ALIMENTAZIONE   |   Tempo di Lettura: 10 min

Come scegliere gli alimenti con consapevolezza

Scopri come Vivere oggi con consapevolezza

Scopri come fare le scelte alimentari e comportamentali migliori ed evitare gli inganni leggendo l'anteprima del libro di Alessandra Corcelli.

Vivere oggi: conoscenza e consapevolezza ci rendono forti, sani... e liberi

Per quanto riguarda la materia, abbiamo sbagliato tutto. Ciò che abbiamo chiamato “materia” è energia la cui vibrazione è così bassa da essere percepibile ai sensi. Non c’è materia.
Albert Einstein

Abbiamo potuto constatare che la natura umana e il nostro l’organismo sono molto più complessi di quanto non appaiano. La medicina convenzionale, come pure la dietetica convenzionale purtroppo ancora oggi non considerano l’organismo nella sua interezza, fatta di complesse interazioni biochimiche e bioelettroniche che hanno effetti anche in distretti corporei lontani, né contemplano più di tanto l’influenza fondamentale della nostra psiche sullo stato di salute di ciascuno di noi e sulla conseguente efficienza del nostro sistema immunitario.

Noi non siamo solo un mucchio di cellule che lavorano insieme per produrre energia. Il nostro spirito alberga in un corpo fisico per poter assaporare ogni aspetto dell’esistenza, anche quella materiale, fatta di passioni, sapori, sensazioni fisiche. Siamo spirito, mente e corpo uniti insieme, e questi tre elementi, che si scindono solo nel momento della nostra morte, vanno “nutriti” tutti indistintamente. Ma perché tutto funzioni al meglio e si possa apprezzare appieno l’esperienza di una vita lunga e sana, vissuta con gioia, consapevolezza e serenità, è bene che il nutrimento che da fornire a questi tre elementi sia realmente “conosciuto”.

Ciascuno di noi necessita di questi 3 elementi indispensabili:

  • acqua/aria => il nostro corpo è costituito da circa il 70% di acqua, un elemento per noi vitale, come pure l’ossigeno;
  • energia biochimica => Il nostro corpo fisico necessita di Sostanze nutritive da cui ricava strutture ed energia per mantenersi in “funzione”;
  • energia spirituale => il nostro corpo “psichico” (anima) ha bisogno di “energia spirituale” per mantenersi vivo.

Dovremo quindi acquisire alcune indispensabili informazioni e conoscenze sui tre elementi sopra elencati perché sono alla base della nostra sana sopravvivenza. Un nostro diritto primario, qualcosa che dovrebbero insegnarci a scuola prima di ogni altra materia! Certamente sull’importanza dei primi due punti immagino che non ci siano dubbi da parte di alcuno. Meno evidente è il terzo punto: la necessità di energia spirituale, è vitale tanto quanto la nostra necessità di acqua, aria o cibo. Dovremmo sapere tutti che è così: abbiamo bisogno di AMORE. L’amore per noi stessi, per i nostri figli, per i genitori, per i nostri amici, per la natura, o per uno sport che ci appassiona. Se ci sentiamo amati esiste un senso della vita. L’amore ci sostiene e ci dà energia. Lo sappiamo istintivamente da quando siamo nati ed è ciò che realmente ci fa andare avanti ogni giorno.

L’amore non sta nell’altro, ma dentro noi stessi. Siamo noi che lo risvegliamo. Ma, perché questo accada, abbiamo bisogno dell’altro. L’universo ha senso solo quando abbiamo qualcuno con cui condividere le nostre emozioni.
Paulo Coelho

Volendo dunque iniziare un modo di vivere più consapevole, volto alla riconquista vera della nostra VITA ed al miglioramento e mantenimento della SALUTE, vediamo nei prossimi capitoli cosa sapere per fare le scelte alimentari e comportamentali migliori ed evitare, quando possibile gli inganni, che inevitabilmente ci conducono ad una vita insoddisfacente, all’invecchiamento precoce, alla malattia, e nel peggiore dei casi ad una morte prematura.

Gli inquinanti degli alimenti, dell’acqua e dell’ambiente

Il pericolo non viene da quello che non conosciamo, ma da quello che crediamo sia vero e invece non lo è.
Mark Twain

Ormai si sa che gli alimenti influenzano direttamente la nostra salute, poiché essi devono fornire acqua ed energia biochimica “sana” indispensabile per la nostra sopravvivenza. Ma molti non sanno che gli alimenti possono influenzare persino le nostre “credenze”, ovvero il nostro modo di agire e pensare.

Un’alimentazione errata, contaminata, nutrizionalmente insufficiente non solo non ci dà sufficiente energia, ma la sottrae, e ci condiziona, specialmente nel momento in cui deve eliminare o semplicemente neutralizzare tutte le tossine introdotte. La forza di volontà risulta diminuita e anche la lucidità mentale ne patisce conseguentemente. Insomma anche in questo caso, la conclusione finale è: se mangiamo male, siamo meno efficienti, ma anche meno “svegli” ed intelligenti di quanto potremmo. È bene dunque imparare a valutare con attenzione sia gli aspetti di Sicurezza igienica che riguardano gli alimenti, per evitare di introdurre tossine pericolose, che il loro vero Valore nutritivo e metabolico, per introdurre elementi nutritivi realmente utili al mantenimento del nostro organismo in buona salute.

La Sicurezza igienica (chimica, fisica, biologica)

La Sicurezza igienica degli alimenti deve essere garantita per legge dagli operatori del settore alimentare attraverso l’applicazione di metodi obbligatori di prevenzione e formazione del personale. In Europa, negli Stati Uniti e in moltissimi altri Paesi a livello mondiale (ma non in tutti), questa “sicurezza igienica” alimentare viene garantita attraverso l’obbligo di applicazione di un sistema di controllo autonomo da parte delle aziende alimentari. Ovvero le aziende devono adottare delle procedure lavorative ben precise che derivano da un’analisi dei rischi (Sistema HACCP: Hazard Analysis Criticai Control Points). Se lavorate in una azienda alimentare certamente la conoscerete (si spera!).

Attraverso un’analisi attenta dei possibili pericoli che si possono verificare e che possono contaminare gli alimenti, le aziende possono fare prevenzione, ovvero, eliminare o ridurre a livello accettabile un determinato pericolo legato alla produzione, conservazione e/o trasporto di alimenti. Le aziende alimentari hanno naturalmente l’obbligo di applicare tali precauzioni e di rimuovere tali pericoli, quando possibile. Altrimenti hanno l’obbligo di minimizzarne i rischi. Possiamo dunque dire di poter stare tranquilli? No. Purtroppo in tutti questi anni di attività sul campo, la mia esperienza mi ha mostrato che molti degli attori coinvolti nella filiera alimentare, hanno in mente purtroppo un solo unico interesse: il profitto. Strano vero? In pratica si cerca il risparmio su diversi fronti, penalizzando:

La qualità delle materie prime e dei vari ingredienti utilizzati:

  • uso diffuso di prodotti scadenti, contaminati o scaduti;

l'applicazione del sistema HACCP:

  • analisi dei rischi è spesso assente/insufficiente o di “facciata”;

l’applicazione del controllo autonomo:

  • controlli reali spesso assenti o falsificati;
  • analisi di laboratorio sui prodotti assenti/insufficienti/falsificati;
  • utilizzo di contenitori non idonei a contatto con gli alimenti (rilascio di sostanze tossiche o non adatte al consumo);

tracciabilità:

  • sistemi informatici e documentazione spesso non adeguati;

ambiente:

  • rifiuti, anche tossici, riversati nell’ambiente senza controllo per non pagare oneri di smaltimento;

lavoratori:

  • sfruttati e costretti spesso al silenzio attraverso il ricatto, di fronte a evidenti non conformità, se non frodi alimentari.

E piuttosto favorendo a scapito della qualità e sicurezza:

il sapore il colore e la “sofficità” dei prodotti commercializzati:

  • attraverso l’uso prevalente di varie sostanze chimiche artificiali aromatizzanti, coloranti e addensanti poiché più economici della materia prima caratterizzante;

la conservabilità dei prodotti commercializzati:

  • attraverso l’uso prevalente di varie sostanze chimiche conservanti artificiali poiché più economiche;
  • attraverso la sterilizzazione dei prodotti che così si impoveriscono ulteriormente di valore nutritivo e “immunitario”;

dichiarazioni di etichetta:

  • Ingredienti o additivi non dichiarati perché “scomodi”
  • Dichiarazioni ingannevoli;

l’immagine del prodotto:

  • packaging poco ecologici ma di forte impatto visivo.

Perciò la maggioranza dei prodotti sul mercato sono spesso appariscenti, “gustosi”, ed eventualmente economici, per farli acquistare facilmente: poco importa se il prodotto stesso nuoce alla salute della gente e del pianeta.

Buona fede o finta ingenuità? Qualche tempo fa mi è capitato un cliente che mi ha chiesto di essere aiutato nel sistemare le etichette di alcune sue confetture fatte in casa che vende in occasione dei mercatini di paese. Si è rivolto al nostro ufficio in quanto aveva ricevuto una multa dalle autorità per alcuni valori analitici fuori norma. Fino ad oggi questo cliente, una coppia di amabili pensionati, ha venduto queste confetture dichiarando che erano totalmente artigianali e naturali. Sul vasetto consegnatomi come campione vi era un’etichetta scritta a mano che presentava un’invitante confettura casalinga:

Marmellata di prugne gialle

Ingredienti: 50% frutta, zucchero e pectina.

Una lista di ingredienti che farebbe pensare ad un prodotto molto semplice, artigianale e naturale, fatto in casa. Peraltro l’uso della pectina non sarebbe indispensabile, ma avrebbe più che altro la funzione di abbreviare la cottura e addensare maggiormente il prodotto finale. Dopo un breve approfondimento necessario si scopre che in realtà la pectina utilizzata dai produttori è un “preparato a base di pectina” acquistato al supermercato. Nella confettura veniva poi aggiunta anche una fialetta di aroma di limone (anche quella comprata al supermercato). Improvvisamente appare evidente che nella confettura vi erano quindi anche altri ingredienti “occulti” non dichiarati: l’aroma di limone utilizzato oltre a non essere dichiarato, non è nemmeno naturale. La “pectina” aggiunta, non da meno, è in realtà un preparato industriale elaborato i cui ingredienti sono: «Destrosio, gelificante pectina; correttore di acidità: acido citrico; sciroppo di glucosio, conservante: acido sorbico; succo di limone disidratato, zucchero». Sempre nel preparato utilizzato, veniva inoltre dichiarata una dicitura relativa a degli allergeni. Per farla breve, la suddetta confettura, all’apparenza semplice e genuina in realtà presentava numerose irregolarità a livello di dichiarazioni (inganno del consumatore) e delle gravi lacune per la sicurezza dei consumatori. Infatti l’etichetta, avrebbe dovuto presentarsi in questo modo:

Confettura di prugne gialle

Ingredienti: 50% prugne, zucchero, preparato a base di pectina (Destrosio, gelificante: pectina; correttore di acidità: acido citrico; sciroppo di glucosio, conservante: acido sorbico; succo di limone disidratato, zucchero), aroma gusto limone. Il prodotto può contenere: frumento (glutine), latte, uova, frutta a guscio, soia.

Parecchi elementi erano stati omessi. Certo che così l’etichetta “reale” non appare più tanto “casalinga” e invitante. Perciò, oltre ai pericoli di tipo chimico, fisico e biologico che potremmo avere negli alimenti e di cui parleremo tra poco, esiste anche un altro pericolo: quello che le dichiarazioni in etichetta non siano realmente fedeli al contenuto di quanto si acquista.

Data di Pubblicazione: 24 settembre 2019

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