Scopri cosa resta dell’antico paganesimo che abbiamo chiamato Stregoneria leggendo l'anteprima del libro di Jean de Blanchefort.
Il significato di "Stregoneria"
Quando si parla, e si scrive, di Stregoneria si corre quasi sempre il rischio di venire fraintesi. Nell'accezione comune del termine la parola Stregoneria significa: «pratica malefica che, avvalendosi di una presunta alleanza con le forze del male, si sviluppa in antitesi alla religione riconosciuta» in altre parole, Magia Nera.
Niente di più sbagliato, almeno nel nostro caso.
Per chi scrive, infatti, la Stregoneria - e, nel testo, questa parola è volutamente scritta in carattere maiuscolo - è niente altro che la religione delle origini, il paganesimo primordiale che è nato con la comparsa dell’uomo sulla terra e che lo ha accompagnato nel corso delle ere, riconoscendo e onorando sempre i due principi cosmici dalla cui unione nasce ogni cosa: il Grande Principio Femminile e il Grande Principio Maschile, che si sono via via identificati in una molteplicità di Dèe e Dèi.
Certamente, in tutte le religioni più o meno organizzate vi è l’aspetto oscuro e infero che spesso risulta determinante in certi culti nati prima della venuta di Cristo e anche la Vecchia Religione non fa eccezione, così possiamo presumere che, accanto ai rituali che conosciamo e che assicuravano il benessere e la fertilità ad una comunità possano essersi sviluppati culti di morte e di odio che sono poi trascesi dando vita ad un «filone» nero e oscuro che ha dato origine alla Magia Nera e alla Stregoneria per poi sfociare nel satanismo moderno che tanti seguaci pare conquistare di questi tempi. Ma spetterà al cristianesimo, la nuova religione impostasi in Europa a partire dal primo Medioevo, demonizzare in toto la Stregoneria - o, se preferite, il paganesimo - per relegarla, dopo secoli di persecuzione accanita, al rango di pratica malefica legata a Satana e al male manifesto.
E quando si chiusero i secoli bui dell’Inquisizione illuminati solo dalle fiamme dei roghi, dell’originario paganesimo restava ben poco. Un enorme bagaglio di conoscenze tradizionali e di antichi rituali andò inevitabilmente perduto o si perpetuò, ma solo in minima parte, da «bocca a orecchio» deformandosi e mutando col trascorrere del tempo e delle circostanze. Qualcosa restò nelle tradizioni delle campagne, molto rinacque in forma più nobile assimilato dalla Tradizione Magica e dalle varie correnti dell’esoterismo, ma il filo diretto che legava quel corpus di insegnamento che siamo soliti definire con il termine di Vecchia Religione si spezzò, ed oggi, dobbiamo onestamente riconoscerlo, è praticamente impossibile cercare di riannodarlo.
Che cosa resta dunque dell’antico paganesimo che abbiamo chiamato Stregoneria? Molto e poco allo stesso tempo. Poco per chi non sa o non vuole comprendere e vive immerso nelle sue ideologie e nei suoi falsi miti (denaro, potere, egoismo, materialismo, edonismo); molto per chi sa ascoltare la voce della Natura e il sacro che vive dentro ciascuno di noi.
I primi, tutt’al più, possono essere attratti dalla forma «nera» della Stregoneria, quella dei feticci, delle fatture, dei rituali che possono provocare emozioni forti e insolite. Gli altri, pochi o tanti che siano, sapranno cercare il loro filo d’Arianna nel labirinto della vita e nel pieno rispetto di tutto quel che vive si metteranno sulle tracce dell’antica religione e ne diverranno seguaci e fedeli sacerdoti. Nel presente testo, costoro vengono definiti con i termini di Streghe e Stregoni, anche se mi rendo conto che l’immagine che suscitano queste parole è quella di megere vecchie e sdentate o di barbuti figuri ricurvi su vecchi libri polverosi e rosi dal tarlo del tempo, chiusi nei loro antri.
Certamente, la Stregoneria è una religione e una filosofia essenzialmente lunare e quindi le valenze proprie del lato oscuro della vita ne risultano, in qualche modo, accentuate. Essa vive nella notte ed è dominata dalla luna, ma il suo modo di esprimersi è un vero inno alla vita, alla gioia, al benessere e alla fecondità, in una parola, all’Amore.
Questo libro ha la pretesa di voler essere una guida popolare alla Stregoneria ed è stato redatto di proposito seguendo la falsariga di un mio precedente testo pubblicato in questa stessa collana e dedicato alla Magia.
L'Arte Magica e l'Arte Stregonica
L’Arte Magica e l’Arte Stregonica sono, se vogliamo, due facce della stessa medaglia poiché le forze che agiscono dietro queste due discipline e i poteri che ne derivano sono i medesimi anche se sussistono delle differenze di fondo come il lettore potrà rendersi conto se avrà la bontà di immergersi nella lettura del volume. Il contenuto del libro è stato, in parte, ispirato da alcuni testi sulla Stregoneria antica e moderna, ma vi sono molti concetti e idee personali che ho cercato di esporre in forma accessibile e, mi auguro, sufficientemente chiara.
Nelle pagine che seguono sarete introdotti all’antica sapienza nei suoi aspetti pratici e sarebbe auspicabile che ciascun lettore veramente interessato si lanciasse con entusiasmo e con impegno sulle tracce della Vecchia Religione dopo aver ben ponderato sui risultati che egli desidera ottenere dalla pratica della Stregoneria. A lui, e a lui soltanto, spetterà la scelta definitiva e la direzione da prendere tenendo conto che per carpire i segreti della notte è giocoforza camminare nel buio più fitto senza temere gli spauracchi e gli anatemi delle religioni organizzate. Sarà la Grande Dea, la Luna, a guidarci nel nostro cammino fra le tenebre.
Le Streghe e gli sciamani imparavano a entrare nell’animo delle singole specie e nei fenomeni della natura a poco a poco, identificandosi con essi, integrandosi infine in una comunione spirituale totalizzante. Non posso certo pretendere che si arrivi a tanto, né sono così sciocco da pensarlo, utilizzando ciò che ho descritto in questa guida. Nella realtà pratica le Streghe erano, prima di ogni altra cosa, le detentrici del sapere pratico e ciò permetteva loro di vivere meglio sfruttando tutte le conoscenze conquistate direttamente sul campo e utilizzando tutto quel che la Grande Madre dispensava liberamente a piene mani. Una siffatta conoscenza, oggi, sarebbe di per sé già sufficiente a coronare lo sforzo della novella Strega che ha deciso di imparare l’Arte. Vivere meglio, qui e ora, è uno degli assiomi della moderna Wicca ed è ciò a cui dobbiamo aspirare tutti noi.
La prima edizione di questo libro è datata 1994, quando nel nostro Paese di Stregoneria se ne parlava ben poco. Da allora ad oggi di acqua ne è passata sotto i ponti. Con l’avvento del terzo millennio in Italia arrivò l’ondata «wiccan» di derivazione americana, che io definirei una sorta di «pseudostregoneria» smaccatamente New Age che non ha nulla a che fare con la Vecchia Tradizione. Le librerie specializzate sono state invase da una miriade di testi, in gran parte tradotti dall’inglese, con formule e incantesimi per giovani Streghe che poco hanno a che vedere con la Vecchia Stregoneria delle campagne, Ma tant’è, sono i segni dei tempi in cui viviamo. Quel che mi preme precisare è che questo che avete tra le mani NON è un testo wiccan, certamente è un libro con i suoi limiti e le sue pecche - e come tale può essere criticato - ma non va assolutamente confuso con i moderni libri sulla Wicca edulcorata e banalizzata da alcuni «esperti» - tali almeno si definiscono - di Stregoneria.
Metto in guardia le amiche lettrici e gli amici lettori dal voler affrontare la pratica dell’Arte Stregonica senza un’adeguata conoscenza della materia. Nel corso della mia vita ho purtroppo visto diverse persone rovinarsi il futuro per aver «pasticciato» con la Magia e con la Stregoneria. Ricordate sempre che in Natura esiste una legge di compensazione che va rispettata: se chiedo qualcosa e la ottengo in cambio devo comunque dare, altrimenti quello che si chiama «colpo di ritorno» mi chiederà il conto. E certe volte, credetemi, si tratta di un conto molto salato.
Data di Pubblicazione: 5 agosto 2019