SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO   |   Tempo di Lettura: 10 min

Chi siamo e perché siamo qui

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Ognuno può realizzarsi e risanarsi diventando consapevole di ciò che realmente è. Scopri come leggendo l'anteprima del nuovo libro di Alessandro Stani.

Chi siamo e perché siamo qui

Negli anni in cui iniziai a mettermi gradualmente al servizio degli altri, con la medianità e le consulenze di lettura intuitiva attraverso i tarocchi, dentro di me si fece sempre più forte l'interrogativo su chi siamo in realtà.

Alle persone che incontravo giungevano messaggi che riguardavano varie componenti del nostro Essere, informazioni mai lette in alcun libro o rivista: ciò avveniva con tale forza e sicurezza che non potevo pensare ci fosse qualcosa di sbagliato.

Le parole fluivano dalla mia bocca con locuzioni incontrollabili, rivelandosi poi corrette. Spesso cercavo sui libri, ma non trovavo certezze: questo mi faceva sentire molto insicuro e continuavo a porre domande alle mie Guide, ad alzare la mano come a scuola quando non capivo ciò che l'insegnante diceva, ma non mi venne data una spiegazione fino al giorno in cui fui davvero pronto (lo compresi successivamente).

Era la primavera di alcuni anni fa, in un pomeriggio bello, di sole, passato a scambiare risate e confidenze con la mia amica Annamaria: è una persona speciale, in lei razionalità e sensibilità trovano il giusto connubio.

Ci siamo conosciuti tramite un conoscente comune, e gradualmente la nostra amicizia si è fatta profonda e di totale condivisione; lei è una di quelle persone che incontri una volta nella vita e senti che rimarranno sempre con te, nel bene e nel male.

Eravamo a casa mia e, come di consueto, le Guide si presentarono spesso per fornire indicazioni sul suo percorso, sul mio, e sul suo lavoro di infermiera al Centro di Salute Mentale; la sua vocazione è mettersi al servizio del prossimo grazie a una professione tecnica di aiuto, che le riesce egregiamente.

Durante queste conversazioni con le Guide molto le fu spiegato della nostra esistenza, per aiutarla a comprendere alcuni casi difficili che le si presentavano al lavoro.

 

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Annamaria

Fu una lunga conversazione, ricordo bene il suo sguardo illuminato: "Grazie, grazie, ringrazia le tue Guide e grazie anche a te! Mi hanno spiegato molte cose, ora ho capito come poter aiutare quei poveri ragazzi."

Non potevo capire a cosa si riferisse: quando mi lascio andare a una trance profonda non ne custodisco il ricordo, la comunicazione avviene per incorporazione, cioè presto la mia voce e il corpo alle Guide. Questo è un modo di comunicare che presenta non pochi rischi e lo consiglio solo a chi accetta di rendersi aperto esclusivamente a esseri di altissima vibrazione e Luce, con uno scopo alto.

"Anna, mi fa piacere che tu stia così, ma, spiegami perché non ho il ricordo di una sola parola" le risposi, curioso e divertito.

"Non importa, hanno lasciato un messaggio anche per te. Tieni: te l'ho scritto."

Mi passò un foglio con molte annotazioni, e, tra le varie indicazioni che riguardavano la mia vita sentimentale, lessi che sarebbe giunto il momento di comprendere ciò che mi stava accadendo. Mi ripromisi di ascoltare quei suggerimenti non appena Anna se ne fosse andata: le Guide erano ancora lì, presenti, in amorevole attesa della mia attenzione.

"Mi raccomando, non fare il furbo: guarda che hanno da dirti qualcosa e non hanno specificato che cosa, non aspettare."

Furono queste le parole di Annamaria, prima di congedarsi e ritornare a casa.

Incerto sul da farsi, ancora un po’ provato dalla comunicazione precedente, decisi di ascoltare. Sedetti sulla mia poltrona, comodo, mi rilassai e diressi l’attenzione verso di loro; non sapendo cosa avrei potuto ricevere, dato che, non avendo ottenuto risposte nel momento in cui avevo posto le domande, non riponevo più tanta speranza.

Cominciai a sentire il consueto calore alla testa scendere e farsi intenso, e una luce forte, fortissima, invase la visione interiore. Una voce calma, profonda come il tempo si fece avanti, presentandosi.

“Siamo i tre Maestri Misericordiosi, e siamo lieti di donarti ciò che è la realtà della vostra esistenza.”

 

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Parlando con le Guide

Indovinai poco circa loro identità, ma negli anni successivi tutto avrebbe preso una forma a me più comprensibile. Iniziarono a spiegare in maniera intuitiva, veloce e istantanea il nostro essere, la nostra natura profonda. Vidi un grande raggio luminoso, ricco di colori e di ombre che, irradiandosi da un punto indefinito del cielo, entrava in una stella luminosa posta sopra il capo di un bambino rannicchiato in una sfera rossastra: da lì veniva filtrata dirigendosi verso altri tre punti del corpo, dove si divisero i colori e le ombre.

Il corpo, fino a quel momento inanimato, cominciava a muoversi, aprendo gli occhi e guardando come un robot appena programmato.

Vidi poi una donna ferma, immobile. La visione rimase bloccata davanti agli occhi mentre una voce richiamò la mia attenzione: “La Madre... La Madre vi conferisce la visione della vostra esistenza, come un paio di occhiali, e vi può fare vedere ciò che è dinnanzi e dentro di voi, oppure ottenebrare e oscurare: lo scegliete voi stessi, il vostro libero arbitrio è anche questo. È la responsabilità di ciò che scegliete”.

"Non riesco a comprendere!" esclamai a voce alta. La visione era complessa, non potevo capire cosa potesse significare.

La visione allora mutò, mi trovai davanti a un uomo che continuava a creare linee con le mani.

“Il terreno Padre, la potenza maschile, può produrre linee rette di percorso o ripetizioni, voi scegliete e voi vivete la dinamicità degli eventi poiché lo schema dell’esistenza è racchiuso nella vostra energia maschile, attiva e in movimento. Potete perpetuare o cambiare, a voi la scelta delle vostre azioni.”

Ancora una volta non capivo, ma, prima che potessi dire anche solo una parola, intervennero: “Apri il cuore, saprai comprendere solo attraverso di esso”.

 

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Interpretare il messaggio

La comunicazione a quel punto cessò e scese il silenzio, insieme alla classica sensazione di quando si conclude una telefonata e la mente inizia a macinare pensieri sul dialogo appena intercorso. Molte interpretazioni, ma nessuna vera sensazione di centratura.

Mi alzai, preparai il caffè per ritornare nella realtà corporea e mi diressi in camera a preparare la valigia: il giorno seguente sarei dovuto partire per passare qualche giorno di ferie a Roma, con un amico. Molti pensieri affollavano la mente, ma nessuno in grado di spiegare ciò che le Guide mi avevano comunicato.

Trascorsi serenamente la serata, senza pensare troppo ma chiedendo ai miei interlocutori più volte spiegazioni su quanto mi era stato detto. Poi mi addormentai.

Il mattino seguente ero stranamente infastidito da qualcosa che non sapevo definire, forse la mancanza di chiarezza dei messaggi del giorno precedente. Arrivai alla stazione di Udine e con il mio amico salimmo sul treno, senza parlare.

Di lì a poco mi addormentai, mentre ascoltavo musica dagli auricolari del telefono; dopo pochi minuti, che a me parvero ore, un sussulto mi fece sobbalzare svegliandomi di colpo, e il mio amico chiese cosa stessi sognando per saltare così.

"Nulla" risposi, "non stavo dormendo: lo scossone del treno mi ha fatto saltare."

Mi fu risposto che non c'era stato nessuno scossone, e scherzammo sul fatto che fossi semplicemente stordito dal sonno.

Voltai la testa verso il finestrino, e in quel momento ebbi nuovamente la sensazione di rapimento provata il giorno precedente: dopo pochi istanti alla mia vista interiore apparve una figura antropomorfa scura, con un braccio proteso avanti quasi a indicare una direzione, accompagnata dalla stessa voce.

Segui la sua direzione e troverai la risposta.

Ero di nuovo punto e a capo. Non sapevo come interpretare, cosa mi volessero comunicare, ma sapevo che proprio a Roma avrei trovato qualcosa di importante.

 

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Il viaggio continuò senza ulteriori sorprese. Arrivammo e, dopo avere lasciato le valigie in hotel, iniziammo il tour nella Capitale. Ero molto attento a ciò che vedevo, alla ricerca di una figura o un dipinto che mi avrebbero fornito una spiegazione o la risposta tanto desiderata, ma né quel giorno né i seguenti trovai nulla; non ne feci un dramma perché furono comunque giornate molto belle, cariche di entusiasmo per lo splendore della città e il cibo quasi divino. I bucatini cacio e pepe erano diventati consuetudine a ogni pranzo, non ne sapevo fare a meno.

Il giorno della partenza decidemmo di fare un ultimo giro prima di ritirare i bagagli e riprendere il treno.

"Abbiamo ancora tempo, cosa ne dici se visitiamo la Basilica di Santa Maria degli Angeli? È proprio qui accanto" propose il mio amico.

Accettai e ci avviammo, tra una risata e l’altra. Giunti alla Basilica, fortunatamente non c'era fila per entrare e tutto era scorrevole: non amo le attese, normalmente mi spazientisco.

Entrammo e poco dopo rimasi bloccato, fermo, incredulo: l'avevo trovata! Davanti a me vidi quella figura, la statua dell'Angelo della Luce. Era esattamente chi avevo visto!

Mi avvicinai, come un bambino, la osservai nei minimi dettagli ma non mi comunicava nulla, nessuna sensazione, nulla di nulla. Solo un gesto istintivo mi offrì una risposta: seguii con lo sguardo la direzione delle dita e con mia grande meraviglia vidi l'Angelo della Luce indicare le statue, la svolta decisiva per comprendere. Meditare e Pregare. Certo! Dovevo meditare e pregare per entrare nell’energia di comprensione. Il cuore si rivela così.

Finalmente avevo dato un senso alle parole ricevute il giorno prima della partenza: sapevo come aprire il cuore.

Lo consiglio anche a voi: meditare e pregare è la strada per comprendere chi davvero siamo.

Ritornato a casa, nei giorni seguenti iniziai a meditare con assiduità, seguendo le istruzioni che ricevevo: era una meditazione profonda, permetteva di espandermi oltre la coscienza terrena per giungere alle porte del cuore, e ancora più su e più internamente, finché non capii l'importanza di quanto si spalancò quel mondo così tanto atteso, cioè il nucleo della vita.

Una candida Luce scintillante dai riflessi dorati e argentei, indefinibile, fluttuava dentro, fuori, tutto intorno: era una meravigliosa sensazione. La toccavo, la vedevo, la sentivo con tutto me stesso. Come avrei potuto capire attraverso meri ragionamenti mentali? Era impossibile.

Al suo fluire la luce collegava tre punti nel corpo, e ognuno rappresentava una parte compenetrata direttamente dalle altre due, ognuna pulsava al vibrare dell'altra e rispondeva con emissioni colorate in un moto armonioso creando forme, situazioni e sensazioni, come nelle proiezioni di filmati.

“Siete tutto questo istantaneamente, finché sperimentate questo mondo.”

 

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Data di Pubblicazione: 6 aprile 2022

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