SELF-HELP E PSICOLOGIA   |   Tempo di Lettura: 4 min

Cambiare Senza Paura - Introduzione "Il primo cambiamento della nostra vita"

Cambiare Senza Paura - Introduzione "Il primo cambiamento della nostra vita"

Gli strumenti e le motivazioni per gestire il cambiamento

Estratto dalla Introduzione

Il primo cambiamento della nostra vita

"Ognuno di noi - e ribadisco, ognuno - ha avuto un'esperienza a dir poco traumatica in occasione del primissimo cambiamento avvenuto nella propria vita, anche se molto probabilmente non è in grado di ricordarla. La scienza, infatti, ha dimostrato che tutte le esperienze emotivamente significative vengono registrate dal nostro inconscio, che memorizza tutto, comprese addirittura le percezioni vissute nella fase prenatale, quando eravamo ancora nella pancia della mamma.

Ecco, se siamo a questo mondo, quel primo trauma l'abbiamo vissuto per forza ed è inevitabilmente impresso nella nostra mente inconscia. Permettimi di ricordarti com'è andata, perché, a parte casi particolari, è successo a te, a me e a tutti quanti più o meno nello stesso modo.

Eravamo lì, tranquilli, immersi in quel liquido che ci proteggeva, ci teneva al calduccio e attutiva i suoni. Il battito del cuore della nostra mamma ci rassicurava, continue ondate di amore ci venivano trasmesse senza che dovessimo far nulla di particolare per meritarle e avevamo a disposizione tutto il cibo di cui avevamo bisogno. Insomma, eravamo coccolati, serviti e riveriti come nemmeno in un meraviglioso hotel a cinque stelle.

E, all'improvviso, un bel giorno, senza alcun preavviso, giunge inatteso il cambiamento, il primo traumatico cambiamento!

La placenta si rompe e tutta quell'acqua che ti circonda inizia a sparire. Non fai in tempo a capire cosa sta succedendo che vieni spinto da contrazioni sgradevolissime del corpo di tua madre in un tubo strettissimo in cui vieni compresso così tanto che la tua bella testolina rotonda in pochi minuti si trasforma in una pera abnorme. Dopo un tempo più o meno lungo di espulsione, vieni catapultato fuori e, all'improvviso, ecco il freddo dell'aria sulla pelle nuda e bagnata, la prima luce che abbaglia i tuoi occhietti e, soprattutto, il primo respiro che ti riempie i polmoni, procurando probabilmente uno degli shock fisiologici più grandi che il nostro organismo proverà in tutta la sua esistenza. Com'è ovvio che sia, scoppi a piangere urlando come un forsennato... e ti conviene anche farlo subito, e forte, perché, nel caso in cui ciò non accadesse, ti arrivano sonori schiaffoni sul sedere che, quelli sì, ti fanno piangere sul serio! E mentre sei lì che strilli come un antifurto e ancora non hai capito che cavolo stia succedendo, ti viene subito ficcato un tubicino in bocca e poi su per il naso, per aspirare il liquido che occlude le vie respiratorie, mentre qualcuno ti strofina con uno straccetto per pulirti. Per la prima volta provi la sensazione della tua pelle che viene maneggiata da un corpo estraneo. Il tutto in mezzo a quei rumori e a quelle voci che, per le tue piccole orecchie abituate a vivere per mesi quasi nel silenzio, sono a dir poco assordanti.

Eccoti qua: benvenuto in questo meraviglioso mondo! E poi ci stupiamo se l'essere umano fa resistenza al cambiamento?!?

Tremante come una foglia, terrorizzato da tutto il marasma, vieni finalmente messo tra le braccia della mamma, tra le quali puoi ritrovare un po' di pace e sentire nuovamente il tranquillizzante battito del suo cuore.

Insomma, il nostro "ingresso in società" è stato segnato da un cambiamento non indifferente. E visto che si è trattato di un evento a dir poco terrificante, quali sensazioni il nostro inconscio avrà associato all'idea di affrontare il cambiamento? C'è forse da meravigliarsi, allora, se agli esseri umani le trasformazioni fanno istintivamente paura? Il parto ha generato in tutti noi una profonda associazione tra il cambiamento e il dolore, che ha contribuito ad alimentare la nostra resistenza naturale a qualsiasi situazione induca un mutamento nel nostro equilibrio.

Eppure, dal momento stesso del nostro concepimento, il nostro corpo è caratterizzato da un continuo cambiamento. Le cellule nascono, crescono e muoiono ogni giorno, senza soluzione di continuità. Per certi aspetti, "vivere" è un altro modo per dire "cambiare": se così non fosse, se non esistesse un ricambio fisiologico nel corpo, resteremmo per sempre uguali e immutevoli.

Visto che siamo "condannati" al cambiamento, non ci resta che una sola cosa da fare... Cambiare senza paura."

Roberto Re

Data di Pubblicazione: 3 ottobre 2017

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