SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO   |   Tempo di Lettura: 6 min

Che cosa accade in un viaggio astrale?

Che cosa accade in un viaggio astrale? - Michele Bizzarri - Speciale

In uno dei primi viaggi astrali, Michele si ritrovò a sperimentare sensazioni e percezioni straordinarie. Continua a leggere per scoprire la sua esperienza!

I primi viaggi astrali

Alcuni giorni fa, ho avuto l'opportunità di fare una visita alla casa dei miei genitori durante una riunione familiare. In quella casa ho passato la maggior parte degli anni della mia giovinezza.

All'improvviso mi sono incantato a osservare il corrimano della scala condominiale. Mi sono venute in mente con immediatezza sensazioni e immagini molto forti che riguardavano i miei primi viaggi astrali di quand'ero ragazzino.

Era proprio quella scala condominiale che mi appariva, via via che la osservavo, sempre più benevola e familiare. Sembrava volermi ricordare, con freddezza marmorea, quelle divertenti discese nelle quali mi lasciavo scivolare sul verde corrimano con il corpo sottile giù, sino al pianoterra.

Mi sono ricordato che tutto era cominciato con una strana vibrazione che avevo percepito durante il sonno, più precisamente all'attimo del risveglio o nel dormiveglia. Sapevo che dovevo alzarmi con un gesto secco; era una necessità impellente, simile al dover rispondere a un richiamo di qualcosa di molto profondo che apparteneva al mio essere.

 

Coscienza

 

Una volta sollevato dal letto della mia stanza e assaporata la sensazione di quella leggerezza, avevo vagato qua e là per l'appartamento, dalla cucina fino al salone, sondando tutte le camere da letto della grande casa di mia mamma. Era immensa; risalente al dopoguerra, con i pavimenti in parquet nelle camere da letto e quelli in marmittoni nelle altre stanze.

Mia madre aveva riempito la casa di oggetti antichi, visto che amava l'antiquariato. Mio padre adorava riempire il salone di quadri in ordine sparso. Era un caos, perché ogni piccolo angolo custodiva un oggetto prezioso: un baule, una libreria, una vetrina, un giradischi in vinile... e molto altro.

Ma a suo dire era un “disordine ordinato”, perché ogni oggetto era un tassello di un mosaico: la sua vita, i suoi viaggi.

Papà è un uomo eclettico, di grande cultura, e aveva viaggiato molto per lavoro. Nel mentre vagavo qui e là, mi apparivano ovunque angoli della grandissima libreria bianca posta sul lato più ampio del grande salone, e i libri erano sparsi sugli scaffali.

Tra quelli, irradiava una splendida luce color oro l'enciclopedia Treccani, che mio padre amava mostrare con fierezza, dato che aveva scritto all'interno di essa alcuni articoli sulla meteorologia da satellite, il telerilevamento, la sorveglianza globale e l'osservazione della Terra dallo spazio.

 

Sogno

 

La luce misteriosa

Era ormai in pensione, ma aveva lavorato per anni in quel settore, collaborando con l'ESA (European Space Agency). Vi racconto questo perché era singolare il fatto che dalle illustrazioni e dalle fotografie del volume dell'articolo in questione uscissero raggi di luce cristallina che illuminavano sullo sfondo del muro dietro di me elaborati grafici complessi e calcoli matematici di lunghezza d'orbita. Questi grafici si trasformavano in immagini tridimensionali in movimento che ricordavano gli ologrammi dei vecchi film di fantascienza.

Wow, era tutto così incredibile! Dentro di me coesistevano sentimenti di gioia e stupore e la piena consapevolezza che stavo galleggiando a dieci centimetri dal suolo e completamente fuori dal corpo fisico.

"Cosa starà facendo il mio corpo? Dorme? Si muoverà, respirerà bene? Sarà tutto a posto?". Il dubbio mi assaliva e per un attimo avrei voluto precipitarmi nella mia stanza a controllare che fosse tutto in ordine.

In quell'istante sentii il mio respiro come risposta al mio dubbio, il fluire del sangue, il battito del cuore... e la mia voce risuonava dentro di me, il tono era gracchiante come se provenisse da una radio o da un telefono: “Tutto a posto, Micky”.

Ero io o cosa? Ma dopo un po' mi tranquillizzai, perché quello che stava accadendo sembrava la cosa più naturale che potesse accadermi in quel momento. “Tutto a posto, Micky”.

E desistetti dall'idea di tornare indietro per provare a investigare con maggiore accuratezza. Tutto il resto di quello che vedevo appariva “vago” e privo di dettagli, e i piccoli oggetti dentro le cristalliere, i quadri, i due enormi lampadari di cristallo, il pavimento grigio e marmoreo e gli oggetti di minor valore sembravano spenti e privi d'importanza.

Più tardi, col passare degli anni, mi accorsi di un fatto singolare che avevo trascurato nel corso dei miei viaggi successivi: l'intensità della luce che scaturiva dagli oggetti diminuiva in proporzione all'importanza o al legame affettivo che avevo con essi.

 

Consapevolezza

 

Quella stessa luce era collegata alla mia vibrazione. Tutto quello che vedevo era come “alimentato” dal mio pensiero e dalle mie emozioni, non ho un termine adeguato per descrivere questa situazione: più ero emozionato e più si accentuava e si approfondiva la visione dell'ambiente che mi circondava.

Mi tornano in mente le parole dei grandi viaggiatori astrali come Buhlman, che spiegano come le forme-pensiero siano delle manifestazioni energetiche che hanno vita lunga o breve in base all'energia di cui vengono nutrite.

Quell'ambiente familiare presto diventò oscuro e la vista si annebbiò, ma apparvero dei varchi di luce sotto le finestre che illuminavano il pavimento, i divani e gli oggetti circostanti.

Era casa mia, ma l'ambiente era magico, silenzioso, ero avvolto da una strana atmosfera, accogliente e calda, e da lontano arrivava il suono di una musica, una colonna sonora che accompagnava la mia avventura.

Mi rendevo conto di come tutto fosse suscettibile di mutamento e le stanze, a mano a mano che indagavo, si mischiavano tra di loro, come se non ci fosse un continuum spazio-temporale. Cominciai ad osservare i nomi dei santi sul calendario appeso al muro, perché volevo cercare di memorizzarli e riscontrarne l'esattezza e la corrispondenza una volta che mi fossi svegliato, ma non ci riuscivo dato che cambiavano in continuazione.

Allora accade l'imprevisto! Di colpo si fece presente in me la consapevolezza che mi trovavo in una insolita condizione: ero lucido e consapevole e stavo galleggiando a una distanza di circa mezzo metro dal pavimento. Com'era possibile tutto ciò? Non era questo il mio corpo! All'improvviso balzai e il cuore cominciò a battermi all'impazzata.

Avevo bisogno di comprendere dove fossi, mi chiedevo che ora fosse ma le lancette dell'orologio della cucina giravano velocemente e non riuscivo a capirne il significato, e questo mi turbava ma allo stesso modo mi divertiva perché avevo la sensazione di trovarmi in una specie di "anomalia temporale" dove quello che accadeva non rispondeva a quello che mi aspettavo.

Data di Pubblicazione: 1 ottobre 2024

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