SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO   |   Tempo di Lettura: 10 min

Bambino Interiore: Come si guarisce con lo strumento del Colore?

Bambino Interiore: Istruzioni per l'Uso - Samya Ilaria Di Donato - Speciale

Che cos'è il bambino interiore? Come possiamo sfruttare i colori per guarire? Scoprilo, leggendo l'anteprima del nuovo libro di Samya Ilaria Di Donato.

Bambino Interiore: Come si guarisce con lo strumento del Colore?

Mi sento orgogliosa di essere una Farfalla bianca

Mi piace risvegliare le masse omologate,

Mi piace insistere sullo sviluppo del pensiero,

Mi piace la possibilità di saper riconoscere le anime

seppur siano una minoranza.

Mi piace pensare che esista un'anima affine alla mia

e possa recepire il mio battito d’ali

insieme ai motivi per cui gli altri possono correre,

mentre ammirano il mio costante sorvolare

da tutto quello che s'imbatte nella superficialità.

Mi piace onorare i meriti e combattere i limiti,

Mi piace trovarmi nella solitudine,

tra il fruscio del vento

dentro lacrime e diamanti lungo i soffi celesti.

Mi piace posarmi su tutti coloro

che creano condivisioni e spazi emozionali per crescere.

Mi piace l'intelletto

che preannuncia l’Anima e le sue derive.

Mi piace il mare che si riflette in cielo

e l'universo

che a sua volta fugge

e si nasconde tra le nubi.

Mi piace posarmi

dove mi conduce il destino

senza mai smettere di remare.

Mi piace chiamare gli angeli

perché ne ho uno che sorride alla luna

e si apre come un girasole

felice di accogliere la luce.

Mi piace gridare il nome Nicoletta

tra le piazze gremite e i passi della gente.

Mi piace il frastuono del suo sorriso.

Mi piace avere il potere di essere una Farfalla

per poterla incontrare.

Mi piace rivivere un istante

come se fosse il primo e poi di nuovo l’ultimo.

Mi piace gioire

dentro le consonanti che formano Roberta.

Mi piace vedere Roberta e il verde

in simbiosi

con la libertà di respirare.

Mi piace vivere infinite volte

perché ritrovo la mia essenza indefinita

oltre la lungimiranza universale

dove mi sento orgogliosa

di essere una Farfalla bianca.

 

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E voi siete orgogliosi di aver ritrovato il vostro/a bambino/a interiore?

Ci sono storie in cui è possibile rispecchiarsi in maniera simbiotica, come se ritrovassimo una parte di noi nei frammenti dell’altro.

Il nostro spazio sacro diventa un viaggiatore inesplorato, che avverte la necessità di dipingersi l’anima. Lo stesso contatto avviene tra gli incontri. Non è mai una coincidenza se il nostro percorso imbocca certi sguardi, certe canzoni e alcune narrazioni.

Dove ci porta il sole splende la nostra luce. Il nostro richiamo verso la scoperta del mondo e attraverso l’incontro con i nostri simili avviene in base a come si esplica la parte essenziale del divino interiore.

Durante l'estate ho sperimentato il desiderio di volare in una regione diversa dal mio solito habitat.

Il desiderio l’ho repentinamente assecondato in una rete intrinseca che mi ha sussurrato: “Vola dove va il tuo cuore nella massima libertà.” È così che a fine giugno mi sono ritrovata in un laboratorio d’arte, all’interno di un piccolo paesino pieno di murales.

Una grande allegria sostenuta da un respiro vitale indescrivibile. Tra tutti i colori che soffiavano intorno al mio manto variopinto mi sono posata sul verde, uno scintillio di speranza, una doccia catartica di rugiada e cielo sostenuta dal disincanto, dove il tempo è diventato eterno, la mattina e la notte sembravano le stesse finestre per iniziare e finire il compimento.

Il cambiamento ha devastato le mie ali di una pienezza stupita, precedentemente racchiusa dentro la paura. Quel luogo custodiva un inaspettato risveglio.

La proprietaria di questo splendido paese è una Donna, una Madre, un’Artista un'amante dell’essenza ludica e spensierata dei bambini, una portatrice di gioia alle persone in difficoltà, una scia di umanità contro l’indifferenza.

Anche lei è stata una bambina e mi ha apertamente confidato di voler restare nell’alveare della purezza, appesa ai sogni e alle fiabe.

 

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Perché una donna adulta vuole rimanere una bambina?

Non è difficile rispondere. Un’adulta desidera rimanere una bambina, proprio perché non ha mai potuto comportarsi come tale. Roberta è stata una bambina ferita, punita e maltrattata. Suo padre aveva il vizio dell’alcool e “la droga delle donne”, sua madre è stata la classica casalinga rinchiusa tra le mura domestiche, con tante frustrazioni e pentimenti riversati ingiustamente sulla prole. Una bambina maltrattata può diventare una Donna in fieri?

In questo caso non devo fornirvi la conclusione. Sono qui per esplicitarvi il motivo.

Il motivo più emblematico per il cambiamento di Roberta è stato il colore.

Il colore si è posto come la soluzione alla mancanza d’affetto, il colore si è posto come l’addendo per smettere di sentirsi una bambina senza meriti, cominciando a cullarsi verso l’infinito, il custode di un amorevole calore. Il colore si è posto come uno specchio risolutivo per non farsi più del male.

Basta minacce. Basta percosse. Basta umiliazioni. Basta autolesionismo. Basta bulimia. Il colore è stato il miglior psicologo, che ha permesso a Roberta di diventare una bambina interiore, che prima non era in Lei.

La tela bianca è stata una sofferenza colorata di sfumature, dove quella bambina abbandonata al suo destino, è tramutata in una Donna-Bambina, consapevole di voler restare pura e gioiosa, per una sua scelta. Il punto di svolta è stato l'inserimento cromatico, che, con una forza psichedelica, ha sussurrato alla protagonista di rivolgersi al Bene. Il Bene non è un'idea, bensì un diritto per esistere amorevolmente.

Il colore è stato, per Roberta, una carezza mai ricevuta, una coperta mai trovata, un addio alla malvagità.

Tramite la pittura, Roberta, ha smesso di mettere le dita in gola per vomitare i suoi vermi più putridi; tramite quei pigmenti ha smesso di sentirsi umiliata come le lenzuola piegate male prima di andare a scuola. Roberta non era più quelle pieghe raggrinzite di un letto sistemato in fretta, ma, ormai assorta dal colore, era lontana dai suoi nemici.

 

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Finalmente il colore le ha restituito una vittoria permanente dopo miliardi di sconfitte.

Prima il colore e poi i bambini. Il suo mondo parlava di una rivoluzione interiore con il sorriso puerile e con nuove sfumature a ritmo di bachata. La “Nuova Roberta” è una donna tediata dalla confusione ancestrale, è un fiore verde acqua che necessita di risorgere, come una cascata che deterge le alghe, dove la solitudine rumoreggia libera e oscillatori.

Un mutamento vulcanico e tempestivamente focoso è la melodia conclusiva di una bambina repressa e insicura.

Siamo nati per arrivare all'accettazione, nonostante le ferite siano i nostri coltelli più taglienti.

Il male lacera, la sofferenza devasta, ma i colori salvano. I colori sono i nostri Angeli, le nostre guide per liberarci da ciò che non ci appartiene, come la lava e i lapilli attorno all'esplosione di un vulcano.

Roberta è un vulcano, io una Farfalla bianca. Due bambine ferite, che in un arco temporale differente si sono incrociate nel colore, una splendida tessitura, un disinfettante per le cicatrici.

Le ferite, non si cancellano ma incontrano il perdono, quando nella lunghezza del cosmo emerge una culla. La migliore culla si chiama Amore. E l’Amore proviene dal colore. 

Mi sono posata sul vulcano per capire che il flusso esistenziale non proviene soltanto da ataviche ferite. Le ferite ci restituiscono la comprensione attraverso un’interconnessione con l'Universo.

Il vulcano è esploso mentre la farfalla si è diretta verso la catarsi.

Improvvisamente, ho colorato il vulcano di bianco e verde, due perfette cromie che costituiscono una sineddoche sovraumana, una parte per il Tutto.

La purezza e la speranza sono altalene di due bambine che si riconoscono per sognare insieme oltre la ferita.

Sognate al di sopra del Dolore, Vivete nell’Amore”.

 

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Perché è importante disobbedire?

La disobbedienza è la condizione necessaria per divenire una Farfalla Bianca. Non siamo quello che ci dicono di essere, ma siamo ciò che scegliamo di diventare.

In tal senso, è opportuno aggiungere che il bambino interiore risulti la chiave per aprire una nuova versione di noi stessi oltre un orizzonte sconfinato di novità.

Il colore, dunque, è un potenziamento resiliente per disobbedire alle aspettative sociali.

"I migliori destini" è il titolo della lirica protesa a testimoniare l’imprevedibilità della vita nella sua imperturbabile incertezza. La Farfalla bianca si pone come una bambina interiore senza paure, dinamica e convinta dei propri ideali.

È una trasformazione animica, che comporta un'attitudine disobbediente, ovvero non conforme a tasselli precostituiti civilmente e socialmente.

Perché ognuno di noi possiede la tendenza alla disobbedienza? Non è difficile arrivarci. Il volo della Farfalla, infatti, è la perfetta allegoria di una sconfinata libertà. Ma come si può essere libere Essenze in una società che ci impone fin dai primordi canoni estetici, intellettivi e socioculturali?

Il tumulto psichico concernente la necessità di infrangere le regole, ossia di corrompere il flusso imposto dalla società, proviene soprattutto dai bambini che sono stati abbindolati da credenze illusorie o da false aspettative genitoriali.

 

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Tu sei qui sul nascere dell’esistenza per comprendere la tua meritevole rinascita. Puoi essere un pasticcere, un pittore, una ballerina o una cantante. L'importante è che tu sia ciò che la tua anima desidera compiere. La sopravvivenza è una reazione spontanea alla frustrazione e la disobbedienza è un modo di agire per abbandonare i concetti precostituiti, derivanti da un giudizio errato di sé o da proiezioni altrui.

Non siamo bravi solo perché siamo conformi alle regole, siamo bravi anche perché rispettiamo il nostro flusso in maniera autentica. L'Io Sono che assume una posizione di distacco verso la rigidità sociale, ritrova una culla malleabile per consolare il proprio bambino interiore intensamente precostituito.

Il bambino interiore, dopo questo slancio vitale, diventa prossimo alla disobbedienza, una dinamica fluida che permette di valorizzare il vero sé. L'amicizia tra il vulcano e la Farfalla non parte da nessuna aspettativa e non rispetta nessun comando.

Nasce semplicemente da un legame animico e da un desiderio di interrompere la mediocrità stantia caratterizzata da un monotono tedio quotidiano. Dobbiamo in tal modo imparare a interrompere l’assertività che è in noi, comprendendo la bellezza di infrangere un filone statico, che ci tarperebbe continuamente le ali.

Le ali sono occasioni variopinte per darsi il permesso di essere maleducati, esplicitando ciò che ci rende schiavi, le ali sono possibilità cromatiche per smettere di prendersi futili applausi dalle esigenze sociali annunciando improvvisamente la fine delle aspettative.

Con la morte delle aspettative e il suono della disobbedienza, l’esistenza diviene libera e tersa come una farfalla che ama posarsi su gemme inaspettate.

 

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Data di Pubblicazione: 9 febbraio 2023

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