SELF-HELP E PSICOLOGIA   |   Tempo di Lettura: 7 min

Come trovare il coraggio di essere più creativi

Scopri come essere più creativo

Scopri il percorso seguito da coloro che si adoperano per il cambiamento, che vogliono migliorare le cose leggendo l'anteprima del libro di Seth Godin.

Fidatevi del vostro io

Convogliare: perché se non lo condividete, non conta.

Il lavoro: perché non è un hobby. Potreste non essere pagati per farlo, non oggi, ma il vostro approccio è quello dei professionisti. Il punto non è la musa, le scuse sono scongiurate e il lavoro è il motivo per cui siete qui.

Creativo: perché non siete un ingranaggio del sistema. Siete creatori, risolutori di problemi, leader generosi che migliorano le cose dando origine a una nuova via da seguire.

Persa in mezzo a tutto il chiasso che ci circonda c’è la schiacciante verità che riguarda la creatività: è il risultato del desiderio - il desiderio di trovare una nuova verità, risolvere un vecchio problema o mettersi al servizio di qualcun altro. La creatività è una scelta, non un fulmine che piomba giù da qualche altra parte.

C’è una pratica a disposizione di ognuno di noi: adottare il processo creativo al servizio del miglioramento. La pratica non è il mezzo per raggiungere il risultato, la pratica è il risultato perché essa è tutto ciò che possiamo controllare.

La pratica richiede che affrontiamo il processo con impegno. Prende atto che la creatività non è un evento, è semplicemente quello che realizziamo, indipendentemente dal fatto che siamo dell’umore giusto oppure no.

La scultrice Elizabeth King l’ha sintetizzato magnificamente: “Il processo ci salva dalla pochezza delle nostre intenzioni.”

Imparate a destreggiarvi. Ingegnatevi a risolvere dei problemi, come nel meme “disegnate un gufo”. Migliorate le cose. Indipendentemente dal fatto che questa volta funzioni. La pratica vi condurrà dove vi proponete di andare più di qualsiasi altro percorso che potete seguire. E mentre vi impegnate nella pratica, renderete onore al vostro potenziale e all'aiuto e alla longanimità di tutti coloro che vi hanno preceduto.

È possibile

Questo è un libro per le persone che aspirano ad assumere un ruolo guida, a scrivere o cantare.

Per le persone che si adoperano per insegnare, innovare e risolvere problemi interessanti.

Per le persone che desiderano intraprendere il percorso per diventare terapeuti, pittori o leader.

Per persone come noi.

È possibile. Le persone che ci hanno preceduto sono riuscite a far sentire la propria voce, a prendere posizione e a fare la differenza. Sebbene ogni percorso sia unico, ogni percorso segue uno schema, e una volta che lo comprendete, lo fate vostro.

Dobbiamo semplicemente trovare il coraggio di essere più creativi. Le forze che ci frenano sono rimaste a lungo inosservate, ma possiamo vederle e comprenderle, e iniziare a realizzare il nostro lavoro.

La pratica è a portata di mano se siamo disposti a impegnarci. E la pratica aprirà la porta al cambiamento che vi prodigate per realizzare.

Lo schema e la pratica

Le nostre vite seguono uno schema.

Per la maggior parte di noi tale schema è stato stabilito molto tempo fa. Abbiamo scelto di aderire a una storia di conformità e convenienza, alla ricerca dello status in un mondo limitato dalla scarsità.

L’economia industriale lo esige. Ci incita al consumo e all’obbedienza. Facciamo affidamento sul sistema e sulle persone per cui lavoriamo perché ci diano ciò di cui abbiamo bisogno, a condizione di essere disposti a continuare lungo il percorso che hanno tracciato per noi. Sin dalla più tenera età, tutti abbiamo subito il lavaggio del cervello per accettare questa dinamica e farne parte.

Il patto è semplice: seguite i passaggi e otterrete il risultato che il sistema vi aveva promesso. Potrebbe non essere facile, ma, con impegno, pressoché chiunque può riuscirci.

Perciò ci concentriamo sul risultato, perché è il modo che conosciamo per seguire correttamente i passaggi. Il sistema industriale che ci ha indottrinato richiede di concentrarci sui risultati per dimostrare che abbiamo seguito la ricetta.

Quella priorità ha senso se l’affidabile e prevedibile risultato conta davvero e se la ricompensa è davvero garantita. Ma cosa succede quando il vostro mondo cambia?

All’improwiso, non sempre ottenete quanto era garantito. E le attività che vi vengono richieste non sono coinvolgenti quanto vorreste. L’insignificanza del patto adesso è evidente: eravate occupati a sacrificare cuore e anima per le ricompense, ma le ricompense non giungono con la regolarità promessa.

Il lavoro importante, il lavoro che vogliamo davvero realizzare, non presuppone una ricetta. Segue uno schema diverso.

Questa pratica è a nostra disposizione: non come un rapido rimpiazzo, non come una ricetta che è garantita per fornire un ritorno di risultati, ma come una pratica. È un approccio costante e graduale che perseguiamo come fine a se stesso, e non perché vogliamo qualcosa di garantito in cambio.

La ricetta delle ricette è semplice: buoni ingredienti, preparazione, cura dei dettagli, cottura, rifinitura. Da realizzare nell’ordine. Quando però creiamo qualcosa per la prima volta, la ricetta non è altrettanto lineare, non viene facilmente messa per iscritto.

Questa nuova pratica richiede leadership, un contributo creativo: qualcosa che non potrebbe produrre chiunque, qualcosa che potrebbe non funzionare, ma che potrebbe valere la pena di perseguire. Spesso viene chiamata “arte”.

Il sistema industriale in cui tutti viviamo è basato sul risultato. Si tratta di produttività garantita in cambio di mente intorpidita, sforzo controllato a monte. Tuttavia, se scegliamo di cercarlo, c’è un percorso diverso a nostra disposizione. È il percorso seguito da coloro che si adoperano per il cambiamento, che vogliono migliorare le cose.

È un percorso definito dalla resilienza e dalla generosità. È focalizzato verso l’esterno, ma non dipende da rassicurazioni o plauso.

La creatività non si ripete; non può ripetersi. Ma il percorso creativo segue comunque uno schema. È una pratica di crescita e connessione, di servizio e audacia. E anche una pratica di altruismo ed egocentrismo in una danza senza fine. La pratica esiste per scrittori e leader, per insegnanti e pittori. E radicata nel mondo reale, un processo che ci porta dove aspiriamo ad andare.

Questa pratica è un percorso che non ha un capo esterno. Poiché non c’è nessun responsabile, questo percorso richiede invece di fidarci di noi stessi - e cosa ancora più importante, del nostro io.

La Bhagavadgita recita: “E meglio seguire la propria via, anche se in maniera imperfetta, piuttosto che seguire perfettamente quella altrui.” Considerate le persone che hanno trovato la propria cifra e hanno esercitato un impatto reale: i loro percorsi sono sempre diversi, ma le loro pratiche si sovrappongono in molti modi.

Al cuore della pratica di chi crea c’è la fiducia: il percorso difficile di nutrire fiducia nel vostro io, l’io spesso nascosto, l’unico essere umano con cui ognuno di noi vive.

Osservate lo schema, identificate la vostra pratica e potete iniziare a vivere il processo di creare la magia. La vostra magia. La magia di cui abbiamo bisogno proprio in questo momento.

Siete alla ricerca di qualcosa?

La maggior parte di noi è alla ricerca di qualcosa.

Se ci teniamo abbastanza, continuiamo a cercare quella sensazione, quell’impatto, quella capacità di fare la differenza. E poi cerchiamo più in profondità.

I follower non cercano. Seguono semplicemente le orme delle persone che li precedono. Eseguire bene il test, obbedire alle istruzioni, passare al livello successivo.

I leader si prodigano per migliorare le cose, per contribuire e per trovare delle fondamenta solide. La possibilità di fare la differenza e di essere visti e rispettati, tutto in una volta sola.

Tale ricerca ha forgiato la nostra cultura e il mondo in cui viviamo. Un numero crescente di persone che si impegnano e danno il proprio contributo, che tessono insieme qualcosa che vale la pena di costruire.

Chiamiamola arte. L’atto umano di realizzare qualcosa che potrebbe non funzionare, qualcosa di generoso, qualcosa che farà la differenza. L’atto emotivo di realizzare un lavoro personale, autonomo, per produrre un cambiamento di cui essere orgogliosi.

Ognuno di noi ha più potere che mai. Abbiamo accesso a strumenti, una miriade di soluzioni e una reale possibilità di dare un contributo.

La vostra parte conta. La vostra arte conta.

Data di Pubblicazione: 1 marzo 2021

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