SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO   |   Tempo di Lettura: 10 min

Che cos'è lo Yoga Bio Energetico?

Lo Yoga Bio Energetico - Michele Picerni - Speciale

Che cos'è lo Yoga Bio Energetico? Quali sono i suoi principi, benefici e scopi dello YBE? Scoprilo leggendo l'anteprima del nuovo libro di Michele Picerni.

Che cos'è lo Yoga Bio Energetico?

Le malattie psicosomatiche sono in forte aumento tanto che gli ansiolitici sono i farmaci più venduti nel mondo e lo stress viene definito il male del secolo. Siamo sottoposti a ritmi di vita e tensioni spesso innaturali e l’uso di tranquillanti, di sonniferi e di altre sostanze (che sono spesso sintomatici, creano dipendenza e ulteriore malessere, senza risolvere il problema alla radice) è un vano tentativo di tacitare l’ansia attraverso un intervento esterno.

Lo Yoga, una via antica di duemila anni, è passato indenne al vaglio dei secoli, portandoci un messaggio di verità che può essere molto positivo per noi Occidentali, sia dal punto di vista evolutivo, che del benessere.

A causa dello sviluppo della tecnologia la vita moderna è divenuta infinitamente competitiva provocando una crescente tensione negli uomini e nelle donne. È difficile mantenere una vita equilibrata. Le ansie e le malattie che colpiscono il sistema nervoso e l'apparato cardiocircolatorio si sono moltiplicate.

Per disperazione molti cercano sollievo nelle droghe psichedeliche, nel fumo, nell’alcool e nel sesso indiscriminato. Queste attività permettono di dimenticare temporaneamente sé stessi: ma le cause permangono irrisolte e i problemi si ripresentano. Soltanto lo yoga apporta un vero sollievo.

Non può venire appreso mediante dibattiti e discussioni ma deve essere acquisito con un impegno cauto e paziente. Incomincia arrecando sollievo a coloro che soffrono di disturbi come il comune raffreddore, il mal di testa e la disarmonia mentale. Il suo nadir è l’elisir di vita.

Nel tempo lo Yoga ha registrato numerose evoluzioni grazie ai tanti maestri che gli hanno dedicato la vita con lo scopo di elevarsi e di espandere i confini della propria mente. Pur mantenendo i principi di base che caratterizzano la disciplina, hanno apportato inevitabilmente un contributo personale, adeguando lo Yoga, con il loro punto di vista, alle esigenze attuali dell’umanità.

 

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I principi dello Yoga Bio Energetico

Nel panorama yogico attuale, lo Y.B.E. rappresenta una via moderna di crescita interiore che, basandosi sull’integrazione di tecniche derivate dallo Yoga classico, dalla Meditazione, dalla Bioenergetica e dalla Corenergetica, riesce a coniugare tradizioni evolutive orientali e terapie psicocorporee occidentali.

Il tutto contestualizzato in anni di studi, di pratica personale, conduzione di gruppi e formazione di allievi.

Come ho accennato nella Prefazione, lo YB.E. può essere considerato lo sviluppo naturale del mio cammino evolutivo: quasi un crescere insieme, in cui le esperienze fatte costituiscono un tassello importante nella solida impalcatura dello Yoga Bio Energetico.

Alcuni aspetti fondanti derivano, infatti, proprio dallo Yoga (l’importanza del livello energetico e la connessione con la natura e lo spirito) mentre altri (come la centralità del corpo e le sue influenze sulla psiche) sono concetti di estrazione occidentale.

Ho cercato di non separare mai il percorso personale da quello professionale, essendo convinto che uno psicoterapeuta debba essere per forza anche una persona con una buona dose di maturità e che egli non possa non aver fatto almeno i conti con le proprie ferite, i dolori, i risentimenti, le rabbie.

Sono giunto a concludere che lo Y.B.E. rappresenta proprio una sintesi, una summa, come la confluenza di tanti canali, ruscelli e torrenti che si uniscono e danno vita ad un fiume. Lo Y.B.E. è il fiume! È diverso da ciascuna delle fonti da cui nasce, ma sempre e comunque in grado di portare l’essenza /acqua di ognuna.

Il suo cammino evolutivo pone l’accento sulla consapevolezza dell'esperienza del momento presente, dando spazio e risonanza al sentire corporeo ed energetico. La consapevolezza dei bisogni, delle emozioni e del corpo, aiuta a creare un rapporto autentico con sé stessi e con le proprie spinte vitali.

Nelle sessioni di pratica vengono contattati i blocchi energetici e psicosomatici che ci impediscono di essere fluidi e spontanei; si impara ad affrontare lo stress, a sciogliere le tensioni, le rigidità muscolari e ad allentare i blocchi interiori (spesso alla base di tali rigidità).

 

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Lo scopo dello Yoga Bio Energetico

Lo Y.B.E. si propone come una chiave di accesso all’interiorità, che parte dal corpo e dal sentire, per conoscersi meglio e accettarsi, riconoscendo le proprie spinte evolutive e seguendo criteri di responsabilità personale nei confronti di sé stessi, degli altri e della vita.

Man mano che si prosegue nel percorso si sviluppa il contatto con la propria saggezza interiore. Il presupposto di base è che ogni persona ha, nella sua unicità organismica, le risorse necessarie per la risoluzione dei problemi, per sostenere la crescita personale e trasformare costruttivamente la propria vita.

Questa mia fiducia nella capacità umana di autoguarigione e di autorealizzazione è supportata da tanti anni di esperienza e pratica terapeutica in cui ho visto tante persone “sbocciare” nel momento in cui hanno consapevolizzato e sciolto i loro blocchi psicocorporei, gli automatismi e gli schemi disfunzionali.

Credo fermamente che in ognuno di noi ci siano spinte vitali evolutive sempre in azione che portano l’essere umano e, di conseguenza l’umanità intera, verso un'espansione della coscienza. Queste spinte sono spesso frenate da tensioni croniche del corpo, da convinzioni ed immagini antiche, da pregiudizi e paure che non permettono loro di manifestarsi a fondo.

Sono rari i momenti di pienezza, di bellezza e di apertura e quando si manifestano, ci colpiscono per la loro forza e vividezza, s'imprimono marcatamente dentro il nostro psicosoma lasciando un segno indelebile nella nostra coscienza.

 

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Io penso, io sento

Uno dei fattori principali dello stress che l’essere umano vive oggi è la condizione di separazione da sé stesso, dagli altri e dalla natura che lo circonda; egli, allontanandosi dal suo centro, ha perso di vista il senso dell’esistenza, immergendosi sempre più in una sorta di anestesia psicoemozionale; passa la maggior parte del tempo vincolato ai suoi automatismi, tic mentali e schemi.

Questi condizionamenti esprimono una mancanza di legame tra i vari livelli dell’essere e l’assenza di un coordinamento tra vita organica e vita psichica. Anche la sessualità, che dovrebbe essere un incontro di anime attraverso il corpo, è spesso vissuta come merce di scambio tra persone che non riescono ad entrare in un rapporto profondo con se stesse e con l’altro.

Compensazione di un vuoto, dell’impotenza e della fragilità esistenziale. Anestetizzarsi nel piacere dei sensi, nel divertimento a tutti i costi, nel frastuono del fare, ci allontana dalla nostra essenza, creando un circolo vizioso in cui la pienezza esteriore aumenta la distanza da noi stessi e amplifica il vuoto interiore.

Più siamo divisi, lontani da noi stessi, più siamo infelici, tristi e depressi; ci ammaliamo, somatizziamo e siamo insoddisfatti. Solo quando “il volume” del sentire si alza, come ad esempio negli eventi dolorosi, sperimentiamo manifestazioni di presenza sensibile del nostro essere.

Questa separazione, nel mondo occidentale, ha radici culturali antiche, riconducibili a una concezione meccanicistica del mondo formulata nell’ambito del pensiero scientifico del XVII secolo da Galileo, Newton, Bacone e diversi altri filosofi.

 

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Anche Cartesio (René Descartes 1596-1650) ha contribuito ampiamente a determinarne le fondamenta con il suo pensiero condensato nel motto “Ego cogito, ergo sum, sive existo” ovvero “Io penso, quindi sono, ossia esisto”, cioè “io so di essere in quanto penso, se non pensassi non sarei o non saprei di essere ”.

Egli propose una netta separazione tra il mondo corporeo e materiale, di dominio della scienza (res extensa), e l’anima (psyche), di pertinenza religiosa (res cogitans) e arrivò a paragonare l'organismo umano ad un orologio: “Io considero il corpo umano come una macchina” e “il mio pensiero mette a confronto un uomo malato e un orologio mal costruito con la mia idea di un uomo sano e di un orologio ben costruito."

La visione del corpo umano si ridusse così a mera materia, dando inizio alla concezione meccanicistica della vita terrena e delegando alla religione gli aspetti alti e spirituali. Il pensiero meccanicistico, in sintesi, consiste in un insieme di idee e valori, tra i quali, la convinzione che l'Universo sia un sistema meccanico, costituito di componenti materiali; la concezione del corpo umano come macchina; la visione della vita sociale come lotta competitiva per l’esistenza; una fiducia cieca nel progresso materiale illimitato da conseguire mediante la crescita economica e tecnologica.

Nei secoli successivi questo paradigma ha avuto uno straordinario successo e ha dominato interamente il pensiero scientifico e la cultura, specialmente quella occidentale. La scienza si è così focalizzata sulla realtà materiale, studiandola con attitudine razionale e riduttiva, ignorando e rimuovendo da ogni suo studio ed interpretazione tutti quei fenomeni inspiegabili, come ad esempio la coscienza, la fede, il libero arbitrio, l’amore, l’esperienza estetica ed estatica.

 

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Molte caratteristiche della teoria e della pratica medica corrente possono essere ricondotte alla visione meccanicistica. La salute è spesso definita come assenza di malessere e la malattia è vista come una disfunzione di meccanismi biologici, studiati dal punto di vista della biologia cellulare e molecolare.

Il ruolo del medico consiste nell’intervenire e correggere, usandola tecnologia e i farmaci, la disfunzione di uno specifico meccanismo. Si creano così le specializzazioni mediche e parti differenti del corpo di una stessa persona sono trattate da medici diversi.

Nella visione della medicina contemporanea l'organismo umano viene generalmente estrapolato dalle cause ambientali, psicologiche e relazionali in cui è immerso; la vasta rete di fenomeni che influenza la salute è ridotta ai soli aspetti fisiologici e biochimici.

La terapia implica interventi mirati ai sintomi, mentre il potenziale di auto-organizzazione e autoguarigione del paziente non viene preso in considerazione. Il problema concettuale al centro di questa tematica è la confusione su cosa sia la malattia, perché un corpo si ammala, quali ne sono le cause e in che modo il carattere, le tensioni emotive giornaliere incidono sul problema.

Anziché chiedersi perché una malattia si verifica e tentare di rimuovere le condizioni che la generano, la ricerca medica tenta di comprendere i meccanismi attraverso i quali la malattia si instaura in modo da poter interferire nel processo e sulla sintomatologia.

Molto spesso tale ricerca è guidata dall’idea di un unico meccanismo che domina tutti gli altri e che può essere corretto con un intervento dall’esterno.

Data di Pubblicazione: 20 marzo 2023

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