In che modo le cinque Leggi Biologiche del Dottor Hamer valutano le funzioni del colesterolo? Scoprilo leggendo l'anteprima del libro di Marcello Pamio.
Colesterolo: Le 5 Leggi Biologiche
La funzione del colesterolo
Come è stato detto il colesterolo è il precursore di molte sostanze adibite all’equilibrio ormonale e organico corporeo, per cui qualsiasi sua variazione risponde sempre a precise richieste biologiche da parte del cervello. In biologia il caso o la sfortuna non esistono.
Per esempio una condizione di stress importante (chiamata fase simpaticotonica tipica del “conflitto attivo”, cioè quando viviamo qualcosa di importante e/o pericoloso che possiamo chiamare stress), richiede l’ormone cortisolo.
L’erronea associazione tra colesterolo e trigliceridi come causa di lesioni aterosclerotiche dei vasi non regge alla “logica della Vita”.
La medicina ortodossa confonde quasi sempre la causa con l’effetto, per cui quando trova grandi quantità di colesterolo nelle placche conclude immediatamente che la causa è il grasso, quando in realtà il colesterolo è il componente primario della riparazione delle arterie che hanno subito un Programma Speciale Biologico e Sensato (PSBS).
La funzione del colesterolo è quella di riparare le alterazioni dell’endotelio vascolare di coronarie, aorta e tutti i vasi arteriosi, con l’aiuto di sali di calcio, fibrina ed altre sostanze.
Per avvicinarsi alla comprensione del meccanismo messo in atto dalla sapienza magistrale della Natura da milioni di anni con il colesterolo, è importante integrare il concetto di territorio...
Il territorio e le coronarie
Bisognerebbe riuscire ad immaginare com'era la vita milioni di anni fa, quando l’uomo viveva a stretto contatto con la Natura, gestito e controllato da programmi cerebrali speciali codificati con un unico scopo: far sopravvivere ed evolvere la specie.
I nostri quattro cervelli (tronco, cervelletto, sostanza bianca e corteccia) servono proprio a questo scopo evolutivo.
Tralasciando le componenti spirituali, cioè i corpi sottili dell’uomo, l’encefalo come organo nella sua totalità è determinante per la sopravvivenza (bisogni), la difesa (dagli attacchi e preoccupazione nel nido), per gestire le svalutazioni e infine per lottare (per l’identità e il territorio).
Un esempio per tutti sarà esplicativo. Quando un lupo lotta con un suo simile per la conquista/difesa del territorio, non lo fa per spinte egoistiche o per condizionamenti: il motore propulsore è sempre un istinto biologico.
Attenzione a quello che accade dal punto di vista fisiologico e biologico durante la lotta tra i due animali. Il cervello (nella fattispecie la corteccia encefalica) induce una progressiva ulcerazione dell’intima delle coronarie, dell’epitelio che riveste l’interno dei condotti che giungono al muscolo cardiaco, con lo scopo di aumentare la perfusione vascolare al miocardio, utilissimo alla lotta.
Siamo nella pura lotta per la sopravvivenza, per cui il senso biologico dell’ulcerazione è proprio quello di avere la massima disponibilità di sangue e ossigeno per poter battere l’avversario.
L'animale entra in “simpaticotonia” (la fase fredda di attivazione, dove non si dorme bene, le mani e i piedi sono freddi, ci può essere una leggera ipertensione e anche iperglicemia).
Riparazione e guarigione
Una volta che la Natura ha consacrato la fine dello scontro con un vincitore (il perdente con la coda tra le gambe andrà a cercarsi un nuovo territorio), il sistema cerebrale di entrambi i contendenti, non necessitando più del programma dell’intima coronarica, passa in “vagotonia” (la fase calda dove si è stanchi, si dormirebbe di più, il momento in cui ci si lecca le ferite dovute alla lotta) riempiendo il tessuto ulcerato.
Il risultato è che questo tessuto si gonfia per ripararsi.
Avete capito cosa l’organismo usa per riparare? Il colesterolo.
Quindi a risoluzione del conflitto l’intima delle coronarie deve essere riparata e per questo interviene una quota di colesterolo, assieme ad altre sostanze come calcio e fibrina che riempiono l'interno delle coronarie per ridare robustezza alle arterie, privandole così facendo di una quota di elasticità.
Appare evidente che le recidive a carico delle coronarie, cioè le continue lotte nel territorio, provocheranno una riduzione del lume arterioso e una sclerosi o indurimento dei tessuti collaterali.
La placca indica senza ombra di dubbio che ci sono stati molti conflitti di territorio: recidive.
Nella lotta ovviamente c’è maggior necessità di cortisolo e di conseguenza anche il colesterolo viene maggiormente sintetizzato e posto in circolo sanguigno. Una parte di esso viene impiegato per completare la sintesi di questo ormone, mentre un’altra parte rimane a disposizione per le riparazioni.
Costellazione Post-Mortale
Prima è stato accennato al caso del Messico dove è nota l’associazione colesterolo basso e suicidi.
Visto che il colesterolo è il precursore degli ormoni sessuali (per esempio il cortisolo della “lotta o fuga”), se il suo livello nel sangue si abbassa, dal punto di vista biologico significa che non stiamo combattendo: stiamo perdendo su tutti i fronti.
Si tratta di un importante conflitto di territorio sia maschile che femminile che può indurre il suicidio.
Il dottor Hamer ha definito questa condizione speciale: “Costellazione Post-Mortale”. Un super programma il cui senso consiste nel programmare individui senza territorio e senza legami sessuali, quindi liberi dalla lotta per il potere e dalla funzione riproduttiva, persone che non hanno un interesse nel mondo.
Detto in altri termini, per la natura se una persona non lotta per il territorio e non lotta per portare avanti l'evoluzione, non è utile e non servila essendo un argomento delicatissimo e complesso, rimando per eventuali approfondimenti sulle “Costellazioni schizofreniche” alla bibliografia.
Data di Pubblicazione: 23 ottobre 2023