Come inizia la storia, densa di emozioni vivide e reali, narrata in "Chiaroscuro"? Scoprilo, leggendo l'anteprima del romanzo spirituale di Roberto Rha.
Chi sono, chi credo di essere e l'incontro con l'Amore
Mi presento... Sono Oscar Liberàti
Mi presento: sono Oscar Liberàti. O meglio, mi chiamo Oscar Liberàti. O meglio ancora, sono gli altri che mi chiamano così. E io, per abitudine o sfinimento, non so ancora, ho imparato a voltarmi quando sento il suono di questo nome.
A volte vorrei essere sordo. Come da bambino, quando odiavo quella maledetta statuetta dorata. Ricordo ancora i compagni di classe che sghignazzavano biascicando il mio nome, che avevano sentito alla televisione, ovviamente figli di genitori che amavano la notte degli Oscar.
E, come se non bastasse il nome, anche il cognome negli anni mi aveva causato fastidi: quante volte avevano cambiato l'accento, mettendolo sulla "i" invece che sulla "a", e mi avevano preso in giro. Ed ogni volta mi chiedevo: "Chissà perché non ci possiamo scegliere noi il nome e cognome?".
Probabilmente mi definirebbero come un uomo di mezza età. Ma io più volte mi sono chiesto dove sia l'altra metà. Perché parlare di metà implica che ci sia un intero, una unità. Ma io non ne sono così sicuro.
Soprattutto perché gli ultimi anni della mia vita non mi fanno sperare che ci sia ancora tanto da scoprire, che forse non esista quella metà di cui parlano, chiamandomi "uomo di mezza età".
Forse è già tutto accaduto, e forse, come Chiara, sono pronto ad andarmene. Infatti, a lei chi gliela restituisce la seconda metà?
E se mio padre avesse sognato di essere un artista?
Sono un ingegnere. O meglio, ho studiato ingegneria nucleare. Non so ancora perché l'abbia fatto, forse perché da bambino ho visto qualche film di fantascienza di troppo e quei macchinari futuristici mi entusiasmavano.
Non so se fosse il mio sogno diventare ingegnere, forse era il sogno di mio padre, che subdolamente si è insinuato nel mio DNA. Ed un giorno mi sono svegliato con questa decisione, senza realmente saperne il perché.
Il fatto è che quando qualcosa ti viene bene, il mondo ti incoraggia a persistere. Quindi sono diventato un bravo ingegnere nucleare. Mi vengono a cercare per la mia scienza. Ma spesso mi chiedo "e se mio padre avesse sognato di essere un artista?". E poi quella domanda scivola via come una goccia d'acqua sulle piume di un'anatra.
Lavoro come consulente, ossia risolvo problemi altrui. Mi sono fatto una reputazione nel mio campo, che richiederebbe un tomo di qualche centinaio di pagine solo per essere descritto. Per descrivere correttamente ciò che faccio, avrei bisogno di un bigliettino da visita pieghevole, farcito di titoli, qualifiche e altisonanti paroloni che servono solo a incutere una forma di timore reverenziale in chi non li conosce, ossia la stragrande maggioranza delle persone che incontro.
Scrivo libri tecnici. Dicono che sono bravo. Dicono che sono in grado di spiegare il complesso attraverso il semplice. Dicono che la mia scrittura sia chiara, precisa, razionale.
Penso a volte che il mio cervello costruisca castelli in cui il mio cuore non vorrebbe mai abitare. Troppo freddo, il gelo penetra le sue fibre e allora si rinchiude nella stanza più interna, quella in cui le armi taglienti degli spifferi non riescono a ferire.
A stento parlo di cuore, che la mia mente iper-razionale ha relegato a puro organo cardiaco necessario al funzionamento del mio corpo, quasi fosse un'impresa, di cui il cervello è il fondatore, padrone e direttore generale, e tutti gli altri organi sono lì per timbrare il cartellino e guadagnarsi il diritto di poter far parte delle attività produttive attraverso il loro onesto lavoro, niente di più, niente di meno.
Di certo non ricordo di avere mai parlato di anima, se non forse a scuola nelle lezioni di catechismo.
Arriva Chiara nella mia vita
Un concetto, quello di anima, che sfugge all'osservazione dei miei sensi, e che quindi ho sempre spazzato sotto il tappeto delle cose che non capisco e quindi fingo non esistano.
Fondamentalmente, per quasi mezzo secolo ho incarnato l'approccio scientifico, che spiega la realtà sulla base della sua prevedibilità, in funzione di leggi ben precise. E il mio mondo ha funzionato bene, molto bene.
Una carriera accademica eccellente, laurea in tempo record con massimo dei voti, seguita da una carriera scientifica e professionale all'insegna del successo. Sì, mi sentivo realizzato, ma qualcosa negli ultimi anni era cambiato.
Si era intrufolata nella mia vita una specie di irrequietezza, che cominciò con una strana sensazione alla mattina, in quei primissimi istanti in cui si rompe l'incantesimo del sonno, e il cervello - nel suo ruolo di direttore generale - comincia ad acquisire dati ed impartire ordini per far funzionare l'impresa.
Questo succedeva quasi esclusivamente mentre mi trovavo in viaggio per lavoro, qualcosa che ormai era diventata una consuetudine, visto che erano più numerose le notti che trascorrevo in albergo rispetto a quelle nel mio letto di casa. A volte mi sembrava di avere un peso sul petto, qualcosa di rovente che schiacciava e bruciava.
Prima di riuscire ad attivare tutti i sensi, e quindi accorgermi che ero da solo nello sconosciuto letto di qualche albergo per uomini di affari, pensavo di avere letteralmente sul petto qualcosa che mi opprimeva con la sua presenza fisica.
E poi, un giorno, Chiara arrivò nella mia vita. E da lì niente è più stato come prima. Il suo arrivo ha subito scompigliato le carte della mia vita, ma il bello è che continua a farlo, anche ora che non c'è più.
Data di Pubblicazione: 2 gennaio 2024