ALIMENTAZIONE   |   Tempo di Lettura: 9 min

Come Aiutare il Tuo Metabolismo Conoscendo i suoi 4 Componenti

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Anteprima del libro "La Dieta del DNA" di Damiano Galimberti

Conoscersi per Scegliere

Il metabolismo: come funziona il tuo motore metabolico.

Il metabolismo è l'insieme delle trasformazioni chimiche e dei processi energe­tici che si svolgono all'interno delle cellule dell'organismo.

Sotto il profilo prettamente energetico, lo scopo di que­sti processi biochimici è da un lato quello di estrarre e rielaborare l'energia da te apportata all'organismo attra­verso cibi o altre sostanze e dall'altro quello di destinarla ai bisogni energetici delle tue cellule, affinché possano svolgere il compito loro preposto (= bisogni nutritivi).

Il tutto risulta strettamente correlato con il tuo dispen­dio energetico giornaliero: quanto più bruci calorie, tanto più dovrai compensarle, adeguando la tua alimentazione. Ne deriva una ovvia considerazione: se bruci di più di quanto introduci sotto forma di cibo, vorrà dire che il tuo organismo dovrà necessariamente pescare al suo interno.

attingendo al compartimento di riserva metabolica energe­tica e cioè al tuo tessuto adiposo, il tuo grasso.

In questo modo lo andrai a mobilizzare, utilizzandolo come fonte energetica, consumandolo e riducendolo.

Se ne deduce che per accelerare il tuo metabolismo, hai la necessità di incrementare i bisogni vitali del tuo organi­smo, quindi di indurre una maggiore richiesta di dispen­dio energetico.

4 componenti

Quest'ultimo è influenzato da quattro componenti:

  • metabolismo basale;
  • attività motoria;
  • termogenesi adattiva, indotta dagli stimoli esterni, in particolare dal freddo (esposizione a temperature al di sotto dei 19 °C) e dall'assunzione di cibo;
  • coadiuvanti metabolici eventualmente introdotti sotto forma di nutraceutici.

Il metabolismo basale è dato da quel minimo dispendio di energia indispensabile per mantenere attive le fun­zioni vitali delle tue cellule e quindi del tuo organismo oltre che dal mantenimento dello stato di veglia. È condi­zionato da fattori costituzionali, quindi genetici, e rappre­senta una voce estremamente importante dei tuoi bisogni energetici, costituendo circa il 60-75% delle tue necessità metaboliche globali.

Immagina di salire in auto e di essere fermo a un sema­foro. Stacchi il pedale dall'acceleratore, ma il motore della tua automobile non si spegne, rimane acceso al minimo.

Questo minimo puoi assimilarlo al tuo metabolismo basale, quel consumo energetico sempre necessario per mantenere acceso il motore del tuo organismo.

Quando acceleri per ripartire, è come se portassi il tuo organismo a fare attività fisica: quanto più schiaccerai il piede sull'acceleratore, tanto più andrai a incrementare il consumo di carburante e quindi di energia. Ecco dove sta l'importanza dell'altra voce in gioco, l'attività motoria.

L'incremento dell'attività motoria, quindi dell'esercizio fisico, è un fondamentale stimolo metabolico, così come l'aumento della massa magra, rappresentata per lo più dalla quantità della muscolatura. Più massa magra signi­fica in parallelo più muscoli; più muscoli a loro volta si­gnifica più calorie consumate.

Per esempio, l'associazione di tecniche di allenamento di carattere sia aerobico sia anaerobico permette di au­mentare notevolmente il tuo metabolismo, favorendo l'in­cremento dei tuoi mitocondri, veri forni metabolici per il tuo organismo, come più avanti verrà spiegato nel detta­glio, e del letto capillare, costituito da tanti minuscoli vasi sanguigni, che porterà ossigeno ai tuoi muscoli, favo­rendo i consumi energetici.

Perché quindi l'attività fisica è utile in un contesto di­magrante? Proprio perché un miglior tono muscolare può consentirti di consumare più calorie.
È come se un locale fosse riscaldato da uno oppure da più termosifoni. Più termosifoni implicano maggiori con­sumi e una più pesante bolletta energetica a fine mese. Questo vale anche per il tuo organismo: più massa magra, più attività fisica = maggiori consumi e quindi mag­giore spesa energetica. Non solo: oltre ad assistere a un aumento del metabolismo energetico durante la pratica sportiva, al termine della stessa, e fino a 12 ore dopo, il metabolismo permane su livelli più alti, giovando al tuo peso.

Da par suo, la termogenesi adottiva è soprattutto data dal consumo di energia metabolica indotto dalla cosiddetta azione dinamico specifica degli alimenti e costituisce circa il 10-15% dei tuoi consumi energetici quotidiani.

È l'energia necessaria per la digestione, l'assimilazione, il trasporto, il deposito e quant'altro coinvolto nella spesa energetica per l'utilizzo dei nutrienti di ciascun pasto. Pertanto un'alimentazione spezzettata ti consentirà anche maggiore dispendio energetico, al contrario della scelta, piuttosto frequente, di concentrare tutto nella fascia ora­ria finale della tua giornata (sera e dopo cena).

Questi consumi energetici legati ai singoli nutrienti dif­feriscono a seconda della loro natura: è di circa il 5-10% per i carboidrati, del 2-5% per i lipidi e del 10-35% per le proteine. Anche per questo motivo, in una dieta non ci si deve limitare a una mera stima delle calorie, ma piutto­sto occorre valutare come essa è composta. Ricorda: non mangi calorie, ma molecole!

Per quanto riguarda la termogenesi adattiva legata all esposizione al freddo, questa risulta oggigiorno meno importante, in quanto gli attuali ambienti di vita sono estremamente termoneutrali e ciò non permette di pro­durre alcun surplus di energia a effetto termogenico.

Si è anche osservato come le persone in normopeso ab­biano una ottimale efficienza termogenica, a differenza delle persone in forte sovrappeso, nelle quali lo sviluppo di calore attraverso questo processo risulta minore.

Infatti i soggetti in forte eccesso ponderale hanno una tale quantità di grasso spitato come riserva energetica che lo stesso finisce col fungere anche da isolante termico (oltre che emozionale, come vedremo nei capitoli succes­sivi) e pertanto non manifestano alcun bisogno di svilup­pare una maggiore quantità di calore.

In molti casi la presenza di varianti genetiche condi­ziona la maggiore o minore efficienza della termogenesi nel mantenere costante il peso corporeo, da cui l'utilità di andare a fondo del proprio metabolismo, andando a guardare dentro al proprio motore, grazie a specifici test del DNA.

Alimenti principali per la salute del tuo metabolismo

Parti dal cibo: i nutraceutici sono singoli alimenti utili per un effettivo stimolo del tuo metabolismo.

I principali che non dovrebbero mancare nel tuo car­rello della spesa (come sarà approfondito nei capitoli suc­cessivi, e in particolare nel sesto) sono: zenzero, cacao in percentuale superiore al 75%, garcinia Cambogia, citrus aurantium (arancio amaro), tè scuro e verde, caffeina (senza esagerazioni), gotu kola, rhodiola rosea, mate, fucus, laminaria e altre alghe (attenzione: il paziente con patologie tiroidee dovrebbe usare però solo alghe lacustri, quindi prive di iodio), caffè verde, precursori della catena respiratoria - la centrale energetica dei mitocondri - quali il coenzima Q10 e l'idebenone, e infine capsaicina (derivata dal peperoncino).

Contrastare lo stress

Contrasta poi lo stress: è un nemico subdolo a lungo an­dare, in quanto può portare anche a notevoli riduzioni del tuo metabolismo, oltre a modificare il tuo assetto or­monale, sbilanciandolo a favore degli stimoli cosiddetti liposintetici, che favoriscono cioè il deposito e l'accumulo di grasso, piuttosto che la sua mobilizzazione. Se esposto a stress continui, il tuo organismo produce infatti ormoni che promuovono il consumo dei muscoli, riducendo la presenza dei forni metabolici, e che inducono l'aumento del tessuto adiposo, cioè delle cellule destinate a ospitare, immagazzinandolo, il grasso.

Questo vale anche se ti imbottisci di junk food (cibo spazzatura): più un alimento è ricco di additivi, pesticidi, coloranti, inquinanti in senso generale, maggiore sarà la tendenza del tuo organismo a sintetizzare grasso, in quanto può alloggiarvi queste tossine ambientali, in un certo senso ibernandole, così da non consentire loro di ar­recare danni all organismo stesso. Ma, ovviamente, ne consegue un incremento ponderale.

Attenzione, però. Come già anticipato sopra, non com­mettere l'errore di ridurre tutto a un mero calcolo di calo­rie. Perdere peso non è solo una questione di calorie in en­trata, ma soprattutto di energia consumata, in uscita. Più incrementerai i tuoi termosifoni, i tuoi forni metabolici.

In più vedrai aumentata la tua capacità di bruciare calorie. Non è quindi questione solo di introdurre meno calorie, ma di come bruciarle.

E non finisce qui: dal momento che non ingerisci sem­plici calorie, ma molecole, l'apporto energetico, quindi il valore calorico, di ciò che mangi non è l'unico elemento da tenere in considerazione: è fondamentale anche la com­posizione della dieta e la sua distribuzione nel corso della giornata, come esamineremo nel dettaglio più avanti.

Immagina di assumere un piatto di riso brillato con po­modoro e basilico o al contrario di utilizzare un tipo di riso whole grain, cioè integrale, con lo stesso tipo di condi­mento, o ancora un paio di boccali di birra. Le calorie delle tre scelte possono risultare quasi del tutto sovrapponibili, ma le conseguenze sul tuo organismo sono radicalmente differenti; altrimenti assumere 1000 calorie sotto forma di grassi, carboidrati o proteine sarebbe la stessa cosa.

In realtà, le molecole che introduci ogni volta che as­sumi un alimento sono sostanze che, interagendo con il tuo organismo, attivano tutta una serie di vie metaboli­che - da quelle ormonali all'attivazione di geni del tuo DNA - che possono spingere meglio o peggio il tuo corpo verso l'auspicato dimagrimento.

Le molecole, dunque, dialogano con il tuo organismo, e in particolare con il tuo DNA: per questo conoscerlo può giovare in una terapia dietetica, per non renderla una gara a ostacoli, ma un percorso più lineare, che agevoli il conseguimento del tuo obiettivo finale.
Ripareresti la tua auto senza sapere come è fatta, come funziona e cosa alimenta il suo motore? Credi che sia la stessa cosa introdurre benzina o gasolio, indipendentemente dal tipo di motore in dotazione?

Questo testo è estratto dal libro "La Dieta del DNA".

Data di Pubblicazione: 6 febbraio 2018

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