SALUTE E BENESSERE

Cosa significa dieta macrobiotica

Dieta Macrobiotica

Anteprima del libro di Franco Berrino "Medicina da Mangiare"

La Cucina MacroMediterranea

"Non c'è protesta né obiezione nella Natura. Tutto è perfettamente equilibrato."
Georges Ohsawa

La Cucina MacroMediterranea è l'incontro fra la cucina mediterranea del nostro passato e la filosofia dell'estremo oriente, la filosofia dell'energia del cibo tramandata e importata in Occidente dalla Macrobiotica, un filo rosso che accomunava tutti i popoli del mondo.

Per questo, prima di addentrarci nella pratica della Cucina MacroMediterranea è necessario fare un breve excursus sui principi che ispirano la filosofia orientale basata sull'energia, Yin e Yang, il Cielo e la Madre Terra. Proseguendo nella lettura, infatti, ci renderemo conto che questi principi sono i medesimi su cui si fonda anche la nostra cucina mediterranea. E forse, quando li avremo compresi, questo non ci sorprenderà più di tanto: la saggezza dei popoli antichi era universalmente coerente con la natura e con i bisogni autentici dell'uomo, e i ritmi e le esigenze fondamentali della natura e dell'uomo sono gli stessi in tutto il mondo.

La parola "macrobiotica" deriva dal greco, letteralmente "lunga vita", ma anche "grande vita".

La Macrobiotica è una dieta, uno stile alimentare? In realtà è molto di più. Ci permette, attraverso i suoi principi, di vivere in armonia con la natura e di entrare in contatto con il nostro Io, conoscendo noi stessi e ritrovando il fine e il senso della nostra vita.

La Macrobiotica è difficile da comprendere e da seguire? I suoi principi sono talmente semplici da risultare, a volte, paradossalmente complicati. Questo dipende fondamentalmente dal nostro approccio occidentale, scientifico, che vede i dettagli e perde di vista il tutto. Per comprendere la Macrobiotica è sufficiente osservare i fenomeni della natura, adeguandosi ai suoi ritmi.

In realtà, tutti i popoli della terra hanno da sempre ricercato un equilibrio, nel cibo e nello stile di vita: ciò corrisponde alla filosofia macrobiotica. È stato solo negli ultimi decenni che ci siamo discostati da essa, in particolare dal momento in cui l'industria ha espanso pesantemente la sua ingerenza nel processo alimentare (dall'utilizzo di prodotti di sintesi in agricoltura alla trasformazione industriale degli alimenti) e i moderni mezzi di trasporto e di coltivazione hanno fatto in modo che abbiamo iniziato ad alimentarci di prodotti non adatti al nostro clima (per esempio cibi tropicali, perfino durante la stagione fredda).

Fondamentalmente, la nostra autentica dieta mediterranea è coerente con la Macrobiotica.

Ugualmente, sono coerenti con la Macrobiotica le principali raccomandazioni del mondo scientifico e dell'OMS per uno stile di vita sano, che ci invitano a mangiare prevalentemente cibo di provenienza vegetale, accompagnato da cereali non industrialmente raffinati (la macrobiotica aggiunge "preferibilmente in chicco"), legumi, verdure (non le patate) e frutta (la macrobiotica aggiunge "di stagione" e "del nostro clima"), semi oleaginosi.

La stagionalità è un aspetto fondamentale per creare armonia con l'ambiente. Questo risulta evidente se si considera attendibile il presupposto che la Natura, nella sua immensa saggezza, ci offre quello di cui abbiamo bisogno nel momento (oltre che nel luogo) esatto in cui ne abbiamo bisogno. Pertanto, mangiare prodotti fuori stagione equivale a introdurre nel nostro corpo energie non adatte al periodo in cui ci troviamo, creando i presupposti per generare squilibrio e predisporci alla malattia.

La salute, infatti, altro non è che un equilibrio energetico, dinamico, in continua trasformazione. La vita stessa è un movimento incessante al ritmo di due energie che si alternano: notte e giorno, buio e luce, femminile e maschile, energia espansiva e contrattiva, raffreddante e riscaldante, passiva e attiva, o, come le definiamo in Macrobiotica, Yin e Yang, le due forze con cui si manifesta l'energia e attraverso cui riusciamo a percepirla.

Possiamo acquisire consapevolezza di queste due qualità energetiche giorno per giorno, per esempio attraverso le nostre funzioni primarie, quelle che ci tengono in vita: respiro (espirazione-inspirazione), battito cardiaco (diastole-sistole).

La Macrobiotica non separa le componenti degli alimenti, come invece avviene oggigiorno, quando cerchiamo di scindere il nostro cibo in proteine, grassi, carboidrati, come se fosse solo un aggregato di sostanze chimiche. Piuttosto, unisce, integra, e ci permette di valutare ciò che mangiamo anche da un punto di vista energetico, analizzandone gli effetti sul nostro corpo, ma anche sulla nostra mente, sulle nostre emozioni e - perché no - anche sul nostro spirito.

Yin e Yang

Per comprendere questo aspetto, può esserci utile accennare alla visione della Medicina Tradizionale Cinese, che ci insegna che tutto è Energia e che noi possiamo acquisire coscienza di questa energia attraverso la percezione dei suoi aspetti qualitativi Yin e Yang.

Gli ideogrammi che definiscono Yin e Yang rappresentano una collina: Yin è raffigurato dal lato in ombra (buio, freddo), Yang dal lato esposto al sole (luminoso, caldo).

Questa immagine esprime in modo efficace il concetto della relatività: quale sarà il lato Yin o Yang della collina? Non sarà sempre lo stesso, ma varierà in base al variare della posizione della Terra rispetto al Sole. Di fatto, la collina è sempre la stessa: siamo noi che la percepiamo in modo diverso.

Questa immagine ci permette anche di comprendere quanto Yin e Yang siano entrambi fondamentali: l'uno non può esistere senza l'altro (la collina non sarebbe più tale). Basti pensare agli aspetti Yin e Yang del nostro respiro (inspirazione-espirazione) o del nostro battito cardiaco (sistole-diastole). Potremmo vivere senza una di queste due fasi?

Ci sono alcune differenze fra la visione della Medicina Tradizionale Cinese e quella della Macrobiotica. In Macrobiotica, la contrazione, la forza centripeta, viene considerata Yang. Ciò che è contratto, profondo, sottoposto a questo tipo di energia sarà più Yang, rispetto a ciò che è espanso, superficiale, sottoposto a forza centrifuga, che sarà più Yin.

L'approccio della Macrobiotica si riferisce agli effetti di un cibo quando questo entra nel nostro corpo: le reazioni delle polarità freddo / caldo (m termini di contrazione o espansione) sono differenti a seconda che il cibo sia esterno o interno a noi.

Pensiamo, per esempio, a un cibo freddo, dunque con quanta Ym. be questo cibo viene appoggiato alla nostra pelle (quindi si trova esternamente a noi), la reazione del nostro corpo sarà quella di contrarsi. Questo è ciò che ci insegna la Medicina Tradizionale Cinese (che vede lo Yin come contraente). Tuttavia, se quello stesso cibo freddo sarà da noi ingerito, cosa accade? Sentiremo l'effetto di esso salire (espandersi) e arrivare alla nostra testa. A volte, possiamo avvertire questo effetto quando mangiamo una granita o beviamo^ acqua ghiacciata: abbiamo quasi la sensazione di avere "un cerchio alla testa .

Un cibo con un'energia più Yin (fredda), con una forma espansa e una consistenza più morbida e succosa, come per esempio la frutta estiva, avrà un effetto raffreddante, ma anche rilassante e leggermente disperdente. Se questa energia diventa estrema, ci raffredderà in maniera eccessiva, a tal punto da rischiare di indebolire la nostra energia vitale (conservata nei nostri rem, che temono il freddo), creando una condizione molto Yin.

Un cibo con un'energia più Yang (caldo), oltre a riscaldarci, avrà un effetto contraente: ci fornirà struttura, forza. Se questa contrazione è estrema, potrebbe rischiare di creare un eccesso di calore e di pressione, favorendo accumuli, tensioni, rigidità. Non a caso, un eccesso di sale, di prodotti di origine animale e conservati, tipicamente Yang, favoriscono l'ipertensione arteriosa, che è condizione piuttosto Yang.

Equilibrio di forze

È importante che le energie Yin e Yang siano compresenti e in equilibrio, senza diventare eccessive. Per favorire questo, possiamo aiutarci con la nostra alimentazione, cercando requilibrio a tavola: è una via per la salute e la longevità.

Nella classificazione degli alimenti, troveremo cibi estremamente Yin, come zucchero, alcol, additivi chimici (pensiamo anche agli effetti di questi cibi sulla nostra mente), e cibi estremamente Yang, come sale, salumi, uova, formaggi stagionati.

Al centro della scala troviamo cibi equilibrati, come cereali integrali e legumi, che hanno una meravigliosa particolarità: rappresentano al meglio questo equilibrio dinamico essendo, al contempo, seme (Yang) e frutto (Yin)... Sono il seme della vita!

Effetti di Yin e Yang sulla mente

Il nostro modo di pensare può essere influenzato, in modo Yin o Yang, in base ai cibi che consumiamo abitualmente.

I popoli orientali, per esempio, che mangiano prevalentemente riso, un cereale che secondo la Medicina Tradizionale Cinese favorisce il processo introspettivo, hanno una tradizione centrata sulla meditazione e sulla spiritualità.

Anche l'atteggiamento delle popolazioni di pianura è diverso da quello dei popoli che vivono in montagna: questi ultimi mangiano più prodotti animali (Yang) che conferiscono maggiore rigidità, chiusura, resistenza al cambiamento.

Oppure analizziamo cosa accade quando mangiamo zucchero (estrema-mente Yin): la nostra mente si disperde, perdiamo la nostra capacità di concentrazione. Anche se sono ancora in molti oggi a ritenere che lo zucchero faccia bene al cervello (probabilmente grazie a una celebre pubblicità degli anni '80), in realtà esso provoca sbalzi glicemici, iperglicemia e successiva ipo-glicemia, che mette in difficoltà le cellule nervose, il rendimento intellettuale.

È essenziale tenere presente che entrambe le qualità (Yin e Yang) dell'energia sono indispensabili per la nostra salute, sia mentale sia fisica: senza Yang soffriremmo di mancanza di attenzione, di volontà, di capacità di sintesi, di prontezza agli stimoli; senza Yin avremmo poca fantasia, una vita emotiva povera, scarsa sensibilità.

Ciò che è importante è che queste due energie rimangano in equilibrio. È possibile mantenere questa condizione cercando di non eccedere con cibi troppo Yin o troppo Yang.

L'effetto di un cibo eccessivamente Yin (alcol, zucchero, prodotti raffinati, additivi chimici, frutta tropicale) sarà una complessiva dispersione, con conseguente perdita di memoria, senso di disconnessione e separazione. Un forte Yin ci indebolisce, disturba la nostra capacità di vedere e valutare con chiarezza. Può condurre anche a problemi gravi, come un senso di angoscia esistenziale: ci si sente insicuri, fragili, deboli, depressi, pigri, privi di concentrazione, distaccati dalla realtà. È possibile riscontrare questi effetti nei bambini di oggi, assidui consumatori di bevande zuccherate e di merendine (cibi industriali ad alto indice glicemico), che a scuola fanno sempre più fatica a concentrarsi e sono spesso distratti fino a soffrire di disturbi dell'attenzione, l'ADHD che oggi i medici tendono a trattare con psicofarmaci.

D'altro canto, un'alimentazione estremamente Yang (troppo ricca di sale e cibo animale) può generare un effetto molto contraente su corpo e mente, con il rischio di farci diventare più rigidi, intolleranti, chiusi, materiali, irascibili, aggressivi, egocentrici, poco sensibili, incapaci di lasciar andare.

Un'alimentazione caratterizzata da forti squilibri Yin e Yang può produrre emozioni e comportamenti estremi, favorendo violenza e crudeltà.

Al contrario, una dieta equilibrata ci rende pacifici, sereni, stabili, adattabili. Un'alimentazione bilanciata può contribuire a una condizione di benessere, non solo fisico, ma anche psicoemotivo.

Interpretare i disagi in termini Yin e Yang

Di fronte a un problema, l'approccio della medicina occidentale è generalmente quello di offrire un rimedio, che non sempre è la soluzione al problema stesso.

«Dottore, ho mal di testa. Cosa posso prendere per farmelo passare?». Le richieste sono spesso di questo tipo. Si segue un approccio sintomatico, ovvero un approccio che prevede la soppressione del sintomo.

Tuttavia è importante considerare che il sintomo non è la malattia: il sintomo può essere definito come il modo in cui si manifesta uno squilibrio, il modo in cui il nostro organismo ci segnala la presenza di un disagio più profondo. Rimuovendo il sintomo, avremo semplicemente messo a tacere noi stessi.

Un disagio può essere interpretato in chiave Yin o Yang. Anche i messaggi che provengono dai nostri desideri alimentari possono svelare la nostra condizione.

Vediamolo con un esempio. Da che cosa deriva il desiderio di dolce? Il dolce ci rilassa, è un sapore più Yin. Se avvertiamo il desiderio di questo sapore, è probabile che la nostra condizione sia tendenzialmente più Yang. Mangiamo troppi cibi animali o salati? Conduciamo una vita troppo stressante? Ovvero, siamo in una condizione molto Yang e il nostro corpo ci chiede di bilanciare con cibi più Yin? Più la nostra condizione sarà Yang, maggiore sarà il nostro desiderio di cibi estremamente Yin, come i dolciumi.

Una possibile soluzione potrebbe essere quella di ascoltare il messaggio, interpretarlo, risalire alla causa del problema e lavorare alla radice di esso.

Questo testo è estratto dal libro "Medicina da Mangiare".

Data di Pubblicazione: 23 gennaio 2018

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