EDUCAZIONE E FAMIGLIA   |   Tempo di Lettura: 8 min

Chi sono i bambini zebra? Cosa comporta avere un figlio ipersensibile

Scopri i bambini ipersensibili

Scopri le caratteristiche dei bambini con alto potenziale cognitivo, i plusdotati, i bambini precoci, leggendo l'anteprima del libro di Jasmine Gage.

Gli ipersensibili

L’appellativo “zebra” è stato scelto dalla psicologa Jeanne Siaud-Facchin per indicare specificamente i bambini che hanno in comune con le zebre la capacità di fondersi con l’ambiente circostante (grazie al manto che simboleggia insieme le ferite ricevute nella vita e la loro impronta unica) e nello stesso tempo di risaltare in tutta la loro unicità, oltre a un temperamento indomabile quanto originale e tutt’altro che banale, che fa spiccare anche la loro eccezionale intelligenza, qualitativamente molto superiore alla media.

Se hai questo libro tra le mani, è perché certamente uno o più dei tuoi figli fanno parte della famiglia delle zebre. Per me gli ipersensibili, le persone con alto potenziale cognitivo, i plusdotati, i bambini precoci, i “bambini-sentinella”, gli indaco o coloro che sono affetti dalla sindrome d’Asperger, gli individui con una dominanza del cervello destro, fanno tutti parte della stessa famiglia e si differenziano dalle persone tradizionali.

Alexandre Jardin, autore zebra, descrive nelle sue opere Lo Zebra e L'Ile des gauchers l’universo delle zebre, termine scelto dalla psicologa Jeanne Siaud-Facchin per descrivere questi individui. Nel gruppo delle zebre che io animo a Ginevra, tutti amano identificarsi con questo appellativo. Personalmente ritengo che la definizione sia ben scelta, perché la zebra rappresenta questa popolazione per tutte le ragioni che saranno descritte nel prosieguo di questo libro.

Si ritiene che gli ipersensibili rappresentino il 20 per cento della popolazione, e gli individui con alto potenziale cognitivo il 5 per cento. Essendo in minoranza, si lasciano spesso giudicare e criticare dagli altri bambini, dagli adulti e perfino dai loro insegnanti a scuola.

Gli individui zebra si sentono ripetere spesso che sono troppo... troppo gentili, troppo sensibili, troppo curiosi, troppo entusiasti, che leggono troppo, che amano troppo o ancora che si pongono troppe domande, fanno troppe cose e nello stesso tempo si complicano troppo la vita. A forza di essere giudicati e criticati per ciò che sono veramente, si sentono spesso isolati.

Infatti, le zebre sono differenti dalle persone tradizionali, né migliori né peggiori, solo differenti. Gli studi hanno dimostrato che ipersensibili si nasce. Gli ipersensibili percepiscono il mondo in modo diverso, più profondo, più sottile. Si fanno più domande e si rimettono continuamente in discussione. Sono ipersensibili rispetto a quanto accade intorno a loro e al senso di ingiustizia.

Sembrerebbe che appartenere alla famiglia delle zebre sia ereditario: pertanto, tu e/o l’altro genitore lo siete, e/o anche uno dei nonni. Dal momento che prima degli anni 2000 se ne parlava poco, molte zebre delle generazioni precedenti hanno rifiutato questa parte di se stesse e si sono spesso sforzate di adattarsi a una società di cervelli sinistri.

Forse sei una zebra e vivi bene questa condizione. Forse sei stato vessato e tenuto a freno durante la tua infanzia. Comprendere meglio tuo figlio ti permetterà di liberare questa stessa parte dentro di te, e di accompagnarlo nel suo cammino in maniera più adeguata. Forse da piccolo eri ipersensibile e nel corso del tempo hai trovato i mezzi per adattarti a un mondo dominato dalle persone tradizionali, quelle con l’emisfero sinistro prevalente.

In questa guida io descriverò tuo figlio in 90 singoli punti. Ogni bambino e adulto zebra è diverso e unico. Ciascuno si è adattato su punti differenti e ciascuno mostra fragilità specifiche. Ogni zebra è unica e meravigliosa così com’è.

Alcuni di questi 90 punti ti sembreranno inutili, perché l’argomento non costituisce per te una sofferenza, quanto piuttosto una caratteristica facile e naturale. Altri, invece, ti appariranno importantissimi. E per tale motivo che puoi leggere il libro in maniera libera e non lineare. Molti sono i consigli proposti. Sii tollerante e giusto con te stesso. Non si possono modificare tutte le abitudini educative dall’oggi al domani. Ogni piccolo passo è un progresso verso il pieno sviluppo di tuo figlio e, ovviamente, anche di te stesso. Per ogni punto saranno proposte soluzioni diverse: scegli quelle che ti sembrano applicabili, provale e se non sono sufficienti, provane altre. Sii insieme scientifico e creativo.

Non è che io sia così intelligente, sono solo appassionatamente curioso.
Albert Einstein

Alcuni mi dicono: io non posso essere una zebra, sono una semplice casalinga, un muratore, un fioraio, non sono certo un milionario. Ciò nonostante, vi sono zebre in tutti gli ambienti: a ciascuno il suo talento. Si può essere Richard Branson e guadagnare milioni, o essere solo un giardiniere. Poco importa, perché ciò che conta nella vita è essere se stessi, vivere il proprio “vero sé”, accettarsi con tutte le proprie piccole stranezze.

Quindi, mi auguro che con questa guida tu possa aiutare tuo figlio a scoprirsi o a riconciliarsi con se stesso.

Spetta all’intelligenza emozionale e relazionale di chi lo accompagna proporgli le chiavi per entrare nella complessità psicologica della zebra, al fine di aiutarlo ad appropriarsi di quegli elementi di complessità, che affronteremo in maniera facile e comprensibile.

Post scriptum: Ho scritto questo libro in terza persona singolare al maschile, ma le zebre sono sia maschi che femmine.

Intelligenza e apprendimento

La sua intelligenza è diversa da quella delle persone tradizionali. Inoltre, presenta caratteristiche di estrema rapidità e un forte legame con l’affettività.

1. Globale

L’individuo zebra possiede un’intelligenza di tipo globale, vale a dire contrapposta a quella lineare. Una persona lineare vede le cose l’una dopo l’altra. La zebra risolve i problemi in maniera globale: vede tutto in un colpo solo, non le varie tappe. Ha bisogno di comprendere il progetto nella sua interezza prima di avanzare, mentre una persona lineare deve passare da A a B a C a D e così via fino a Z. La persona globale va da A a Z e quindi a C... N... F... R, poco importa.

Spiegagli le cose in maniera globale: se utilizzassi una logica lineare, si perderebbe. Se sei una persona lineare, sta a te compiere lo sforzo di tradurre il linguaggio lineare in linguaggio globale. Accetta il fatto che faticherà a spiegarti come ha trovato la sua soluzione. Effettua diversi collegamenti in un solo istante, e quindi per lui è complicato spiegare il percorso che ha intrapreso verso la soluzione. In compenso, è importante incoraggiarlo ad apprendere, a comprendere la sua logica al fine di poterla spiegare agli insegnanti al momento di un esame.

Il sistema scolastico è lineare. Dovrà quindi imparare ad adattarsi e a spiegare le sue risposte in maniera lineare, per essere compreso dagli insegnanti.

Molti bambini plusdotati sono stati costretti ad abbandonare la scuola perché non riuscivano a spiegare in che modo avevano risolto i problemi.

2. Arborescente

Per ogni problema una zebra vede simultaneamente diversi percorsi che lo conducono al risultato, riflettendo sotto forma di “mind map” (schema euristico).

I suoi pensieri sono rapidi e variati. Così, le sue annotazioni possono rapidamente assumere l’aspetto di una minuta illeggibile che comprende parole di ogni significato e di tutti i colori. Se tutto ciò ti appare incomprensibile, per lui invece è normale. Dal momento che riesce bene così, non c’è nulla da modificare.

Metti in risalto il fatto che per ogni problema può seguire molteplici percorsi risolutivi. Aiutalo a organizzare le idee con il suo stile di pensiero.

Aiutalo a imparare a scegliere il percorso che gli sarà più utile.

Aiutalo a escogitare un sistema per ordinare e organizzare. Fa' sì che apprenda a inquadrare se stesso.

Aiutalo a scegliere la strada che più gli conviene.

Non paragonarlo agli altri, siamo tutti diversi e va bene così.

3. Analogica

Dal momento che è super recettivo, effettua con grande rapidità molti diversi collegamenti tra le cose e, per imparare, ha bisogno di farlo. Può avere tendenza a “surriscaldarsi” e a faticare nell’organizzazione delle idee, quando deve fornire risposte chiare. Vale a dire, una risposta vi sarà, ma non saprà spiegare il percorso che l’ha portato fino a essa, e questo potrebbe frustrare i suoi insegnanti. Potrebbe però anche offrire molti percorsi di risposta.

Insegnagli a differenziare e scegliere l'informazione per lui più importante ai fini della situazione o dell'esercizio da compiere. Quando deve imparare qualcosa, effettuate insieme dei collegamenti tra ciò che deve apprendere e una situazione nota o un argomento che lo appassiona. In questo modo sarà più attento ed efficiente.

Data di Pubblicazione: 15 gennaio 2019

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