Che cos'è l'Astrogenealogia? Come nasce, quali sono i suoi strumenti e i suoi fondatori? Scoprilo leggendo l'anteprima del libro di Elena Londero e Mauro Malfa.
Che cos'è l'Astrogenealogia?
Come nasce l'Astrogenealogia?
L’astrologo Daniel Dancourt, figlio di una psicologa peruviana, ha avuto per primo l’intuizione di unire gli studi astrologici a quelli genealogici. Inizia, già negli anni Novanta, uno studio pionieristico di tracciamento delle prime corrispondenze fra genealogia familiare e astrologia.
Siamo negli stessi anni in cui nasce anche la Psicogenealogia, per mano della psichiatra e psicoterapeuta Anne Ancelin Schitzenberger.
Anni, quindi, molto fertili, in cui le tematiche familiari e genealogiche sono state, per sincronicità, studiate da diversi punti di vista. Nel 2000, durante un congresso astrologico a Buenos Aires, Dancourt definisce per la prima volta l’astrogenealogia.
Nasce un nuovo approccio di studio focalizzato sulle dinamiche familiari osservate nel loro complesso, presente e passato, attraverso l’analisi comparativa dei genogrammi e dei temi natali, presi singolarmente e in gruppo.
L’astrogenealogia è la combinazione di due discipline, l’astrologia e la genealogia, che diventa più della somma delle parti perché possiede in sé un approccio multifattoriale, ricco di complessi archetipici e psicologici, interpretati e descritti con una tecnica grafica di facile comprensibilità.
Lo scopo della neonata disciplina è capire come le relazioni e le questioni sospese, all’interno del retaggio familiare, possano trasmettersi e influire sulle nuove generazioni, attraverso modalità consce e inconsce. Si basa sull’idea che ognuno di noi eredita la propria storia familiare e la agisce nella propria vita, con tutto ciò che ne consegue.
L’albero genealogico opera sistematicamente, attraverso lealtà (consce e inconsce) che generano ripetizioni e compensazioni nei discendenti rispetto agli antenati. I meriti e i talenti acquisiti dagli avi possono essere ereditati.
Lo si potrà ben vedere anche dall’analisi dei temi natali dei componenti del clan, spesso espressi dagli aspetti armonici tra i pianeti. Le lealtà familiari condizionano sempre i comportamenti dei discendenti.
Il tema natale di un individuo è un mandala olografico multidimensionale e, come in ogni ologramma, nella porzione più piccola è contenuto anche l’insieme. Nella singola carta astrale sono quindi racchiuse molte informazioni riguardanti la famiglia e l’ascendenza.
Il tema natale, letto come un ologramma, consente di cambiare gli angoli di visione, cogliendone diversi livelli di interpretazione. Dall’analisi di un singolo tema natale si possono osservare le eredità del clan, i traumi, i conflitti, i talenti acquisiti.
I pianeti e i punti significativi del proprio tema radix, rappresentano sia gli aspetti psicologici personali, sia quelli genealogici, con le eredità transgenerazionali che giungono dall’albero.
Gli strumenti dell'Astrogenealogia?
Il tema natale del singolo discendente, affiancato a un sintetico albero genealogico che racchiuda i suoi dati, quelli dei genitori e dei nonni, è quanto serve all’analisi astrogenealogica.
Possiamo sempre approfondire ulteriormente l’analisi attraverso la stesura del genosociogramma, che diviene astrogenosociogramma, grazie all’aggiunta delle informazioni di carattere astrologico di ciascun familiare.
In seguito si potrà analizzare lo studio della linea femminile o maschile dell’albero o studiare con cura settori precisi della vita del discendente (inerenti all'ambito sentimentale, professionale, economico...).
Una volta disponibile l’astrogenosociogramma è possibile analizzare l’albero familiare attraverso due approcci differenti: l’astrogenealogico e il sistemico.
L’astrologia sistemica sposta l’attenzione all’intero albero, andando a rintracciare i tratti comuni d’esperienza che il gruppo è chiamato a svolgere e come l’intero albero agisce sul singolo. L'approccio astrogenealogico, invece, si focalizza sul singolo individuo e sul suo ruolo nel clan.
Per svolgere un’analisi più ampia e approfondita può essere utile estendere l’analisi a quattro generazioni, ovvero bisnonni, nonni, genitori e figli anche comprendendo, se possibile, i relativi fratelli, zii e cugini (ovvero la fratellanza e le generazioni orizzontali).
Oltre al tema natale con l’orario di nascita, che deve essere sempre verificato e certificato, si possono anche osservare i transiti e il tema progresso del discendente. Questo permette di studiare i singoli momenti temporali dell’albero, dando al consultante informazioni preziose sul proprio sistema familiare.
Ciò gli permetterà di rendere più efficace e consapevole la sua indagine.
È sempre possibile elaborare il family time, ovvero l’elenco di date legate a eventi familiari che conducano alla scoperta di mandati, ripetizioni e analogie di fatti significativi accaduti all’interno del clan.
Scoprendo, in questo modo, anche la presenza di eventuali traumi o irrisolti ancora attivi e da elaborare o di date particolarmente sensibili, che si legano a ripetizioni di fatti, incidenti o malattie.
Esse possono indicarci anche, per esempio, una sindrome di anniversario attiva.
Le basi della psicogenealogia
Carl Gustav Jung
Jung ha fornito concetti importanti su cui si è poi basata la psicogenealogia, primo tra tutti la sincronicità. Questa consiste in una connessione tra il mondo interiore e la realtà esterna, che ci viene restituita attraverso eventi significativi fra loro collegati anche senza che vi sia un nesso di causa/effetto.
Tutto questo presuppone un altro aspetto fondamentale: la presenza di un’informazione di base, che Jung ha definito inconscio collettivo, collocato lontano dalla consapevolezza ordinaria, connesso all’inconscio personale e familiare, da cui scaturiscono poi modelli di comportamento che vengono definiti da Jung archetipi (il termine deriva dal greco archeos, principio primo).
Gli archetipi sono schemi mentali comuni a tutta l’umanità, che prescindono dalla cultura di origine e che si trasformano in immagini archetipali quando si adattano ai tempi e ai popoli.
Jacob Levi Moreno
È doveroso riconoscere a questo illustre psicologo lo sviluppo di alcuni concetti chiave dell'approccio genealogico tra cui il sociogramma, lo psicodramma e l’analisi transgenerazionale.
Il focus dei suoi studi è stata la relazione interpersonale attraverso l'applicazione della sociometria. Moreno aveva intuito che tra i membri di un gruppo si stabiliva una rete di connessione subconscia molto intensa.
Nel 1921 fondò il teatro della spontaneità, nel quale persone comuni diventavano attori che inscenavano le relazioni esistenti in un gruppo, allestendo così la prima rappresentazione teatrale del sociogramma.
Successivamente utilizzò questo nuovo approccio per studiare e rappresentare le dinamiche familiari, insieme a un altro strumento molto innovativo: il genogramma, la rappresentazione grafica dell’albero genealogico.
Solo nel 1978, grazie a un altro psichiatra francese, Henri Collomb, il genogramma si amplierà di contenuti riguardanti i differenti tipi di relazione presenti nel clan, giungendo all’introduzione del genosociogramma, che descrive nel dettaglio le unioni, le esclusioni, le sostituzioni, la divisione dei beni, le eredità, chi sono i favoriti e gli sfavoriti, quali sono le ingiustizie e la contabilità familiare.
Anne Ancelin Schiitzenberger
È considerata universalmente la fondatrice della psicogenealogia. Secondo la psicologa e psicoterapeuta Schiitzenberger, la vita di ogni famiglia è un immenso romanzo, costellato di appuntamenti con il destino, eventi che possono essere così intensi emotivamente da istituire un calendario di date da ricordare che i parenti si impegnano, per lo più inconsapevolmente, a onorare, anche a distanza di generazioni.
“L'’inconscio ha buona memoria; ama i legami di famiglia e sottolinea gli avvenimenti importanti del ciclo di vita attraverso la ripetizione di date o di età” leggiamo nel libro La sindrome degli antenati della Schiitzenberger, che ben ci introduce ai fenomeni di sincronicità che riguardano l’albero familiare.
Di fronte a un numero cospicuo di casi, la sua grande intuizione è stata di unire la storiografia alla psicologia, perfezionando il concetto di inconscio collettivo di Jung.
La sindrome d’anniversario presuppone una trasmissione transgenerazionale delle informazioni. Essa è difficile da riconoscere perché si propaga all’interno dell’albero familiare in maniera inconscia, agisce a distanza di generazioni ed è tanto più efficace quanto più l’evento è stato traumatico, nascosto o non elaborato.
Esiste una lealtà familiare invisibile che induce i componenti della famiglia a ripetere o rivivere le esperienze vissute dai loro antenati senza alcuna consapevolezza, al fine di ripararli o sanarli.
Ivan Boszormenyi-Nagy
Teorico della lealtà familiare, ha definito la famiglia una matrice, uno stampo nel quale si forma l’identità del singolo individuo, definendone le modalità di relazione con gli altri membri. Un filo invisibile, composto da senso di lealtà, mutuo soccorso ed equanimità, unisce il clan.
È una sorta di diario che tiene conto del dare e dell’avere di ogni familiare, un computo che segue un senso di giusta compensazione reciproca, senza il quale la famiglia diventerebbe un campo di battaglia.
Un registro che riporta ciò che è stato versato e ciò che è stato ricevuto, sotto forma di sostegno, condivisione e riconoscimento. Si possono avere individui che non riescono a saldare il loro debito nei confronti del clan.
Nicolas Abraham e Maria Torok
È loro la definizione di cripta e fantasma, concetti basati su un segreto la cui forza ed energia è direttamente proporzionale al suo grado di occultamento, al livello di vergogna che suscita, alla sofferenza e ingiustizia di cui si è caricato.
Le azioni “pesanti” rimangono impresse nell’inconscio familiare fino al punto in cui, ignorandole, si accumulano nel sistema, come l’acqua di una diga, che, non avendo sfoghi, a un certo punto tracima e travolge tutto ciò che incontra.
La discendenza si dovrà poi occupare, necessariamente, di tutto questo. I due psicoanalisti, hanno focalizzato la loro attenzione sui casi di “possessione” di individui che compiono azioni inspiegabili e incomprensibili, le cui origini risalgono proprio alla parte più oscura e inviolabile della cripta, dove sono celati i segreti più inconfessabili della famiglia.
Data di Pubblicazione: 8 novembre 2023