SELF-HELP E PSICOLOGIA   |   Tempo di Lettura: 6 min

Cosa fa Counselor Psicoanalista? - Cirillo

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Anteprima del libro "La Biologia delle Scemenze" di Tiziana Cirillo

Prendersi cura di sé

In un modo o nell’altro, sono sempre stata coinvolta nella ricerca del benessere! È stata un’attrazione fatale fin da giovanissima. Prima l’atletica, poi la macrobiotica, quindi una serie infinita di ricerche, di esperimenti, di letture, di studio, di corsi, di seminari e tanto altro. Oggi non ci sono scuse! Se vuoi star bene o meglio, puoi! Ci sono una miriade di risorse che tanti anni fa mancavano e soprattutto, ci sono tante figure del benessere a nostra disposizione.

Vorrei sottolineare l’importanza di trovare supporto quando le cose non vanno.

Una cosa che ripeto spesso è: se abbiamo mal di denti andiamo dal dentista, se abbiamo mal di testa andiamo dal dottore... e se abbiamo mal di mente, cuore, anima? Perché ti rifiuti di andare da qualcuno che possa aiutarti?

Possibile che nel terzo millennio ci sia ancora gente che “si vergogna” di andare da uno psicanalista o un counselor?

Spendi soldi per rifarti unghie e capelli, per comprarti orologi e cellulari costosi, ma tu come stai? Come mai non consideri di spendere un po’ di soldi per stare meglio, risolvere un po’ di problemi e riacquistare il buonumore?

A volte si prega Dio di risolvere i nostri problemi... ma se tu fossi Dio, con tutto quello che c’è da risolvere su questa terra - guerre, disastri, carestie, tsunami, ecc. - potresti mai dedicarti a risolvere faccende minori come l'infelicità di un essere umano? Per questo ci siamo noi: counselor, psicanalisti, coach, formatori e tanti altri che si sono presi la briga di studiare e investire una gran parte del loro tempo e denaro per aiutare il prossimo.

Per cui: prima di chiedere aiuto a Dio, consulta un counselor!

In molti Paesi, andare dai counselor è una cosa assolutamente normale. Trovare qualcuno che ti dia una mano a superare i tuoi blocchi, le tue difficoltà, è assolutamente normale e sano! Perché tu resisti ancora? Magari non ti è ben chiara la differenza fra queste figure del benessere e allora, provo a spiegartele.

Lo psicoanalista

Sono in molti a considerare ancora lo psicologo come colui che cura persone mentalmente insane. Alcuni hanno timore di chiedere aiuto perché pensano che dallo psicologo vadano soltanto i pazzi . Se una persona va dallo psicologo innanzitutto vuol dire che è molto più sana degli altri che non lo fanno. E una persona che ha capacità di analisi della propria situazione e che riconosce un problema e vuole prendersene cura. E importante comprendere che andare dallo psicologo può prevenire l’aggravarsi di situazioni che potrebbero condurre a un disagio psicologico o fisico molto più grave. Una volta una mia amica, che aveva appena aperto uno studio di psicanalisi, mi chiese di mandarle dei clienti e io le risposi: Diana, sono quelli che stanno meglio che vanno dallo psicologo, quelli che stanno davvero male, non ci pensano neppure”.

La psicoanalisi si fonda sull’esplorazione dei fattori inconsci che determinano poi comportamenti ed emozioni. Questi fattori inconsci possono essere causa di stress e di malessere e determinano tratti di personalità problematici, difficoltà lavorative, affettive e relazionali, disturbi dell’umore o dell'autostima. La causa del malessere è determinata dunque da elementi nascosti nell’inconscio, quindi a noi sconosciuti. Lo psicanalista esegue opera di scavo e di ricerca per portare a galla cosa ha originato la sofferenza o il comportamento disfunzionale. Di solito un lavoro con uno psicanalista dura molti mesi o anni. La forma più intensiva di psicoanalisi comporta sedute regolari di 45/60 minuti con una frequenza di due/tre volte a settimana per un certo numero di anni. In alcuni casi si inizia il trattamento con una seduta settimanale e gradualmente si arriva a più sedute.

Il counselor

Il counselor è una professione non ancora regolamentata in Italia benché lo sia da anni in usa e molti altri Paesi. Nonostante ciò, questa figura è presente da qualche anno sul territorio. Il counselor si occupa di situazioni in cui è necessario potenziare i punti di forza lì dove una persona si trovi in un momento di difficoltà e non abbia necessariamente bisogno di uno psicoterapeuta. Il counseling non è centrato sul passato del cliente ma sul “qui e ora”, sullo stato presente. Anche la durata del trattamento è diversa in quanto nella psicoterapia sono medio lunghi, proprio perché c’è la necessità di fare un lavoro più approfondito, mentre nel counseling sono molto più brevi. Il contratto che si stipula è specifico e focalizzato su una problematica. Una volta che il couselor circoscrive il problema, si faranno una serie di sessioni con scadenza settimanale. In media un incontro a settimana di 45/60 minuti per due o tre mesi. Il cliente sarà in grado di allargare la mappa personale e far uso di risorse proprie che aveva tralasciato e sarà in grado di considerare diverse variabili atte alla risoluzione.

Il coach

Il coach è il tuo allenatore. Sì, proprio come nello sport! È colui che ti segue, ti studia, capisce i tuoi punti di forza o di debolezza. Ti aiuta a raggiungere i tuoi obiettivi. Ti allena, ti sprona. Fa domande precise, mirate, per supportarti nel tuo percorso. Ti aiuta a innalzare la tua autostima, la tua performance. Il coach ti spinge soprattutto a fare! Il coach ti guida verso i risultati!

Il formatore

Il formatore ti “forma”, lo dice la parola stessa. Tu arrivi che sei un insieme di casini messi lì a caso. Nella vita hai avuto delle esperienze, le hai archiviate a modo tuo e ti sei costruito delle credenze in base alle quali vivi. Queste credenze sono la tua bussola. Spesso sono negative e depotenzianti per cui finiscono per condurti nei posti sbagliati e verso esperienze infelici. Il formatore dovrebbe aiutarti a sformarti e riformarti. Ti spiega i punti chiave per costruirti una vita nuova. Ti mostra le strategie valide per il successo e il raggiungimento degli obiettivi. Ora se hai fatto formazione (quella seria) dovresti aver capito molte cose. Alcuni obiettano che nonostante i molti corsi di formazione “le cose” non sono cambiate. E vero, le cose non cambiano con la formazione, sei tu che devi cambiarle. La formazione non funziona se non metti in pratica con costanza ciò che apprendi per cui, se non hai voglia di applicarti, risparmia questi soldi e fatti una bella vacanza.

Questo testo è estratto dal libro "La Biologia delle Scemenze".

Data di Pubblicazione: 29 marzo 2018

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