La Spiritualità dei popoli nativi nord-americani basata sul Cosmo Gemellare di Serpenti e Uccelli di Fuoco. Scoprilo leggendo il libro di Barbara Alice Mann.
Il Cosmo Gemellare di Serpenti e Uccelli di Fuoco
Ecco la prima verità: non c'è nulla nel pensiero occidentale che possa preparare gli occidentali a un qualunque elemento del pensiero dell’Isola della Tartaruga.
Di fronte a una nuova preda intellettuale, la maggior parte farà il possibile per riportare la Bestia nella propria caverna, dove si sente al sicuro. Dopodiché, punzecchiandola e tormentandola come gli uomini di Frobisher, questa gente di buon cuore, strabuzzando gli occhi, la liquiderà come infantile, rozza o caricaturale, quando in realtà l’unica cosa infantile, rozza o caricaturale è l’idea che se ne sono fatti.
Infine, i più avventurosi, dopo aver colto superficialmente qualche somiglianza tra il noto e l'ignoto, si daranno da fare per vestire la Bestia con abiti borghesi presi dal loro armadio, per gridare poi entusiasti “L’abbiamo capita! L'abbiamo capita davvero!”.
Chiedi a Barbara:
D: E l'hanno capita?
R: Nah.
Nell’infilare alla Bestia il guardaroba marxista, freudiano, femminista, campbelliano o di chiunque vada di moda in quel momento, gli studiosi occidentali fanno poco di più che trasformare la povera Tartaruga in una pantomima, il cui unico scopo è assecondare il preesistente euro-paradigma di turno.
In questo modo la Tartaruga viene banalizzata in modo tanto incontrovertibile che comprenderne la “tartarugosità” in seguito diventa la trama di un dannato libro giallo.
Ecco la seconda verità: l’unico modo per comprendere la Tartaruga è prenderla alle sue condizioni.
Trasciniamoci di nuovo tutti all’asilo quindi, e per prima cosa guardiamo le nostre manine calde e appiccicose, palmi rivolti verso il basso, per favore. No, questo non ci porterà “automaticamente” a contare fino a “dieci”, a meno che non siamo degli occidentali con la tipica tendenza all’atomizzazione.
In caso contrario, le due mani ci condurranno al Cosmo Gemellare perché le mani, come il resto del nostro corpo, sono speculari ma cooperative, così che, fin dall'inizio, possiamo vedere quanto la Gemellarità sia centrale per la consapevolezza.
La Gemellarità
La lezione successiva che ci troviamo sotto al naso riguarda i pollici. Come i due pollici sono uguali, solo rivolti in direzioni opposte e puntati l’uno verso l’altro, così anche la Gemellarità rispecchia necessariamente se stessa.
Entrambe le direzioni devono, quindi, essere buone, o questa amicizia tra i pollici non esisterebbe. Poiché possiedono una maggiore indipendenza di azione rispetto a qualsiasi altro dito, essi consentono a ciascuna mano di afferrare, manipolare e manovrare abilmente.
Pertanto, ogni pollice è l’“anziano” della propria mano. Per quanto possano funzionare indipendentemente ed essere più forti di ogni singolo dito, i pollici non possono funzionare in maniera efficace senza le altre dita della mano.
Di conseguenza i leader-pollici non sono più importanti degli altri, ma si distinguono dalla comunità semplicemente perché portano il carico più pesante.
In ogni mano le dita rimanenti sono raggruppate al lato del pollice come in un insieme. Il primo dito di questo insieme ha una capacità d'azione indipendente maggiore di qualsiasi altro dito, ma non più del pollice. Le prime dita di questo insieme, quindi, sono dei leader che aiutano il capo pollice nello svolgimento dei compiti.
Per il successo è cruciale la cooperazione collettiva, perciò anche le dita restanti prendono parte a ogni compito, con quelle più forti che aiutano le più deboli. Infine, come le dita e i pollici di entrambe le mani si intrecciano alla perfezione, così l’interdipendenza dell’interezza combinata della Gemellarità che si rafforza vicendevolmente è un principio organizzativo basilare della realtà.
Ci sono due pollici, mentre le dita si dispongono in due gruppi di quattro per due mani. Vediamo qui una chiara relazione di insiemi, oltre a una progressione, in un sistema a base 2. I due pollici si trovano in una progressione 1:2, mentre i due gruppi di dita appaiono in un proseguimento 4, 8, che dà luogo a una progressione 1:2:4:8 estensibile all'infinito nella sequenza 1:2:4:8:16:32:64:128...
Questa progressione, che scaturisce dal potere di due, regola tutta la vita sulla Tartaruga e, nelle regioni boschive, determina anche quante volte il mais viene pestato (due) nella ricetta del nixtamal: una parte di mais spezzato bollito per due ore in otto tazze di acqua.
Visti i presupposti, non sorprende che, operando in un sistema a base 2, gli indiani da un lato apprezzino i collettivi e, dall'altro, abbiano cominciato a usare la matematica binaria molto prima che l’idea balenasse agli occidentali.
Numeri
I numeri dispari sono chiaramente una stramberia [i numeri dispari sono detti odd numbers, ma odd di per sé significa strano, inconsueto, eccentrico, buffo, persino pazzo, N.d.T.): nel sistema Gemellare, “uno” è incompleto, non è un numero intero, ma una frazione, una metà dell'insieme gemellare.
Poiché la completezza attraverso l’interdipendenza è inequivocabilmente un principio cosmico, uno, da solo, non può essere buono, da qui la profonda diffidenza con cui, al primo contatto, gli abitanti dell'Isola della Tartaruga accolsero i racconti dell’“unico” dio dei loro fratelli minori (il termine tradizionale con cui gli abitanti dei territori boschivi indicavano i nuovi arrivati europei).
Anche il tre è un numero incompleto. La mancanza di completezza è sempre indice di sforzo o pericolo; quindi, i tre di qualsiasi cosa richiedono una maggiore attenzione.
La costituzione irochese, ratificata nel 1142 E.C., si basa su tre pilastri: ne gashadenza, ne gaiwiio e ne skennon (rispettivamente la sacra volontà del popolo, la rettitudine del popolo e il benessere del popolo) e richiedono attezione e costante vigilanza affinché la struttura stia in piedi.
Inoltre, i tre pilastri sono propriamente intesi solo come composti da metà: ciascun pilastro è in realtà un'unità costituita dall’accoppiamento di due metà (1:3:6). Ad esempio, ne gashadenza è composto da un lato da volontà e autorità politica della base (cioè, il popolo) e dall’altro in potenza mistica auto-generativa del popolo.
Allo stesso modo, i riti maschili navajo della Via degli spiriti (la “Via del male”) usano tre ripetizioni cerimoniali nella restaurazione del Defunto Popolo delle Formiche che, nella tradizione, erano così bellicose tra loro che la Lucertola Cornuta, oltre a salvarle, dovette richiamare Coyote.
Nella fattispecie, tre furono i tentativi di scoprire l'identità di una voce “misteriosa”, quando Lucertola Cornuta ignorò due serie di tre offerte dalla voce tramite un intermediario, mentre il trio formato da Lucertola Cornuta, “Dio Parlante” e Grande Mosca dovette infine mettere in ordine ciò che il bellicoso Popolo delle Formiche aveva scombinato.
Ci sono numerosi doppi tre in questa storia, è quindi necessario prestare la dovuta attenzione agli eventi narrati.
Anche i cherokee organizzarono il riconoscimento delle divinazioni sulla roccia del terreno in serie di tre, inserendovi per sicurezza anche il loro numero sacro, il sette (un altro numero sbilanciato). Gli indiani vedono il talento spirituale un po’ come gli europei vedono quello musicale, ovvero un qualcosa che si eredita dalla propria famiglia.
Quando una persona sacra doveva essere consacrata, digiunava per sette giorni. La consacrazione aveva inizio al terzo giorno dall'inizio del digiuno, mentre al nono si svolgevano le cerimonie di conferma, secondo una configurazione molto irregolare di 1:3:7:9.7 Tutti prestavano attenzione.
Data di Pubblicazione: 8 giugno 2023