SALUTE E BENESSERE   |   Tempo di Lettura: 6 min

Compendio di Terapie Egizie ed Essene: Confronto tra la parte Egizia e quella Essena

Compendio di Terapie Egizie ed Essene

Scopri il compendio di Terapie Egizie ed Essene, le loro differenze e collegamenti, leggendo l'anteprima del libro di Daniel e Marie Johanne Croteau-Meurois.

Compendio di Terapie Egizie ed Essene: Confronto tra la parte Egizia e quella Essena

All'origine...

"Ci sono forse centomila sentieri che conducono all’Eterno, ma, un giorno o l'altro, tutti si incrociano in un solo punto: quello del cuore."

(D. Meurois, "L’uomo che piantò il chiodo")

L’origine delle pratiche terapeutiche descritte in quest’opera si perde nella notte dei tempi... o forse dovremmo dire “nel giorno” dei tempi, perché hanno un aspetto luminoso, così spoglio e universale che viene spontaneo associarle ad una cultura necessariamente elaborata, testimone di una percezione della vita “vista dall’alto”.

L’intento, qui, non è di tracciarne la storia per intero, ma di evocarne, solo a titolo di richiamo, alcune linee-guida, per comprendere come queste terapie si siano strutturate in tempi ancora misurabili per noi.

Certamente qualcuno si starà chiedendo che cosa leghi il termine “egizio” e il termine “esseno”, essendo questa associazione piuttosto inusitata, dato che non esiste uno storico in grado di stabilire una connessione ufficiale tra le conoscenze dell’antico Egitto e quelle degli Esseni, una scuola abbastanza marginale dell’ebraismo in cui venne cresciuto, da bambino, Colui che sarebbe diventato il Cristo.

Per avventurarsi in questa direzione occorrerà dunque avere il coraggio di cercare altrove, là dove la coscienza umana può espandersi e proiettarsi in modo non convenzionale, ossia negli "Annali dell’Akasha", la "Memoria del Tempo" che oggi interessa tanto la fisica quantistica. È proprio quello che abbiamo fatto, aiutati e consigliati in questo da Presenze in pieno possesso della loro coscienza superiore.

Ecco dunque, a grandi linee, il come e il perché dell’intrigante associazione fra Egizi ed Esseni.

 

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La parte Egizia

Il pensiero classico ha voluto tramandarci, dell’Antico Egitto, solo l’immagine di una civiltà superstiziosa, politeista, volta al culto di numerose divinità o Neter, correndo il rischio non solo di schematizzare, ma anche farne una caricatura, dimenticandosi di uno dei periodi più affascinanti della vita di quello straordi­nario popolo sulle rive del Nilo: la XVIII dinastia dei faraoni Amenophis III e Amenophis IV, suo figlio, meglio conosciuto come Akhenaton.

Per quello che ci riguarda, abbiamo voluto indagare proprio su questo periodo, in cui Amenophis III ordina di costruire il Tempio di Luxor sulla riva orientale del Nilo; ciò che la storia ufficiale non rivela, è la vera funzione di quel tempio, testimone del segreto distanziarsi di chi l’aveva progettato rispetto all’an­tico culto di Ammon.

Dietro le apparenze, Amenophis III aveva in realtà gettato le fondamenta della riforma religiosa mistica, o per meglio dire iniziatica, che suo figlio Akhenaton si sarebbe affrettato ad attuare non appena ebbe accesso al trono.

Il Tempio di Luxor, dall’architettura altamente simbolica che rappresenta il funzionamento energetico del corpo umano, con­teneva, oltre a molti altri edifici, un insieme di corridoi e sale sotterranee, oggi scomparsi, o perché crollati o perché inten­zionalmente ostruiti; questo insieme architettonico era dedicato agli incontri e alle ricerche dei sacerdoti e dei terapeuti che all’epoca avevano conseguito il massimo livello iniziatico, il cui compito, per ordine del faraone, era raccogliere e strutturare nel modo più conciso e preciso possibile l’essenza della saggezza plurimillenaria del loro popolo, creando così una solida base di informazioni da trasmettere all’umanità.

 

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Oggi, molti ricercatori sanno che è così che sono nati i tarocchi, con tutta la loro profondità iniziatica; quasi nessuno sa, invece, che è così che sono state raccolte le informazioni e le modalità operative principali delle terapie che in quel tempo erano conosciute e in uso, e che oggi sono dette “energetiche”.

Si trattava di raccogliere e sintetizzare in un insieme coerente delle informazioni che, all’epoca, erano sparse e a volte poco chiare. Alla morte di Amenophis III il compito non era ancora stato portato a compimento, ma venne concluso grazie al movi­mento della gigantesca riforma religiosa e filosofica intrapresa da suo figlio Akhenaton.

Fu dunque nel centro della neonata città di Akhenaton che il giovane faraone, portando alla luce del giorno l’ideale solare di cui suo padre aveva avuto l’intuizione, consentì che fossero raccolte e insegnate queste numerose informazioni sulle tera­pie: il compito venne affidato a sacerdoti-terapeuti provenienti da tutte le sponde del Mediterraneo, che all’epoca era sotto il dominio degli Egizi.

Che cosa accadde al Faraone Akhenaton, ce lo racconta la storia: la sua riforma ebbe una breve fioritura e la sua città venne rasa al suolo...

Le informazioni sulle terapie raccolte e organizzate da alcuni di questi sacerdoti smisero allora di essere oggetto di insegnamento, se non in clandestinità e segretamente, giacché facevano costantemente riferimento all’Unità di un Principio difficilmente compatibile con il culto riabilitato di Amon-Rà.

I pochi trattati di “medicina sottile” consegnati ai rotoli di papiro vennero dunque distrutti, e la diffusione della conoscen­za di natura solare che era stata propria dei terapeuti della città di Akhenaton si trasformò in una tradizione orale, tramandata unicamente da maestro a discepolo.

Come ha potuto rimanere viva nei meandri del tempo, fino ad alcuni sacerdoti che vivevano alla corte di Ramses II accan­to al giovane egiziano che sarebbe poi diventato Mosè? Negli Annali akashici non abbiamo per ora ancora trovato risposta.

 

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La parte Essena

Quello che invece gli Annali rivelano, è che quando Mosè assunse la missione chiara di condurre gli Ebrei fuori dall’Egit­to, con il pieno consenso del faraone, alcuni sacerdoti egizi ini­ziati alle antiche terapie vibratorie partirono con lui. Gli Annali ci dicono anche che lo stesso Mosè era impregnato del principio solare, unico ed unificante, che aveva nutrito Akhenaton.

Fu così che la tradizione terapeutica strutturatasi per volere di Akhenaton e di suo padre venne trasmessa nascostamen­te al popolo ebreo o, più precisamente, ad alcuni suoi mistici. Quest’ultimi, nei secoli, si sarebbero raggruppati costituendo, a poco a poco, una società a parte, che avrebbe infine dato i natali alla Fratellanza essena.

Questa Fratellanza, o confraternita, a sua volta subì una scissione: alcuni suoi membri optarono per un’esistenza mona­stica fortemente ascetica (il ramo di Qumràn), gli altri per una vita più libera, in piccole comunità, riunite in villaggi.

Quanto al celebre monastero del Krmel, era un antico tem­pio egizio costruito sotto Amenophis III, e si situava a metà strada tra le due tendenze: le conoscenze mediche iniziatiche egizie che erano state veicolate da Mosè e dai suoi trovarono protezione fra le sue mura possenti, e furono insegnate a giova­ni esseni scelti con cura.

Jeshua, ancora bambino, per esempio, studiò al Krmel, e quel soggiorno fu una prima preparazione al ruolo taumaturgi­co che avrebbe svolto in seguito, una volta compenetrato dalla coscienza del Cristo; ma questa è un’altra storia...

Data di Pubblicazione: 18 ottobre 2022

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