SELF-HELP E PSICOLOGIA

Costellazione Familiare - Approccio Terapeutico e Psicologico

costellazione familiare

Una chiave per la vita

Costellazione Familiare - Approccio Terapeutico e Psicologico

Il metodo delle Costellazioni Familiari secondo Bert Hellinger si è dimostrato efficacissimo nella terapia familiare, di gruppo, di coppia, individuale, nella scuola, negli ospedali, negli uffici, in azienda, nelle carceri.

La loro caratteristica principale è quella di fare riferimento agli "ordini dell'amore" e alle forze guaritrici delle origini del sistema familiare. Spesso la nostra vita viene condizionata da destini e sentimenti che non sono veramente nostri, anche malattie gravi, desiderio di morte, problemi sul lavoro possono essere dovuti a grovigli sistemici familiari che vengono portati alla luce attraverso il processo delle Costellazioni.

Sembra che continui ad agire dentro di noi una struttura arcaica, cieca e inconscia, preposta alla coesione e all'appartenenza nel sistema familiare. Per questo, se in una famiglia è stato dimenticato un membro o escluso, per questa legge inconscia, un altro membro giovane, di generazioni successive, che nulla sa di questo suo predecessore, porterà su di sé il destino di questi e cercherà di seguirlo nella sua tragica sorte.

Che cosa sono le Costellazioni Familiari?

Come ogni scienza, la Psicologia si evolve nel tempo e nuovi metodi e tecniche aiutano sempre di più a comprendere i comportamenti dell’uomo come individuo e come parte di un gruppo. La Psicologia conferma, grazie al metodo scientifico, la descrizione di situazioni, comportamenti individuali e collettive.

Essa, empiricamente, accerta i fenomeni, osserva per comprendere le dinamiche, prova a dare una spiegazione di ciò che accade e sistemare i diversi fenomeni in modo “ordinato” per poter costruire un “modello”.

La Psicologia cerca di descrivere la correlazione dei vari fenomeni in interazione e successivamente prova a formulare una “legge” che consente poi di “inquadrare” situazioni simili, riconoscendo le varie componenti che si manifestano nella stessa configurazione, per poter successivamente “diagnosticare” e di conseguenza dare i giusti apporti, tecniche e cure per ripristinare la “normalità-salute”.

In Germania, da più di trent’anni il dottor Bert Hellinger propone come metodo di guarigione le Costellazioni Familiari Sistemiche.

Il suo metodo viene insegnato e praticato in tutto il mondo, e anche in Italia si sta diffondendo con rapidità. Secondo le osservazioni di Hellinger, le dinamiche comportamentali del singolo componente di una famiglia dipendono, oltre che dalle caratteristiche personali, dalle influenze degli altri componenti della famiglia, anche dall’eredità lasciata dagli antenati.

Certamente hanno importanza il fattore educativo, il contesto ambientale e sociale, ma su tutto ciò emerge con “prepotenza” il rapporto dell’individuo con la madre e con il padre.

Per riequilibrare le relazioni conflittuali presenti nell’individuo è necessario ricomporre gli Ordini dell’Amore, poiché la Coscienza Individuale dei singoli risponde al senso dell’appartenenza ed è condizionata dalla “gerarchia” naturale rispettata in famiglia. Questa gerarchia si basa su padre, madre e, in forma decrescente, sui figli secondo l’età cronologica.

Il dottor Hellinger ha scoperto come causa dei conflitti e dei problemi, nelle dinamiche familiari che creano disagi all’interno dell’ordine familiare, possono essere le persone escluse, per esempio partner precedenti dei genitori, figli illegittimi e/o abortiti, morti precoci di familiari, parenti defunti esclusi e chiunque abbia danneggiato come carnefice la famiglia, addirittura in qualche caso anche i relativi avi o vittime sofferenti per le colpe della famiglia o degli antenati e che attraverso i discendenti desiderano ricevere il loro riconoscimento cercando un posto all’interno degli “ordini naturali”.

Il processo di riconciliazione e di perdono, nonché il riconoscimento di tutti gli esclusi sono un pilastro della guarigione della persona che nel ripristinare “ciò che è” obbedisce a una Coscienza Collettiva più potente da quella sua individuale, e di conseguenza, si mette al servizio dell’Amore.

La Coscienza Collettiva che vive nell’ordine dell’Armonia, come s’insegna da sempre nelle antiche dottrine esoteriche, si occupa di tutto il “sistema” e mira alla coesione e all’equilibrio, mentre al contrario la Coscienza Individuale risponde alle questioni “materiali” dell’esistenza e dell’appartenenza al gruppo, spesso perdendo di vista l’insieme delle dinamiche perché il processo educativo non mira a insegnare ciò ma a sottolineare le differenze.

Pertanto la conoscenza del rapporto Coscienza Individuale e Coscienza Collettiva aiuta a comprendere sia le dinamiche personali che familiari.

Per questo del rapporto non si possono trascurare le storie familiari evidenziando così due fenomeni ancora più sorprendenti: la correlazione tra Movimento dell’Anima e “movimento della Coscienza”, intesa come quel movimento che esegue il rappresentante ed è riconducibile alle funzioni della Coscienza Individuale.

La tecnica delle Costellazioni Familiari Sistemiche si potrebbe definire una tecnica psicologica-spirituale che con la presa di coscienza dei meccanismi più nascosti ai legami familiari porta alla riconciliazione nel “Campo Spirituale”.

In biologia questo fenomeno si chiama “Campo Morfogenetico”, così come definito da Rupert Shaldrake, nella Psicologia Analitica di C.G. Jung “Coscienza Collettiva o Inconscio Collettivo”, mentre nel metodo hellingeriano si chiama semplicemente “Campo”.

A sostegno del singolo come ordini da rispettare per permettergli di risolvere i suoi “nodi nevrotici”, che nella terminologia di Hellinger si avvicinano moltissimo agli irretimenti irrisolti, si manifestano “ordini” che si mettono in campo durante le Costellazioni Familiari. Questi “ordini” agiscono sulle varie “gerarchie”, sui ruoli e le relazioni evidenti e/o occulte, nonché nelle molte dimensioni dell’essere, aiutando a sciogliere quei nodi che legano l’individuo al suo disagio.

Che cosa sono le Costellazioni Familiari Sistemiche?

Esse sono una “tecnica” per conoscere se stessi attraverso la storia della famiglia, per prendere consapevolezza dell’influenza che il sistema famiglia può aver avuto, e avere ancora, nelle scelte della propria vita, nei rapporti quotidiani con chi ci sta accanto. Una presa di coscienza profonda che attinge a una memoria collettiva antica, sedimentata attraverso le generazioni, capace di trasformarsi alla luce di quanto già detto in energia di autoguarigione.

La storia familiare è parte del nostro essere, delle nostre origini e del nostro vissuto. Per tutta la vita possiamo lottare contro queste esperienze e questi vissuti, idealizzarli o escluderli, spesso mettendo a repentaglio la nostra gioia di vivere. Ecco, quindi, che il cuore e la visuale positiva del mondo si restringono, proprio quando avremmo bisogno di apertura e forza d’animo per affrontare quelle vere e profonde trasformazioni che sono indispensabili nella vita.

Le Costellazioni Familiari non modificano gli eventi, spesso traumatici, ma aiutano a individuarne e a riconoscere le dinamiche complesse nascoste da preconcetti e pregiudizi, a prendere coscienza e quindi a scioglierle. Si procede lavorando in un sistema con la forza creativa del cuore che riconcilierà in noi tutto ciò che è stato escluso e dimenticato. Solo così il vissuto, divenuto risorsa, sarà utile per noi e per i nostri figli.

A che cosa servono le costellazioni familiari?

Le Costellazioni agiscono su molteplici ed essenziali ambiti della nostra vita:

  • nel rapporto di coppia, precisando dinamiche e ruoli (importanti e necessari per una vita serena e consapevole, e soprattutto gratificanti perché motivati dal costruire e condividere);
  • nel chiarimento dei rapporti affettivi personali, a volte difficili, con i genitori e le loro famiglie di origine;
  • nei rapporti con le organizzazioni o nelle imprese;
  • nella riuscita professionale;
  • durante l’orientamento nei momenti critici della vita (separazione, malattia ecc.);
  • in presenza di disturbi organici o psicosomatici;
  • in caso di eventi traumatici nella famiglia attuale o di origine;
  • nei cambiamenti importanti (come la nascita di un figlio, il matrimonio, l’addio e un nuovo inizio);
  • nell’autocoscienza e nei chiarimenti di dubbi esistenziali che non fanno trovare agli individui un senso nelle cose.

Nel gruppo, creato per rendere attuali le Costellazioni Familiari, si lavora assecondando le dinamiche dei singoli partecipanti, rispettando sempre i fenomeni emergenti che via via affiorano e il modo in cui i partecipanti riescono a mettersi in relazione con essi. Le Costellazioni Familiari possono sembrare uno “psicodramma”, ma vanno molto oltre, perché non sono una messa in scena di ruoli descritti, di stereotipi comportamentali o di interpretazioni di vissuti. I rappresentati agiscono all’interno del “Campo” e sono guidati dalla “Forza” esistente nel “Campo”.

La persona che desidera indagare e comprendere un problema formula al terapeuta un quesito molto chiaro, l’essenziale del problema, il nocciolo della difficoltà su cui l’individuo ha centrato la sofferenza emergente. Poi sono i partecipanti al gruppo a divenire rappresentanti del problema e rispondendo “istintivamente” alle domande a far emergere le dinamiche più nascoste, senza parlare e senza giudicare. Tutto accade osservando “ciò che è”, riconoscendo le realtà stratificate nella loro natura così come si manifestano. Questa tecnica aiuta a capire la verità che è celata dietro la realtà di una sofferenza, di una situazione che con la ragione non si riesce a “categorizzare”. Infatti, non è la mente a condurre l’analisi, bensì sono i Movimenti dell’Anima a far emergere i ruoli non visibili e le varie azioni e correlazioni che hanno generato il disagio a volte perdurante da generazioni. Le Costellazioni Familiari sono un’ottima tecnica per apprendere come osservare senza giudicare e valutare, semplicemente “riconoscendo quello che è” e scoprendo che c’è una “logica maggiore” dietro ogni gesto del singolo. “Tutto è ben fatto”: questa è la verità cui giunge il singolo quando prende coscienza di come la vita di tutti gli individui segua un “Piano” difficilmente comprensibile dalla mente umana. La riconciliazione, il perdono sono i “meccanismi” della guarigione utilizzati dall’Amore. L’uomo, purtroppo, spesso realizza “l’amore cieco”, è irretito in relazioni nelle quali ci sono processi di identificazione, proiezione e tantissime aspettative che sia lui che gli altri si propongono, nonché questioni affettive irrisolte non evidenti provenienti dal “Campo degli avi” o dagli “esclusi” che per riequilibrarsi lo immettono nel ciclo affettivo e attraverso di lui tentano di ricreare l’equilibrio armonico universale, ma a cui provocano altra sofferenza. Quando si osservano i Movimenti dell’Anima, lentamente si riesce a capire cos’è l’Amore e come agisce per creare la coesione tra tutti gli individui. “L’unità nella diversità”, la forza coesiva nella moltitudine, immediatamente diventano fattori concreti e perdono le componenti astratte incomprensibili dalla mente intrappolata nella “Materia” e la teoria diventa pratica.

Ordine e sicurezza, ovvero da dove parte l’educazione alla legalità?

costellazioni sistemiche

La buona convivenza è regolata dal rispetto della diversità degli altri. Un clima di reciproca interazione positiva di una qualsiasi struttura sociale può funzionare quando c’è tolleranza e rispetto della molteplicità dei soggetti in azione. In ogni organizzazione esistono i diversi ruoli e le diverse mansioni rispondono alle specifiche necessità che il gruppo o la struttura chiede per poter funzionare bene. In natura, l’Ordine Costituito regola il perfetto funzionamento cosmico. Sulla Terra la legge dell’entropia (la somma dell’energia è sempre zero) ci fa capire che esiste una predisposizione all’equilibrio (l’Immobilità Attiva) e tutto si riordina secondo una matrice predefinita. Dai comportamenti sociali degli animali possiamo facilmente dedurre i ranghi e le gerarchie all’interno del branco che garantiscono non solo la sopravvivenza del singolo membro ma anche la pacifica crescita di tutti i membri. Ogni gruppo di persone ha all’intemo una sua gerarchia: in famiglia dopo il padre segue la madre e poi i figli in ordine di nascita. Le Costellazioni Familiari Sistemiche secondo il dottor Bert Hellinger lasciano facilmente emergere come i disagi degli individui nascano dal non rispetto del posto assegnato in una famiglia o l’esclusione dalla stessa. Così possiamo asserire che i ruoli, i ranghi, gli ordini gerarchici sono funzionali alla conservazione del gruppo e dell’individuo, nonché al suo buon andamento.

L’individuo si comporta secondo degli schemi precostituiti: in famiglia, nel gruppo di amici, nel gruppo classe, nell’azienda, nella comunità o nella società. Ovunque trova sempre la stessa matrice organizzativa e comportamentale. Questo concetto si può estendere anche a livello macroscopico, cioè ogni popolo ha la sua peculiare modalità di interazioni umane e di organizzazione e funzionamento sociale.

La buona convivenza, le buone relazioni garantiscono il funzionamento di un gruppo e facilitano l’interazione tra i soggetti che ricoprono diversi ruoli. L’interesse, l’obiettivo o il comune sentire sono il collante di ogni aggregazione umana e così chi vuole essere integrato in un gruppo deve accettare le sue specifiche regole, la gerarchia e l’ideologia.

La persona che ha una buona consapevolezza del proprio funzionamento psicologico riesce a strutturare anche dei comportamenti sociali adeguati. Il processo di adattamento non necessariamente mette in discussione le caratteristiche specifiche dell’individuo: esse sono dei compromessi finalizzati a raggiungere un comune obiettivo.

Il comportamento sociale, il ruolo o mansione che l’individuo ricopre in un’aggregazione diventano così una parte del comportamento pubblico della persona ed espressione di molte caratteristiche. L’uomo è un “animale sociale” e la sua crescita personale dipende molto dagli ambienti circostanti; più la persona è sicura di sé e più può contribuire all’evoluzione del gruppo d’appartenenza. Così la crescita di una persona è anche correlata allo sviluppo del gruppo.

Il rispetto dell’ordine: gerarchia, ruoli, mansioni, norme e leggi che regolano il funzionamento del gruppo, facilita il senso d’appartenenza e ne risulta il sentirsi sicuro e protetto all’interno di un gruppo.

La sicurezza sociale è garantita dalle persone che vivono ben integrate nella loro comunità, si sono identificate con i valori del gruppo e rispettano l’organizzazione generale alla quale contribuiscono “facendo il proprio dovere”. Quando qualcuno infrange le leggi, allora sono le forze dell’ordine e il sistema giudiziario a ripristinare l’Ordine.

Nelle Costellazioni Familiari Sistemiche possiamo osservare che la persona che non ricopre il suo posto non riesce a svolgere il suo ruolo all’interno del sistema famiglia e spesso nemmeno i suoi ruoli sociali. Chi infrange l’Ordine è l’individuo che molte volte presenta qualche esclusione dal gruppo, perché precocemente morto o assassinato. In questi casi si osserva come sono gli Ordini dell’Amore a ripristinare la giusta posizione e l’inclusione nel sistema coppia, famiglia, stirpe e gruppo sociale. Fondamentale per il funzionamento dell’Ordine dell’Amore sono anche i diversi livelli di Coscienza: la Coscienza Individuale del singolo è legata alla Coscienza della famiglia, che a sua volta è assoggettata alla Coscienza della stirpe, facente parte e subordinata alla Coscienza Collettiva.

Ma le società funzionano soprattutto per la capacità dei singoli di aderire al gruppo, accettare le condizioni generali, scegliere consapevolmente l’appartenenza identificandosi con i “valori” del gruppo e svolgere il proprio ruolo all’interno del gruppo, della comunità o della società in generale diventando membri portanti e conservando la struttura stessa. Più è forte l’identificazione del singolo con “l’ideologia del gruppo”, intesa come sovrastruttura mentale fatta di regole, principi etico-morali, ordini gerarchici, credenze e costumi, più la persona si sente integrata e vivrà secondo i “canoni” comunemente definiti “giusti e buoni”. Maggiore è l’identificazione dell’individuo con il suo gruppo d’appartenenza e meno egli trasgredisce! Sostanzialmente sono la buona educazione ai valori umani e il senso etico-morale che fanno funzionare una coppia, una famiglia, un gruppo, una società o una nazione. Per ottenere una buona coesione dei singoli membri ai “valori” del gruppo ci deve essere una forte condivisione e identificazione. L’ordine pubblico e la legalità di un popolo dipendono sostanzialmente dall’identificazione del singolo con le “credenze”, ideali, valori che la comunità riesce a mettere in pratica e realizzare concretamente nella vita quotidiana. I capi nei diversi tipi di gruppi e nella famiglia sono il padre, la madre o gli adulti che ricoprono dei ruoli importanti nei sistemi familiari (nonni, zii, parenti influenti o amici); nella società, nelle organizzazioni o nelle amministrazioni pubbliche sono i leader ad avere una funzione “educante” e spetta a loro prendere le giuste iniziative per mantenere alta la coesione del gruppo. I leader dovrebbero occuparsi della creazione della “cultura della legalità”, che non significa repressione, bensì essere da modello ai subalterni, membri o cittadini, in rispetto dei ruoli, delle gerarchie e degli Ordini dell’Amore, perché sono questi elementi a creare la coesione nel gruppo. Più le istituzioni garantiscono i diritti ai propri membri, ai cittadini, e più le persone che fanno parte di quel sistema funzionano secondo i loro compiti e mansioni, più gli individui e i cittadini sono invitati a seguire il “buon esempio” di chi vive consapevolmente “l’Ordine Costituito” e più un sistema ha successo e si evolve. Ricordiamo che l’educazione si basa molto sull’emulazione dei modelli e pertanto per migliorare le condizioni di “anomia” bisogna partire dal buon esempio di chi detiene il potere.

L’importanza degli Ordini nelle relazioni

Sembra quasi obsoleto parlare dei ruoli all’interno della coppia, della famiglia, dei gruppi e nella società. Ma dalle Costellazioni emerge con chiarezza che “chi arriva prima, macina prima” e la graduatoria di arrivo in senso cronologico è già una forma di “ordine”. Possiamo asserire che l’anzianità d’appartenenza al gruppo può determinare l’importanza del ruolo o comunque il potere di chi viene dopo. Sia nelle famiglie che nei gruppi l’ordine d’arrivo ha un’influenza sulle dinamiche e sulla distribuzione del “potere”; inoltre le gerarchie in molte forme di organizzazioni sono strutturate secondo l’anzianità d’appartenenza. Una moglie o un marito di un primo matrimonio durante le Costellazioni devono essere riconosciuti nel gruppo, rispettati e onorati altrimenti il nuovo matrimonio rischia crisi inutili per il mancato superamento e/o scioglimento dei vecchi legami. Questo vale anche per le patchwork-family, dove i figli provenienti dai matrimoni precedenti nei confronti dei propri genitori devono conservare il “ruolo privilegiato” dovuto all’essere nati prima: il nuovo coniuge dovrà rispettare questo “privilegio” così come anche i figli che nascono dalla nuova unione devono saper rispettare i fratellastri e assegnare loro un posto privilegiato nella gerarchia familiare.

Una società fondata da una persona rimane “spiritualmente” legata al suo fondatore. Chi ne succede deve avere il massimo rispetto per il predecessore altrimenti rischia di danneggiare gli affari. I “nuovi” giunti in un’organizzazione possono solo avviare delle trasformazioni; quando rispettano coloro che erano prima di loro e solo dopo che riconoscono i loro ruoli e ne rispettano l’apporto in precedenza dato all’organizzazione, solo allora possono avviare una trasformazione. Nelle famiglie funziona analogamente. I fratelli minori non possono sostituirsi a quelli maggiori. Col rispettare la loro posizione nell’ordine di nascita possono svilupparsi meglio e contribuire attraverso l’autorealizzazione a un migliore funzionamento della famiglia. Chi entra in un’organizzazione per ultimo deve rispettare prima gli altri, tenendo presente i gradi dell’anzianità e poi gradualmente inserirsi nell’organigramma e sviluppare le proprie mansioni con il massimo rispetto per chi lo ha preceduto. Anche nei matrimoni plurimi vale lo stesso discorso. Un legame affettivo non si scioglie semplicemente con la separazione o il divorzio. Il nuovo partner deve portare rispetto per il precedente e deve acconsentire al proprio/a compagno/a di trattare con dignità l’ex partner altrimenti la nuova coppia ne soffre. Così è anche per le patchwork-family. I nuovi componenti della famiglia composta devono rispettare l’ordine di chi si era inserito prima nella famiglia originaria. Per rendere meglio l’idea: un padre porta nella nuova famiglia la figlia di 8 anni, la nuova compagna/madre vi porta due figli di 5 e 7 anni. Entrambi devono rispettare i figli e lasciare che sia il genitore naturale a occuparsi prevalentemente dell’educazione. Quando poi nasce un figlio dalla coppia, allora entrambi si occupano dell’educazione, ma il figlio comune, comunque, deve rispettare tutta la gerarchia preesistente.

Entrambi i nuovi coniugi devono dare uno spazio affettivo ai vecchi partner delle relazioni precedenti altrimenti la nuova unione rischia molte situazioni conflittuali. I legami precedenti richiedono di essere onorati e di essere riconosciuti come importanti e meritevoli di rispetto, indipendentemente dai problemi che sono sorti tra le parti. I genitori naturali restano, nel bene e nel male, per sempre i riferenti principali e i figli devono portare rispetto anche per le scelte dei genitori non condivise. Ogni genitore, così come ogni figlio, è “ben fatto così com’è”. Accettare i singoli membri della famiglia per così come sono è il primo passo per costruire una relazione positiva con essi e riconciliarsi dopo eventuali conflitti generati da aspettative, desideri e proiezioni irrealistiche. Il “ruolo” all’interno della famiglia assume autorevolezza quando c’è il rispetto della persona “così com’è” e questo comporta la riduzione delle aspettative legate ai vari interessi egoistici. Nelle Costellazioni possiamo osservare che le incapacità relazionali non sono sempre legate ai “difetti” caratteriali dei singoli, bensì all’assunzione di un ruolo dovuto a un irretimento con una persona esclusa (morta o viva non importa), a dimostrazione che le dinamiche relazionali non dipendono esclusivamente dalla personalità dei soggetti, dalle coscienze individuali o dal livello di identificazione con il “sistema famiglia nucleare”.

Ordini e irretimenti

Questo concetto si estende anche ai partner defunti: anche loro devono avere il loro posto nel cuore delle persone del gruppo familiare ed essere riconosciuti nell'amore e mantenere l’affetto dovuto loro anche nella nuova situazione. Chi arriva prima copre un posto prioritario, tutti quelli che seguono dopo devono mettersi al posto giusto. Senza negare alcunché a chi li ha preceduti. L’Ordine dell’Amore chiede il riconoscimento dei ruoli e questo è dovuto proprio per l’ordine di apparenza o nascita.

Nell’Ordine delle famiglie devono essere inseriti anche i bambini morti. La fratria necessita del riconoscimento del posto del morto sia da parte dei genitori sia dagli altri figli in vita.

Una relazione precedente significativa, magari con prole, deve essere considerata come un partner e i figli di tale unione sono da tenere presenti.

Nessuna esclusione di persone che hanno avuto un legame significativo con la famiglia può essere attuata, pena l’intervento della Coscienza Collettiva che lavora per ripristinare gli Ordini dell’Amore. Gli Ordini dell’Amore superano le coscienze dei singoli, perché è il Movimento dello Spirito e dell’Anima a ripristinare l’armonia nelle relazioni, cioè quelle riconciliazioni che consentono di “vivere la propria vita” avvengono sempre per l’azione del Movimento dell’Anima e dello Spirito, mai per le azioni delle “coscienze” singole.

Un altro fenomeno molto interessante che le Costellazioni Familiari hanno dimostrato è che la buona riuscita di una relazione affettiva, il successo di una coppia, di un’azienda, dipendono sempre dal rapporto che si è avuto con la madre. Questo è il motivo per cui il primo “riconoscimento” deve essere tributato alla madre che dona la vita e il rispetto a lei le si deve per questo, anche con tutti i suoi difetti, poiché questo diviene il segreto collante di ogni relazione e del successo nella vita o economico di una azienda.

Nelle Costellazioni Familiari per le società, per le organizzazioni o associazioni si sceglie sempre una rappresentante donna, perché l’entità di un’organizzazione è femminile in quanto svolge un ruolo analogo alla madre (nutre e fa evolvere).

Un particolare ruolo lo giocano sempre i genitori, ai quali tutti devono la vita e pertanto devono essere ringraziati “vita naturai durante” per il grande dono ricevuto. Nessuno può pensare di costruirsi un rapporto di coppia se le questioni conflittuali con i genitori non sono state risolte. In particolare, è il rapporto con la madre a determinare il successo in tutte le iniziative di tipo culturale, economico, affettivo e amoroso. Questo vale per entrambi i sessi.

La madre insegna come affrontare la vita “amorosa” mentre il padre è colui che guida i figli nella “concretezza” della vita. Dai genitori si apprendono i ruoli “maschili” e “femminili”, le due componenti che ogni genere possiede, e solo quando sono in equilibrio la persona può realizzare il proprio progetto di vita. Due ruoli distinti e sostanziali che nel figlio si uniscono e diventano uno, ed è questa consapevolezza che consente di sviluppare un divenire autonomo. Riconoscere che si rappresenta con la nostra vita entrambi i genitori, che ci sia in noi una parte della personalità “femminile” e una parte “maschile” che si apprende dai comportamenti dei genitori è la base per un’esistenza in equilibrio ed è il fondamento del successo. Nelle Costellazioni questa divisione dei compiti dei genitori emerge con chiarezza. Il successo è dovuto al buon rapporto con la madre, perché è lei che dona materialmente la vita e continua a nutrire la prole (una società fa la stessa cosa), ma il rispetto per il padre, la sua accettazione di quello che è, è altrettanto fondamentale per appropriarsi di quelle “caratteristiche” maschili necessarie per aprirsi al mondo e realizzare il proprio progetto di vita con forza e determinazione.

I genitori sono i modelli che vengono imitati. Dal rapporto che si ha con i genitori, si può stimare la qualità del rapporto che si avrà con il partner. L’educazione si basa molto sull’emulazione e imitazione e pertanto si apprendono i modelli comportamentali dai genitori e nella propria relazione affettiva, inconsciamente, si riproduce la stessa situazione di coppia o gestione della famiglia simile a quella dei genitori. Il “copione”, così viene chiamato tecnicamente, è spesso fonte di grandi conflitti e causa di tanta sofferenza nelle relazioni affettive. Quando i comportamenti sono “copiati-imitati-emulati” acriticamente la persona non sviluppa tutte le potenzialità del suo carattere. Il divenire di una persona dipende moltissimo dalla consapevolezza e dalla capacità di conoscersi per ciò che si è. Riconoscere la propria diversità significa accettare i genitori per quello che sono: i genitori sono così come sono e sono “giusti” così come sono. Quando il figlio arriva alla maturazione, li rispetta e li accetta così come sono senza proiettare su di loro le proprie aspettative, senza pretendere da loro ciò che non possono dare: allora sviluppa la sua autonomia, avvia la propria realizzazione.

Oltre alla questione dell’imitazione del modello genitoriale appreso più o meno consapevolmente, nella messa in atto delle Costellazioni si riesce a vedere quali irretimenti ci sono all’interno del gruppo affettivo e il motivo per cui nascono i disagi. Alcuni comportamenti possono essere causati dall’irretimento con qualche antenato che ha costretto i genitori a determinati comportamenti negativi verso i figli. Ma anche i figli possono essere “irretiti” con antenati o persone comunque legate alle storie familiari e di conseguenza non possono “apprendere” dai genitori oppure non riescono a vivere la propria vita per causa dell’irretimento che è sempre una richiesta d’aiuto da parte di una “entità” che vuole essere riconosciuta; questa entità, ricollocata al proprio ordine e ottenuto il giusto ruolo nell’Ordine dell’Amore familiare, smette di essere una presenza invasiva.

Per questa situazione può capitare che i figli prendono il posto di un genitore (per esempio un bambino cerca di alleviare la sofferenza della madre attratta verso la morte a causa dei figli morti prematuramente o abortiti ma anche in alcuni casi perché irretita con una antenata), e si fanno carico di “voler” morire al posto della madre per sostituirsi alla sua sofferenza; allora nelle Costellazioni possiamo osservare il malessere della madre e il malessere del figlio. L’esperienza che ne trae il figlio è che nessuno può prendersi in carico il destino di un’altra persona; anche se l’amore cieco verso il genitore fa illudere di poter “salvare” dal disagio attraverso la propria sofferenza. Non esiste sacrificio che possa compensare le scelte, i dolori e le responsabilità degli altri. Un bambino che muoia, soffra, si ammali o che rinunci alla vita perché pensi in tal modo di espiare le “colpe” della madre o dell’antenato attraverso la propria malattia o sofferenza psichica, con questa sofferenza non libera la madre o l’entità con cui è irretita e non riequilibra le cause del disagio, dell’esclusione o della morte di altri. È inutile stare a sottolineare che gli irretimenti sono processi non coscienti. Quando emergono, durante le Costellazioni, permettono di ripristinare l’Ordine dell’Amore violato e liberare le parti coinvolte. Le Costellazioni favoriscono le riconciliazioni che liberano dai “destini altrui” e consentono ai soggetti coinvolti di avviare la propria vita senza irretimenti. In questo senso le Costellazioni Familiari del dottor Bert Hellinger sono la Chiave della Vita, perché è nella libertà che è possibile realizzare il proprio progetto di vita.

Gli irretimenti che generano l’occupazione di un “posto sbagliato” o di un “ruolo” che non compete si possono solo sciogliere con il riconoscimento di ciò che è, con l’accettazione senza giudizio dei fatti e la creazione di uno spazio nel cuore di coloro che ne sono coinvolti. La riconciliazione è sostanzialmente la capacità di dare un posto, di inserire nell’Ordine dell’Amore una persona esclusa, morta o dimenticata. Il ripristinare l’Ordine violato va sempre oltre una valutazione di tipo morale, perché gli irretimenti si sciolgono con l’Amore che va oltre il “bene e il male” della morale corrente.

Ognuno deve stare al posto suo, deve essere riconosciuto come parte della coppia, della famiglia, della stirpe, del gruppo, della società e della nazione. Il riconoscimento richiesto dalle entità è spesso di tipo “spirituale”, poiché una volta compreso l’irretimento bisogna trovare quello “spazio nel cuore” che consenta all’escluso, al morto dimenticato, alla vittima o al carnefice, lo spazio che merita nella Storia di quel gruppo umano.

Questioni legate all’Ordine

Rispettare l’Ordine significa includere tutti senza alcun giudizio e senza alcuna valutazione negativa. Le Costellazioni evidenziano rapidamente che gli Ordini dell’Amore non mostrano giudizi e mirano sempre all’unione armonica dei personaggi coinvolti in certe vicissitudini. Tutti sono uguali, cattivi e buoni, tutti contemporaneamente hanno il “diritto di essere”, o almeno quello di avere il giusto posto nelle dinamiche del gruppo e il riconoscimento di esserne parte. Gli Ordini dell’Amore, una volta riposizionati, hanno la facoltà di ripristinare il funzionamento armonioso della coppia, della famiglia, della stirpe, della società, della nazione e delle organizzazioni.

Nelle Costellazioni, come abbiamo su evidenziato, le aziende, società e organizzazioni sono spesso rappresentate da donne, perché l’entità è di genere femminile, in quanto ha la funzione di “grande madre”. Queste figure nutrono tutti coloro che ruotano intorno alle organizzazioni e chi ha avuto un pessimo rapporto con la propria madre certamente verrà meno al rispetto per “l’entità gerarchica” della società e invece di avere successo incontrerà ogni sorta di tribolazioni.

Le aziende, per questo motivo, si basano e hanno la stessa matrice dinamica degli Ordini dell’Amore e le conseguenti Gerarchie affettive. Ogni organizzazione umana, dalla coppia alla nazione, segue lo stesso modello ed è assoggettata alle stessi leggi.

Riconoscersi all’interno del gruppo aziendale significa accettare che chi è venuto prima assuma un ruolo di “maestro” di vita per i nuovi adepti; così come chi nasce prima ha il compito di dare e di conseguenza ha una maggiore responsabilità nei confronti di chi segue.

Per questo ruolo gerarchico l’albero genealogico a livello biologico si esprime completamente nel discendente vivo. Ogni persona viva rappresenta e include in sé tutte le generazioni precedenti sia di parte paterna che di parte materna. La forza che riceve colui che riconosce tutta la sua discendenza è infinita in quanto rispetta la sequenza della Forza Vitale Originaria che si c manifestata in lui attraverso tutti gli antenati. La consapevolezza di essere il “prodotto” di un’immensità di esperienze, di un’infinità di vite può dare forza e sostegno per affrontare con maggiore energia e coraggio la propria esistenza. Riconoscere la successione significa avere rispetto per l’Ordine precostituito ed essere consapevole di fare parte di qualcosa di più grande che comunque agisce ancora e di cui il vivente è la parte attiva che si materializza con la vita.

Trarre forza dalle Origini degli antenati è una delle mete delle Costellazioni Familiari. Nessuno è solo in questa vita perché nessuno si è fatto da sé, tutti siamo il risultato dell’Evoluzione, della nostra discendenza e della Forza Vitale che si è manifestata in tutto ciò che è nel presente, nel “qui e ora”. Accettare a livello fisiologico di essere il “custode” dell’eredità di milioni di antenati e di essere la “punta di diamante” della Forza Vitale della specie significa attingere anche al bagaglio esperienziale lasciato da chi ha già affrontato le questioni esistenziali.

In Biologia, il codice genetico viene distinto nei genotipi, che trasmettono le caratteristiche fisiche, e nei fenotipi che trasmettono le informazioni di tipo culturale; con le Costellazioni Familiari possiamo rendere evidente in modo empirico la trasmissione “spirituale” di caratteristiche e di comportamenti che sono legati al proprio DNA per l’appartenenza a un gruppo di persone.

Oltre alla trasmissione biologica della storia dell’evoluzione dell’individuo vi è anche una trasmissione spirituale alla quale la persona vivente è connessa. Il Subconscio è la porta d’accesso al Sé Superiore che è permanentemente collegato al “Mondo della Verità”, ovvero a quel “Mondo Spirituale” in cui non esiste né tempo e né spazio, al Mondo di Mezzo come lo chiamano gli spiritisti, all’Inconscio Collettivo secondo Carl G. Jung, alla Cronaca Akashika secondo la tradizione orientale, al “Campo Morfogenetico” di Rupert Sheldrake, noto biologo attualmente vivente. Le diverse definizioni di un “Campo” che contiene tutte le informazioni esistenti da sempre (eternità) permette all’individuo di accedere a delle conoscenze particolari.

Il “Campo”, così come lo definisce il professor Bert Hellinger, ha registrato tutte le esperienze di ciascun antenato. Chi è vivo può attingere da quelle conoscenze esperienziali già fatte in precedenza. Riconoscere l’Ordine derivante dalla discendenza significa essere consci che vi è un’immensità di conoscenze ed esperienze che possono essere utilizzate a favore del proprio compito di vita.

L’altra faccia degli irretimenti

Generalmente si considerano negativi gli irretimenti, anche se ora dovrebbe essere chiaro che sono strumenti dell’Amore e servono per il ripristino dell’Unità.

Gli irretimenti spesso interferiscono drammaticamente nella conduzione dell’esistenza impedendo l’uso del “libero arbitrio”, ostacolando la realizzazione del proprio progetto di vita. La persona “irretita” è presa al servizio di “qualcuno” o “qualcosa”, in pratica offre se stessa per ripristinare l’Ordine dell’Amore, ovvero si sacrifica per servire l’Unità.

Un irretimento con un antenato o una persona esclusa avviene perché l’Anima del vivente acconsente, per Amore, di rappresentare quel disagio vissuto da chi è stato “giudicato indegno di appartenere al sistema famiglia-stirpe”, affinché tutti i personaggi del sistema vivente possano riconoscere chi è stato “dimenticato” per causa dei giudizi morali e per le funzioni delle coscienze individuali e collettive che hanno provocato l’esclusione. L’Amore può fluire nel sistema familiare quando i viventi creano uno spazio nel proprio cuore per chi è stato escluso. Questo meccanismo del “riconoscimento” e della creazione dello spazio nel cuore libera la persona irretita e dà “pace” all’Anima del defunto.

Una volta compreso questo, dal “presunto” ruolo negativo di essere al servizio ed essere parte quasi insignificante di un “gioco” incomprensibile elaborato attraverso la sofferenza, si passa con la consapevolezza del ruolo all’aspetto positivo dove si può utilizzare la forza e l’esperienza di tutti gli avi per vincere nella vita reale ed essere il rappresentante vivo che realizza tutto il bene, il successo e l’amore per tutti gli altri, riscattando per essi il ruolo che non hanno potuto adempiere. Ecco perché le Costellazioni Familiari Sistemiche del dottor Bert Hellinger possono essere una Chiave della Vita!

Cosa comporta questa consapevolezza? Minimo non sentirsi più soli, essere sempre accompagnati dall’affettività familiare, saper guardare verso il futuro con fiducia, andare avanti con la certezza che non esiste il “tempo lineare” in cui ognuno è solo con le sue responsabilità nel dramma delle sue colpe, ma sviluppare il concetto e la certezza del “tempo circolare” dove gli affetti sono sempre presenti e vivi a confortare e sostenere l’individuo nel suo cammino.

“Tutto è ben fatto!”. Un’espressione del mondo dell’esoterismo che sembra una beffa per chi soffre, per chi subisce passivamente la sua esistenza, per chi crede di essere vittima del destino. “Tutto è ben fatto” è lo schiaffo più forte per l’Ego, perché in pratica rende insignificante il concetto del “libero arbitrio”!

Le Costellazioni fanno capire con facilità che ci sono delle Forze Maggiori a muovere le persone e che il carnefice, per una serie di irritimenti, forse veramente non è responsabile del suo delitto! Così come, nel gioco dei ruoli, la vittima forse si è prestata per un “gioco” a lei incomprensibile perché sottomessa al “servizio” di un “Amore” umanamente non comprensibile!

La consapevolezza che emerge dopo aver messo in scena come un Movimento dell’Anima assoggettato dal Movimento dello Spirito attraverso gli irretimenti, usa tutti i componenti del dramma per i propri fini, rende chiaro il motivo per cui gli individui “intrappolati” nel Destino comune, che non possono comprendere senza aver messo in atto le Costellazioni, non hanno nessun controllo delle loro reazioni e di conseguenza alcuna responsabilità nelle loro dinamiche di disagio esistenziale.

Il concetto di irretimento libera da ogni colpa? Purtroppo è dimostrato dalle dinamiche delle Costellazioni che gli irretimenti annullano ogni senso “morale”, riducono la Coscienza Individuale a una farsa e si prendono gioco del “libero arbitrio” che a questo punto non esiste!

Osservare, durante le Costellazioni, i Movimenti dello Spirito, imparare ad accettare le cose così come sono, senza giudizio e senza alcuna forma d’interpretazione, aiuta a vivere nel “qui e ora”, a stabilire un nuovo contatto con la realtà, a comprendere con grande umiltà il proprio ruolo in questa vita. Si apprende che tutto è giusto così come si manifesta e, nell'allenarsi ad accettare le cose così come sono, si supera il “giudizio”, si va oltre il “bene e il male” e si arriva a quel “distacco” che consente di vivere veramente nel “qui e ora”. Ecco perché le Costellazioni Familiari Sistemiche di Bert Hellinger sono una Chiave della Vita.

Rispettare gli Ordini dell’Amore, riconoscere il ruolo che si gioca in questa vita, apprendere di stare al posto proprio e lasciarsi andare alle Forze Maggiori per essere guidato, è la più grande sconfitta dell’Ego personale ma è la più grande conquista dell’individuo poiché lo porta a inserirsi nel “Fiume della Vita” e a lasciarsi condurre dai Movimenti dell’Anima che portano all’Unione con tutto ciò che è. Questa consapevolezza può essere la Chiave della Vita!

Le Costellazioni Familiari introducono a questo cammino verso l’Unità dell’Armonia Cosmica, verso una vita in cui non si giudica e in cui la propria esistenza si affida alla Forza Vitale che segue le sue leggi che sono molto più potenti di ogni intenzione umana.

La liberazione

Essere consapevole di essere una “marionetta” guidata da un’entità è umiliante per l’Ego, ma è liberatorio per il Sé!

L’unità tra mente, corpo e Anima si ottiene con un lungo cammino introspettivo di conoscenza del mondo interiore, delle dinamiche sociali e della capacità di elaborare correttamente il mondo materiale.

Quando la persona comprende di far parte di qualcosa di più grande può vedere con distacco la propria esperienza, colpevolizzarsi meno e sviluppare un atteggiamento proattivo nei confronti della vita, perché si lascia guidare da quelle intuizioni, da quelle sensazioni che le danno una diversa prospettiva dell’essere in questo mondo. L’elaborazione cognitiva della realtà comporta sempre un riconoscimento dell’importanza delle emozioni sui pensieri e sul comportamento. L’essere fiduciosi di essere parte passiva/attiva di un gioco più grande permette invece di affidarsi al “sentire” e lasciarsi guidare dalla “Forza dell’Anima” ovvero dalla “Forza dello Spirito”.

Con le Costellazioni Familiari si apprende l’abbandono, l’affidarsi alla Forza della Vita che si manifesta solo e sempre per continuare a evolversi, con o senza il consenso della persona!

Chi crede di essere il protagonista esclusivo della propria esistenza, appena scopre un irretimento, capisce attraverso le Costellazioni di non essere lui l’artefice della sua esistenza e dall’esaltazione dei “poteri personali” può cadere in una sorta di “depressione” perché riconosce la propria impotenza dinanzi al “Destino”.

Quando poi la persona può osservare nella dinamica delle Costellazioni il funzionamento del Movimento dell’Anima e il Movimento dello Spirito allora umilmente fa una revisione della propria esistenza e della sua funzione in questo Gioco chiamato Vita. Certo, non comprende subito, dalle prime esperienze di Costellazioni, il suo “Destino” e nemmeno quello degli altri, ma capisce che il trucco sta nel lasciarsi guidare, affidarsi alla Volontà che dispone e predispone usando gli individui a suo piacimento...

La liberazione dalla sofferenza avviene con la consapevolezza che “tutto è ben fatto”, con la capacità di riconoscere “ciò che è” senza valutare e giudicare, senza interpretare o cercare spiegazioni dell’accaduto.

La liberazione è capire che il “Destino” obbliga a “dire sì alla Vita” e che il compito del vivente è occuparsi di se stesso, trovare il proprio posto e rispondere con Amore alle richieste della vita. Chi comprende il valore della propria esistenza riconosce all’altro il valore della sua esistenza e gli lascia la gestione senza interferire nelle altre scelte di vita.

La liberazione avviene quando c’è la Coscienza nel singolo che non esistono “peccati” né “colpe”, perché se “tutto è ben fatto” e se tutto è una manifestazione del Movimento dello Spirito, che ovviamente non agisce solo nel “Campo” creato durante una Costellazione Familiare, ma anche all’esterno in tutti gli aspetti della vita materiale e spirituale, allora tutte le “Responsabilità” di ciò che accade, nel bene e nel male, sono dello Spirito, e, per i credenti, tutto quello che accade è volontà di Dio!

Con questa considerazione si comprende che se Dio è onnipresente, onnisciente e onnipotente allora “questo è il mondo migliore possibile”, come diceva Leibniz. La Coscienza Individuale è legata al mondo materiale che esiste poiché esiste il “Dualismo” e solo attraverso gli opposti riesce a distinguere e a trovare la propria posizione. Le dicotomie caratterizzano il mondo materiale e la Coscienza Individuale serve proprio per garantire all’individuo la condotta eticomorale e questa esiste solo per giudicare il “bene” e il “male”.

La persona non è responsabile per quello che accade, perché se “tutto è ben fatto” non può esistere il Male, non può esistere il “Peccato”, non può formarsi una “Colpa”!

Con le osservazioni fatte durante le Costellazioni Familiari, presto si nota che il “libero arbitrio” è solo un “mito”!

Certo, le regole del “Mondo Materiale”, basate sulla Dualità, obbligano alla distinzione delle polarità e solo in quest’ambito può esistere il “libero arbitrio”, la “Colpa” e il “Peccato”.

Il “libero arbitrio” serve per scegliere, ma quante volte la scelta è veramente libera? Le Costellazioni Familiari ci dimostrano il potere degli irretimenti, allora possono esserci decisioni esistenziali prese con il “libero arbitrio”?

Chi prende veramente le decisioni?

L’individuo che non sa degli irretimenti è convinto che è lui a prendere le decisioni, ma poi se scopre di essere “al servizio” di qualcuno o qualcosa come fa a sostenere che il “potere personale” gli consente di usare il “libero arbitrio” e decidere autonomamente?

La domanda che si pone è: quale livello di consapevolezza deve raggiungere la persona per poter “liberamente scegliere”?

Gli irretimenti potrebbero essere intesi come “legami karmici”, come le “colpe” che si tramandano per tre-quattro generazioni, così com’è scritto nell’Antico Testamento.

Liberarsi dal Karma della vita attuale, delle vite passate e del Karma degli antenati è una bella meta! Gli irretimenti sono il “motore” del Karma. La “legge di causa ed effetto” nelle Costellazioni Familiari emerge in tutta la sua “brutalità”.

In un capitolo successivo cercherò di sviluppare un “modello” esplicativo per aiutarvi a comprendere perché tutta questa “farsa” della Vita...

Questo Mondo Materiale e Spirituale è solo un “videogame” di Dio, che probabilmente per non annoiarsi nell’Eternità ha inventato questo passatempo e noi abbiamo acconsentito... Solo che oggi l’Ego, che mantiene il “Gioco” attivo non vuole farsi guidare... Quest’è la Ribellione! Con le Costellazioni Familiari si apprende “l’acconsentire”, “dire sì alla vita” così com’è, sottomettersi alle Forze Maggiori e lasciarsi guidare da esse!

Forse è questo il motivo perché le Costellazioni Familiari Sistemiche sono la Chiave della Vita.

Certo, possiamo scegliere tra il “bene e il male” ma le Costellazioni ci fanno vedere con chiarezza che il Movimento dello Spirito è “al di là del bene e del male”! Segue solo le leggi degli Ordini dell’Amore e non si limita alle valutazioni dualistiche della Coscienza Individuale, della Coscienza Collettiva, della Coscienza della Nazione o dell’Umanità intera...

Il Movimento dello Spirito segue un suo piano incomprensibile per la mente umana e pertanto è bene riconoscerlo per quello che è, accettarlo come Forza Maggiore e liberarsi da ogni tentativo di spiegazione.

Liberazione significa lasciarsi guidare dal Movimento dello Spirito: questa è la “Via del Distacco” che si apprende con le Costellazioni Familiari Sistemiche del dottor Bert Hellinger. Riconoscere che il nostro compito in questo mondo è servire la Forza Vitale e che la propria vita non è altro che acconsentire di essere una “marionetta” del Movimento dello Spirito può aprire a una visione unificante dell’essere in questo mondo. Liberarsi dal dilemma umano significa vedere con gli occhi di Dio e pensare con la mente di Dio, per quanto un uomo possa mai immaginare cosa siano gli occhi e la mente di Dio, ma almeno si libera dal complesso d’inferiorità, dall’obbligo di dover capire, fare, agire correttamente. Esiste un piano predefinito di cui ogni individuo fa parte e quando si permette alla Forza Vitale di assumere la direzione dell’esistenza forse questo garantisce una maggiore armonia tra la “Volontà di Dio” e la “Volontà dell’Uomo”. Certo che ogni volontà dell’uomo è la volontà di Dio, ma come viverla serenamente e come essere in armonia con tutto ciò che è? Forse dalla partecipazione alle Costellazioni Familiari si riesce a intuirlo meglio, ecco perché le Costellazioni Familiari possono essere una Chiave della Vita.

Noi nasciamo per morire e durante la nostra esistenza dobbiamo vivere e per ciò dipende anche da noi quale qualità della vita vogliamo sperimentare: ribellarci al nostro Destino pensando di poter tutto autodeterminare o accettare tutto ciò che è così com’è per vivere in armonia? L’uno non esclude l’altro, e il trucco sta nel comprendere le leggi degli Ordini dell’Amore, nell’accettare il “ruolo” che si ha nella famiglia e nella società e liberarsi da ogni irretimento per poter avviare il proprio progetto di vita lasciandosi guidare da quelle Forze Maggiori che comunque predispongono e determinano tutto, comprese le presunte scelte fatte utilizzando il “libero arbitrio”.

Data di Pubblicazione: 3 ottobre 2017

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