SALUTE E BENESSERE

La Biologia e il Senso della Malattia - Volume 1 - Anteprima del libro di Gérard Athias

Interpretazione della malattia

Interpretazione della malattia

Non c'è niente di più difficile che tradurre un testo, in francese, in inglese o in un'altra lingua, perché ciascuna lingua e ciascuna tradizione hanno le proprie sottigliezze e il proprio orizzonte simbolico. Il mio mestiere è tradurre le malattie, mettere in parola i sintomi. Il che è completamente diverso dalla "biologia totale". Nella biologia totale si dice che un conflitto corrisponde a una malattia e a una soltanto; è quanto alcuni chiamano un'invariante e si tratta di un principio con cui non sono d'accordo.

Perché? Perché ciascuno di noi è unico al mondo e ha una propria storia personale, famigliare, etica e religiosa.

Questo fa sì che il cancro della signora "X" non sia quello della signora "Y", nonostante abbiano lo stesso cancro. In biologia totale si dice: è lo stesso conflitto.

Voi mi direte: "Stai rinnegando quello che fai da dieci anni". Vi rispondo: "No, perché in matematica questo si chiama un denominatore comune. Prendiamo due numeri pari, ad esempio 2814 e 8610. Non sono le stesse cifre e non significano la stessa cosa, ma hanno un denominatore comune, la cifra 2, ed entrambi possono essere divisi per questo numero. La biologia è il denominatore comune".

La cosa straordinaria è che in questo tipo di approccio posso utilizzare un linguaggio diverso a seconda degli individui. Se mi devo rivolgere a qualcuno che lavora nel campo dell'arte, gli parlerò della malattia in termini artistici. Se mi devo rivolgere a uno scienziato, gli parlerò in termini scientifici. Tuttavia, dirò le stesse cose, avrò lo stesso denominatore comune. Se mi devo rivolgere a degli uomini di affari o a degli industriali, lo farò parlando loro di quello che conoscono. Gli descriverò la malattia come se si trattasse della loro fabbrica, della loro impresa. In questo modo, comprenderanno meglio.

Definizione della malattia

Prima di cominciare, bisogna definire che cos'è una malattia.

Una malattia si presenta in due modi e per parlarne bisogna introdurre due parole: sintomo e sindrome. Una sindrome è la somma di più sintomi, e la somma di più sintomi fa una malattia. Sulla scorta di questa realtà medica e della diagnostica fornita dalla medicina, io cerco di costruire una frase per interpretare la malattia a partire dalla fisiopatologia, dall'etologia, dell'energetica cinese e dai differenti linguaggi.

Tonsillite

Tutti o quasi hanno avuto una tonsillite nella vita. Certamente i sintomi possono essere differenti a seconda dei pazienti, ma spesso c'è un denominatore comune: la gola arrossata.

Prendiamo il caso di un bambino che ha una tonsillite. Può avere la febbre o i linfonodi ingrossati. Ecco una persona che vuole avere una spiegazione sul senso della malattia, sul perché è malata.

La "decodifica biologica" afferma che il problema è legato a qualcosa che non si può dire. Chi mi conosce sa che sentire una cosa del genere mi fa venire i nervi.

I medici studiano la medicina generale per sette anni, ai quali si aggiungono diversi anni di specializzazione, e dopo tutto questo alcuni si limitano a dire: "Sei sordo, che cosa non vuoi sentire? Sei miope, che cosa non vuoi vedere?".

Questo atteggiamento è stupido e pericoloso. Bisogna essere seri!

Definizione di etologia

L'etologia, lo studio del comportamento degli animali, può essere utile per comprendere le nostre malattie. Analizziamo ad esempio tutti i sintomi della tonsillite.

Il primo sintomo è la gola arrosata, il secondo la febbre, il terzo i linfonodi ingrossati.

Un etologo, César Hadès, ha trovato tra i ragni un esempio in base al quale sostiene che gli istinti funzionano come una sorta di pre-programmazione dello spirito, senza eliminare tuttavia l'apertura di alcune vie di apprendimento.

Dunque non tutti trovano l'idea di una programmazione "genealogica" così terrificante. Questo significa che il ragno ha ereditato in un certo qual modo degli istinti e, tenuto conto dell'apprendimento, questo significa che anche l'essere umano eredita in qualche modo una storia famigliare. Ciò che si apprende nel corso della vita entra in risonanza con la storia famigliare.

Tutto quello che ci succede è in rapporto con un contesto famigliare, sociale e culturale, e ogni malattia deve essere inserita all'interno di un contesto. Un cancro al seno, di per sé, non significa niente, e non è possibile curare tutte le donne affette dalla malattia alla stessa maniera. Il contesto è di capitale importanza e, in queste condizioni, l'intelligenza e la creatività diventano una questione di sopravvivenza. In altre parole, biologicamente, si vive per sopravvivere.

Legame tra la tonsillite e il gabbiano

  • La tonsillite e la domanda alla madre

La differenza tra l'etologia e l'analisi (ad esempio la psicoanalisi freudiana), è che una guarda e l'altra ascolta. È interessante fare dei controlli incrociati, perché non sono affatto gli stessi canali: quello che si ascolta è completamente diverso da quello che si vede.

Boris Cyrulnik ha osservato i gabbiani nell'isola di Porquerolles. Il piccolo appena nato ha una macchia rossa sul becco. Questa macchia nel tempo si scurisce e diviene più chiara. Bisogna dunque osservare in quale momento è scura e in quale momento è chiara. La macchia è infatti un segnale, un linguaggio. Quando il piccolo ha fame si serve di questo sistema di comunicazione per "dialogare" con la madre. Vedendo questo rossore, la madre si alza in volo e va a pescare. Ritornata con del pesce, lo dà al piccolo direttamente o ridotto in poltiglia, a seconda dell'età. Dopo mangiato, la macchia si rimpicciolisce e si schiarisce, diventando rosata.

Leggendo tutto questo, mi sono detto: e se per la tonsillite fosse la stessa cosa? La tonsillite riguarda la gola, che in qualche modo ha la stessa funzione biologica. Quando ho la gola arrossata, chiedo qualcosa a mia madre. Solo che noi umani siamo un po' più complessi e non ci limitiamo a chiedere il cibo. Potrebbe trattarsi di affetto, cioè di cibo affettivo.

La tonsillite, la gola arrossata, ci parla di una domanda alla mamma. Ci si potrebbe domandare: "Perché chiedo?". La risposta è evidente: perché manca qualcosa. Se un bambino ricevesse abbastanza dalla madre, non avrebbe bisogno di manifestare questa  mancanza (gola arrossata), perché i suoi desideri sarebbero soddisfatti.

"Chiedo qualcosa a mia madre" diventa il messaggio generale della patologia.

La tonsillite, la febbre e il serpente a sonagli

  • Rapporto con l'adulto e paura della critica

Per comprendere la febbre, ho fatto una ricerca sui miei libri di etologia e ne ho trovato uno che parla del funzionamento del serpente a sonagli. Ecco cosa dice: "Il serpente a sonagli ha due fossette nasali sensibili agli infrarossi situate dietro agli occhi. Ognuna di queste fossette è ricettiva per un campo e questi due campi si intersecano creando una zona sensibile. Le prede emetteranno dei raggi infrarossi e potranno essere individuate a distanza". Quella degli infrarossi è una tecnica termica che consente all'animale di cacciare anche di notte.

Per comprendere meglio, basta prendere a esempio degli scontri militari in cui i soldati utilizzano le lenti a infrarossi per localizzare un bersaglio, dove i corpi, emettendo del calore, creano un'immagine. Non hanno inventato nulla, gli animali hanno la stessa capacità.

Questo fa del serpente un predatore straordinario. In generale, il serpente sceglie una preda più facile da assalire rispetto alle altre, un piccolo scoiattolo. Ma nell'evoluzione gli scoiattoli si sono chiesti: "Come sfuggire ai serpenti?", (è la legge dell'evoluzione, che è un vero e proprio adattamento in un contesto).

"Gli scoiattoli si sono fatti furbi e hanno utilizzato come mezzo di difesa l'aumento della temperatura della loro coda. Si sono resi conto che i piccoli erano una preda molto più facile degli adulti. Adulti e piccoli hanno una differenza termica. Come sistema di difesa, il piccolo di scoiattolo aumenta la temperatura del suo corpo, spacciandosi per adulto."

Questo fenomeno è interessante, perché in passato nel linguaggio popolare, a Marsiglia, quando i bambini avevano la febbre, si diceva: "È febbre di crescita". La febbre ha dunque un rapporto con lo stato adulto. Serve a fare 'come se" si fosse adulti senza esserlo realmente.

È la prima volta che i ricercatori osservano in un animale l'invio deliberato di un segnale attraverso l'utilizzo dei raggi infrarossi. I serpenti a sonagli costituiscono una minaccia costante per i cuccioli di scoiattolo e danno spesso la caccia ai più piccoli all'interno dei gruppi famigliari. Il segnale infrarosso serve a distogliere l'attenzione del serpente dai piccoli scoiattoli più vulnerabili e a salvare alcuni cuccioli dal temibile predatore.

Il mezzo di dissuasione costituito dall'innalzamento della temperatura non ha luogo quando gli scoiattoli si trovano davanti a dei serpenti che non posseggono la struttura sensoriale di cui abbiamo parlato. Questo vuol dire che se si porta via il serpente con la sua struttura sensoriale, lo scoiattolo non ha bisogno di questo adattamento. Lo utilizza solo quando serve, in un contesto preciso.

Amo il linguaggio e trovo che la parola sia straordinaria, perché si dice anche: "Sei una lingua di vipera, una lingua di serpente". Se si osserva la simbolica del serpente in questo contesto, l'equivalente in un essere umano è una critica, e per sfuggire a una critica mi faccio venire la febbre.

Tutto questo per spiegare che il bambino che ha una tonsillite e la febbre non solo chiede qualcosa alla madre, ma ha anche paura di essere criticato. Abbiamo due sintomi che parlano della stessa malattia. La ia prima interpretazione è: il bambino ha una domanda da porre a sua madre e in più ha paura di essere criticato. Ecco dunque i due sintomi: gola arrossata e febbre per spiegare un altro sintomo, i linfonodi ingrossati, mi servirò della fisiologia e della sua espressione. A cosa servono i linfonodi? A proteggere, a difendere. Si avrà quindi una domanda in un contesto di protezione. Si parla sempre della stessa malattia e avremo dunque diversi modi per rivolgerci al nostro piccolino malato di tonsillite: la domanda, la critica e il bisogno di protezione.

Come interpretare una malattia?

Sta a me interpretare la malattia, prestando il più possibile attenzione al caso individuale. Quando si presta attenzione al caso individuale succede qualcosa. Non sono in grado di dire cosa accade esattamente quando si utilizza la parola per interpretare la malattia, ma ecco come cerco di "far parlare" la malattia.

Invece di affermare che a ogni malattia corrisponde un conflitto preciso, dico che per ciascun individuo con una malattia proverò a costruire una frase. Ci sono delle persone secondo cui le mie frasi hanno il potere di guarire. Le mie frasi non hanno questo potere, ma sono adatte alle persone a cui si riferiscono. Tutto qui. Ecco allora come ci "divertiremo" a tradurre la nozione della malattia nel corso di queste lezioni.

Ad esempio, una donna che viene da me per un cancro al seno mi parlerà dei suoi sintomi. Io li scriverò e ogni volta farò un lavoro di "traduzione , cercando di adattare il più possibile la mia frase a questa persona.

La biologia e il senso della malattia

La malattia vista dalla biologia

Una malattia (vista dalla "nuova medicina") si evolve in due tempi. L'aspetto binario delle cose è interessante, perché in tutte le culture, e soprattutto nella medicina cinese, c è uno Yin e uno Yang. Le cose funzionano o non funzionano, la situazione è bloccata o sbloccata. Vedrete che l'aspetto binario è caratteristico del cervello e che in esso si trovano tutte le risposte. Il sistema si blocca quando non abbiamo risposte alle nostre domande.

Fasi della malattia

La malattia ha dunque due tempi. All'inizio ci si trova in un tempo fisiologico in cui tutto va bene; poi c'è uno stress "rivelatore", che è il conflitto attivo. L'organismo allora è in una fase di "risposta attiva" in rapporto al conflitto, che può restare attivo più o meno a lungo. Infine c'è la fase della risoluzione, che corrisponde alla fase della riparazione corporea. La malattia ha quindi due momenti importanti.

Esempio della pelle

Una donna va dal dermatologo, che le fa una biopsia. La sua pelle entra in un conflitto attivo in un istante preciso, nel momento stesso in cui il bisturi è in contatto. Quanto durerà il conflitto? Il tempo del bisturi. Non appena il bisturi viene sollevato, ha inizio un meccanismo di riparazione. In medicina questo si spiega con le piastrine che arrivano e si combinano, formando una specie di trombosi che volgarmente si chiama coagulo. La crosta impedisce di sanguinare. Dopo un po' di tempo si seccherà, si staccherà e la ferita sarà guarita.

La grande questione è: perché guarisce? Tutti noi abbiamo avuto una piccola ferita più o meno profonda e tutti siamo guariti. Si potrebbe dire cha la guarigione è un fenomeno naturale, perché in questo caso la mia pelle cicatrizza naturalmente. All'inizio siamo in una fase di conflitto attivo, in un conflitto puramente meccanico, e in un secondo tempo c'è la riparazione.

Facciamo l'esempio di un'automobile come simbolo della riparazione. Se prende una piccola botta, la si può guidare ancora. Se l'incidente è grave, la si porta dal meccanico, che la terrà per ripararla. A questo punto ci si ritrova a piedi e questo è il momento in cui si avrebbe maggiore bisogno dell'auto. È allora che si avrà il maggior numero di incidenti in rapporto alla malattia.

Oppure si può fare l'esempio di un trasloco. Nel momento in cui traslochiamo non ci rendiamo conto della fatica, perché siamo in una sorta di euforia, ma quando è finito e ci fermiamo siamo estenuati.

Una malattia corrisponde a un conflitto

La malattia è l'espressione di un conflitto, e questo conflitto funziona in due tempi. È attivo e poi, a un certo punto, è risolto. In compenso, se ho risolto il mio conflitto, ci saranno dei meccanismi fisiologici di riparazione e il ritorno a uno stato normale dura un certo lasso di tempo. La traduzione di una malattia o di un manifestato in un altro essere vivente è sempre l'espressione di un conflitto.

Questo testo è estratto dal libro "La Biologia e il Senso della Malattia - Volume 1".

Data di Pubblicazione: 30 settembre 2017

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