SALUTE E BENESSERE

Conosci il Test Muscolare Kinesiologico di Precisione?

Manuale di Test Muscolare Kinesiologico di Precisione - Rolando Dini - Speciale

Che cos'è il Test Muscolare Kinesiologico di Precisione? Quali sono benefici e vantaggi per la nostra salute? Scopri di più nel nuovo libro di Rolando Dini.

Conosci il Test Muscolare Kinesiologico di Precisione?

"Non dar retta ai tuoi occhi e non credere a ciò che vedi: gli occhi vedono soltanto ciò che è limitato."

(Richard Bach)

Il maggiore George Joseph Goodheart era di stanza tra la Francia e l'Inghilterra. Aveva 26 anni e la Seconda guerra mondiale stava per volgere al termine. O almeno questa era la voce che girava nei piani alti. Lui, figlio di un chiropratico nella città industriale di Detroit, forse non ci credeva più di tanto.

Lì, a Detroit, il sogno americano era sul nascere, ma per dargli forma, non bastava immaginarlo; lì i sogni si facevano con turni di otto, nove, dieci ore e con le mani sempre sopra il tornio, con i piedi sempre dentro una fabbrica, dove la storia americana diventava una Chevrolet, un autobus o, in tempi di guerra, una mitragliatrice M3 firmata General Motors.

Insomma, Goodheart era cresciuto con un approccio pratico alla vita. Le cose funzionavano in un certo modo perché il sistema funzionava in quel modo. Fu grazie a quell’approccio pratico, tuttavia, che diventò maggiore dell’esercito degli Stati Uniti fino a ricevere una Stella di Bronzo sul petto, una delle onorificenze più importanti in campo militare.

Di solito si dà a chi si distingue in battaglia con qualche azione eroica, magari il recupero di compagni feriti in mezzo a un bombardamento o l’essere riusciti a sopravvivere a uno scontro sanguinoso che ha fatto arretrare la linea nemica di qualche chilometro.

Per lui, niente di tutto questo. Goodheart, semplicemente, aggiustò un giocattolo. E quel giocattolo era il cacciabombardiere P-47. Miracolo ingegneristico dell’aviazione americana, il P-47 era frutto di continui esperimenti il cui obiettivo era riuscire a imporsi sui temibili bombardieri tedeschi che avevano raso al suolo innumerevoli quartieri di innumerevoli città europee.

Il P-47, chiamato “Thunderbolt”, aveva pochi difetti, considerando la velocità con cui gli Stati Uniti erano riusciti a schierarlo nei cieli di guerra. Tuttavia, oh, quel portellone proprio non voleva funzionare.

Chiunque era salito a bordo di quegli apparecchi sapeva benissimo che nel momento di sgancio delle bombe, quel portellone, molto spesso, o rimaneva incastrato o si apriva con troppo ritardo.

 

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Lui mise le mani in pasta...

Lo sapeva anche Goodheart, come tutti gli altri, ma solo lui ci mise le mani. Non aveva certo una laurea in ingegneria, eppure studiò bene il funzionamento dello sportello metallico, fece alcune prove, mise mano ai cavi che regolavano il segnale e, guarda un po’, quel ragazzo di Detroit ci riuscì.

Goodheart ideò un nuovo sistema elettrico che riduceva esponenzialmente la distanza tra stimolo e reazione; da quando ci mise la mani, il portellone del P-47 non si bloccò più. Nessun gesto eroico, nessuna corsa all'impazzata tra il fumo, le lacrime e il sangue dei nemici; semplicemente l’applicazione dell’intelletto umano nell’aggiustare un meccanismo.

Da militare a chiropratico a ideatore della Kinesiologia Applicata

Ti stupisce sapere che sia stato proprio Goodheart, in seguito al suo ritorno in America e dopo essere diventato un chiropratico di successo insieme al padre, il fondatore della Kinesiologia Applicata?

Il kinesiologo utilizzatore della Kinesiologia Applicata (da non confondere con il chinesiologo che si occupa dello studio del movimento), d'altronde, è una persona interessata alla funzione neuromuscolare nel rapporto intimo che ha con i meccanismi fisiologici o patologici che la influenzano.

È un Operatore con approccio pratico che, attraverso la valutazione della funzione neuromuscolare, può arrivare a determinare e correggere squilibri che colpiscono l'ambito strutturale della persona, quello chimico e biochimico, quello emozionale-mentale e quello energetico-spirituale.

Il mio primo incontro con questo metodo, nel 1999, ha generato in me un grande stupore e un sentimento d’amore a prima vista.

Mi ha permesso di trovare uno strumento pratico che rispondesse a quella necessità di capire cosa c’era oltre il livello visibile delle cose.

Un po’ come quando da piccolo rompevo i giocattoli per comprenderne appieno il funzionamento. I primi Test teorizzati e messi in pratica da Goodheart sono diventati, perlomeno in parte, le basi sulle quali ho costruito la mia conoscenza, la mia esperienza e la mia passione.

 

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Conoscenza, esperienza e passione sono ciò che alimentano il successo di un bravo Operatore olistico che voglia applicare sul serio la Kinesiologia, utilizzandola non per qualche guadagno facile ma per aiutare - davvero le persone, trovando nutrimento proprio nella loro gratitudine. I guadagni, quando si lavora bene, arrivano, certo che arrivano.

Ma la Kinesiologia è prima di tutto una pratica che si fa per migliorare la salute di una persona e accrescerne il benessere.

Conoscenza, esperienza e passione, dicevamo. La conoscenza, per me, è facile da condividere. Al giorno d’oggi ci sono tantissimi modi per diffondere informazioni e insegnamenti. Io mi sono sempre approcciato senza problemi a ogni strumento che mi permettesse di condividere ciò che faccio e ciò che ho imparato in oltre vent’anni di percorsi personali e professionali. Quindi, su quello, ci siamo. Ma per quanto riguarda l’esperienza?

Beh, certo, l’esperienza non si può trasmettere come un’informazione qualsiasi, ma quello che, secondo me, distingue i miei corsi di Kinesiologia e questo manuale da approcci di altro tipo è proprio il modo in cui io stesso ho affrontato il processo di crescita e conoscenza personale e professionale.

Come leggerai più avanti, ho dedicato tutto me stesso a migliorare l'applicazione di questa ampia disciplina, e l’ho fatto perché, data la vastità delle risorse a disposizione di un Operatore olistico ben preparato, era mia intenzione facilitare e rendere più precisa possibile la scelta di trattamento per ogni tipo di problema. Quello che ti metto a disposizione sono quei vent’anni di esperienza.

Ciò che condivido davvero quando qualcuno si affida ai miei corsi e ai miei servizi è proprio questo: quei vent'anni che ho impiegato per trovare le risposte che invece offro da subito e in modo pratico, senza dover aspettare neanche la metà del tempo che ho speso e sacrificato.

Certo, poi bisogna comunque scendere in campo e mettere mano al problema, come il maggiore Goodheart, ma accedere da subito ai contenuti e a quei principi che solo chi ha fatto tanta esperienza in studio su sessioni reali con i clienti può avere, aiuta tanto.

 

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E per la passione?

La passione non si può consegnare in mano a qualcuno, non è un pacco che posso spedirti a casa, non è un file che posso inviarti sul cellulare. Non a caso la passione viene spesso paragonata a un fuoco che brucia “dentro”. Ecco, quel fuoco ognuno ce l’ha in sé, ed è totalmente personale il modo in cui lo si vive.

Nel corso delle mie esperienze formative, prima da studente e poi da insegnante, ho potuto constatare che, anche se la passione rimane qualcosa di molto intimo e personale, un buon insegnante può ispirare e alimentare quel fuoco. Può insomma gettare dentro qualche tizzone così da rinnovare quella fiamma che porta ai risultati sperati e, soprattutto, a trovare e vivere la propria missione.

Avere una meta precisa e una strategia per raggiungerla è fondamentale per la soddisfazione personale e, nel mio caso, per quella delle persone con cui ho avuto a che fare. Quelle persone che sono venute da me per chiedere aiuto, sia per cose piccole che per problemi importanti e di grande impatto sul benessere generale.

Seneca diceva che “una vita senza meta è vagabondaggio”. In questo manuale, la meta, il mio scopo, è iniziarti a diventare il miglior Operatore olistico possibile, descriverti la mia visione sul Test Kinesiologico e le varie discipline che lo utilizzano nonché sbrogliare i tuoi dubbi sulle procedure del Test Muscolare Kinesiologico di Precisione.

Qualsiasi punto di partenza va bene: non importa che tu sia Operatore olistico del benessere, osteopata, estetista, o semplicemente una persona che, avendo beneficiato di questo tipo di procedura, vuole applicarla in modo amatoriale sugli altri per farli stare meglio.

E se si parla di Kinesiologia, non si può non iniziare questo manuale e qualunque percorso di crescita (e di riequilibrio) dalle basi e dalle origini: la Kinesiologia Applicata e il Test Kinesiologico.

La prima è nata, involontariamente, proprio grazie a quel maggiore Goodheart di cui ti ho parlato prima. Il chiropratico notò che, toccando specifici punti e manipolando determinate strutture del corpo dei propri pazienti, la forza muscolare di questi ultimi subiva nette variazioni ai Test muscolari eseguiti successivamente.

Dopo l’applicazione di alcune procedure, molti disturbi dall’eziologia totalmente sconosciuta (se inquadrati dal lato della medicina ufficiale) e apparentemente inspiegabili, scomparivano. In seguito ad alcune ricerche e prove sul campo, Goodheart giunse alla conclusione che tali variazioni erano delle risposte a precise stimolazioni corporee, il cui effetto era mediato da meccanismi che coinvolgevano il sistema nervoso, sia quello centrale che quello periferico (cervello, midollo spinale e nervi).

Osservando, manipolando e gestendo queste stimolazioni, l’Operatore in Kinesiologia Applicata riesce ad avere una sorta di dialogo con il sistema mente-corpo.

Riesce, in pratica, a dar voce a quella parte apparentemente inconsapevole che segnala se a livello neurologico o chimico-biochimico o emotivo-mentale, c’è equilibrio. La lettura di questo avviene con l’interpretazione della forza o della debolezza che emerge come risultato del Test Kinesiologico applicato sui vari muscoli (questa era la modalità originaria, alla nascita, della Kinesiologia Applicata).

Le diverse evoluzioni e le personalizzazioni dei vari autori che nel corso del tempo l'hanno applicata nel loro “campo di specializzazione specifico” (per esempio in agopuntura, in omeopatia, nella chiropratica e nell’osteopatia, così come in fitoterapia e altre discipline olistiche) hanno portato alla scoperta che, per indagare le disarmonie dell’intero organismo, poteva essere utilizzato anche un solo tipo di Test Kinesiologico su un singolo gruppo muscolare.

 

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In poche parole, un ottimo Operatore, capace di utilizzare con precisione il Test Kinesiologico, può scoprire le cause metafisiche di disturbi più o meno gravi che stanno colpendo la persona.

Queste cause “metafisiche” non riguardano un campo magico irreale ed esoterico, basato sul nulla, ma, come dimostrato dalle più recenti scoperte scientifiche riguardo alla teoria dei quanti, sono ben ancorate alla realtà e (particolarità del Test Kinesiologico) assolutamente osservabili.

Forse non “visibili” a occhio nudo, ma sicuramente osservabili dalla giusta prospettiva. Come, appunto, quella della teoria dei quanti. Partorita dalle più grandi menti della fisica del Novecento, questa teoria ha trovato chiari riscontri solo negli ultimi anni.

È solo da relativamente poco tempo che la comunità scientifica ha appurato l’esistenza di un livello di realtà e di materia ancora più piccolo e invisibile dei nuclei di un atomo. Come gli scienziati che hanno confermato l’esistenza del Bosone di Higgs, la famosa “particella di Dio” di grandezza infinitesimale, il Test Kinesiologico permette all’Operatore di mettersi nei panni di un detective spirituale che vede quello che altri non vedono, senza essere pazzo o aver usato sostanze psicoattive.

Una sorta di investigatore che ricerca le cause energetiche e i motivi profondi di problemi che spesso non hanno una soluzione esclusivamente medica.

Ci tengo a non parlare per assoluti, perché, come leggerai nella mia storia, vengo dal campo sanitario, entro nel mondo del lavoro come infermiere e, solo dopo alcune esperienze fondamentali, lascio l’ospedale e intraprendo questa professione. Non ripudio però le mie origini, prova ne è che quando mi sono trovato ad affrontare situazioni particolari con i miei clienti, ho sempre spinto per un equilibrio tra metodiche olistiche e medicina tradizionale — e, in generale, per l’equilibrio in qualunque situazione di vita. L’estremismo è spesso una forma di squilibrio.

Ho sempre voluto il meglio per chi si è affidato a me ed è anche per questo che ho elaborato un protocollo di Test Kinesiologico frutto di tutte le conoscenze apprese nella mia carriera, Test che sarà protagonista della seconda parte di questo manuale, quella in cui passo dopo passo racconto il mio metodo e la mia visione. Il protocollo del metodo che ho assemblato e che utilizzo si chiama TMKP, acronimo di Test Muscolare Kinesiologico di Precisione.

La partecipazione a numerosi corsi nell’arco di vent'anni mi ha fatto rilevare le visioni diverse, spesso contrastanti tra loro, dei diversi autori nel campo della Kinesiologia. Sebbene molti abbiano apportato dei miglioramenti o semplificato significativamente il Test, il problema sta nel mancato dialogo tra loro e nella conseguente mancata condivisione dei risultati.

Molto spesso questo trattamento è riservato anche agli allievi, che imparano le cose veramente importanti (le perle, i segreti operativi), solo dopo aver partecipato per anni a numerosi corsi.

Personalmente, grazie alla pratica in studio, ho distillato molti concetti provenienti dalle varie metodologie, cercando di ordinare il tutto secondo quello che funzionava di più e meglio. Ho insomma cercato una sintesi che permettesse a chiunque di applicare con semplicità una materia che altrimenti potrebbe risultare complessa (per come a volte viene insegnata). Ho così protocollato queste procedure e fatto in modo che il Test, in mano ai vari operatori, fosse il più oggettivo e preciso possibile.

Ci sono anche dei limiti

Il Test Kinesiologico non è esente da limiti.

Uno, nello specifico, è quello che in pochi ti dicono da subito in maniera onesta: il Test non è scientifico e può essere influenzato dall’Operatore e dal suo approccio mentale. In ragione di ciò, servono procedure standardizzate che rendano il Test Kinesiologico preciso, affidabile e oggettivo. Questo è l’obiettivo finale delle procedure presenti in TMKP, così che tu possa essere un Operatore migliore.

 

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Data di Pubblicazione: 3 febbraio 2022

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