ALIMENTAZIONE

Cucinare Secondo Natura - Anteprima del libro di Antonietta Rinaldi, Catia Trevisani e Lorenzo Locatelli

Cucinare Secondo Natura - Speciale

Cucinare e mangiare con consapevolezza

Estratto di "Cucinare Secondo Natura"">

Estratto di "Cucinare Secondo Natura"

Atti quotidiani

L'alimentazione è una scelta quotidiana. Ogni giorno compiamo l'atto di nutrirci e di nutrire i nostri familiari. Quindi, che lo vogliamo o meno, ci troviamo a prendere decisioni sulla salute e sullo stile di vita nostro e dei nostri cari, ma non solo: ogni volta che ci nutriamo condizioniamo la vita di tanti altri uomini, degli animali e dell'intero pianeta. Preparare un pasto o uno spuntino, dunque, è un atto che richiede consapevolezza. Un'alimentazione consapevole richiede almeno un po' di conoscenza. Innanzitutto è bene sapere che il cibo che mangiamo si compone di tre parti:

  • quella più grossolana che nutre le nostre cellule, quindi il corpo fisico;
  • l'energia vitale del cibo, che mantiene e rinnova i tessuti corporei;
  • quella sottile che nutre i vari strati della nostra psiche.

Nutrimento fisico

Possiamo curarci mangiando. Possiamo scegliere i cibi che ci offrono più salute e longevità. È questo il concetto più evoluto nel campo della nutrizione, ma soprattutto nel campo della medicina preventiva e in generale della naturopatia.

Il nostro corpo fisico si nutre di carboidrati, proteine, grassi, sali minerali e vitamine.

Cereali integrali, legumi, verdura, funghi, frutta fresca e secca, semi, oli spremuti a freddo, aromi, spezie e alghe dovrebbero costituire la nostra base alimentare.

Per i cereali sarebbe meglio inserire più varietà possibile nella nostra dieta, alternando grano, farro, riso, miglio, orzo, avena, segale, mais, grano saraceno, quinoa, amaranto.

Le verdure e la frutta di stagione fanno bene a noi e al pianeta. Tra queste dovremmo evitare o ridurre le solanacee, cioè pomodori, peperoni, melanzane, patate. La macrobiotica ci insegna, infatti, che la solanina contenuta in queste piante si accumula nel fegato ed è smaltita con grande difficoltà dal nostro organismo. Le prime tre, inoltre, sono molto acidificanti, e per questo motivo non fanno parte della nostra cucina, mentre abbiamo ammesso una piccola quantità di patate.

I legumi sono una componente davvero importante sulla nostra tavola. Comprendono fagioli di vario tipo, ceci, piselli, lenticchie, fave, cicerchie, soia.

La frutta secca, che include mandorle, pistacchi, nocciole, noci e anacardi, è parte integrante di una sana alimentazione, insieme ai semi di sesamo, girasole, lino, zucca e pinoli, alimenti molto energetici e vitalizzanti.

Le alghe, verdure di mare, contengono clorofilla, vitamine e soprattutto minerali.

I cibi di origine animale sarebbero da evitare completamente: La carne richiede un lungo tempo digestivo, manca di elementi vitali e antiossidanti, contiene grassi saturi ed è molto acidificante.

Se la eliminiamo, o almeno ne riduciamo il consumo, miglioreremo la funzionalità di reni e fegato, poiché eviteremo un sovraccarico proteico e, allo stesso tempo, rallenteremo la produzione di radicali liberi.

Daltronde il nostro corpo non ha niente in comune con quello degli animali carnivori: non gli artigli per afferrare la preda, non i denti aguzzi per sbranarla, né un intestino corto per espellere rapidamente le tossine prodotte dalla sua putrefazione.

Per digerire la carne abbiamo bisogno di diverse ore, con la conseguenza di un dispendio energetico decisamente alto e la produzione di molte scorie.

Il consumo di carne genera comportamenti iperattivi e talora aggressivi, stimola la secrezione di adrenalina nell'organismo, cioè l’ormone dell’allarme che serve a superare situazioni di paura e di pericolo.

Il pesce è sicuramente un alimento più equilibrato della carne, ma oggi è molto inquinato da metalli pesanti tra cui il mercurio.

I latticini tendono a produrre muco e catarri, facilitano le infezioni alle vie respiratorie e i disturbi intestinali; tendono a formare depositi e ristagni, cisti e lipomi. I bambini, in particolare, soffrono per l'accumulo di catarri a causa dell'immaturità del loro sistema digestivo: sostituire il latte vaccino e i derivati con altri tipi di latte vegetale porterà loro un grande beneficio.

E la margarina? In questo surrogato del burro i grassi vegetali, per natura allo stato liquido, sono trasformati in sostanze solide attraverso processi che ne alterano la composizione e li rendono dannosi per la nostra salute. Inoltre tra i grassi vegetali più di frequente usati nella produzione di margarina c'è, purtroppo, l'olio di palma, drammaticamente legato alla deforestazione di vaste aree del nostro pianeta. In realtà né il burro né la margarina sono indispensabili in cucina, ed entrambi possono essere sostituiti da olio extravergine di oliva o da oli di semi biologici, sia come condimenti che nella preparazione degli impasti.

Un consumo eccessivo di zuccheri causa iperattività, facilmente rilevabile nei bambini e aggravata da altre sostanze eccitanti come il tè e il cacao. Lo zucchero bianco fa male a tutti, non solo ai bambini. Per essere assimilato consuma vitamine e sostanze vitali, e in più tende a depauperare le ossa di calcio. Le alternative possibili sono tante: malto, sciroppo di acero o di agave, zucchero di canna grezzo, succhi di frutta.

Alcol, caffè, tè nero e cacao sono sostanze nervine, tendono a spezzare equilibri che a fatica poi si ricompongono, fino a che un'altra tazzina, un altro bicchiere, un altro quadratino non li romperanno di nuovo. Il caffè in particolare è consumato come un vero e proprio stimolante. Ed è vero, in effetti il caffè stimola la produzione di adrenalina, di qui lo sprint iniziale, ma poi ci lascia più stanchi di prima, e bisognosi di altro caffè.

Concludiamo il nostro discorso sul nutrimento fisico raccomandando il sale marino integrale, che non contiene solo cloruro di sodio, fortemente ossidante e squilibrante, ma numerosi sali che lo rendono molto più equilibrato e sano.

L'alimentazione ottimale è legata al minimo sforzo e al massimo rendimento, significa introdurre cibi nutrienti e ricchi di vitalità ma con il minimo carico di tossine, in modo da poter disporre di tutto ciò che ci serve evitando di intossicarci.

Il cibo vegetale è ricco di nutrienti, soprattutto i più vitali: vitamine, minerali e antiossidanti. I suoi tempi di digestione sono minori, per cui il sangue è più puro e vitale.

L'energia vitale del cibo

L'energia vitale del cibo, che la medicina cinese chiama "jing", rende vitali le nostre cellule, "lucida" la nostra intelligenza e decide il nostro livello di salute oltre che la durata della nostra vita. Non solo!

Essere più vitali ci rende più forti nell’ajfrontare le avversità. In un mare in tempesta avrà la meglio l’imbarcazione più robusta, che reggerà la furia delle onde e le raffiche del vento, mentre la piccola barchetta rischierà di essere sommersa dai flutti.

Quindi è importante consumare cibi ricchi di energia vitale, che dipende soprattutto da quanto gli alimenti sono freschi. Evitiamo allora il più possibile il cibo industriale, le lattine e le scatolette. Ormai sappiamo tutti che i cibi confezionati sono pieni di sostanze chimiche di sintesi che danneggiano la nostra salute.

Mangiamo il più possibile cibi freschi, di cui conosciamo la provenienza, riduciamo al minimo il consumo di alimenti avanzati, riscaldati, surgelati, preparati con troppo anticipo, cotti o scaldati nel forno a microonde.

Nutrimento sottile

Iniziamo a comprendere che il cibo non è solo nutrimento per il corpo. Già, perché possiamo mangiare cibi che nutrono i nostri strati più sottili, e non solo i tessuti del nostro organismo.

Dovremmo innanzitutto considerare il fatto che il cibo si impregna delle vibrazioni di chi lo prepara, pertanto la cura, l’attenzione, la presenza, l’amore di chi cucina lo influenzano.

E proprio di questo tratta il nostro libro. Abbiamo sperimentato le ricette che vi proponiamo pensando alla soddisfazione del gusto, al piacere dei colori, all'equilibrio dei sapori, che è fonte di salute e armonia della psiche. Le abbiamo preparate quotidianamente per noi stessi, i nostri famigliari, i nostri amici. Le abbiamo sperimentate nei nostri corsi di cucina e nelle cene allestite per centinaia di persone. L'ingrediente fondamentale di ogni pasto è, sempre e comunque, l'amore. La migliore ricetta cucinata senza amore non vibrerà mai come il più semplice dei piatti preparato con il cuore. Spesso dimentichiamo che il momento del pasto è l'occasione più favorevole per comunicare con gli altri, perché i recettori mentali sono tutti aperti. Attenzione ai litigi e alle comunicazioni sgradevoli a pranzo e a cena, meglio rimandare chiarimenti e confronti accesi a momenti diversi della giornata.

Mangiare di corsa è una pessima abitudine, il pasto può essere un vero momento di consapevolezza e di autoguarigione, oltre che una pausa piacevole e una ricarica.

A tavola ringraziare la natura, l’energia universale, il divino per il cibo di cui ci nutriamo è l’atto finale che ci pone in armonia con noi stessi e l’universo, che ci fa dono di una parte di sé. L’attitudine del ringraziamento porta gioia e prosperità.

E ora vorremmo riflettere su alcuni temi etici che vanno oltre il nostro personale rapporto con il cibo. Non siamo soli, viviamo su un pianeta che condividiamo con miliardi di altri esseri umani, con varie specie animali e vegetali, e il nostro modo di alimentarci condiziona non solo la nostra salute ma anche quella di tutto ciò che ci circonda. Questo pianeta dipende dalle scelte quotidiane di ognuno di noi.

Alcuni dati:

  • per produrre 1 kg di carne sono necessari 15 kg di cereali che vengono sottratti cosi all'alimentazione umana;
  • per produrre 2 kg di carne viene utilizzata la stessa quantità di acqua sufficiente a coprire tutte le necessità di un essere umano per un anno;
  • un terreno adibito a pascolo fornisce in media una tonnellata di carne, ma potrebbe fornire 20 tonnellate di legumi;
  • un ettaro di terra fornisce la carne sufficiente per una persona sola, mentre se lo stesso terreno venisse coltivato a riso, il raccolto ottenuto darebbe una quantità di riso sufficiente per rispondere al fabbisogno di 19 persone.

Gli animali da allevamento conducono una vita terribile: le galline ovaiole, le anatre, i maiali, i vitelli sono costretti all'immobilità; i pulcini maschi vengono stritolati vivi appena nati perché inutili per la produzione di uova; le mucche da latte trascorrono la loro vita eternamente gravide e sono sistematicamente private dei loro vitellini. Durante l'agonia, che negli allevamenti intensivi è compagna di vita, gli animali producono e liberano gli ormoni della paura, una grande quantità di sostanze tossiche che si riversano nel loro organismo. Quando la morte sopraggiunge la carne dell animale è saturata da queste sostanze che finiscono poi per concentrarsi nel nostro piatto.

Gli animali sono trattati con farmaci, vaccini e antibiotici. Il problema dell'antibiotico-resistenza, soprattutto negli allevamenti intensivi, sta diventando un serio problema: i batteri non rispondono più a molti antibiotici per l'abuso che ne è stato fatto. I cereali e i semi destinati al nutrimento degli animali degli allevamenti intensivi sono coltivati con ingenti quantità di concimi e pesticidi che contaminano i terreni in profondità. Veleni su veleni, che finiscono nello stomaco di chi consuma la carne di questi animali.

Il circuito della carne, per produrre una caloria, richiede in media 25 calorie di energia fossile, mentre per produrre una caloria di proteine vegetali ne bastano poco più di 2. Il 20% dell'energia totale è impiegata per la produzione di vegetali che vengono consumati direttamente dall'uomo, mentre il restante 80% è destinato al nutrimento degli animali: ne consegue un dispendio di energia e un carico di inquinamento che si estendono su vasta scala.

Passiamo al pesce. L'itticoltura intensiva produce una grande quantità di deiezioni inquinanti che si riversano nelle acque; ma oltre alle deiezioni, nelle acque vengono scaricati i disinfettanti e gli erbicidi che si utilizzano per contenere la crescita della vegetazione all'interno delle vasche di allevamento. Tutto questo non basta. L'itticoltura intensiva depreda il mare: pensiamo solo che per allevare 10 kg di spigole è necessario un quintale di sardine che vengono catturate in mare.

Evitando o riducendo il consumo di carne e pesce possiamo risparmiare dunque energia e diminuire la nostra dipendenza dal petrolio.

Possiamo scegliere frutta e verdura di stagione, che non richiedono l'energia necessaria al riscaldamento delle serre. Possiamo preferire i cibi delle coltivazioni biologiche a quelli ottenuti con l'uso di prodotti chimici derivati dal petrolio. Possiamo privilegiare i prodotti locali che per arrivare sulle nostre tavole fanno una strada più breve e quindi richiedono meno carburante.

Ogni volta che ci nutriamo, dunque, possiamo scegliere di contribuire alla distruzione del nostro pianeta, oppure possiamo combattere la violenza e l’inquinamento, rispettare la Terra e i suoi abitanti, creare armonia fuori e dentro di noi.

Questo testo è estratto dal libro "Cucinare Secondo Natura".

Data di Pubblicazione: 28 settembre 2017

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