.

Le ricerche di Simoneton

André Simoneton, un ingegnere francese, partendo dalle ricerche e scoperte di altri grandi ricercatori come Andre Bovis Corentin Louis Kervran e il russo Georges Lakhowsky si è occupato principalmente alla fine degli anni 40 delle Ioni e degli effetti che gli alimenti hanno sul corpo umano delle teorie di Bovis si basa sul principio che la Terra ha correnti magnetiche positive che vanno da nord a sud e correnti magnetiche negative che vanno da est a ovest Quesste correnti vengono captate da tutti i corpi sulla superbo terrestre e se uno di questi corpi viene messo in posizione nord-sud sarà più o meno polarizzato, a seconda della forma e della sua consistenza.

Nei corpi umani queste correnti, dette positive e negato, entrano in una gamba ed escono dalla mano della parte opposta; contemporaneamente le correnti cosmiche entrano dalli testa ed escono dalla mano e dai piedi opposti. Tutti i corp contenenti acqua accumulano queste correnti e le irradiano lentamente, perciò il corpo umano (e tutti gh alimenti offerti dalla Natura), come un condensatore variabile, agisce levatoie, selettore e amplificatore di onde corte e cortissime Lakhowsky affermava che «la vita nasce dalle radiazioni e viene mantenuta dalle radiazioni».

Grazie al lavoro dei suoi predecessori, Simoneton potè concepire l'idea che le cellule nervose umane non solo ricevono lunghezze d'onda, ma sono anche delle trasmittenti. Egli era convinto che «ciascuno degli organi essenziali con le sue cellule costituisce un piccolo circuito oscillante». Qualsiasi ricevitore deve entrare in vibrazione risonante con un emettitore in maniera da raccogliere le sue emissioni Lakhowsky paragonò il sistema a due pianoforti bene accordati: quando viene battuta una nota sull'uno, esso fa vibrare la stessa nota sull'altro.

Numerosi anni di studio permisero a Simoneton di dimostrare che tutto il vivente in Natura emette una vibrazione, o radiazione, ben specifica. Per le sue misurazioni utilizzò un contatore geiger, una camera ionizzante di Wilson, il dosimetro e biometro di Bovis graduato in Angstrom (A) che poteva misurare al decimilionesimo di millimetro. Con questo sistema e riuscito a stabilire che ogni essere umano in salute emette delle radiazioni dai 6200 ai 7000 Angstrom (lunghezza d onda che corrisponde al colore rosso): ogni colore in natura ha una sua vibrazione e una sua lunghezza d'onda.

Simoneton trovò che la media della vibrazione nelle persone sane è da 6500 A° in su, mentre nelle persone malate è sempre più bassa.

Questo testo è estratto dal libro "Arnold Ehret".

Data di Pubblicazione: 27 settembre 2017

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