Scopri l'impresa d'eccellenza e la formula magica per ricavare da un'impresa molto più denaro e divertimento leggendo l'anteprima del libro di Richard Koch.
Cosa vi farà raggiungere il successo?
Scienza non è saggezza.
Euripide
Immaginate che esista un'impresa nella quale potreste lavorare, sareste una persona importante, potreste avere molta più influenza e divertirvi molto di più di quanto possiate aspettarvi in una normale azienda, e nella quale verreste pagati di più, otterreste grossi bonus e forse guadagnereste azioni gratuite che potrebbero acquistare valore.
Immaginate che esista una formula infallibile per far aumentare il vostro denaro, al punto che, ogni volta che la utilizzate, diventa più del doppio! Immaginate di avere ottime probabilità di moltiplicare di dieci volte il vostro denaro, con una remota possibilità di fare bingo e raccogliere una ricompensa pari a cento volte la somma investita.
Non ce la mettereste tutta per investire o lavorare in un'azienda del genere?
Pura fantasia? Una favola? La vita non offre opportunità simili.
Oppure sì? La mia tesi, per quanto assurda appaia, è che succede. Esiste una formula magica. Esiste un modo per ricavare da un'impresa molto più denaro e divertimento.
Trovare un'impresa d'eccellenza.
Cos'è un'impresa d'eccellenza? Quella che possiede due qualità. Una, il fatto di operare in un mercato in forte crescita. Due, è leader in quel mercato. (Nel prossimo capitolo spiegherò molto di più sulle imprese d'eccellenza. Pochissime persone comprendono cosa siano, il che è un bene, perché rende più facile trovarle per le persone che le capiscono!)
Guardate le prove testimoniali. Nelle mie cinque imprese d'eccellenza, il mio ricavo totale è stato pari a dieci volte la somma investita e la media semplice è stata pari a sedici volte tanto.
Nessuno dei miei investimenti ha fallito. Il guadagno più basso è stato di oltre il doppio della somma investita. Uno mi ha reso ventiquattro volte tanto. Il migliore mi ha reso cinquantatré volte la prima parte del mio investimento e un guadagno assoluto di 26,4 milioni di sterline per quella prima parte. Il valore totale dell'affare (la mia quota era del 7,4%) è stato di 1,54 miliardi di sterline, per una società che ha raccolto sempre e solo 2,5 milioni di sterline.
D'accordo, ho fatto qualche errore - ma investendo in imprese che non erano eccellenze. Anche includendo, però, le mie cantonate e le mie delusioni, il mio guadagno medio è stato pari a sei volte i contanti investiti.
Le imprese d'eccellenza mi hanno reso ricco. Ma basta parlare di me. Adesso parliamo di voi.
Cosa determina il vostro successo?
Che siate un imprenditore, un impiegato o un investitore in un'impresa nuova o recente, esiste una domanda opprimente che quasi nessuno conosce o alla quale risponde. Se conoscete la risposta e le date seguito, la vostra vita subirà una trasformazione.
Si tratta della vostra abilità?
No, non si tratta della vostra abilità. Ho conosciuto persone dalle abilità eccezionali che hanno avviato una nuova attività e hanno fallito. A volte due o tre nuove attività, che sono andate in malora. Ho amici dal talento straordinario che hanno lavorato in piccole aziende e non hanno mai raggiunto grandi risultati. Ho conosciuto investitori molto brillanti e di grande esperienza che non hanno mai superato più di tanto la media.
E ho conosciuto tanta gente di mediocre abilità che ha avuto un successo straordinario. La maggior parte delle persone che ho supportato nelle nuove imprese erano brillanti, gradevoli e scrupolose. Ma non hanno avuto successo grazie a queste qualità. A essere sinceri, non erano né meglio né peggio di tante persone che hanno ottenuto scarsi risultati.
Si tratta del vostro impegno nel lavoro?
No. La maggior parte della gente che si lancia in una nuova impresa lavora per tante ore. Ci mette il cuore e l'anima negli affari. Come impiegati, vengono spesso pagati meno e lavorano più duramente che non nelle aziende più grosse in cui lavoravano prima e nelle quali potrebbero tornare a lavorare. E oltre il 95% di queste persone non riscuote particolare successo.
Quando ho effettuato investimenti in un'impresa e vi ho visto gente lavorare tutte le ore che Dio mandava in terra, sapevo che c'era un problema. Se l'azienda ha bisogno di così tanta dedizione e superlavoro, vuol dire che senza non potrebbe sopravvivere.
Quando ho investito del denaro in una nuova azienda e ho visto il capo a pancia all'aria e gli impiegati sicuri di sé a chiacchierare liberamente tra loro di qualche sciocchezza, mi ha forse dato fastidio? No. Mi ha dato fiducia. Quelle persone stavano producendo eppure erano rilassate. C'è un potenziale inespresso nel sistema. L'azienda sta funzionando.
Si tratta di avere il gruppo giusto?
C'è qualcosa di vero nell'idea che la maggior parte delle nuove imprese fallisca perché non possiede il giusto equilibrio tra ottimisti e pessimisti, tra la persona che ha l'intuizione e schiaccia il piede sull'acceleratore e la persona che tiene i piedi per terra e riesce a schiacciare il freno quando si è a corto di soldi o si tenta qualcosa di folle. C'è qualcosa di vero nell'idea che tutte le nuove imprese abbiano bisogno di un visionario (l'imprenditore), un tecnico esperto nel campo degli affari (il dirigente) e qualcuno che organizzi il personale e mandi avanti la baracca (il manager). Nessuna nuova impresa avrà successo senza la giusta miscela di persone.
Eppure questo non è il fattore determinante. Tante imprese hanno un buon equilibrio fra le persone, ma non crescono fino a dimensioni considerevoli. E la maggior parte di quelle in cui ho lavorato o investito - quelle di grandissimo successo, di successo, mediocri e quelle finite a gambe all'aria - ha lottato per trovare la giusta miscela di personale. Ma alla fine ognuna è «arrivata», se necessario dando testate, licenziando il capo o assumendo la persona che mancava.
Il conflitto tra fondatori e impiegati, e tra impiegati, è endemico nelle piccole aziende. È inevitabile. E probabilmente è anche buono. Mostratemi un personale che secondo voi è sempre felice, armonioso ed equilibrato al 100%; ci saranno solo due possibilità: una è che vi stiate sbagliando; l'altra è che l'azienda non ha prospettive. Se tutta l'energia del gruppo è impiegata nell'andare d'accordo l'uno con l'altro, le decisioni cruciali si baseranno sul compromesso e non resterà l'entusiasmo per gestire i clienti e i concorrenti difficili.
La chiave per il successo allora sta nella gente che selezionate come soci e primi impiegati - la pura e semplice qualità degli individui?
È una tesi allettante. Approvata all'unanimità dalla comunità del capitale di rischio - che agisce per lo più nel modo corretto. Il luogo comune tra investitori in capitali di rischio prevede che ci siano tre ragioni per il successo: le persone, le persone, le persone. E, per quanto sia un luogo comune, non conosco nessun investitore che non ci creda veramente.
È possibile che tutte queste macchine per fare soldi si sbaglino? Sì e no.
La principale differenza tra successo e fallimento sta effettivamente nelle persone
Prendendo in considerazione la grande maggioranza delle imprese, la principale differenza tra successo e fallimento sta effettivamente nelle persone. Per la maggior parte partono con il piede sbagliato e si scavano una nicchia solo perché fondatori e impiegati sperimentano incessantemente finché non trovano una formula che funzioni. Trionfano grazie ai tentativi e agli errori, se non finiscono prima i soldi. Perciò gli investitori in capitale di rischio hanno ragione. In un'azienda malmessa - la grande maggioranza delle imprese - le persone fanno la differenza tra successo e fallimento.
Vero, ma del tutto irrilevante. Esiste un modo migliore per riscuotere successo che non contare sulle qualità delle persone, che comunque sono difficili da conoscere da fuori e senza il senno di poi.
La risposta non sta nel lavorare o investire nella grande maggioranza delle imprese. La chiave sta nel selezionare le imprese che hanno comunque una probabilità di successo. Senza supereroi. Senza un equilibrio perfetto tra le abilità delle persone. Senza sangue, fatica, lacrime e sudore. Senza il bisogno di continuare a tagliare e cambiare prima che emerga la formula giusta.
La posizione. Un'eccellenza.
La risposta utile non è «le persone, le persone, le persone». La risposta davvero convincente e sistematicamente di successo è posizione, posizione, posizione.
Posto che la posizione sia veramente eccezionale.
Posto che l'impresa sia un'eccellenza.
Quando trovate un'impresa d'eccellenza, quando siete uno dei primi impiegati in un'impresa d'eccellenza, quando investite in un'impresa d'eccellenza, state scommettendo in vostro favore. Avete grosse possibilità di arricchirvi. Qual è la scorciatoia per il successo? È l'impresa d'eccellenza.
A tutti noi piace credere che i nostri trionfi giungeranno dalle nostre consumate abilità, mentre il fallimento sarà, ovviamente, dovuto agli altri o semplicemente alla sfortuna. Il successo in un'impresa malmessa, contro ogni aspettativa, potrebbe essere in realtà il risultato delle vostre fantastiche abilità. Ma perché creare ostacoli da superare? Perché non rimuovere gli ostacoli verso il successo e utilizzare la rampa di lancio per raggiungerlo? Perché non buttarsi in un'impresa d'eccellenza?
Avere l'idea di un'eccellenza richiede immaginazione.
Validare l’idea di un'eccellenza - verificare che l'impresa risponda alla definizione di eccellenza - richiede una certa combinazione di dura riflessione, ricerca e sperimentazione.
Lanciare un'eccellenza richiede una certa quantità di coraggio e determinazione, come avviene per ogni altra impresa.
Trovare l'eccellenza di qualcun altro richiede una ragionevole quantità di accuratezza.
Eppure nessuna di queste azioni richiede un'intelligenza o una creatività eccezionale. Tutte necessitano di normali livelli di abilità, più la conoscenza facilmente carpita da questo libro. Naturalmente, sarebbe un bonus possedere un'intelligenza eccezionale. Ma non è una necessità.
Adesso tutti insieme: Cosa vi farà raggiungere il successo?
La posizione. Un'eccellenza. In termini di miglioramento delle probabilità, nient'altro ci si avvicina.
Data di Pubblicazione: 31 ottobre 2018