SALUTE E BENESSERE   |   Tempo di Lettura: 10 min

I Cinque Tibetani: esercizi di salute e longevità

I Cinque Esercizi Tibetani

Scopri come mantenerti in forma e rinforzare la vitalità per vivere meglio oggi e più a lungo domani leggendo l'anteprima del libro di Jean-Louis Abrassart.

Esercizi di salute e longevità

Questo libro propone due serie di esercizi che hanno lo stesso obiettivo: aiutare a ristabilirsi, a mantenersi in forma e a rinforzare la vitalità per vivere meglio oggi e più a lungo domani.

La prima serie di esercizi chiamata “Sciogliere i nodi” è una breve sequenza che permette di sbarazzarsi nel giro di qualche minuto delle tensioni della vita quotidiana e di smuovere nuovamente l’energia. Lo stress è una delle maggiori cause del degrado delle cellule del corpo. Saper gestire lo stress nella vita di tutti i giorni evita l’accumulo della fatica e l’esaurimento delle riserve energetiche. Questa serie comprende sette semplici esercizi da svolgere in piedi. Sono esercizi che sciolgono le tensioni muscolari, mobilizzano le articolazioni e stimolano la respirazione. Questi esercizi prendono ispirazione in larga parte da una pratica di yoga tibetano trasmessa appositamente agli occidentali da Kalu Rinpoche, un grande lama tibetano morto nel 1989 che ha contribuito a diffondere la conoscenza della tradizione tibetana.

La seconda serie di esercizi descrive la pratica detta “dei cinque tibetani”, una concatenazione dinamica di posture e di movimenti, rivelata per la prima volta nel 1939 in un libretto di Peter Kelder, L’oeil de la révélation con il sottotitolo Les anciens rites tibétains de rajeunissement. Ai cinque tibetani di base si aggiungono due esercizi specifici, uno per l’energia sessuale, l’altro per la calma interiore. Questi esercizi originali portano a risultati stupefacenti e la loro pratica si è ampiamente diffusa a partire dagli anni Sessanta del Novecento negli Stati Uniti e poi in Francia, dove il libro è stato tradotto a partire dal 1989.

Da un punto di vista esteriore, questi esercizi assomigliano del tutto a degli esercizi di ginnastica e di stretching e comportano dei benefici: mobilizzazione muscolare, miglioramento dell’agilità del corpo e liberazione articolare. Ma paragonarli a un semplice allenamento fisico vorrebbe dire ignorare la loro efficacia più profonda sia sul corpo sia sull’umore. Se essi sono definiti giustamente “pratica di lunga vita”, è perché agiscono non solamente su muscolatura, articolazioni e funzionamento degli organi interni, ma ancor più perché attivano il corpo energetico in relazione con il sistema ormonale e il sistema nervoso.

E grazie a questa azione svolta in profondità, alle fonti stesse della vitalità dell’essere umano, che essi ristabiliscono in maniera sconvolgente la salute, rinforzano il sistema immunitario e combattono l’invecchiamento. È impossibile spiegare in altro modo il miglioramento duraturo delle condizioni fisiche e gli effetti provati sulla longevità che procurano questi esercizi.

Le discipline orientali come lo yoga, il tai chi chuan o il qi gong considerano il corpo come una “centrale di energia”, differentemente dalle tecniche occidentali come il culturismo, lo stretching e il metodo Pilates che fanno riferimento esclusivamente all’anatomia e alla materialità del corpo. Si riscontra la stessa differenza tra la medicina occidentale e l’agopuntura. Lo scopo delle discipline orientali è agire sulla circolazione delle energie per riequilibrare la fisiologia del corpo e rafforzare i meccanismi di difesa e autoguarigione. Esse mobilitano il corpo attraverso esercizi armoniosi eseguiti con consapevolezza. Nel definire gli esercizi di yoga tibetano di questo libro va ricordato che tale yoga, a differenza di quello indiano largamente diffuso in Occidente, non è una concatenazione di posture statiche, ma una pratica dinamica ed energica. Alcuni movimenti ricordano posture dello yoga indiano, ma il modo in cui vengono praticati si differenzia in maniera fondamentale.

L'origine dei Cinque Tibetani

Peter Kelder nell’opera in cui descrive per la prima volta la pratica dei cinque tibetani, li attribuisce a un misterioso colonnello Bradford dell’armata britannica che dimorava in India e a cui dei lama tibetani avrebbero rivelato questa pratica chiamata “la Fonte della giovinezza”.

Non si sa nulla né di Peter Kelder né del colonnello Bradford, se non quello che ci è stato riportato. Il colonnello Bradford era uno degli amici di Kelder che cominciava a sentire il peso degli anni. L’autore non lo vedeva da circa due anni quando lo incontrò di nuovo e gli sembrò di ritrovare un uomo giovane, a tal punto che lo scambiò per suo figlio! Il colonnello gli raccontò allora la scoperta della “Fonte della giovinezza”, un insegnamento perduto della tradizione tibetana che gli era stato trasmesso oralmente e che aveva praticato assiduamente nella lamasseria.

Non sapremo mai se il colonnello Bradford sia realmente esistito o se si trattasse dell’autore stesso nascosto sotto uno pseudonimo. Non c’è nessuna informazione sul monastero, sul luogo, o sui lama tibetani che avrebbero rivelato i cinque esercizi.

Di contro, questi esercizi e la loro origine non sono sorprendenti. Ho personalmente acquisito numerosi insegnamenti della tradizione tibetana e sono stato più volte sull’Himalaya. Nella tradizione tibetana sono molto comuni quelle che i lama chiamano le pratiche di Lunga vita; essi considerano la vita come un bene prezioso e ritengono sia importante mantenere la salute e la vitalità nel percorso spirituale, poiché il corpo e lo spirito si influenzano reciprocamente.

Queste pratiche di Lunga vita consistono in esercizi fìsici e respiratori, visualizzazioni e mantra, formule sonore che agiscono sulle energie del corpo. Non è raro vedere tanti giovani principianti quanto lama di una certa età dedicarsi a esercizi fisici con una concentrazione e una semplicità che confermano una lunga abitudine. Gli esercizi dei cinque tibetani non hanno dunque niente di particolare. Non è del resto sorprendente che non siano neanche per forza conosciuti a tutti i lama tibetani. In effetti, il buddhismo tibetano si suddivide in più ordini, un po’ come succede nella religione cattolica: gesuiti, benedettini, trappisti ecc., ordini monastici che si frammentano a loro volta in una moltitudine di filiazioni che preservano e trasmettono ognuna degli insegnamenti specifici. Un proverbio tibetano dice: «A ogni valle il suo lama, a ogni valle il suo insegnamento».

È quindi del tutto possibile e anche probabile che questi esercizi siano di origine tibetana. D’altronde, nella forma essi assomigliano ad altre pratiche tibetane. In realtà, questo non ha veramente importanza, poiché l’essenziale è il farne esperienza e verificare tutti i benefici a cui essi conducono. Allo stesso tempo, sapere che questi esercizi derivano da una saggezza ancestrale fondata sulla realizzazione di sé, che essi sono stati insegnati e praticati per secoli, non fa altro che dare loro più peso e non può che rafforzarvi nella vostra motivazione di sperimentarli.

Vivere meglio adesso

Gli esercizi dei cinque tibetani sono stati concepiti per i praticanti dell’Himalaya abituati a vivere all’aria aperta e a grandi sforzi fisici in una natura ostile. La loro morfologia è quella dei popoli di montagna, piuttosto massiccia e robusta. Gli alpinisti occidentali delle prime spedizioni che intendevano raggiungere le cime dell’Himalaya presero come guida gli Sherpa, un’etnia che vive in particolare in Nepal. Con loro assoluta sorpresa, le guide scalavano le pendici con decine di chili di attrezzatura sulla schiena, a piedi nudi, mentre gli alpinisti occidentali faticavano a star loro dietro. Il loro cibo era anche più naturale, più semplice e dovevano preoccuparsi della rarefazione dell’aria a una altitudine ben più considerevole di quella degli alpinisti veterani. Questo aneddoto mostra bene la differenza tra questi popoli e noi occidentali abituati alla comodità moderna, a una vita più sedentaria e a una alimentazione più ricca, ma non sempre benefica per la salute. La pratica dei cinque tibetani deve essere adattata alla nostra costituzione e alla nostra condizione fisica.

È importante restituire questi esercizi al loro contesto, quello di uno stile di vita più semplice e più sano che ne amplifica i benefici. Il libro di Peter Kelder dà tutta una serie di raccomandazioni di vita e di consigli dietetici accompagnati da una riflessione sulla disposizione di spirito dei lama. Dopo la prima edizione nel 1939, la ricerca scientifica ha fatto molti progressi nell’esplorazione del meccanismo e delle origini dell’invecchiamento che chiamano in causa principalmente i radicali liberi, molecole d’ossigeno incomplete e instabili che danneggiano le cellule.

Come vedremo, la scienza conferma in gran parte i consigli di vita dati dall’insegnamento dei cinque esercizi tibetani.

Tutti gli studi mostrano infatti che la longevità dipende essenzialmente da tre fattori:

  • l’esercizio fisico nella giusta dose;
  • un’alimentazione moderata ma ricca di principi nutritivi;
  • un comportamento mentale positivo ed energeticamente carico.

I consigli dietetici nel libro originale sono sommari e concernono tanto il modo di nutrirsi quanto l’alimentazione stessa. Oggi sappiamo molto di più sulle ripercussioni dell’alimentazione sulla salute. È valsa la pena dimostrare ed esaminare nel dettaglio come la nostra maniera di nutrirci influenzi la durata media della vita. La nostra vitalità e longevità non dipendono solamente da calorie, proteine, glucidi e lipidi, ma soprattutto da principi attivi nutritivi che preservano e rinforzano l’immunità del corpo.

La comprensione dello stress ha permesso di stabilire che un gran numero di disordini organici e di dolori ha una componente psicosomatica. La difficoltà di riuscire a gestire le emozioni, l’inibizione dell’espressione di sé e le attitudini relazionali conflittuali contribuiscono all’instaurarsi della malattia e limitano gli effetti delle cure fìsiche. Nei disturbi gravi, la convinzione del paziente che si riprenderà, la sua fiducia nello staff medico e il sostegno dei suoi cari sono elementi essenziali per la guarigione.

In più, vedremo con gli esercizi “Sciogliere i nodi” che lo stress riduce la longevità, poiché incide sulle secrezioni ormonali e inibisce il sistema immunitario.

La nostra reattività allo stress e le somatizzazioni che esso scatena sono dovute a pensieri negativi e paure in relazione alla nostra passata esperienza ed educazione. Questi pensieri su noi stessi, sugli altri e sulla vita, spesso inconsci, determinano in gran parte le nostre emozioni e reazioni. Allo stesso tempo in cui scatena comportamenti fallimentari, ogni pensiero negativo affligge il nostro corpo e perturba la salute.

Le società odierne veicolano un’immagine demoralizzante della vecchiaia associata ineluttabilmente al degrado del corpo e noi assorbiamo troppo spesso questi preconcetti negativi sul nostro conto. Vivere più a lungo e in piena forma non è solamente una questione di fìsico, esercizio e alimentazione.

È anche il risultato del comportamento quotidiano nell'affrontare la vita e nel saper progettare positivamente il futuro, in particolare quando gli anni cominciano ad avanzare.

Lo stile di vita può ipotecare la longevità. La durata media della vita dipende da voi e siete voi che la costruite nella quotidianità. Vivere più a lungo implica vivere meglio adesso; interrogatevi sulle vostre abitudini, comportamenti e stili di vita. La pratica degli esercizi di questo libro stimola il corpo e aiuta a ritrovare una vita più equilibrata e appagante.

Data di Pubblicazione: 27 aprile 2021

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