Chi ha tentato di occultare le ricerche di questo genio, cancellandole dalla storia, e perché? Scoprilo leggendo l'anteprima del libro di Jesús García Blanca.

L'Eredità di Wilhelm Reich

"Chi era Wilhelm Reich? La più semplice ed immediata delle risposte potrebbe essere che era uno scienziato, uno dei più brillanti e prediletti da Freud. Tuttavia, se si analizzano a fondo la sua vita e il suo lavoro, risulta difficile definire e collocare la sua figura. Una personalità scientifica poliedrica, di vasta cultura, caratterizzata da molte sfaccettature e da un punto fisso e inamovibile che lo accompagnò per tutta la sua attività culturale e scientifica: quello di studiare, sviscerare e portare alla luce quella sfuggente ed ubiquitaria energia vitale, o etere, che si trova dappertutto e che influenza tutto il vivente e il non vivente.

Un’energia che Reich vide era fondamentale per la vita, per lo sviluppo dell’essere umano e della società e che avrebbe potuto traghettarla verso un mondo indubbiamente migliore ma anche tecnologicamente molto più avanzato ad esempio, nella cura delle malattie, nell’ambiente e nella produzione di energia e lavoro, tanto per citarne alcune.

Ma nonostante tutto ciò perché è stato ampiamente screditato e frainteso nonostante l’enorme mole di lavoro profuso e la chiarezza e la semplicità nell’esposizione delle sue teorie e nella diffusione dei risultati?

Forse era uno scienziato troppo scomodo, come non ce ne sono stati tanti nei tempi e avrebbe potuto dare fastidio a molti gruppi o associazioni di molti paesi per la sua attività scientifica a favore delle masse e della gente comune. Molti hanno ipotizzato che fu “messo a tacere” dalla sinistra, dalla destra, dalla CIA, dall’FBI, dalla FDA, dall’America puritana o da qualche altro gruppo meno conosciuto ma ancora più potente. Io credo che tutto questo sia troppo semplicistico, e che non renda giustizia al lavoro effettuato da Reich. In realtà le sue ricerche e i suoi studi erano talmente ampi e generali che non potevano avere influenze solamente su un qualche piccolo singolo gruppo di potere o qualche colore politico. Essi potevano raggiungere e condizionare qualunque colore ed emblema corporativo del pianeta, e potevano influenzare tutto lo scibile umano del tempo e la società di qualunque latitudine. E quindi, se esiste un colpevole che avrebbe potuto “metterlo a tacere” ed eliminarlo per sempre, questo è da ricercarsi molto più in profondità.

Nel mio lavoro di ricerca ho potuto constatare che queste conoscenze sull’etere potrebbero essere già state note migliaia di anni fa, almeno fino ai tempi di Mosè. È estremamente probabile che i primi libri del Vecchio Testamento siano una straordinaria testimonianza di alcune delle applicazioni tecnologiche di questa scienza. Ma se così fosse, perché queste conoscenze non ci sono state tramandate e si sono perse nei millenni? E quando Reich consciamente o inconsciamente ha cercato di riportare alla luce frammenti di questa antica conoscenza, perché si è cercato in tutti i modi di fermarlo? Questo può dimostrare e comprovare ancor di più che l’ostracismo nei confronti del lavoro scientifico di Reich non fu dovuto a qualche semplice colorazione od organizzazione e che i responsabili potrebbero essere appartenuti ad ideologie decisamente più importanti e geniali.

Quello che Reich ci ha lasciato è molto semplice. Scoprì che tutto in natura è permeato e influenzato da un continuum energetico, composto da tantissime minuscole unità energetiche, che Reich ha chiamato energia orgonica. Vide che queste unità erano caratterizzate da proprietà negentropiche, come se possedessero un’intelligenza o una coscienza propria che le portava istintivamente a produrre ordine, armonia, e anche vita e sviluppo. Una coscienza al servizio della vita, o che produce la vita stessa, in stridente contrasto con l’attuale concetto di entropia e di disordine.

Queste minuscole particelle, potevano essere osservabili ad occhio nudo, se presenti in elevate concentrazioni, mentre nei liquidi era richiesto un ingrandimento di almeno 400x. Esse erano caratterizzate da tutte le proprietà del vivente: pulsazione, movimento, rotazione, ecc. È interessante notare che l’atomo, il mattone fondamentale dell’attuale realtà scientifica e su cui si basa tutta la nostra civiltà, non è mai stato individuato e osservato direttamente. È altresì interessante sottolineare che una delle svolte scientifiche più importanti per la nostra civiltà avvenne agli inizi del secolo scorso, quando Einstein e subito dopo Perrin provarono la fondatezza della teoria atomica e della cinetica molecolare studiando il moto browniano. Tuttavia, per finalizzare il loro lavoro furono costretti a semplificare il moto delle particelle scoperte da Brown eliminando da esse qualunque riferimento ad un’energia vitale o etere, che poteva muoverle, delegando a forze esterne alle particelle, l’unica causa del movimento.

Einstein pochi anni dopo cercò di rimediare introducendo nelle sue teorie il concetto di un etere che comunque aveva la sola funzione di rappresentare le proprietà fisiche dello spazio, mentre mancavano del tutto le condizioni dinamiche e soprattutto il fatto che poteva essere un continuum composto di particelle. Negli ultimi tempi la fisica tradizionale ha ipotizzato la presenza nel cosmo di particelle come il neutrino o la materia oscura, oppure di energia oscura. Tuttavia, anche in questo caso manca la funzione dinamica e inoltre, non si presuppone che possiedano proprietà terapeutiche come invece Reich dimostrò esistere per le unità orgoniche.

Di conseguenza la realtà scientifica dei giorni nostri si trova di fronte ad una situazione estremamente importante e soprattutto nuova. Da una parte abbiamo la scienza della materia, da cui dipende tutta la nostra civiltà, fondamentalmente passiva ed inerte, che prevede un Universo immobile e sostanzialmente privo di un continuum energetico; e dall’altra quella dell’etere, basata sulla presenza di un continuum energetico ubiquitario, con qualità negentropiche, dinamiche e positive per la vita, che influenza tutta la nostra realtà. Tuttavia, ritengo che queste scienze nel prossimo futuro possano muoversi e svilupparsi in modo autonomo ed indipendente, senza che una possa influenzare l’operato dell’altra, considerando anche il fatto che la scienza della materia, non può interferire nella scienza dell’etere, quella sviluppata da Reich, in quanto non possiede sufficienti strumenti e competenze scientifiche per poterlo fare."

Roberto Maglione

Reich e la riscoperta dell energia primordiale 

"Il mio tragitto personale attraverso l’ampia opera di Reich non è stato altrettanto lungo come quello di altri conoscitori del suo lavoro.

Ho conosciuto Reich nel 2008 e la verità è che non potevo credere alla terribile e crudele campagna portata avanti contro di lui e che probabilmente lo portò a essere assassinato in prigione. Non conosceremo mai la verità su questo tema spinoso, ne ce n’è bisogno. Non c’è invece dubbio sul fatto che nessun governo metterebbe in piedi una tale campagna di discredito contro qualcuno, se non perché qualcosa di molto tangibile, profondo e pieno di senso stava sparando un missile al cuore della scienza moderna e, ancor peggio, con un nuovo modo di vedere la vita dagli scopi reali, empiricamente irrefutabile, tangibile e positivo per la conoscenza e per l’uomo. Dico “nessun governo” perché ovunque mettesse piede, Reich scoppiava le bolle più profonde, lo fece con il nazionalsocialismo, con il comunismo stalinista e, infine, con lo stesso capitalismo americano. Per la prima volta, uno scienziato riusciva a dimostrare, e a divulgare, che non solo l’energia primordiale alla base della vita in tutte le tradizioni sacre esiste, ma che poteva essere utilizzata, tra le altre cose, per modificare il clima o curare le malattie.

Si trattava dell’ennesima blasfemia e molti attori che fino ad allora ce l’avevano con Reich, ognuno per conto proprio, passarono all’azione alleandosi tra loro per eliminare il nemico comune. Tra questi troviamo ovviamente la Società psicoanalitica americana dalla quale, non dimentichiamolo, uscirono diversi mostri, come Donald Ewen Cameron, principale artefice, insieme alla CIA del ripugnante manuale di tortura Kubark, che in seguito dette vita all’ancora più ripugnante progetto MK-Ultra.

La mia attrazione, almeno iniziale, per l’opera di Reich è da inquadrarsi esclusivamente all’interno del mio interesse per i grandi nomi della scienza moderna che in vita furono vittime di una pubblica ridicolizzazione delle proprie opere, di persecuzione, esilio o addirittura omicidio. Mi riferisco a Schauberger, Hamer, Mallove, Lakhovsky, Ryfe e, come caso particolare, a Tesla. Da un certo momento in poi ho iniziato a prendere coscienza del fatto che tutti loro, proprio tutti, avevano considerato come pietra miliare, come punto fermo dal quale si struttura tutto, il campo eterico, il mare di energia che circonda la materia e che le dà forma, per dare una spiegazione convincente alle loro eccezionali e rivoluzionarie scoperte. In questo senso, Tesla si esprimeva così:

«Il giorno in cui la scienza si dedicherà a studiare i fenomeni non fisici della natura, farà più progressi in una settimana che in tutta la sua storia».

Ogni volta che viene menzionata la parola etere, nello scienziato moderno si risveglia una fiamma di irrazionale scetticismo e incredulità. I fisici credono che questa idea antica abbia smesso di esistere nel 1887, per loro l’età della pietra della fisica moderna, e che la teoria della relatività di Einstein abbia messo un punto e a capo alla discussione su di essa, non fosse che per sparute e pittoresche eccezioni. Da quel momento in poi, ogni tentativo di riportare in campo la discussione è apostrofato letteralmente come “scienza patologica”, “scienza voodoo” e altri appellativi uno più crudele e ignorante dell’altro. Indipendentemente dalle opinioni, la storia reale ci dice che nulla di tutto questo è stato più lontano dalla realtà. L’idea comunemente accettata fa perno sul falso risultato dell’esperimento di Michelson-Morley, il quale, sia detto en passant, si basava sulla raccolta di sei ore di dati interferometrici. E se vi dicessi che tutta la fisica moderna si basa su questo risultato e che decine di anni più tardi la discussione era ancora aperta e alcuni dei fisici più autorevoli dell’epoca come Miller, Sagnac, Marinov e lo stesso Morley realizzarono numerose misurazioni più precise, con vari e migliori interferometri che invece detectarono il vento d’etere e che si basavano su decine di anni di analisi e raccolta dati?

E poco probabile che Reich ne fosse a conoscenza ai tempi dell'affaire con Einstein, il quale contribuiva a distruggere uno dei miti della fisica: una “semplice cassa di legno e metallo” metteva in scacco la seconda legge della termodinamica. Einstein, dopo aver affermato che si trattava della scoperta più importante della storia della fisica, come suo solito si ritirò dalla discussione.

Alcuni anni fa pensavo davvero che queste due scoperte dell’ultimo periodo di Reich fossero le due maggiori scoperte della storia della fisica e della biologia: la scoperta dell’etere, l’orgone, e la sua relazione con i bioni come spiegazione definitiva e inconfutabile dell’origine della vita. Ma oggi mi chiedo cosa ci sia di scientifico nella moderna fisica e biologia, quando nemmeno aspetti di base come i postulati di Koch o l’interpretazione di Copenaghen sulla dualità onda-particella hanno alcun senso, ma sono mere interpretazioni semplicistiche di aspetti molto più complessi di quanto possa sembrare. Dopo decine di anni questi errori madornali continuano a essere protratti.

Il mio studio degli ultimi tre libri di Reich si circoscrive all’interno di questo limitato ambito della sua opera al quale, per la mia (de) formazione, so di potere e dovere arrivare. Tuttavia non posso fare a meno di riconoscere Reich come studioso dell’etere moderno, da lui chiamato orgone, che però non ha niente a che vedere con l’etere classico, basato sui quattro principi alchemici (terra, fuoco, aria e acqua) e i tre elementi. Dal punto di vista della scienza iniziatica o magna scienza, come l’ho chiamata, tutto acquista un senso infinitamente superiore a quello del prosaico dominio del metodo scientifico moderno al quale, non lo dimentichiamo, Reich fece strettamente riferimento nella totalità della sua eccelsa opera, sempre partendo dalla logica premessa dell’osservazione della vita nella vita e della scienza intesa come studio del mondo naturale, come se ne esistessero altri.

Sarebbe stato interessante sapere cosa l’intuitivo Reich avrebbe pensato per esempio a proposito dei sincretici quattro eteri di Steiner, che affondano le proprie radici nella tradizione rosacrociana. Il combattivo Reich vi avrebbe trovato certamente una risposta alle provocatorie domande esposte nelle grandi opere postume Superimposizione cosmica e Etere, Dio e diavolo. L’unica cosa che rimprovererò sempre a Reich è l’aver cercato fino all’ultimo istante di riconciliarsi con la modernità, quando l’unica cosa da farsi con qualcosa che nega e inverte ogni principio elementare di vita è trascenderlo."

Artur Sala

Data di Pubblicazione: 7 novembre 2018

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