SELF-HELP E PSICOLOGIA   |   Tempo di Lettura: 10 min

La Nostra Super-Memoria: chi Comanda nel Cervello?

La Nostra Super-Memoria: chi Comanda nel Cervello?

Anteprima del libro "Il Tuo Istinto Non Sbaglia Mai" di Andrea Jolander

Il nostro inconscio: chi comanda nel cervello?

Il nostro inconscio dispone di una raccolta dati immensa composta da tutte le esperienze che abbiamo fatto nella vita. Se fosse così intelligente e può servirsi di questo enorme archivio di tutto quello che abbiamo visto e sentito, allora avrebbe sicuramente trovato qualcosa di adatto per dare una risposta adeguatamente tagliente al vicino impiccione! Eppure, a volte fallisce miseramente, vero?

Lo avete già capito: anche stavolta cercherò di salvare l’onore dell’inconscio.

Ovviamente sarebbe stato in grado di suggerirci una risposta formidabile, ma non l’ha fatto proprio perché è così intelligente. I bambini dicono tutto quello che passa loro per la testa senza alcun filtro. Anche grazie all’educazione, gli adulti hanno imparato a essere più riflessivi. Anche l’inconscio sa che, a lungo andare, è questa la soluzione migliore, o quantomeno è così che funziona per la maggior parte delle persone. Chi ha davvero sempre la risposta pronta - nel vero senso della parola - trova facilmente un modo per replicare e riesce a ribattere in qualsiasi occasione chiudendo la bocca all’interlocutore, senza aspettare di passare per scemo. Anzi, dà per scontato che sarà attaccato e chiede, per esempio, all’innocuo passante che sta per incrociare: Beh, che c’è da guardare?”.

Il nostro inconscio ha buoni motivi per mantenere le distanze da persone che tendono a non aver alcun controllo dei propri impulsi e della propria aggressività. Se si rifiuta di suggerirci certi atteggiamenti che potrebbero ferire chi ci sta di fronte, lo fa per almeno due buone ragioni: da un lato vuole evitarci litigi e discussioni, perché preferirebbe non doverci accompagnare all’ospedale o in carcere. Dall’altro, può fare appello a un’enorme quantità di esperienze fatte in situazioni simili. Mentre stiamo ancora cercando una risposta elegante e arguta, esso ha già ben chiaro che non avremmo il benché minimo successo.

Le vendette con i fiocchi si vedono solo nei film; nella vita reale non esiste la frase giusta in grado di colpire un completo sconosciuto nel midollo tanto da farlo vergognare come un cane e di fargli cambiare vita dall’oggi al domani. È molto più probabile che chi ci ha offeso sia un campione nel ferire le persone e che possa avere pronta un’altra cattiveria che ci manderebbe definitivamente al tappeto.

In futuro, quindi, evitate di passare le ore a torturarvi perché vi sembra di essere stati troppo scemi a non trovare subito le giuste parole per ribattere. Al contrario, ringraziate il vostro inconscio di avervi risparmiato una situazione in cui vi avrebbe fatto apparire meno esperto di altre persone.

Più avanti vedremo anche perché l’inconscio di alcuni non li aiuti minimamente dando loro dei consigli utili. A questo proposito, per ora vorrei aggiungere solo che quello che rende così efficiente il nostro inconscio è proprio la sua capacità di salvare montagne di dati per metterceli a disposizione. Tuttavia, questo non rivela ancora nulla sulla qualità di quanto viene salvato, ma solo sulla quantità.

Il nostro inconscio prende decisioni?

E il nostro inconscio, quindi, a prendere le decisioni? Crediamo solamente di essere padroni delle nostre scelte? Potrebbe sembrare davvero inquietante. In effetti, per qualche tempo i neuroscienziati hanno discusso animatamente sull’effettiva esistenza di qualcosa che possa essere definito libero arbitrio... soprattutto visto che non riusciamo a dire la nostra nemmeno se si tratta semplicemente di premere un tasto!

Alcuni ricercatori ritenevano che, in realtà, l’uomo non è altro che una sorta di portavoce del proprio inconscio, che comunica solo quello che è già stato deciso, senza poterci mettere bocca e a porte chiuse.

Almeno su questo fronte, nel frattempo si è diffusa nella comunità scientifica un po’ di consolazione: che il nostro pensiero cosciente influisca così poco sulle nostre decisioni non vuol necessariamente dire che siamo pilotati a distanza. In fin dei conti, le nostre azioni non vengono determinate da un chip che ci è stato impiantato dagli alieni, ma rappresentano il risultato delle nostre esperienze più intime.

L’enorme archivio di dati che custodiamo in ciascuno di noi è diverso da persona a persona, a seconda di quello che abbiamo vissuto.

Addirittura, ciascun figlio della stessa famiglia ha fatto esperienze completamente diverse da quelle dei fratelli. Alla nascita di ogni figlio i genitori stavano vivendo una fase diversa, erano più stressati o più rilassati; con il primo figlio potrebbero essere stati più impauriti, mentre con i successivi più tranquilli, al primogenito potrebbero aver garantito una buona istruzione e agli altri no. Il numero di fratelli nati prima e dopo di noi e il loro atteggiamento nei nostri confronti possono avere effetti diversi, per non parlare di tutti gli altri possibili fattori di influenza come malattie, insegnanti che ci hanno incoraggiato o demoralizzato e così via.

Quello che l’inconscio ci suggerisce o semplicemente decide al posto nostro fa parte della nostra personalità individuale ed è espressione di quello che abbiamo imparato. Esso non ci da mai impulsi che non siano adatti a noi e alla nostra visione del mondo.

Le nostre decisioni inconsce sono solo più veloci e spesso anche molto più azzeccate — e addirittura più ragionevoli - rispetto a quelle che prendiamo dopo lunga riflessione. A questo proposito, vi racconto ancora di qualche ricerca.

Inconscio e pensiero razionale

In un esperimento durato qualche anno, per esempio, si è scoperto che quanto il nostro inconscio percepisce a un primo appuntamento è molto più eloquente per il futuro felice della coppia rispetto ai giudizi razionali. Simpatia o antipatia a pelle dipendono infatti da quello che ci suggerisce l’inconscio sulla base delle montagne di dati che ha raccolto nel corso della nostra vita. La parte cosciente tende principalmente a consigliare a occhi chiusi: non ha pagato il conto, forse è avaro? Forse mi trova così antipatica da non valere nemmeno un paio di euro! D’altro canto, le scarpe che porta sono un po’ consumate, magari è davvero senza soldi?

Sono tutti dei semplici tentativi della nostra parte cosciente di indovinare il motivo di un certo atteggiamento; l’inconscio percepisce dettagli minuscoli completamente diversi, li paragona alle esperienze fatte finora e decide se quello che abbiamo davanti può essere il partner adatto a noi oppure no. È stato ad ascoltarmi mentre raccontavo di me stessa e mi ha pure fatto delle domande. Quando gli ho raccontato con imbarazzo quello che mi è successo venendo qui, non ha riso, ha detto che succede sempre anche a lui. Quando i passerotti si sono abbuffati con le patatine fritte avanzate sul tavolo a fianco, a lui ha fatto pena l’uccellino che non ha avuto il coraggio di avvicinarsi. Valutando questi piccoli dettagli, nella maggior parte dei casi il nostro inconscio non si sbaglia per niente.

Questo fenomeno è stato evidenziato anche in un altro esperimento che mirava a dimostrare come possiamo smascherare al meglio i bugiardi. A questo scopo, i partecipanti al test sono stati messi a confronto con delle persone che raccontavano o una storia realmente vissuta o un aneddoto inventato, ed è stato chiesto loro di indicare, dopo un certo tempo, chi fosse a loro avviso il bugiardo. Durante l’attesa, la metà dei partecipanti è stata lasciata da sola, mentre gli altri sono stati distratti facendo fare loro un’altra cosa. Provate a indovinare quale gruppo ha dato più risposte corrette? Esatto: le persone a cui non era stato concesso tempo per riflettere e che avevano dovuto decidere spontaneamente, ossia in base a quello che suggeriva loro l’inconscio. È vero che non avevano avuto tempo per riflettere, ma il loro inconscio aveva avuto tempo per confrontare internamente i dati senza che qualcuno cercasse di confondergli le idee con supposizioni fuorviami.

La causa della superiorità del nostro inconscio in questa situazione è che il nostro pensiero razionale non ha abbastanza informazioni a disposizione per riuscire a prendere una decisione giusta. Le persone a cui era stato dato del tempo per riflettere non hanno ottenuto risultati migliori di quelli che avrebbero avuto mettendo la crocetta completamente a caso senza nemmeno aver mai visto i bugiardi o i non bugiardi.

Al contrario, il nostro inconscio dispone di tutte le esperienze che abbiamo accumulato con persone che ci hanno mentito e con tutto quello che non ci ha deluso, dal linguaggio del corpo alla voce e alle pause nell’eloquio.

Al contrario, riflettendo su chi potrebbe aver mentito, non ci basiamo sulle esperienze vissute in passato, ma su supposizioni relative al comportamento che un bugiardo dovrebbe avere secondo la nostra opinione ma che, come dimostrato dai risultati del test, di norma ci portano completamente fuori strada.

Anche in aspetti che molti non considerano propriamente vitali il nostro inconscio è un ottimo consigliere, per esempio nell’acquisto di un’automobile nuova.

Se in un esperimento si forniscono ai potenziali acquirenti tutte le informazioni necessarie sui veicoli in vendita e si lascia un gruppo riflettere, mentre l’altro gruppo è chiamato a occuparsi di altre cose, si scopre che chi decide spontaneamente, ossia coloro che seguono la pancia o che lasciano parlare l’inconscio, prende la decisione più razionale. Più informazioni dobbiamo elaborare, maggiore è invece la probabilità che il nostro pensiero razionale arrivi al limite delle sue capacità e vada in confusione.

Che quello che decidiamo non dopo attenta e lunga analisi, ma in modo del tutto spontaneo sia necessariamente meno ragionevole, quindi, è solo un pessimo pregiudizio con il quale discriminiamo il nostro inconscio.

Esso invece è in grado davvero di stupirci. Non è notevole che in un solo momento riusciamo a registrare contemporaneamente circa quaranta percezioni sensoriali? Ma provate a immaginare quante informazioni sa elaborare il nostro cervello nello stesso tempo: ben undici milioni.

Probabilmente avete già smesso di rabbrividire capendo che l’elemento del pensiero che ritenevate principale in realtà non è così partecipativo come credevate. Forse siete già entusiasti di quello che non sta dormicchiando dentro di voi, ma al contrario è sempre sveglio e vigile. Ciononostante, potreste nutrire ancora qualche leggero sospetto.

Se impareremo a fidarci maggiormente dei consigli che ci arrivano dall’inconscio, non finiremo in un mare di guai? In fin dei conti, quando seguiamo l’inconscio diciamo che ci fidiamo della pancia, ma questa zona del corpo non è forse sede privilegiata del nostro coinquilino peggiore, una volontà debole? In fin dei conti è lei che ci suggerisce sempre le cose più irragionevoli che ci rendono pigri, grassi e a volte ci mandano addirittura in rovina. Solo con disciplina e ragionevolezza possiamo riuscire a tenerla a bada, caratteristiche che si associano molto più alla consapevolezza.

Che ruolo ha allora questa fastidiosa debolezza di fronte a un inconscio dalla saggezza pressoché infinita?

Questo testo è estratto dal libro "Il Tuo Istinto Non Sbaglia Mai".

Data di Pubblicazione: 12 aprile 2018

Ti è piaciuto questo articolo? Rimani in contatto con noi!

Procedendo con l'invio dei dati:

Lascia un commento su questo articolo

Caricamento in Corso...