SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO

Come Risvegliare il Tuo Vero Potenziale - Anteprima del libro di Paramhansa Yogananda

Il ragazzo che diventò un santo

Il ragazzo che diventò un santo

Nella mia scuola, in India, arrivò un ragazzo accompagnato dai genitori. Di solito prendevamo solo allievi sotto i dodici anni, ma lui era molto più grande. Gli concessi di restare, ma a una condizione: che fosse disposto a comportarsi bene.

Ebbi con lui una conversazione amorevole e sincera. Gli dissi: «Hai deciso di fumare, ma i tuoi genitori non vogliono che tu fumi. Sei riuscito ad avere la meglio sui tuoi genitori, ma non sulla tua infelicità. Ti stai facendo del male».

Le mie parole fecero breccia, e lui iniziò a piangere. Mi confidò: «Non fanno altro che picchiarmi».

Replicai: «Pensa a quello che stai facendo a te stesso. Va bene, ti prenderò come allievo, ma a una condizione: non mi comporterò come un secondino, ma da tuo amico. Finché sarai disposto a correggere i tuoi errori, ti aiuterò, ma se mi racconterai delle bugie, non farò nulla per te. Le bugie distruggono l’amicizia. Non mentirmi».

Rimase perciò nella mia scuola e gli dissi: «Quando avrai voglia di fumare, ti procurerò io le sigarette».

Un giorno, venne da me e mi confessò: «Provo un desiderio tremendo di fumare». Gli offrii il denaro e lui stentò a credere ai suoi occhi. Rifiutò: «Riprendetevi i soldi». Non li voleva. Lo stavo spingendo ad andare a comprare le sigarette, e lui si rifiutava. Infine, dopo questo tiro alla fune, ammise: «Non mi crederete, ma non voglio più fumare».

Grazie agli insegnamenti e alla disciplina, questo ragazzo divenne infine un santo. Ero riuscito a destare la sua coscienza spirituale. La più grande coscienza spirituale si manifesta nello sforzo interiore di andare controcorrente, verso la felicità duratura. Pochissime persone compiono questo sforzo. Tuttavia, puoi sforzarti costantemente di diventare buono, anche se i tuoi peccati sono profondi come l’Oceano Atlantico. Da alcune incarnazioni sei un essere umano, ma per tutta l’eternità sei figlio di Dio.

Perchè ti consideri un peccatore?

Oh, a volte può essere giusto, nel nome dell’umiltà, a patto che la tua attenzione sia concentrata sulla grandezza di Dio e non sulla tua piccolezza al Suo cospetto. Ma perché indugiare nei pensieri di negatività e limitatezza?

Se tu volessi trovare qualcosa di prezioso che è stato sepolto sotto una colata di fango, non penseresti a quell’oggetto anche quando stai scavando nel fango? Se ti concentrassi solo sul fango, potresti perdere di vista il tuo vero scopo nello scavare e abbandonare la ricerca.

Suscettibilità e autocommiserazione

Non dovremmo essere suscettibili o provare autocommiserazione, perché così facendo alimentiamo la nostra ipersensibilità. Potresti nutrire risentimento riguardo a qualcosa, senza che nessuno lo sappia. È meglio guardare dentro te stesso per rimuovere la causa di quel sentimento.

Molte persone si sentono legittimate a commiserarsi, pensando che l’autocommiserazione porterà loro un po’ di conforto, mentre invece è una dipendenza come l’oppio. Ogni volta che un oppiomane assume la droga, diventa sempre più dipendente da quell’abitudine. Sii forte come l’acciaio contro l’autocommiserazione.

Se il fuoco della suscettibilità consuma il tuo cuore e gli permetti di restare, finirà per distruggere le fibre della tua pace. Devi essere in grado di controllare quel fuoco, con la consapevolezza che la suscettibilità è un agente di Satana che cerca di distruggere la tua pace. Ogni volta che l’irritabilità visita il tuo cuore, ti allontana dalla canzone divina della pace che suonerebbe dentro di te, se tu non fossi suscettibile. Ogni qualvolta sopraggiunge questa emozione, cerca di sconfiggerla e non incolpare gli altri. Assumitene la responsabilità: è l’unico modo per liberartene.

Chi è nato svantaggiato

Chi è nato svantaggiato, in qualsiasi modo, deve resistere con tenacia alla tentazione di crogiolarsi nell’autocommiserazione. Provare dispiacere per se stessi equivale a diluire il proprio potere interiore di trionfare. Afferma, piuttosto: non esistono ostacoli. Esistono solo opportunità!

Non accusare nessuno, nemmeno te stesso. Il biasimo e l’accusa non cancelleranno ciò che è stato fatto; piuttosto, affermeranno la tua dipendenza dalle circostanze su cui, in realtà, non hai più il controllo.

Cerca Dio nel silenzio interiore. Riconciliati con ciò che è e con ciò che bisogna fare per porvi rimedio. Puoi rimodellare ogni karma, a condizione di vivere da oggi in poi lasciandoti guidare dalla coscienza dell’anima.

Il dolore

Il dolore non si supera con altro dolore, ma con la gioia. A volte ci piace indugiare nel dolore, ma non permettergli di rimanere troppo a lungo con te o ti deruberà del tuo bene più prezioso: la perenne beatitudine.

I complessi di inferiorità e superiorità

Un complesso di inferiorità è nocivo tanto quanto un complesso di superiorità. Tu sei intrinsecamente figlio di Dio, quindi è falso pensare di essere inferiore o superiore. Sia il complesso di inferiorità sia quello di superiorità rallentano il progresso dell’anima.

Devi sentire che Dio è dentro di te e ti guida. Dio è il tuo amore più grande e il tuo superiore più elevato. Tu sei il servo di tutti; perciò non puoi considerarti superiore. Allo stesso modo, poiché Dio è dentro di te, non puoi considerarti inferiore.

Il complesso di inferiorità nasce dal contatto con persone dalla mente debole, e dall’avere una mente subconscia congenitamente debole. Il complesso di superiorità nasce invece dall’ego sfrenato e dal falso orgoglio. Entrambi i complessi si nutrono di fantasia e ignorano la realtà dei fatti. Nessuno di questi due complessi appartiene all’anima vera e onnipotente.

Sviluppa la fiducia in te stesso sconfiggendo le tue debolezze. Fonda la tua sicurezza sul raggiungimento di traguardi concreti e sempre più numerosi, e così facendo ti libererai da ogni complesso di inferiorità e superiorità.

La paura è un veleno mentale, a meno che non venga usata come antidoto, ovvero come stimolo per agire con calma e cautela. La paura attira a sé gli oggetti della paura, come fa una calamita con i pezzi di ferro.

La paura intensifica e ingigantisce la nostra sofferenza fisica e le agonie mentali, fino a centuplicarle. È distruttiva per il cuore, il sistema nervoso e il cervello. È distruttiva per l’iniziativa mentale, il coraggio, la capacità di giudizio, il buon senso e la forza di volontà. La paura oscura la sicurezza e il potere dell’anima che tutto conquistano.

Dinanzi alla minaccia del male, non soffocare i tuoi poteri mentali creativi con la paura. Sfrutta piuttosto la paura come stimolo per trovare soluzioni pratiche e per evitare il pericolo.

Quando qualcosa ti minaccia, non rimanere inerte: fa’ qualcosa, chiamando a raccolta con calma le forze della tua volontà e del tuo giudizio.

La paura del fallimento o della malattia viene alimentata di continuo dal pensiero delle cose terribili che potrebbero accadere, finché la paura non si radica nel subconscio e infine nel superconscio. I semi della paura germogliano e riempiono la mente con le piante della paura che, a loro volta, portano i velenosi frutti della paura.

Se non sei capace di rimuovere l’ossessione del fallimento o della malattia, distrai la mente concentrando l’attenzione su libri interessanti e avvincenti, o persino su innocue forme di divertimento. Dopo che la mente avrà dimenticato l’ossessione della paura, incoraggiala a scoprire e a estirpare le cause del fallimento e della malattia dal terreno della tua vita quotidiana.

Non temere le malattie o gli incidenti, se ne sei stato vittima. Piuttosto, devi temere la paura, perché essa crea la consapevolezza delle malattie e degli incidenti. Se questa consapevolezza diventerà abbastanza forte, finirai per attirare proprio le cose che più temi. D’altro canto, il coraggio le terrà inevitabilmente lontane, o come minimo ne ridurrà la forza.

Uccidi la paura, rifiutandoti di aver paura. Sappi che sarai sempre al sicuro dietro i baluardi dell’eterna sicurezza di Dio, anche se navigherai nei tumultuosi mari della sofferenza o troverai la morte che bussa alla tua porta. I raggi protettivi di Dio possono dissipare le minacciose nubi delle catastrofi, acquietare le onde delle tribolazioni e mantenerti al sicuro, sia che tu ti trovi in un castello o sul campo di battaglia della vita, sotto il fuoco incrociato dei proiettili delle difficoltà.

Quando arriva la paura, tendi tutto il corpo e poi rilassati, espirando diverse volte. Accendi la corrente elettrica della calma e della rilassatezza. Aziona il tuo motore mentale e alimentalo attivamente con la vibrazione della volontà. Poi, imbriglia la forza di volontà agli ingranaggi del buon giudizio e di una cautela scevra d’ogni paura: fa’ girare di continuo questi meccanismi per produrre idee concrete, in modo da poter sfuggire all’imminente calamità specifica.

Se indulgi mentalmente nella paura, finirai per creare un’abitudine subconscia alla paura stessa. Allora, quando un evento qualsiasi sconvolgerà la tua regolare routine, l’abitudine subconscia alla paura si affermerà e ingigantirà l’oggetto dei tuoi timori, paralizzando la volontà della mente cosciente di combattere la paura.

Poiché sei stato fatto a immagine di Dio, hai tutti i poteri e le potenzialità di Dio. È sbagliato pensare che le tue tribolazioni siano più grandi della tua natura divina. Ricorda: non ha importanza quali siano le tue prove, non sarai mai troppo debole da non riuscire a sconfiggerle. Dio non permetterà mai che tu venga messo alla prova oltre le tue forze.

La paura non dovrebbe produrre l’inerzia, la paralisi o lo scoraggiamento mentale. Al contrario, dovrebbe spronarti alla calma e ad agire con cautela, evitando allo stesso modo l’imprudenza e l’insicurezza.

Sradica la paura dal tuo intimo, concentrandoti intensamente sul coraggio e spostando l’attenzione sull’assoluta pace interiore. Frequenta persone sane e prospere, che non temono la malattia né il fallimento.

La preoccupazione

Non importa quanto tu sia impegnato: non dimenticare, di tanto in tanto, di sgombrare la tua mente dalle preoccupazioni e dai doveri. Rimuovili in blocco dalla tua mente. Ricorda: non sei stato creato per le preoccupazioni e i doveri; sei stato tu a crearli, perciò non permettere che ti torturino.

Quando sei assalito da schiaccianti problemi o preoccupazioni mentali, prova ad addormentarti. Se ci riesci, scoprirai che al risveglio la preoccupazione avrà allentato la sua morsa su di te. Di’ a te stesso che se anche fossi morto, la Terra continuerebbe a seguire la sua orbita e tutte le attività si svolgerebbero come al solito; allora, perché preoccuparsi? Quando ti prendi troppo sul serio, arriva la morte a farsi beffe di te e a ricordarti che la vita materiale e i suoi doveri sono fugaci.

Il rilassamento mentale è la capacità di liberarsi a comando dalle preoccupazioni angoscianti riguardo a problemi passati e presenti, dal terrore degli incidenti o da pensieri e attaccamenti molesti. Con la pratica assidua, si impara a padroneggiare il rilassamento mentale. Si può ottenere questo stato di rilassamento liberando la mente da ogni pensiero e concentrandosi sulla pace e sull’appagamento interiore. Con la pratica costante, attraverso la meditazione, riuscirai a distogliere l’attenzione dalle preoccupazioni e a concentrarla sulla pace.

Ogni volta che sei stanco o preoccupato, inspira e tendi tutto il corpo, poi espira e rilassa tutto il corpo, restando senza pensieri e respiro per qualche momento. In questo modo troverai la calma.

Liberati dalle preoccupazioni. Entra nel silenzio assoluto, ogni mattina e ogni sera. Cerca di rimanere, anche solo per un minuto alla volta, senza pensieri, soprattutto se sei preoccupato. Poi prova a restare diversi minuti con la mente quieta. A questo punto, visualizza qualche evento felice della tua vita: rivivi mentalmente quell’esperienza piacevole, più volte, finché non ti dimenticherai del tutto delle tue preoccupazioni.

Questo testo è estratto dal libro "Come Risvegliare il Tuo Vero Potenziale".

Data di Pubblicazione: 1 ottobre 2017

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