Il cervello connette memoria, immaginazione e previsioni sul futuro. Scopri come la tua mente possa prevedere il domani, leggendo il nuovo libro di Astrid Sciuto.
- Il cervello veggente: E se potessi prevedere il futuro?
- Futuro idealizzato sulla base delle credenze attive
- Valorizzazione di tutto ciò a cui si attribuisce importanza
- Adattamento del futuro sulla base del proprio vissuto
- Credenze personali che generano anticipazioni
- Struttura subcosciente come attivazione predittiva
Il cervello veggente: E se potessi prevedere il futuro?
Futuro idealizzato sulla base delle credenze attive
Una credenza è un’idea che una persona ritiene vera. Ciascuno di noi può basare le proprie convinzioni sulle certezze, sulle probabilità o su questioni di fede. Le credenze perpetrate e ripetute nel corso della vita generano le proprie convinzioni. Una convinzione può provenire da diverse fonti, tra cui: le esperienze e la loro interpretazione, nonché i contesti culturali e sociali di appartenenza. Una potenziale convinzione permane finché è tenuta attiva come verità ed è adottata come parte del proprio sistema di credenze.
Ciascuno di noi valuta e cerca valide ragioni o prove delle proprie convinzioni. Una volta che una convinzione è accettata come una verità che si è disposti a difendere, si può dire che quella verità fa parte del proprio sistema di credenze che dà vita a specifici modi in cui si guarda se stessi e il mondo.
Il passato può presentare un senso di completezza o incompletezza. Le diverse percezioni del passato possono presentare modelli più o meno positivi o negativi circa se stessi e il mondo. Una percezione più o meno insoddisfacente del proprio passato e del proprio presente alimenta un bisogno di completamento di ciò che è rimasto incompiuto.
Può trattarsi di ambiti finanziari, relazionali, sociali, emotivi e così via. L’impulso di trasformare determinate problematiche in risultati soddisfacenti è proiettato sul futuro. Questo processo attiva il desiderio di cambiare e modellare l’avvenire a proprio piacimento. Tuttavia, sorgono alcuni problemi importanti in merito al futuro. La vita è in continua evoluzione e nulla è incastonato nella pietra. Ogni individuo ha potenziali risultati futuri, basati su molte cose, tra cui il DNA, il temperamento, le emozioni, le relazioni, il presente, il passato e l’ambiente circostante.
Molte persone pensano che ci sia un punto assoluto che si intende raggiungere. Da lì in poi c'è l’eterna beatitudine e la felicità perenne. Questo obiettivo è maturato nel corso tempo, a partire dal proprio passato. Ottenendo quella situazione perfetta, che si tratti del lavoro desiderato, di vincere alla lotteria o trovare l’amore della propria vita, si pensa che tutto si sistemerà e si risolverà dopo averlo ottenuto.
Tuttavia, ogni esperienza positiva nasconde sempre dei lati meno piacevoli e ogni esperienza negativa può insegnare qualcosa, così come ogni situazione triste può indicare nuove soluzioni. Per questo non può esistere l’assolutezza della felicità nella realizzazione dei propri desideri. Le esperienze positive sono comunque inserite in una realtà presente che non esula da nuovi problemi, interferenze e contingenze inaspettate.
Valorizzazione di tutto ciò a cui si attribuisce importanza
I propri valori derivano da convinzioni stabili e durature su ciò che si ritiene importante. Diventano degli standard in base ai quali si dà un significato alla propria vita e alle proprie scelte. Una convinzione si sviluppa in un valore quando l’impegno nel suo mantenimento cresce e diventa importante. La capacità di articolare i propri valori consente di prendere decisioni chiare, razionali, responsabili e coerenti con se stessi.
Tutto ciò che in qualche modo è percepito come conforme ai propri ideali e alle proprie credenze, è valorizzato rispetto al resto. Ogni cosa che può essere associata ai propri interessi personali riveste un valore maggiore. Può trattarsi di elementi associati alla salute, alla famiglia, all'amore, al lavoro, ai propri scopi, al nutrimento e così via. Non necessariamente deve sussistere un reale collegamento oggettivo tra i propri interessi personali e la realtà circostante.
Una connessione soggettiva può essere applicata sulla base della prospettiva personale dalla quale si guarda se stessi e il mondo. Allo stesso modo, anche la visione del futuro è assoggettata a tale attribuzione. Questa scelta tuttavia erige delle barriere tra ciò che si ritiene importante e ciò che non lo si ritiene. Secondo questa prospettiva gli elementi nuovi tendono a essere vagliati sulla base di ciò che si ritiene soggettivamente associato ai propri valori.
Quando tra le credenze attive sono valorizzate e proiettate sul futuro delle emozioni negative ciò influenza il presente e il futuro stesso. Questo meccanismo genera l’applicazione di etichette personali sul futuro, le quali sono spesso meno fantasiose di quanto si possa pensare.
Adattamento del futuro sulla base del proprio vissuto
Le proprie esperienze passate influenzano le previsioni in modo subliminale. Spesso si tende involontariamente a raccogliere e sintetizzare i fatti che supportano un risultato desiderato o temuto. Questo processo crea una previsione vera e propria che seleziona e cataloga tutto ciò che è pertinente con le proprie credenze. Viene istintivamente scartato tutto ciò che non è pertinente con esse.
Le previsioni sembrano essere maggiormente influenzate dal fatto che l’evento in questione ricopra una connotazione di vitale importanza personale. A volte l’interesse personale che influenza le previsioni del futuro è semplicemente il desiderio di avere ragione o di ottenere qualcosa.
Anche l’influenza sociale ha il suo valore, in quanto si tende a pensare che, quando anche altre persone hanno la stessa convinzione, è più probabile che accada in futuro quello che anche gli altri condividono.
Il cervello sintetizza le informazioni del passato e le usa per comprendere il presente e anticipare il futuro. Un nuovo fenomeno viene classificato dal cervello in base alle nostre esperienze precedenti, per adattarlo a uno dei modelli memorizzati nei nostri ricordi.
In questo modo ci affrettiamo a riciclare le reazioni e le soluzioni intraprese in passato. Questo istinto è collegato alla nostra evoluzione ed è estremamente utile in situazioni che richiedono azioni o reazioni immediate.
Tante cose contribuiscono alla creazione di una propria visione della vita. Il contesto educativo della propria infanzia, la presenza o meno di eventi traumatici e stressanti, la presenza o meno di fiducia e supporto da parte di altri significativi, la propria condizione mentale, il proprio temperamento e infine, l’ambiente in cui il soggetto vive nel presente, comprese le insidie e le problematiche attuali.
Tante cose messe insieme caratterizzano la visione della vita in generale e l’importanza che viene data alla propria vita, in termini di passato, presente e futuro.
Vedere il proprio presente e il proprio passato come sbagliati, spesso rivela un fallimento dei propri sistemi educativi e fa vedere la propria vita peggio di quanto non sia in realtà. Vedere la realtà come sbagliata, non solo punta l’attenzione sui lati negativi del proprio passato, ma presenta anche un profondo pessimismo sul futuro.
Il pessimismo si traduce in ostilità e mancanza di fiducia negli altri, facendo focalizzare l’attenzione su se stessi e sulle emozioni negative provate.
La scelta di osservare gli eventi passati secondo un'ottica ottimista o pessimista è caratterizzata dall’importanza che gli eventi tristi hanno avuto nella propria vita e al significato che gli è stato attribuito. Una visione ottimista può vedere un’esperienza negativa come un incidente di percorso che ha fatto riflettere e imparare qualcosa di nuovo.
Mentre una visione pessimista può vedere un’esperienza positiva come qualcosa che è capitato casualmente e che contiene comunque diversi elementi negativi o nasconde delle insidie. Una visione ottimista può concepire un’esperienza positiva come qualcosa di bello in cui ogni suo aspetto può essere assaporato e vissuto intensamente.
Mentre una visione pessimista può concepire un’esperienza negativa come qualcosa di ovvio e prevedibile. La realtà viene vagliata secondo le lenti che mettono a fuoco diversi aspetti del proprio vissuto. Queste lenti guardano al futuro allo stesso modo di come guardano le esperienze passate, creando un continuum.
Le prove scientifiche illustrano gli stretti legami tra memoria episodica, immaginazione e previsione del futuro. In questo processo di memoria la struttura dell’ippocampo, presente nel lobo temporale, svolge un ruolo fondamentale. Caratterizza il modo in cui si apprende e si ricorda dalle proprie esperienze passate.
Gli eventi particolarmente tristi influenzano le proprie convinzioni sul futuro. Un evento triste può indurre a considerarsi incompetenti o danneggiati, a vedere gli altri e il mondo come non sicuri e imprevedibili e a vedere il futuro come senza speranza, credendo che la sofferenza personale continuerà o che esiti negativi si ripeteranno.
Credenze personali che generano anticipazioni
La mente è in grado di archiviare e recuperare i dati. Il suo compito è quello di adattare la realtà a uno schema coerente con il proprio concetto di sé. La propria mente riconosce gli schemi ripetuti più e più volte e li applica anche a realtà nuove. La tendenza a impegnarsi in questi schemi fa sì che essi diventino automatici generando le proprie credenze. I pensieri automatici diventano così suggerimenti per la mente, in quanto determinano azioni, pensieri, comportamenti e reazioni.
La maggior parte delle credenze immagazzinate nella mente è stata creata durante l’infanzia. Gran parte deriva dal contesto in cui si è cresciuti e dagli adulti che sono stati influenti nella propria vita. Una volta formate, le credenze generano convinzioni che raramente vengono messe in discussione poiché a volte non si è nemmeno coscienti di averle.
Tuttavia, forniscono la bussola con cui ci si muove nella vita. Queste convinzioni possono essere servite a uno scopo quando sono state create e possono persino aver aiutato a sopravvivere in alcuni momenti durante l’infanzia. Crescendo e cambiando ambienti e rapporti sociali molte di esse diventano obsolete.
Ciononostante, alcune di esse si trovano sotto la soglia della coscienza, per questo possono continuare a trainare la propria vita. Si presentano sotto forma di convinzioni, domande, desideri e affermazioni. Possono permanere sotto forma di desiderio di voler conoscere a tutti i costi se a breve ci sarà un’altra minaccia per la propria sopravvivenza. Si possono manifestare sotto forma di convinzione di non essere abbastanza forti e preparati per reagire, nonostante l’età adulta offra maggiori possibilità oggettive per fronteggiare eventuali pericoli rispetto all’infanzia.
Le credenze acquisite nel corso della vita diventano dei filtri attraverso i quali ciascun individuo vede la realtà. Esse determinano l’attenzione, la percezione degli eventi, la valutazione delle esperienze, le prospettive sugli eventi e la loro interpretazione. Ma le credenze, oltre a essere dei filtri, sono anche delle energie attive che suscitano un'immensa influenza sulla realtà.
Struttura subcosciente come attivazione predittiva
La nostra mente è in grado di immagazzinare enormi quantità di informazioni ed è in grado di estendersi indefinitamente. È altresì in grado di recuperare ed elaborare informazioni sia dall’interno di se stessi che dall’esterno. Questi contenuti dirigono l’attivazione di specifiche intuizioni percepite come lampi di ispirazione che guidano verso una particolare direzione.
Questi lampi derivano da un’energia mentale che unisce i contenuti consci con quelli inconsci e le percezioni dirette con quelle indirette. Ad esempio, credere fermamente che ci sarà qualcuno pronto ad informarci dei pericoli che si presenteranno nel futuro crea un'energia che può essere in grado di attirare qualcuno pronto ad avvisarci dei pericoli che incomberanno.
Oppure si potranno rilevare mediante la propria intuizione. La creazione di automatismi attrae quelle realtà che corrispondono ai propri pensieri più frequenti. Qualsiasi pensiero ripetuto diventa un automatismo che attira le persone, le circostanze e gli eventi che corrispondono alle immagini e ai concetti ripetuti nella propria mente.
Le credenze presenti al di sotto della propria consapevolezza, dirigono il corso di ciò che si fa nella Propria vita e a ciò a cui si deciderà di dare importanza. Le percezioni orientano la mente a dare il proprio personale significato alle cose. Uno stato mentale costante legato alle paure del passato attira situazioni conseguenti a quelle paure, creando delle mappe soggettive della realtà. Questo stato genera un circuito ansioso derivante dalle paure legate alle esperienze vissute.
La struttura subcosciente apre la strada per prendere le decisioni in ogni circostanza. Aiuta a distinguere la strada giusta da quella sbagliata. Guida tra le scelte da intraprendere in determinate situazioni, indicando il modo migliore per uscirne con i propri mezzi, le proprie idee e le proprie abilità.
Data di Pubblicazione: 20 gennaio 2022