SALUTE E BENESSERE   |   Tempo di Lettura: 6 min

Scopri Tutto quello che C'è da Sapere sui Fiori Australiani

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Anteprima del libro "I Segreti dei Fiori Australiani" di Roberto e Nicoletta Pagnanelli

Dall'Australia una terapia straordinaria

Affrontando il tema dei fiori australiani forniamo, dapprima, una definizione. Per “terapia con i fiori australiani” s’intende una cura, del tutto naturale, che si avvale delle proprietà di preparazioni ottenute da una serie di passaggi sequenziali, simili a quanto avviene nella preparazione dei fiori di Bach, italiani e californiani. Questi passaggi consistono in diversi momenti, fondamentali, che illustreremo a breve in un apposito paragrafo.

La terapia consiste nel mettere a contatto le energie vibrazionali della pianta, trasmesse all’essenza floreale, con le energie distorte, alterate e sofferenti della persona, allo scopo di andare incontro, nel tempo, a un riequilibrio psicofisico e a un miglioramento della specifica sintomatologia.

Gli effetti collaterali

State tranquilli, amici lettori, le essenze floreali australiane sono innocue!

Parliamo volentieri di effetti collaterali, in questo paragrafo a essi dedicato, in quanto le “reazioni avverse” - come si definiscono in medicina i disturbi fisici o psichici legati alla somministrazione di un farmaco - sono del tutto assenti!

Proprio perché dolci e rispettosi della personalità, i rimedi floreali fanno bene o, in alternativa, non fanno proprio nulla!

Non sono, cioè, in grado d’interagire in senso negativo con lo stato psicologico, mentale e somatico di chi ne fruisce. Non modificano in alcun modo l’attività del cervello, non influenzano i neuromediatori cerebrali, né il sistema nervoso centrale o periferico, simpatico o parasimpatico, e non interferiscono con alcuna 

sostanza biochimica del corpo umano. Né, tanto meno, alterano alcuna reazione chimica metabolica a qualunque livello. Non determinano, di conseguenza, interazioni farmacologiche di rilievo con le medicine comunemente assunte dagli individui (antinfiammatori, ansiolitici, antidepressivi, antiepilettici, analgesici, antidiabetici, antipertensivi e cardiotonici).

Naturalmente è compito del medico e dell’esperto in materia valutare i possibili effetti su quel singolo individuo; in ogni caso, è buona regola, per i pazienti che assumono molte medicine (politerapia) e si trovano in situazioni cagionevoli di salute, interagire e dialogare con il medico di riferimento (medico di medicina generale o specialista che sia), chiedendo pareri e confrontandosi a viso aperto senza timori reverenziali. Confrontandosi eventualmente nel dettaglio su ciò che si intende fare dal punto di vista terapeutico e sugli obiettivi che ci si è prefissati. Una collaborazione in tal senso è sempre gradita, anche se è comprensibile che molte volte i medici, non conoscendo questo tipo di terapia, potranno mostrarsi scettici o, in alcuni casi, addirittura aggressivi o polemici. Taluni vi derideranno apertamente per il vostro approccio “fuori cliché”. Non vi preoccupate, non è grave. Ma è un buon segno, comunque, cominciare a insegnare anche ai medici che esistono le terapie naturali e che è bene conoscerle, anche per il benessere del paziente. Comunque non si tratta di fare una crociata contro qualcuno, ma di informare semplicemente il medico che vi ha in cura di quanto state per fare sul piano terapeutico.

La preparazione dei fiori australiani

Preparare le essenze floreali australiane è, come abbiamo detto, un’impresa “artigianale”, a metà fra “arte e scienza”: occorre essere “un po’ artisti e un po’ botanici”, nel vero senso della parola, afferma Ian White nei suoi numerosi scritti.

Innanzitutto è opportuno conoscere i singoli fiori, le qualità specifiche e peculiari delle loro essenze, i luoghi di crescita, la forma del fusto e dei petali, il loro colore. Saperli identificare e distinguerli dagli altri è di fondamentale importanza. Una volta identificati nel loro habitat sarà necessario isolarli dai vegetali che li circondano e impiegare solamente i fiori delle piante che ci interessano, scegliendoli con cura e con una buona dose di pazienza.

Essi, per poter essere impiegati, devono rispettare determinati requisiti. Ad esempio devono essere cresciuti spontaneamente nei luoghi dove saranno raccolti, in “habitat naturali”. Tali da garantire la crescita della pianta in determinate condizioni climatiche e ambientali. In particolare, lontani da fonti eccessive di calore, da inquinamento chimico e acustico, ripetitori dei telefonini, linee elettriche ad alto voltaggio, fabbriche e terreni ove si impiegano diserbanti. In caso di coltivazioni ad hoc è necessario che il terreno su cui i fiori sono cresciuti rifletta il loro humus naturale, libero da pesticidi e sostanze chimiche di qualsivoglia genere.

Per la preparazione delle stock bottles “concentrate” si procede così: si verseranno sette gocce dell'Essenza Madre ottenuta in una boccetta da 15 millilitri, in cui si saranno versati precedentemente 2/3 di brandy e 1/3 di acqua pura di sorgente.

Per ottenere le stock bottles “classiche”, le maggiormente impiegate, si utilizzerà invece una boccetta da 30 millilitri riempita per 3/4 di acqua pura e per 1/4 di brandy, a cui si aggiungeranno le solite sette gocce di essenza.

In uno stesso flacone sarà possibile inserire più di un’essenza. Di solito nelle erboristerie e farmacie specializzate vi sono professionisti esperti che saranno tranquillamente in grado di preparare i rimedi per voi.

Come si assumono le essenze floreali

“Sette gocce sotto la lingua e... il gioco è fatto!”, potremmo dire. Semplice semplice, non è vero?

Queste sette gocce si potranno versare direttamente sotto la lingua o si potranno assumere con un po’ d’acqua minerale a basso contenuto salino, in un bicchiere. L’assunzione avverrà lontano dai pasti, come per tutti i rimedi floreali e omeopatici; un’ora prima o due ore dopo i pasti principali, quattro volte al giorno.

N.B. Prestate attenzione! I fiori australiani sono gli unici che prevedono la somministrazione di sette gocce anziché delle usuali, tradizionali quattro, tipiche dei fiori di Bach, californiani e italiani.

Questo testo è estratto dal libro "I Segreti dei Fiori Australiani".

Data di Pubblicazione: 30 maggio 2018

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