ALIMENTAZIONE   |   Tempo di Lettura: 10 min

Cocco Ogni Giorno

Le Eccezionali Proprietà Curative della Noce di Cocco - Anteprima del libro di Bruce Fife

Mangiare il cocco ogni giorno fa bene

Per generazioni, i popoli che vivevano nelle regioni in cui è diffusa la palma da cocco hanno fatto affidamento sui suoi prodotti per ricavarne nutrimento e per mantenersi in salute: in qualche forma se ne servono letteralmente ogni giorno della loro vita e ne traggono beneficio ancor prima di nascere. Infatti il cocco viene consumato per nutrire la madre ed essere certi che il bambino nasca sano e con un parto veloce. Le donne in attesa si massaggiano ogni giorno l’addome con l’olio per facilitare il parto e prevenire le smagliature. Dopo la nascita, l’olio viene applicato nelle zone più delicate per accelerarne la guarigione, e spalmato con un massaggio sul seno per alleviare il dolore causato dall’allattamento.

Nelle Samoa, il primo alimento consumato da una mamma dopo il parto è un piatto a base di cocco chiamato valsalo. Si prepara con la polpa fresca e il succo di cocco cui si aggiunge amido per ottenere un porridge. Lo scopo del valsalo non è soltanto nutrire la madre, ma anche favorire una rapida e abbondante montata lattea. Viene tuttora consumato in tutta la regione, e non solo dalle neomamme, ma anche come colazione e dessert.

Dal primo giorno di vita, i neonati imparano a conoscere l’olio di cocco. Le madri se ne servono per massaggiarli a fondo da capo a piedi: si dice che rafforzi i muscoli e le ossa e prevenga le infezioni e le imperfezioni della pelle. Qualche goccia viene sempre utilizzata per massaggiare la fontanella posta alla sommità del capo dei neonati: lo si fa nella convinzione che serva a prevenire le malattie. Quando i bambini mettono i denti, le gengive vengono massaggiate con olio di cocco per alleviare il dolore e accelerare la guarigione.

L’acqua contenuta nella noce di cocco 

Nelle isole, l’acqua contenuta nella noce di cocco verde viene somministrata ai neonati come sostituto del latte in polvere. Spesso gli infanti vengono allevati con il latte materno e con l’acqua di cocco. Se una mamma non può allattare, o se il neonato ha problemi di digestione, gli viene somministrata acqua di cocco verde: i bambini vengono nutriti dall’età di 1-2 mesi fino allo svezzamento con poco più che acqua di cocco. Il succo e la polpa delle noci non ancora mature vengono usati per lo svezzamento. La polpa delle noci fresche è molto tenera, a differenza di quella coriacea delle noci completamente mature.

Presso molte popolazioni insulari il cocco serve come fonte primaria di cibo per tutte le età. La polpa viene consumata fresca, essiccata, arrostita e sotto forma di porridge, mischiata con latte di cocco e acqua. In alcune regioni, il cocco in una forma o nell’altra fornisce la maggior parte della calorie assunte giornalmente.

Nel passato, e in certa misura anche oggi, i bambini portavano pochissimi indumenti, ma il loro corpicino era sempre spalmato di olio di cocco, che veniva applicato dopo il bagnetto, prima dell’esposizione al sole e prima di uscire la sera come protezione da zanzare e pappataci. Tutti, dai più piccoli ai più anziani, applicano quotidianamente olio di cocco su tutto il corpo: li protegge dai raggi del sole tropicale e mantiene la pelle giovane e sana. Funge da eccellente crema idratante e da lozione solare. Viene anche applicato su piaghe, sfoghi, tagli e lividi e per massaggiare le labbra secche e curare l’herpes. In caso di otite viene scaldato e instillato nelle orecchie.

In Thailandia, Sri Lanka, India e altrove, l’olio di cocco è l’olio tradizionalmente più utilizzato in cucina. Gli abitanti delle isole del Pacifico, invece, lo usano soprattutto a scopi cosmetici e terapeutici. La maggior parte dell’olio della loro dieta deriva dal latte e dalla panna di cocco, e quasi tutto viene cucinato con questo condimento.

Gli abitanti delle isole di Samoa preparano gran parte dei loro cibi cuocendoli in una ricca crema di cocco. Anche i frutti e gli ortaggi ricchi di amido vengono cucinati in questa crema, che viene consumata tutti i giorni non diluita, a differenza di quanto si fa in altre isole del Pacifico. Alle Samoa il pasto domenicale viene preparato in forni di terra; il solo ortaggio che si consuma comunemente sono le foglie della pianta del taro ('Colocasia esculenta), che vengono usate per avvolgere la panna di cocco non diluita e insaporita con sale e cipolle.

Nelle Filippine e in altri Paesi, dopo il bagno le donne applicano l’olio sui capelli. Si è notato che le abitanti delle comunità rurali, che anche oggi usano l’olio di cocco, mantengono i loro bei capelli scuri fino in età avanzata, mentre quelle delle aree urbane, in cui questa tradizione si è andata perdendo, tendono a incanutire molto prima.

In una forma o nell’altra, la noce di cocco è usata come fonte di nutrimento, medicina, unguento protettivo e terapeutico, e come cosmetico: tutti ne fanno uso letteralmente dal giorno della nascita fino a quello della morte.

La noce di cocco nella medicina tradizionale

Le popolazioni delle più diverse culture, lingue, religioni ed etnie sparse su tutto il globo hanno sempre venerato la noce di cocco come preziosa fonte di nutrimento e come rimedio medicinale. Se ci si ammala o ferisce durante un soggiorno alle isole Samoa e si viene curati dai guaritori tradizionali, sicuramente parte della cura comprenderà l’uso della noce di cocco. Chi nelle foreste costiere dell’America centrale e meridionale contrae una malattia sarà certamente rimesso in salute dai guaritori locali con una dieta a base di noce di cocco. Nelle Filippine l’olio di cocco è utilizzato per accelerare la guarigione di ustioni, tagli e contusioni: lo si usa per massaggiare le articolazioni gonfie e i dolori muscolari, e addirittura per accelerare la guarigione delle ossa fratturate. In Africa orientale, a chi ha problemi di salute viene offerta una razza di olio di semi di palma (simile a quello di cocco) da bere. In quelle regioni, l’olio è un tonico salutare ed è il primo rimedio cui ricorrono le popolazioni native, indipendentemente dalla malattia.

In India, la noce di cocco nelle sue molte forme è impiegata per curare un gran numero di problemi di salute e per nutrire l’organismo. La medicina ayurvedica ne riconosce le proprietà curative da oltre quattromila anni. L’olio è apprezzato per la sua azione antimicrobica, e il suo impiego in combinazione con le erbe medicinali è molto diffuso. Le diverse preparazioni a base di olio di cocco promuovono la folta crescita dei capelli e proteggono la pelle dalle infezioni e dai danni delle scottature solari. Il cocco essiccato viene assunto per espellere i parassiti e migliorare la funzione digestiva.

In tutte le regioni equatoriali del mondo dove la palma da cocco cresce in abbondanza, le sue noci vengono usate in una forma o nell’altra per curare un’ampia gamma di problemi di salute con una sorprendente percentuale di successi. Alcuni di questi disturbi comprendono: amenorrea, asma, bronchite, contusioni, ustioni, raffreddore, colite, costipazione, tosse, debolezza, idropisia, dissenteria, dismenorrea, otite, erisipela, febbre, influenza, gengivite, gonorrea, ematemesi, emottisi, itterizia, calcoli renali, infestazioni da pidocchi, malnutrizione, nausea, parassiti, tubercolosi miliare, eruzioni cutanee, scabbia, scorbuto, mal di gola, mal di stomaco, gonfiore, sifilide, mal di denti, tubercolosi, tumori, febbre tifoide, ulcere e ferite.

Prima che ci fossero medici professionisti cui potersi rivolgere, erano i guaritori tradizionali a prendersi cura dei bisogni sanitari della popolazione. Nelle Filippine questi guaritori si chiamano manghihilot, e benché la medicina moderna si sia assunta la quasi totalità dell’assistenza sanitaria, anche oggi continuano a occuparsi delle esigenze dei malati e a far nascere i bambini soprattutto in alcune aree rurali del Paese. L’olio di cocco funge da base per quasi tutte le terapie usate dai manghihilot. viene spesso utilizzato in combinazione con erbe medicinali come l’aglio, lo zenzero e il peperoncino piccante, e somministrato in base al fabbisogno. I manghihilot producono da sé l’olio delle medicazioni ricavandolo dalle noci di cocco fresche.

Paul Sorse

Paul Sorse, di cui ho raccontato la storia nel Capitolo 1, ha appreso delle proprietà curative della noce di cocco da suo padre durante la sua infanzia nelle Filippine, e ha poi utilizzato e approfondito quelle conoscenze. Per oltre cinquant’anni ha prodotto e usato l’olio di cocco per curare i malati e gli infortunati e per mantenere se stesso e gli altri «felici, sani e belli», come era solito affermare. Diceva che il cocco era il re dei cibi, lo considerava una panacea e incoraggiava gli altri a sperimentare ricorrendo al suo olio per qualsiasi tipo di problema di salute. «Non farà male di sicuro, e ci sono ottime probabilità che faccia molto bene», affermava. Sosteneva che fosse efficace contro ustioni, scottature solari, vesciche, tagli, escoriazioni, eczema, morsi di insetto, dermatofitosi, emorroidi, contusioni, sintomi da congelamento, foruncoli, raffreddore, sinusite, asma, mal di testa, artrite, reumatismi, articolazioni anchilosate, congiuntivite, dolori muscolari, gengivite, mal di denti, costipazione e rughe. Riteneva che i suoi usi fossero illimitati: «Non c’è bisogno di comprare un nuovo prodotto per ogni problema», insegnava: l’olio di cocco poteva essere usato per tutti.

Il fedele seguito dei suoi clienti testimonia l’efficacia del suo olio: se non avesse prodotto effetti, di sicuro non sarebbero tornati di continuo a comprarlo. Paul credeva che per convincersi della sua efficacia bastasse soltanto provarlo. Personalmente posso confermare: solo usarlo ne dimostra le virtù terapeutiche. Potrete applicarlo sulla pelle e constatarne i cambiamenti: nel giro di qualche settimana saprà rendere liscia e morbida anche la pelle più secca e ruvida. Mettetelo alla prova, e verificate se la vostra pelle non appare più giovane e sana, alla vista come al tatto. Io stesso l’ho visto compiere miracoli. E ciò che fa all’esterno del corpo, lo sa fare anche al suo interno.

La vita di Paul Sorse è una testimonianza dell’efficacia e della sicurezza dell’olio di cocco. Paul lo beveva, lo usava per tutte le sue ricette e di fatto ci faceva il bagno ogni giorno, quando se ne spalmava dalla testa ai piedi. Di sicuro non gli è stato nocivo, dal momento che è riuscito ad arrivare a 102 anni: probabilmente era l’olio il segreto che l’ha mantenuto vivo, sano e felice per così tanto tempo.

Questo testo è estratto dal libro "Le Eccezionali Proprietà Curative della Noce di Cocco".

Data di Pubblicazione: 3 ottobre 2017

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