SELF-HELP E PSICOLOGIA   |   Tempo di Lettura: 6 min

Coscienza propria e consapevolezza

Coscienza propria e consapevolezza

Sentire, Fare, Avere: scopri il trinomio che descrive il ciclo vitale di esistenza di qualsiasi individuo leggendo l'anteprima del libro di Daniele F. Cavallo.

Coscienza propria e consapevolezza

Nel mio precedente libro IO SONO la Verità ho affrontato il tema della Verità che è utile sapere.

A tal fine ho trasposto in forma scritta le informazioni essenziali che descrivono il funzionamento della Vita e il ruolo che l'Essere umano gioca nelle sue dinamiche.

Ne sono usciti nove teoremi da cui emerge, per quel che concerne l'essere umano, la seguente affermazione.

Tu sei uno strumento attraverso cui la Vita (che sei sempre tu) realizza se stessa in quanto sei dotato di coscienza (almeno) individuale e di consapevolezza.

Conosci i significati di questi termini?

Vediamoli insieme.

Partiamo dall'espressione coscienza propria: senza andare a prendere il vocabolario, credo che in questa sede sia utile evidenziarne due definizioni. Innanzitutto, possiamo definire la coscienza propria come la capacità di un soggetto di percepirsi nell'ambiente.

Ne è conferma il fatto che essa compare nel regno vegetale, come coscienza diffusa e in quello animale come coscienza di gruppo.

Nel regno umano la coscienza si individualizza grazie al pensiero che ci consente di pensare a noi stessi e di collocarci nello spazio-tempo.

A questo proposito si parla del binomio coscienza/incoscienza e si definisce quest'ultimo stato come una momentanea perdita della capacità di percepirsi rispetto al proprio corpo e all'ambiente esterno.

Sarebbe interessante spingerci oltre e chiederci se quando dormiamo siamo veramente incoscienti.

Tuttavia, questo è un argomento che esula dalle tematiche trattate in questo libro e pertanto non lo affronteremo.

In secondo luogo la coscienza propria può anche essere definita come il punto di vista con cui osservi la tua realtà, ossia ciò che per te è reale e realizzabile.

Quando si parla di stato di coscienza propria, infatti, si fa riferimento proprio a questa seconda definizione che riguarda come ti vedi rispetto a te stesso e all'ambiente.

Il tuo stato di coscienza peraltro, modella la realtà quadridimensionale attraverso il pensiero (ciò che consente una coscienza individuale).

Non sei mai vittima dell'ambiente in cui vivi, quanto piuttosto di ciò che hai attirato nella tua realtà più o meno coscientemente.

Il modo in cui ti vedi rispetto all'ambiente può arrivare a non avere limiti. Infatti, il massimo stato di coscienza raggiungibile da un soggetto è quello del creatore ossia di colui il quale crede e pensa che ogni cosa sia reale e realizzabile.

La consapevolezza invece è ciò che sai per certo di qualsiasi cosa dopo averla sperimentata direttamente attraverso i tuoi sensi fisici.

Sentire, Fare, Avere

Coscienza propria e consapevolezza sono indissolubilmente collegate tra loro attraverso il trinomio: SENTIRE - FARE - AVERE che descrive perfettamente un ciclo vitale di esistenza di qualsiasi individuo.

È molto semplice: in base al tuo stato di coscienza intuisci con la mente una certa idea e la senti come tua (SENTIRE).

Osservandola emerge il desiderio di volerla realizzare e passi all'azione per farla comparire nel tuo ambiente (FARE).

Infine, una volta che l'hai resa percepibile dai tuoi sensi fisici, ne fai esperienza grazie alla quale provi delle emozioni (AVERE) direttamente collegate all'idea sperimentata.

L'unione tra l'immagine mentale dell'idea di partenza e tutte le emozioni (nuove) che hai provi all'atto di sperimentarla con il tuo corpo fisico fa emergere la consapevolezza che hai di quell'idea.

Se quindi la Vita si compone di infinite idee da manifestare e sperimentare secondo i talenti, ecco che attraverso il trinomio SENTIRE - FARE - AVERE essa realizza il suo gioco divenendo, progressivamente, consapevole di se stessa.

Personalmente il concetto di consapevolezza mi si è del tutto chiarito in ambito sportivo.

Ho iniziato a giocare a beach tennis e, dopo un paio d'anni di allenamento, ho imparato una tecnica discreta con cui partecipare a tornei open, ossia aperti agli iscritti di qualsiasi categoria.

Mi sono così confrontato con atleti, aventi una categoria (conseguita attraverso i risultati) superiore alla mia, ma con i quali, secondo il mio punto di vista, potevo provare a giocarmela.

Purtroppo per me però, con loro non riuscivo mai a vincere.

Avevo la sensazione di poterlo fare, ma non accadeva perché c'era sempre un imprevisto di mezzo: io che sbagliavo un colpo facilissimo o loro che facevano un punto incredibile, ma soprattutto colpi di fortuna che erano puntualmente a mio svantaggio.

Cosa mancava?

La fortuna (che neanche esiste)?

No di certo.

Mi mancava la consapevolezza di poter vincere con questi giocatori. Tecnicamente ero alla pari, ma non avevo ancora fatto esperienza di come fare per batterli.

Pertanto componevo la realtà in maniera corrispondente, ossia lottando ogni partita per poi crearmi i citati imprevisti per arrivare a perdere ogni volta.

Tuttavia, la Vita premia le persone che continuano a provarci.

Così, torneo dopo torneo, ossia esperienza dopo esperienza ho ridotto il gap di punteggio con i miei avversari di classifica superiore.

Infine, magicamente, è arrivata la prima vittoria: il frutto era maturo e finalmente si è manifestato nel mio spazio/tempo.

Dopo quella esperienza la mia consapevolezza si è arricchita perché sapevo come fare per vincere.

Da allora sono diventato un giocatore temuto e rispettato che molto spesso vince le partite combattute, anche se con avversari più blasonati.

E la fortuna mi sorride sempre di più.

Nessuna magia o fortuna, in realtà, ma solo la consapevolezza di poter vincere certe partite, guadagnata grazie a tanti tentativi falliti che tuttavia mi hanno avvicinato sempre più alla meta.

Infine, vorrei sottolinearti che, raggiunta una maggiore consapevolezza, il tuo stato di coscienza si espande nella stessa misura, procedendo il tal modo alla scoperta esperienziale di chi sei.

Infatti, più sei cosciente più possibilità di esperienze sensoriali ti si aprono. Se le sperimenti completamente, ne diventerai consapevole aumentando ulteriormente il tuo stato di coscienza e così via, fino a togliere tutte le identificazioni a cui dai potere e scoprire che non sei altro che Coscienza.

Data di Pubblicazione: 27 giugno 2019

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