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Psicoenergetica: un viaggio oltre i confini della mente
Mi sta molto a cuore presentarvi uno dei tanti principi della fìsica quantistica, affinché possiate accogliere alcuni concetti imprescindibili ancora poco noti. Le attuali conoscenze su ciò che potrebbe accadere sono determinate da credenze e preconcetti che si rifanno al modello di salute e malattia che tuttora domina la civiltà occidentale. Il nostro modello culturale dà forma alla nostra stessa energia di coscienza, e questo fa sì che noi produciamo solo manifestazioni e risultati in linea con i dettami delle nostre convinzioni e attese inconsce.
La coscienza o campo morfìco è ciò che ci induce a interagire col tutto in diversi modi, sia volontari che involontari (conscio, inconscio, inconscio collettivo). Se ciò vi risuona un po’ strano, sappiate che questi concetti sono sostenuti da alcuni dei più brillanti scienziati, come il fìsico britannico Thomas Young, vissuto nei primi dell’Ottocento, e William Tiller, professore all’università di Standford nel dipartimento di Scienza della materia e ingegneria, che ha pubblicato moltissimi lavori scientifici convenzionali e numerosi brevetti. Tiller ha condotto inoltre un rigoroso studio sperimentale e teorico nel campo della psicoenergetica. Questa scienza fa propri i principi della teoria quantistica secondo la quale la coscienza umana e la realtà fìsica si influenzano reciprocamente, consentendo di imparare a conoscere se stessi, gli altri e il mondo.
Una straordinaria ricerca a supporto del concetto sopracitato è data dal progetto pear (Princeton Engineering Anomalies Research - Ricerca Ingegneristica di Princeton sulle Anomalie).
Il professor Tiller sostiene che la nostra coscienza umana interagisce con la realtà attraverso il nostro biocorpo, quindi la nostra natura spirituale si espande a livello fìsico, emotivo e mentale. Noi veniamo al mondo inseriti in questo megacontenitore fìsico chiamato Universo, per crescere in coerenza, sviluppare i nostri doni e diventare ciò che abbiamo intenzione di diventare.
Un pensiero di Tiller che mi ha spinta a osservare oltre i confini della mente è questa frase: «Per essere in grado di esplorare i nostri pieni poteri, dobbiamo prima capire chi e cosa siamo».
Oltre al corpo fìsico c’è altro.
«Siamo tutti spiriti che vivono un’esperienza fìsica. Siamo il prodotto dei nostri pensieri, degli atteggiamenti e delle azioni vissute in questo simulatore che è l’Universo, quindi mortali fisicamente, ma indistruttibili dal punto di vista della coscienza».
Per realizzare noi stessi, influenzando la nostra realtà fìsica, è necessario trovare la missione della nostra vita, il nostro scopo. Dice Tiller:
«Bisogna essere disposti a sospendere il giudizio, essere individui aperti e imparare il più possibile su se stessi, sugli altri e sul mondo».
L’ascolto profondo di sé e la meditazione, già trattati nel capitolo del Sé interiore, sono due importanti modalità che ci spingono a esplorare la nostra interiorità.
Le infinite possibilità della fisica quantistica
Tutto può accadere. Siamo noi a determinare ciò che si verificherà e sperimenteremo nella vita sulla base del nostro “punto di osservazione”. Ossia la possibilità che qualcosa si verifichi, secondo la fìsica quantistica, è legata all’atto stesso di osservarla, che diviene coerente con ciò che prevediamo di vedere. Quando iniziamo a guardare il mondo da diversi punti di vista che vanno oltre credenze e preconcetti, diamo ampio spazio al manifestarsi di nuovi eventi. Semplicemente credendo con fiducia che qualcosa sia possibile, ci apriamo a infinite possibilità nella nostra vita. E' evidente che la nostra osservazione può cambiare il mondo subatomico. Questo è proprio ciò che accade.
Il fatto ad esempio che la luce sia un’onda di energia se non la osserviamo, o una particella di materia fìsica se invece la osserviamo, significa che dipende da noi scegliere se osservare e focalizzarci su una particella o meno.
Questo dualismo onda-particella, dipende dalla nostra scelta di osservazione, che regge appunto uno dei pilastri della fìsica quantistica, e indica una verità grazie alla quale finalmente possiamo puntare con certezza sul risultato desiderato in tutti gli ambiti.
Quindi ciò che accade veramente è che, se ti concentri e osservi un’onda che fluttua liberamente, essa si solidifica in una particella di materia fìsica e poiché ogni atomo è fatto di entità subatomiche che seguono le stesse modalità, così come avviene per le particelle di luce, a qualsiasi cosa poni la tua attenzione, questo accade.
Se ad esempio vogliamo acquistare un’auto rossa finiremo col vederne molte per strada. Questo fa comprendere come ciò su cui ci focalizziamo, accade davvero. In questo caso, senza l’attenzione, le auto rosse non si vedrebbero, quindi siamo noi a manifestare le infinite possibilità quantistiche assumendoci la responsabilità di riconoscere le nostre scelte.
È l’atto stesso di osservare e porre attenzione che crea il risultato, sia esso una particella di luce o un’automobile rossa.
Il primo passo per cambiare la tua vita è quindi di accettare che la scelta di ciò che osservi è una tua responsabilità. Questa realtà ci permette di comprendere come i disturbi psicofìsici possano trasformarsi in base a come scegliamo di osservare e porre attenzione coerentemente a quel disagio da un punto di vista quantistico.
L’energia del punto zero
Sperimentare cose nuove nella nostra vita in modo costante e coerente ci consente di liberare il nostro modello di realtà per permettere ai “miracoli” di manifestarsi come espressioni naturali e quotidiane, dando spazio al “campo morfìco dell’energia del punto zero” che è stato denominato da molti scienziati la “mente di Dio”.
Possiamo definire questo “campo zero” come un’istanza cosciente, una mente che contiene infinite piccole menti che si esprimono esplicitamente nella realtà fenomenica davanti agli occhi. Non si tratta di concetti astratti, considerando che l’energia è infinita e come tale esiste in molteplici dimensioni. L’energia del punto zero è infatti la vera natura di ogni cosa: è un’energia misurabile che rappresenta lo stato naturale dell’energia universale in qualsiasi forma.
Quindi, dal nostro punto di osservazione, permetteremo la trasformazione di illimitate quantità di energia in materia e viceversa. Tutto questo è naturale come fare un respiro attraverso una sana e costante pratica che dà luogo a un processo naturale grazie a un pensiero e a uno sforzo minimo, quasi istintuale.
Come afferma il professor Tiller:
«Poiché ogni messa in pratica del nostro intento costituisce un atto creativo, in definitiva ci insegna come creare con appropriatezza, efficienza ed efficacia che a sua volta questo finisce per manifestarsi in uno o più tipi di eventi nella sfera dei nostri sensi. Noi creiamo la nostra realtà. L’ispirazione divina si manifesterà sempre più costantemente tramite coincidenze, sincronicità e una chiara visione della direzione migliore per noi stessi e parallelamente per quella dell’intera umanità».
Siamo dunque noi gli artefici del nostro destino e possiamo avere la volontà di cambiare il mondo che ci circonda partendo dal nostro mondo interiore.
Data di Pubblicazione: 9 gennaio 2019