Anteprima del libro "I Nuovi Sovrani del Nostro Tempo Amazon Google Facebook" di Jonathan Taplin
Google e lo sfruttamento delle regole a proprio vantaggio
«Google: mentire - per tutelarsi»
Peter Thiel
In che modo i monopolisti sono riusciti ad aggirare la regolamentazione? Google ha perseguito una linea del doppio binario, sfruttando sia un'opera di lobbismo politico che una ragnatela di pubbliche relazioni, al fine di rafforzare la propria straordinaria influenza. Stabilire le regole del mercato è compito della politica e fintanto che a Washington si seguiranno i dogmi liberisti, in base ai quali i vincoli limitano la crescita, i monopoli saranno liberi di espandersi senza freni. Nella sua veste di maggiore monopolista esistente al mondo, Google propaganda la teoria secondo cui i governi nazionali sarebbero ancora fermi a una mentalità da XX secolo, mentre l'azienda rappresenterebbe l'economia moderna del XXI. Il concetto, che si mira implicitamente a diffondere presso l'opinione pubblica, è che «i legislatori non capiscono», anche quando gli stessi sono del tutto succubi della dottrina economica e legale della scuola di Chicago. Se desiderano mantenere il proprio potere, Google, Facebook e Amazon non devono solamente tenersi al corrente sulle strategie interne al Dipartimento di Giustizia, ma hanno anche bisogno di controllare da molto vicino la Commissione federale per il commercio, che ha il compito di decidere le regole relative alla pubblicità e al mercato on line, senza dimenticare la Commissione federale per le comunicazioni, a cui spetta invece il controllo della Rete in generale.
Google è la maggiore azienda americana
Google è la maggiore azienda americana, nella classifica delle capitalizzazioni azionarie, e controlla cinque delle sei principali piattaforme universali di Internet utilizzate quotidianamente da miliardi di utenti: motore di ricerca, video, funzioni per telefonia mobile, mappe e sistemi di navigazione; inoltre - secondo Scott Cleland di Precursor Consulting, gruppo specializzato nella consulenza sugli investimenti finanziari - ha nelle sue mani 13 delle 14 maggiori funzioni commerciali della Rete. Come ha avuto modo di puntualizzare Peter Thiel, le aziende tipo Google sono solite
«mentire per tutelarsi. Sono ben consapevoli del fatto che esibire allo scoperto il proprio molo di assoluto monopolio comporterebbe verifiche, indagini e ostacoli sul loro cammino. Pertanto, poiché puntano a continuare ad accumulare profitti enormi senza alcun intralcio, la tattica che usano consiste nel celare il più possibile la loro natura di monopolio, solitamente sopravvalutando l'influenza della (inesistente) concorrenza».
Date un'occhiata veloce a questa loro concorrenza, per l'appunto inesistente.
Chi vince piglia tutto
Il successo di Google, chiaro esempio del modello in cui "il vincitore piglia tutto", non è dovuto solo alla superiorità tecnologica. Google spende cifre considerevoli per assicurarsi che la sua influenza politica nei palazzi di Washington sia forte tanto nel ramo esecutivo quanto in quello legislativo del governo. Si stima che l'azienda investa ben 20 miliardi di dollari per promuovere azioni di lobbismo [pratica legale, negli Stati Uniti; N.d.T.] nella capitale: solo la Boeing, in quanto fornitrice dei progetti per la difesa nazionale statunitense, ne spende di più. Da parte sua, Google può però contare anche su un sistema di propaganda diretto al resto dell'opinione pubblica, che una società come la Boeing non potrebbe mai avere. Il 17 gennaio 2012 le aziende cinematografiche e musicali si sono schierate a favore del SOPA (Stop Online Piracy Act, atto legislativo per fermare la pirateria on line), una proposta di legge per punire le violazioni dei diritti d'autore limitando l'accesso ai siti che ospitano o facilitano la diffusione di materiale piratato. Da notare come il decreto prendesse di mira, nello specifico, proprio i motori di ricerca come Google che riportano i link ai siti incriminati. Il giorno dopo l'approvazione, Google lasciò per un'intera giornata la seguente immagine sulla propria home page:
l'Intelligence o presso il Dipartimento della Difesa, 7 ex ufficiali della Sicurezza nazionale o dell'intelligence, così come 18 esponenti del Pentagono, sono stati assunti da Google, mentre 3 esecutivi di Google hanno trovato una sistemazione nel Dipartimento della Difesa.
- Durante l'amministrazione Obama, si sono verificati 3 casi di scambio di personale tra Google e il Dipartimento di Stato: 18 persone sono passate dal Dipartimento di Stato a Google, mentre 5 hanno fatto il percorso inverso da Google al Dipartimento di Stato (dove hanno occupato cariche di grado elevato).
- 9 casi hanno riguardato addirittura Google o una delle società di lobbying ad essa collegate e la Commissione federale per le comunicazioni, la quale ha il compito di valutare un numero in continua crescita di questioni relative alla regolamentazione in grado di avere un grosso impatto potenziale sui bilanci della compagnia.
Da tutto ciò potete intuire come Google si sia creata una sorta di assicurazione per la vita, grazie alla quale potrà sempre contare su uomini di sua fiducia all'interno di enti importanti come la Commissione federale per le comunicazioni, l'Ufficio budget ed amministrazione, il Servizio brevetti e marchi registrati, nonché la divisione Antitrust. Ciò permette anche all'azienda di avere voci e notizie di prima mano dal cuore di questi enti. Secondo un reportage investigativo della rivista «Quartz» sull'azienda di Eric Schmidt, The Groundwork [letteralmente, Il terreno di lavoro; N.d.T.], già prima della fine del secondo mandato di Obama Google aveva cominciato a muoversi in vista dei cambiamenti che vi sarebbero stati ai vertici della Casa Bianca.
Questo testo è estratto dal libro "I Nuovi Sovrani del Nostro Tempo Amazon Google Facebook".
Data di Pubblicazione: 11 maggio 2018