First Class - Anteprima del libro di Alfio Bardolla
Che cosa pensi del denaro?
«D'accordo. Parliamo di me. Fare soldi in questo momento storico è possibile, glielo concedo, ma credo che mi manchino due presupposti fondamentali: un capitale iniziale e, soprattutto, il tempo.»
«Prendiamo una convinzione per volta. La prima è "Non è possibile fare soldi senza soldi", giusto?»
«Giusto.»
«Questa convinzione è un classico delle persone povere e della classe media. Sono certi che esista una correlazione tra il capitale iniziale e le chance di successo. Ragionando così, però, nessuno del milione e duecentomila ricchi (per citare solo quelli del nostro paese) sarebbe mai diventato quello che è oggi. Cosa pensano gli altri, però, non conta; conta cosa pensi tu.
«Vediamo... Come fai a sapere che ci vogliono soldi per fare soldi?»
«Lo so perché non accade mai alle persone che conosco e che ci provano. Lo so anche perché tutte le volte che mi si è presentata un'opportunità avrei potuto coglierla solo se avessi avuto dei soldi.»
«Quindi hai avuto un'esperienza esterna e una interna. Hai cercato dei corsi specifici per fare soldi senza soldi?»
«Santo cielo, no! Esistono?»
«Certo che esistono, anche in Italia, non solo nei paesi anglosassoni, dove sono più diffusi. Esistono anche testi specifici, in italiano e in inglese. Basta fare una ricerca su Google per individuare risorse di ogni tipo: post, video, podcast, pagine Facebook...»
«Non ne avevo idea.»
«Certo che no, perché il tuo cervello coglie solo le opportunità che gli permetti di vedere. Quando hai a che fare con una convinzione depotenziante - e questa lo è - devi minare le gambe del tavolo e realizzare che quella non è altro che un'idea preconcetta, non una verità assoluta. Proviamoci.»
«Volentieri.»
«Hai mai conosciuto qualcuno che da zero è diventato ricco?»
«No.»
«Quante volte devo ripetertelo? Io sono partito da zero e sono diventato ricco!»
«Giusto! Mi scusi...» Mamma mia, è che non riesco a farmene una ragione. È troppo diverso dalle persone ricche che conosco.
«Ci sono biografie di persone che sono partite da zero e sono ricche? Non scomodarti a rispondere. Dato che ne abbiamo già parlato, per questa volta ti anticipo: ci sono. Esiste quella di Bill Gates, ma anche quella di Mark Zuckerberg, quella di Richard Branson... Sono decine i volumi che raccontano le storie di milionari partiti dal garage (o peggio). Infine, è possibile frequentare corsi che insegnano a fare questo? Lo dicevamo prima: sì, è possibile leggere libri e frequentare corsi specifici. Quindi, se c'è altra gente che ce l'ha fatta, se puoi acquisire conoscenze specialistiche (e sei pure bravo a imparare, mi dicevi): cosa pensi ora della tua possibilità di fare soldi da zero?»
«Be', che potrei farcela anch'io!»
E' possibile fare soldi senza avere soldi
«Finalmente! Lo senti? Nel tuo cervello la sinapsi si è sganciata, e adesso sei pronto ad acquisire una nuova convinzione su questo tema, una convinzione però potenziante, che ti sosterrà nel raggiungimento del tuo obiettivo.»
«Quindi è tutta questione del modo in cui si guarda alle cose?»
«Hai mai visto un diamante grezzo?»
«Non mi è mai capitato.»
«Ha l'aspetto di un sasso, un sasso brutto. L'esperto di diamanti, però, lo vede per quello che è: un diamante di tot carati. Lo stesso capita con la Borsa, con il mercato immobiliare, con le aziende. Com'è possibile che un'azienda sia sull'orlo del fallimento, l'imprenditore chiami a guidarla un nuovo amministratore delegato e la nave ritorni a galleggiare tranquilla? Perché ciascuno di noi ha un cervello che gli permette di vedere solo parte della realtà: magari il CEO precedente non riusciva più a immaginare una strada per uscire dalle secche in cui era finito.»
Glielo devo riconoscere, mi sta "alfizzando". Più andiamo avanti più sono convinto che questo upgrade sia stato uno di quei colpi di fortuna che cambiano la vita, altro che compensazione della sfiga.
È tutta questione di convinzioni, di attitudine, di mentalità. Le conoscenze arrivano in un secondo tempo. È chiaro. Sarei anzi molto curioso di scoprire quali siano, queste conoscenze, ma non è arrivato il momento: Alfio mi ricorda che c'è ancora una convinzione depotenziante in sospeso. «Ti va di parlare dell'impossibilità di fare soldi per chi ha poco tempo, ora?»
«Certo che mi va.» D'altra parte, l'ho sfidato... dovevo immaginarlo che quest'uomo non ami lasciare le cose a metà.
«Scommetto che hai capito come si fa. Vuoi provare a smontare tu la convinzione?»
«Perché no. Dunque... riprendiamola. Credo di non avere tempo, perché per mantenere la mia routine sono costretto a lavorare quattordici ore al giorno. Facciamo che lo so, di non avere tempo...»
«Ok, fermati subito. Non hai ancora interiorizzato come funzionano le convinzioni. L'hai capito benissimo a livello razionale, ma la tua pancia ti dice un'altra cosa.»
«La mia pancia sta urlando che non ho tempo nemmeno per pranzare con la mia fidanzata: come farei a trovarlo per studiare strategie di gestione del denaro?»
«Non hai tempo, dici. Bene. Come fai a sapere di non averne?»
«Mi basta osservare la realtà: lo so perché tutte le volte che provo a trovare tempo per qualche impegno extralavorativo mi tocca occuparmi dell'ennesima emergenza. Se penso al periodo in cui cercavamo la casa! Avrò rimandato dieci appuntamenti, tutti per questo stesso motivo.»
Esperienza interna, esperienza esterna
«Quindi hai avuto un'esperienza interna. Conosci altre persone che non hanno fatto soldi perché non avevano tempo? Magari i tuoi genitori erano così...»
«Mia sorella è come me. La mia compagna anche, lavora molto ma, essendo una libera professionista, pur lavorando in orari "canonici", può essere un po' più flessibile di quanto riesca a esserlo io».
«E questa è la tua esperienza esterna. Hai fatto qualche cosa di specifico per capire come gestire il tuo tempo?»
Fisso Alfio con sguardo interrogativo. «Perché? Esistono dei corsi sulla gestione del tempo?»
«Ma certo. Troverai molti seminari sul time management, ed esistono libri a bizzeffe su questo tema, molti firmati da studiosi che insegnano nelle suddette business school. Tanti istituti americani, poi, ultimamente offrono la possibilità di seguire online alcuni dei loro corsi: con un piccolo test finale si può ottenere anche un attestato.»
Mi sento male: ho sofferto per anni quando, magari, mi sarebbe bastato un giro in libreria. Forse "bastato" è una parola grossa, ma sarebbe stato un primo passo... "Non fare è garanzia di fallimento" diceva la mia prof. di matematica, e non aveva torto.
«Se Richard Branson riesce a gestire trecento aziende standosene appollaiato su un'isola, stabilendo anche qualche guinness dei primati, mentre tu non hai tempo con un solo lavoro, nella tua organizzazione c'è qualcosa che non va. Il ricco può non avere tempo. Se sei in bolletta, invece, non puoi permetterti di non avere tempo né soldi. Significa che stai dando poco valore al tuo tempo, che lo stai barattando per una quantità scarsa di denaro. Questo è un errore, perché oltre una certa soglia di ore quotidiane di lavoro sei costretto a fermarti. Lavorare di più non può e non deve essere la tua unica strategia per avere più soldi. Per uscire da questo empasse, devi cominciare a ragionare come se vivessi in un mondo nel quale i soldi si accumulano indipendentemente dal tempo che dedichi al lavoro. Adesso la tua mente sta ragionando in modo binario: o lavoro (e guadagno) o mi godo il tempo libero. Devi riuscire a intravedere la possibilità di poter avere tutto: i soldi e il tempo libero. Contemporaneamente.»
«Non so se ci riuscirò mai! Mi sembra un salto quantico...»
Una volta deciso di fare il salto, salta
«Lo è. Ma sono sicuro che stai già cominciando a cambiare idea. Se sta accadendo, potresti maturare due convinzioni opposte. La prima potrebbe essere: "È facile e divertente fare soldi anche senza tempo. E' maggiormente potenziante della precedente, ma presenta un problema: sei ancora attaccato all'idea di te come persona senza tempo a disposizione, e questo può inibirti dal compiere una serie di azioni che potrebbero esserti utili. La convinzione che davvero ti servirebbe è, invece: "È sempre possibile avere tempo". È facilmente sostenibile: il tempo è l'unica risorsa veramente scarsa, ma se ci pensi ne avremmo in abbondanza per fare quello che vogliamo; semplicemente, decidiamo di dedicarlo alle cose sbagliate. Dovremmo imparare a mollare la presa su tutte quelle attività che possiamo delegare, in modo da trovare qualche ora per fare cose più produttive per noi e il nostro futuro. Nella mia esperienza ho imparato a separare le attività che non hanno valore da quelle che chiamo ultra-high money value, ovvero quelle che generano tantissimo valore se portate a termine.
«Prova a pensarla in questi termini: hai un business e puoi decidere di fare una telefonata a un giornalista influente o a un partner potenziale. Se deciderà di ascoltarti, potrai ottenere un grosso vantaggio. Tempo stimato dell'operazione: dieci minuti. Oppure, puoi decidere di salutare tutti appena arrivato in azienda, bere il caffè con il tuo collega e leggere le email. Tempo stimato: un'ora. Quale attività farai con più probabilità, realmente, quando sei immerso nel quotidiano, nella tua zona di comfort? Il 90 per cento delle persone si dedicherà alla seconda e dirà di non aver trovato tempo per la prima. Questo è esattamente il motivo per cui così pochi hanno ottenuto risultati con il denaro.»
Questo testo è estratto dal libro "First Class".
Data di Pubblicazione: 4 ottobre 2017