Scopri il percorso di vita di Leonardo Leone che lo ha portato a diventare imprenditore e formatore di successo, leggendo l'anteprima del suo nuovo libro.
Crea il tuo destino e ottieni ciò che meriti nella vita!
Dove sei
Da dove vieni e dove sei non è importante per il tuo futuro.
La prima cosa che mi conviene chiarire con te è chi sono io, altrimenti le mille domande che ti farai ogni volta che parlerò di un concetto o una situazione ti distoglieranno dal vero senso del discorso. Io sono Leonardo, e questo lo sai, non sono nato ricco o agiato e questa è la prima risposta che volevi.
Non ho avuto mai botte di culo per eredità, conoscenze in politica, vincite, agevolazioni sociali di alcun tipo.
Non sono un fenomeno e non sono nemmeno super intelligente. Ho mollato gli studi scolastici al secondo anno delle superiori, per poi riprenderli dopo i trent'anni. Ecco altre risposte che cercavi e che ti saranno utili a capire che, se sono riuscito io a ottenere ciò che voglio, lo puoi fare anche tu; non hai l’alibi per poter dire "lui però...".
Sono figlio unico di due genitori di sani principi, i quali mi hanno trasmesso soprattutto l'apertura mentale. Purtroppo, o per fortuna, loro non sono mai andati d’accordo più di tanto, finché, quando avevo 8 anni, mia madre decise di separarsi da mio padre.
Una disgrazia si trasforma in una benedizione
Dico purtroppo o per fortuna perché, come ti dicevo prima, non credo alla fortuna e alla sfortuna. A volte quella che sembra una disgrazia si trasforma in una benedizione, e viceversa, quindi in questo caso la loro separazione e le difficoltà che ho vissuto, da una parte mi hanno tolto, e dall’altra mi hanno dato.
Decisi di rimanere con mio padre. In quel momento credo che abbiamo sofferto tutti e tre veramente tanto, ma credo sia stata la scelta migliore per il gruppo. Mio padre, proprietario di una piccola officina carburatorista, ha fatto il meglio che poteva per farmi da padre e da madre, compensando la mancanza di mamma con continui regali e dandomi molta libertà anche da piccolo.
Non credo sia stato un genitore perfetto, soprattutto perché non credo nella perfezione ma, oltre i suoi difetti e i suoi pregi, aveva una qualità che spiccava su tutte le altre e che fece la differenza nella formazione del mio carattere.
Se oggi stai leggendo questo libro è perché mio padre mi ha detto e ripetuto più volte: "Tu sei grande e puoi fare qualsiasi cosa". Il contrario di quello che di solito mi sentivo dire dalle altre persone, come professori, amici, conoscenti e così via.
Tu sei grande e puoi fare qualsiasi cosa
Queste parole hanno impattato positivamente su di me e mi hanno portato a non accettare le situazioni, ma a trovare sempre e comunque delle soluzioni. Sin da piccolo ho preso la vita di petto, molte volte sbagliando ed esagerando, ma riuscendo sempre a portarmi un passo avanti rispetto a dov’ero precedentemente.
Questo poteva non accadere sempre in chiave positiva, anzi, a volte facevo dei danni.
Ma fa parte dell’esperienza e serve a scoprire il bene e il male, l’utile e il futile, il giusto e lo sbagliato. La vita scorreva abbastanza bene, passando dall’estremo divertimento a qualche momento di noia in attesa del successivo, quando un bel giorno tutto cambiò.
Avevo 15 anni e frequentavo il secondo anno delle superiori e mio padre mi comunicò che c’erano dei grossi problemi economici e che non avremmo potuto mantenere il nostro tenore di vita.
Per farti capire cosa pensavo in quel periodo e come vedevo il mondo, ti posso dire che alla promozione dal primo superiore, mio padre, con tanti sacrifici, mi aveva comprato una moto, la Yamaha TZR 125, che all’epoca costava 6 milioni e settecentocinquantamila lire e che, tra l’altro, non avrei potuto nemmeno guidare, avendo solo 15 anni rispetto ai 16 che ne sarebbero serviti per prendere il patentino.
Ancora, per farti entrare nella mia testa dell’epoca, ricordo un pensiero che feci più volte riguardo a cosa chiedere in regalo a mio padre una volta preso il diploma. Ero così lontano dalla realtà che facevo difficoltà a scegliere il prossimo regalo tra una Lancia Delta integrale evoluzione (60 milioni), una Porsche (90 milioni), o una BMW M3 (70 milioni).
Era veramente un dilemma, mi stressava anche l’idea di dover scegliere. Senza considerare che questo mio desiderio non si sarebbe nemmeno potuto attuare lontanamente.
Quello fu uno dei più grandi traumi della mia vita
Quello fu uno dei più grandi traumi della mia vita: la bella villeggiatura di una vita spensierata si trasformò in un carcere con i lavori forzati. Sì, dovetti smettere di studiare e di giocare per iniziare a lavorare in nero dove capitava: dal pony express, ai volantinaggi, alle pulizie, al McDonald's, fino a diventare agente immobiliare.
Anche in quel periodo, il messaggio di mio padre riguardo al mio potere mi portava a cose positive. Però ci fu una volta, in discoteca, in cui pensai che, a 15 anni, potevo picchiare un buttafuori di 25, grande il doppio di me... In ogni caso, se oggi dovessi fare un bilancio tra il bene e il male tratti da quella credenza, risulterebbe estremamente positivo.
Il bilancio va sempre fatto alla fine di un ciclo, mai durante. Quelle che me non esisteva, soprattutto quando si trattava di togliermi una soddisfazione.
Poi però ci fu un altro evento che segnò profondamente la mia vita, un evento che allora mi fece chiedere se vivere fosse cosa buona e giusta per me. Mi ero lasciato da qualche giorno con una ragazza che pensavo fosse la donna della mia vita.
Avevo occhi solo per lei e per l'80% della mia giornata pensavo a lei. Beh, finita quella storia, non vedevo più i colori e mi sentivo l’uomo più brutto e sfortunato del mondo (sì, all’epoca ancora credevo alla sorte).
Si impara dal dolore
Ricordo come fosse ieri il giorno in cui presi coraggio, grazie al dolore, e andai a cercare di riconquistarla. La mia ex, con molta indifferenza, mi rimbalzò a dir poco al limite del credibile. Sentii il mio cuore andare in pezzi, mi sentii morire. Ricordo che, dopo quell’evento traumatico, mentre ero sulla strada di ritorno, nella mia auto, il mio viso era come un parabrezza sotto la pioggia battente.
Strillavo con tutta la voce che avevo chiedendomi perché fosse successo proprio a me, sentendo che sarebbe stato meglio non averla mai incontrata, che la vita non aveva senso, che non volevo vivere, che non volevo più donne, né amore, che non c’era niente che potesse rendermi felice a questo mondo a parte lei...
E, tutto a un tratto, smisi di gridare e feci una riflessione lucida: pensai al mio idolo che avevo incontrato qualche sera prima in un locale. Francesco Totti una sera arrivò con l’auto che sognavo, la Mercedes SL 500, nuova di pacca. Ricordo che entrò seguito da amici e molte belle ragazze.
Lo vidi come il figlio di Dio, colui che tutto ha e tutto può. Potere, ricchezza, donne... Nella mia auto, in quella riflessione lucida, mi chiesi: ma se domani mattina mi svegliassi Francesco, ricco, potente, con molte donne e amici, soffrirei così? Penserei solo a lei?
La risposta fu immediata: "No!" Ci potrei pensare, mi potrebbe dispiacere, ma starei da Dio e avrei la gioia di vivere. Realizzai che il problema non era lei, noi o la storia interrotta, ma che il problema ero io. Non stavo amando me stesso, non stavo vivendo la mia vita, non ero padrone di nulla. E quella riflessione fu un punto di svolta. Il migliore investimento nella mia vita sono io.
Data di Pubblicazione: 7 luglio 2023