ECOLOGIA E AGRICOLTURA   |   Tempo di Lettura: 3 min

Con-Vivere - L'Allevamento del Futuro - Il pascolo dei ruminanti

Con-Vivere - L'Allevamento del Futuro - Speciale

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Con-Vivere - L'Allevamento del Futuro

Il pascolo dei ruminanti

I pascoli sono superfici naturali, le cui produzioni vengono utilizzate direttamente dagli animali mediante il pascolamento. A nostro avviso, quando le condizioni climatiche lo consentono, dovrebbero costituire la principale componente alimentare dei ruminanti.

L’allevamento semibrado con largo utilizzo del pascolo è adatto al territorio italiano, prevalentemente collinare e montano e dal clima mite. Il pascolamento porta l’animale ad avere una relazione profonda con l’ambiente in cui vive ed è quindi da noi indicato per la realizzazione del modello agroecologico.

Vogliamo qui prendere spunto dalle tecniche dell’allevamento tradizionale e contadino, introducendo però soluzioni innovative basate su un approccio di tipo sistemico, che permettano di ottenere benessere e buone rese evitando lo sfruttamento degli animali e dell’agroecosistema.

Il modello sistemico si basa sull’analisi degli elementi e delle risorse presenti nell’agroecosistema e delle loro reciproche interazioni; prevede lo studio di soluzioni che migliorino l’organizzazione delle risorse ambientali, strutturali e tecniche per attivare processi che portino alla massima resa con il minimo dispendio energetico. Infatti quanto più un sistema è vicino all’equilibrio, tanto minori sono gli input energetici e chimici necessari al suo mantenimento.

I fattori necessari alla crescita dell’erba sono principalmente energia solare, acqua, sostanza organica e solo in piccola parte energia fossile per alcune lavorazioni periodiche, a differenza delle monocolture cerealicole che richiedono un impiego molto consistente di mezzi meccanici e acqua.

L’utilizzo del pascolo può essere libero oppure turnato. Nel primo caso gli animali vengono fatti pascolare liberamente, nel secondo i tempi di permanenza su una determinata superficie vengono stabiliti in base alla produzione e alla quantità di animali pascolanti; dopo alcuni giorni gli animali ritornano sullo stesso pascolo.

Il pascolo è saltuario quando si effettua su terreni con passata o futura destinazione differente, come quella colturale, è invece permanente quando non ha destinazioni differenti. È vantaggioso alternarlo con la coltivazione di ortaggi, cereali o legumi in quanto ciò limita la carica parassitaria per gli animali e utilizza la naturale fertilizzazione per le colture.

Sia nel pascolo libero che in quello turnato è importante individuare correttamente il carico di bestiame che una determinata superficie può sopportare; un carico troppo basso provoca un ridotto sfruttamento delle produzioni e un accrescimento eccessivo dell’erba, un carico elevato provoca un danneggiamento del cotico erboso a causa degli strappi e dell’eccessivo calpestamento.

Il pascolamento ben gestito consente di ricavare buona parte della razione alimentare degli animali dal pascolo stesso, con grossa riduzione delle spese di gestione dell’allevamento e ottimo livello di benessere. I ruminanti sono infatti liberi di esprimere in toto il loro etogramma e di nutrirsi e muoversi seguendo le loro esigenze fisiche e nutrizionali. Sono liberi di scegliere essenze vegetali indicate al loro momento fisiologico e possono essere in grado di autocurarsi in caso di disturbi tramite l’utilizzo di piante medicinali; anche per tali motivi è fondamentale una ricca biodiversità delle praterie da pascolo.

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Data di Pubblicazione: 27 settembre 2017

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