SELF-HELP E PSICOLOGIA   |   Tempo di Lettura: 9 min

Cos'è lo sticazzi? Vita Vera in Movimento

Scopri cos'è lo sticazzi

Scopri come liberarti da vecchi programmi bloccanti che intaccano la tua serenità leggendo l'anteprima del libro Andrea Pietrangeli.

Cos'è lo sticazzi per me

«Fa’ quello che te fa felice perché tu sei er quadro no a cornice».
Sora Leila

Partiamo con il racconto di un episodio curioso e forte che mi è successo qualche anno fa.

Ero con un gruppo di amici, a pranzo, in un bel ristorante di Bracciano, ridente località vicino Roma (infatti ridevamo), con vista su un grande lago. Stavamo leggendo i menù sulla balconata quando ci siamo accorti di un bambino di circa sette, otto anni che si arrampicava sulla staccionata e la scavalcava. Siamo rimasti tutti pietrificati. Sotto di lui, proprio alle sue spalle, si apriva un salto nel vuoto di circa dieci metri, e lui era lì fuori, aggrappato con le sue manine a questi legni instabili. Qualcuno sarebbe voluto intervenire, ma ci siamo subito accorti che la mamma era lì. Di lato, poggiata a una colonna, guardava il figlio senza intervenire.

Tutto il gruppo ha fatto silenzio, osservando attentamente la scena. Il bambino era tranquillo sul bordo. Una ragazza, la più paurosa (e per questo anche la più aggressiva) del gruppo, si rivolse alla mamma con fare indignato e stizzito: «Signora, ma non interviene?», indicando con le mani aperte il bambino. La signora aveva un viso così sereno... Replicò in italiano, ma con accento tedesco: «Non ho paura, mi fido. Il bambino è tranquillo quanto me». Poi ci sorrise con amore, come a voler abbracciare le paure della nostra amica e di tutto il gruppo.

Tutti ci siamo guardati con facce idiote e stupite, come se fino a quel momento non avessimo compreso una qualche semplice verità universale. Solo la ragazza dalla rabbia facile, che cercava adepti con le sue frasi indignate e impaurite, bisbigliava: «Ma questa è pazza? Non si rende conto?» Poverina... Neanche fossimo in coda alla posta, luogo decisamente più adatto per lasciarsi andare a rabbie frustrate e sfoghi gratuiti. Il bimbo ovviamente non finì volando di sotto, come le menti più impaurite e catastrofiche avranno già immaginato, ma sorridente scavalcò nuovamente la palizzata di legno tornando al suo tavolo, come nulla fosse, con una leggerezza nel cuore che ci ha lasciati tutti spiazzati.

 

bambino-staccionata

 

Fiducia o incoscienza?

Prima di lanciarti in giudizi affrettati ti invito a riflettere. Cos'è questo se non uno splendido esempio di Sticazzi agito nella fiducia? Sì, certo, se vuoi anche nell’incoscienza. Te lo passo (solo perché siamo a inizio libro), ma ti assicuro che lo Sticazzi non è una roba per cuori leggeri o pavidi e questo raccontino è solo l’antipasto. Una mente impaurita, o molto responsabile, si sarà forse risentita per il comportamento di questa mamma. Pazza o illuminata?

A tal proposito voglio subito chiarirti che lo Sticazzi trova terreno fertile, almeno nella mia personale esperienza, solo nell’irresponsabilità. Essere incoerenti, essere irresponsabili è fondamentale perché ti aiuta a distruggere tutto il castello egoico e ferito nel quale hai creduto fino ad ora. Dobbiamo fare molta attenzione alle parole perché troppo spesso non è la parola a essere travisata, ma tutto il bagaglio che si porta dietro. Noi quando pensiamo a una persona “irresponsabile” la consideriamo negativa. Dal mio punto di vista non lo è. Andando all’etimologia della parola, respons-abilità vuol dire “abilità di risposta”. Quindi un irresponsabile è uno che non ha risposte.

Mi piace moltissimo! Un irresponsabile non è un sapone, uno che “sa”. Hai presente quelli che hanno tutte le verità, che sanno come vanno le cose... Che palle che sono, vero? E la sorpresa della vita allora? Se sai tutto, in realtà non sei già morto?

L’irresponsabile secondo me è qualcuno che non ha risposte perché non si adegua ai confini, ai limiti, ai recinti, perché le risposte che questo mondo gli offre non sono abbastanza. Quindi va a fare esperienza diretta di fiducia. L’irresponsabile per me è un ribelle e tu sai bene che i ribelli non creano problemi, casomai al contrario i problemi creano il tuo essere ribelle.

Chi è irresponsabile sfida le leggi e il vivere comune, sfida le verità appurate e così trasforma il suo approccio alla vita. L’irresponsabile è anche l’eletto, il predestinato a una trasformazione molto veloce di se stesso. Tu magari mi dirai: «Ma se il bimbo fosse caduto?» Ebbene la risposta è duplice:

  1. Non è caduto perché sa già vivere nella fiducia (grazie anche all’educazione ricevuta), e quando vivi nella fiducia la vita non è mai un posto pericoloso, ma un luogo protetto e molto sicuro.
  2. Lo Sticazzi non prevede parole come “se” e “ma” o condizionali vari. Quando scegli lo Sticazzi in realtà scegli la fiducia. Il concetto di “speranza” viene abbattuto a suon di Sticazzi! Quando scegli lo Sticazzi sei nel cuore, sempre guidato verso la perfezione.

La prima e unica regoletta che ti propongo è questa: lo Sticazzi va usato sempre e solo su di te.

 

sticazzi

 

Non confondere mai due cose

Richiamo la tua splendida attenzione a un errore che molti pivellini dello Sticazzi sono soliti commettere: utilizzano lo Sticazzi come fosse il Vaffanculo. Che ridere! Se ne fai quest’uso purtroppo ti devo bocciare senza appello. Sei totalmente fuori strada. Lo Sticazzi serve sempre e solo per sganciarti da un tuo vecchio modo di ragionare. Il Vaffanculo, al contrario, concentra la rabbia verso qualcuno o qualcosa là fuori. Lo Sticazzi viene pronunciato per l’interno (introverso), il Vaffanculo per l’esterno (estroverso).

Non confondere mai le due cose, mi raccomando! Questa potente parola serve esclusivamente a far morire parti di te che non ti servono più, serve a disobbedire a certe tue voci interiori che ti fanno del male senza che tu te ne accorga. Vecchi programmi bloccanti imposti da educazioni impaurite. Fa pulizia di tutto quello che dall’interno prova a intaccare la tua serenità. Ecco una storiella tratta da Maktub di Paulo Coelho che spiega bene cosa intendo:

«Un addestratore di animali del circo è capace di domare gli elefanti del circo usando un trucco molto semplice: quando l’animale è ancora cucciolo, lega una delle sue zampe a un tronco di un albero. Non importa quanto forte si dibatta, il piccolo elefante è incapace di liberarsi. Poco a poco, si abitua all'idea che il tronco dell'albero è più potente di lui. Quando diventa adulto con una forza straordinaria, chiunque può annodargli un laccio alla sua zampa, e legarlo a un arbusto. Non cercherà nemmeno di liberarsi. Come per gli elefanti, i nostri piedi spesso sono trattenuti da fragili nodi. Ma se, da quando siamo bambini, siamo abituati alla resistenza del tronco dell’albero, non proviamo nemmeno a combattere. Senza realizzare che un semplice atto di coraggio è tutto ciò che serve per trovare la nostra libertà».

Per tornare all’esempio della mamma con il bimbo, sicuramente quella signora per agire in modo così leggero e sereno ha dovuto affrontare dei suoi personalissimi mostri interiori, delle profonde paure, delle antiche preoccupazioni. Per poi arrivare semplicemente ad affidarsi al fatto che “tutto va bene” e far fare così l’esperienza migliore a quell’anima immortale, che aveva le sembianze di un corpo fisico sotto forma di bambino. Ma sai quanti Sticazzi avrà dovuto utilizzare? Quante vite, quanto impegno, quante prove e sofferenze?

C’è un lavoro di fiducia immenso dietro lo Sticazzi!

Chi è incastrato nel vivere civile, abituato ai comportamenti di massa, alle preoccupazioni comuni, non può di certo attuare questo “fare” con troppa leggerezza. Probabilmente questo libro non gli “arriva”. O lo ha già chiuso. Io credo ciecamente nella sapienza dell’Esistenza e so che se fin qui non hai chiuso questo libro... tu sei davvero un’anima superiore, pronta a succhiare il nettare magico emesso dal mondo fatato dello Sticazzi. Un mondo primordiale, con pochi fronzoli, poca perdita di energia, in cui si ritorna al gioco e all’essenza. “Essenza” poi è proprio una parola che mi piace molto (a Roma vuol dire: è-senza).

Se qualcuno per caso ti avesse etichettato come irresponsabile, probabilmente ti stava facendo un grande favore. Se non è ancora successo, crea le condizioni perché ciò accada. Quando gli altri ti chiamano matto, sei davvero sulla strada della salvezza. Oggi molti giovani si allenano al parkour, quella disciplina in cui si salta da un palazzo all’altro, spingendosi in equilibri precari su altezze proibitive. Ci arrivano dal web immagini incredibili e magnifiche di pazzi irresponsabili che volano lanciandosi a corpo libero da montagne altissime, di scalatori senza corde, di equilibristi, danzatori folli, pattinatori impossibili e quant’altro.

Le nuove generazioni, i figli delle educazioni castranti, spingono il corpo oltre i limiti, oltre la paura: è il loro modo per riequilibrare ciò che si è cercato di imporgli e vietargli. Cosa sono dolore e morte su questo pianeta?

Alberto Sordi diceva: «E ora che tu sappia di chi sei figlio!» Di chi sei figlio tu che leggi? Lo sai? Se non lo sai non c’è problema, perché in ogni caso tutto va sempre bene nel magico mondo dello Sticazzi. E sai perché? Perché non è mai un vero fregarsene, ma uno scegliere coscientemente da cosa ti vuoi ripulire. Lo Sticazzi non è una filosofia di vita, è vita vera in movimento, è amore in azione. Quando hai il coraggio di andare a vedere le pesantezze che ti porti dentro e te ne vuoi liberare, lo Sticazzi non fa più paura, anzi diventa il tuo angelo custode. Sarà un amico fidato. Abituati a pronunciarlo, anche ad alta voce, quando sei in compagnia di te stesso. I condizionamenti che ci portiamo dentro sono tanti e molto antichi, per questo bisogna vibrare la parola con tutto noi stessi. Tante, ma tante volte.

Data di Pubblicazione: 2 luglio 2021

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