SALUTE E BENESSERE

Curarsi a Basso Dosaggio Senza Effetti Collaterali - Anteprima del libro di Max Corradi

La medicina low dose

La medicina low dose

La medicina low dose è un approccio terapeutico innovativo che punta a ripristinare le condizioni fisiologiche dell’organismo sfruttando alcune particolari molecole del nostro organismo quali citochine, interleuchine, fattori di crescita, neuro-peptidi, neurotrasmettitori e ormoni, somministrate in diluizioni attive a basso dosaggio, preparate cioè secondo il metodo omeopatico della diluizione e della succussione, in modo da evitare effetti collaterali (per maggiori informazioni sull’omeopatia classica e sulla relativa preparazione dei rimedi diluiti e dinamizzati, può essere utile la lettura del mio primo testo).

Dato che in questa forma hanno la stessa concentrazione fisiologica (dell’ordine di nanogrammi o picogrammi) delle molecole che nell’organismo sano controllano e regolano le funzioni organiche, è possibile definire la medicina low dose anche come “medicina fisiologica di regolazione” o, d’altro canto, come una forma di “medicina preventiva” in quanto i preparati attivi a basso dosaggio sono virtualmente privi di effetti collaterali.

In molti casi la terapia low dose è risolutiva perché lavora direttamente sull’intero organismo, utilizzando molecole che agiscono a livello cellulare in modo da riorientare i percorsi biochimici che dovessero risultare inibiti o disturbati.

Con la medicina low dose possiamo agire direttamente sul sistema PNEI (psico-neuro-endocrino-immunitario) con l’obiettivo di modulare e riorganizzare l’attività cellulare che può risultare inibita o disturbata da fattori di stress proveniente dall’interno o dall’esterno dell’organismo. A questo livello è possibile ripristinare la capacità di autoregolazione delle cellule che è indispensabile per il mantenimento dell’omeostasi, ossia la capacità dell’organismo di mantenere in un relativo equilibrio stabile le caratteristiche del proprio ambiente interno (per maggiori informazioni sul sistema PNEI, vedi oltre il paragrafo “Medicina low dose e PNEI” nel Capitolo 2).

I risultati di alcune recenti ricerche hanno mostrato che le citochine, le interleuchine, gli ormoni, i fattori di crescita e i neuropeptidi, correttamente diluiti e dinamizzati, diventano attivi nell’organismo mediante un meccanismo di sensibilizzazione e attivazione dei recettori cellulari.

Come vedremo parlando della strategia terapeutica, uno dei sistemi più efficaci per correggere una carenza consiste nel fornire bassi dosaggi (attivati) della sostanza mancante, in modo da stimolarne il metabolismo e la produzione fisiologica. Come risultato della somministrazione di queste molecole in forma attivata a basso dosaggio, si ottengono la modulazione e la regolazione fisiologica delle trasformazioni biochimiche che risultavano disturbate o inibite. In pratica, la medicina low dose si può definire come un’innovativa integrazione tra omeopatia, psiconeuroen-docrinoimmunologia (PNEI) e biologia molecolare.

La strategia terapeutica

In generale, la medicina low dose andrebbe utilizzata sulla base del processo decisionale descritto di seguito.

  • Se la condizione patologica è espressione di una downregolazione (carenza) di una determinata molecola (citochina, interleuchina, ormone, neuropeptide, neurotrasmettitore, fattore di crescita), per stimolare (o più precisamente ottenere una upregolazione) la sua produzione fisiologica va somministrata la stessa molecola a dosaggio omeopatico.
  • Se la condizione patologica è espressione di una upregolazione (eccesso) di una determinata molecola (citochina, interleuchina, ormone, neuropeptide, neurotrasmettitore), per ottenere una downregolazione della sua produzione fisiologica andrà somministrato un dosaggio omeopatico della “molecola antagonista”.
  • Secondo un processo decisionale con caratteristiche più orientate al sintomo: le molecole in bassi dosaggi vengono prescritte in base ai particolari sintomi della malattia, in modo da gestirli.
  • In combinazione con rimedi omeopatici classici singoli e/o complessi in modo da ottenere una remissione più rapida.
  • In aggiunta ai farmaci di tipo convenzionale, con l’obiettivo di contrastare i loro effetti collaterali o di ridurne progressivamente il dosaggio e la frequenza di somministrazione.

Posologia — Due o tre volte al giorno si assumono 10-15 gocce del rimedio, diluite con un po’ di acqua minerale, e si tengono sotto la lingua per qualche istante prima di deglutirle. Il trattamento dura in genere dalle tre alle sei settimane, ma in relazione alla condizione da trattare e alla reazione individuale può essere protratto anche per tempi più lunghi (è sempre e comunque meglio affidarsi al parere del medico che consiglia il rimedio appropriato alla condizione dell’individuo).

Le citochine

Possiamo descrivere le citochine come le piccole molecole di segnale o messaggere rilasciate dalle cellule, le quali sono in grado di produrre un effetto specifico sulle interazioni e sulla comunicazione tra cellule diverse, nonché sul comportamento delle cellule stesse.

Il termine “citochina” si riferisce a un’ampia e diversificata famiglia di molecole prodotte in tutto l’organismo da cellule di derivazione embriologica diversa. Non esiste al momento un consenso generale su quali molecole possano essere definite citochine. In parte, questa difficoltà nel distinguere le citochine da altre molecole è dovuta al fatto che alcuni degli effetti im-munomodulanti delle citochine sono di tipo sistemico: agiscono sull’intero sistema organismo invece che su un organo o un sistema specifico.

Le citochine sono state ufficialmente riconosciute nel 1979 e la loro scoperta ha avuto effetti rivoluzionari per l’immunologia e la medicina in generale. Da allora, ad esse è stata dedicata una quantità enorme di ricerche scientifiche.

Le citochine sono cruciali per lo sviluppo e il funzionamento delle risposte immunitarie, sia innate sia adattative (acquisite). Spesso sono secrete dalle cellule del sistema immunitario dopo l’incontro con un microrganismo patogeno, grazie al quale altre cellule immunitarie vengono reclutate e attivate per rendere più efficace la risposta del sistema nei confronti dell’agente patogeno.

Per quanto siano fondamentali nell’innescare e reclutare la risposta immunitaria, la loro azione non si limita al solo sistema immunitario. In effetti oggi è sempre più chiaro che molte citochine sono prodotte da cellule diverse da quelle immunitarie e che i loro effetti riguardano anche cellule di sistemi completamente diversi.

Inoltre le citochine sono implicate in molteplici processi relativi alla genesi e allo sviluppo dell’embrione. La complessa rete delle citochine mantiene in equilibrio gli effetti pro-infiammatori e antinfiammatori. Lo squilibrio tra citochine pro-infiammatorie e antinfiammatorie, così come la produzione incontrollata di citochine, può avere come conseguenza malattie di tipo infiammatorio, allergie o patologie autoimmuni.

Per esteso, le citochine possono comprendere tipologie diverse di molecole, quali le monochine, elaborate dai fagociti mononucleati, le chemiochine, prodotte da molti tipi di globuli bianchi e da altri tipi di cellule, le linfochine, prodotte da linfociti attivati (in particolare T helper), le interleuchine, che agiscono come mediatori dell’attività dei globuli bianchi, i peptidi (molecole segnale), i fattori di crescita, che promuovono la crescita cellulare, e gli interferoni (IFN), che rispondono alla presenza di cellule infette e tumorali.

In base alla loro funzione biologica, possiamo anche suddividere le citochine in fattori di crescita, destinati a promuovere la crescita, la proliferazione e la differenziazione delle cellule, interleuchine e linfochine, in grado di creare una rete di comunicazione alfinterno del sistema immunitario, e chemochine e linfochine, implicate principalmente nei processi infiammatori.

Purtroppo, le citochine prescritte e usate in dosi farmacologiche dalla medicina convenzionale possono avere seri effetti collaterali e talvolta diventare addirittura letali.

Nella medicina low dose, invece, le citochine vengono utilizzate a bassi dosaggi attivati (principio omeopatico), quindi senza effetti collaterali e in linea con la concezione terapeutica che si fonda sul cambiamento dello stato funzionale e sulla regolazione dell’attività cellulare e della comunicazione cellulare, nonché sul recupero della naturale fisiologia dell’organismo.

Le citochine omeopatiche hanno la stessa concentrazione fisiologica (dell’ordine di nanogrammi e picogrammi) delle molecole presenti nel nostro organismo. Inoltre agiscono mediante un meccanismo di sensibilizzazione e attivazione dei recettori cellulari. Somministrando queste citochine a basso dosaggio (omeopatiche) si ottengono la modulazione fisiologica deU’attività cellulare del sistema e il ripristino della capacità di autoregolazione delle cellule.

Tempesta citochinica

Un errore che fanno in molti è cercare di sostenere il proprio sistema immunitario con rimedi fitoterapici o prodotti nutraceutici (siano essi alimenti o molecole con una funzione benefica) con l’idea che possano combattere un’infezione. In realtà, l’eccesso di reattività del sistema immunitario può talvolta determinare una secrezione sproporzionata di citochine, che a sua volta può innescare una temibile sindrome, nota come “tempesta citochinica”.

Le tempeste citochiniche comportano il rischio di danni ingenti agli organi e ai tessuti del corpo. Se si verificano nei polmoni, per esempio, possono determinare un accumulo di fluidi e di cellule immunitarie, quali i macrofagi, tale da indurre un blocco - potenzialmente fatale - delle vie aeree.

Le tempeste citochiniche sono state la principale causa di morte nella pandemia di influenza spagnola del 1918, nei casi di SARS (coronavirus) del 2003 e in quelli di influenza aviaria (A/H5N1) del 2008. Il bilancio delle morti ha gravato più pesantemente sugli individui con un sistema immunitario sano, in virtù della sua maggiore risposta immunitaria con conseguente aumento del livello di citochine secrete. Usando invece bassi dosaggi di citochine, possiamo ottenere, senza effetti collaterali, una stimolazione o, se necessario, una inibizione della reattività del sistema immunitario mirata ad ogni singolo caso, con la conseguente perfetta modulazione di tutte le risposte immunitarie per fare fronte a un’infezione.

Citochine ricombinanti

Le citochine impiegate nella medicina low dose vengono chiamate “ricombinanti”. Si tratta delle stesse citochine usate dagli immunologi e da altri specialisti di medicina convenzionale, con una sola immensa differenza: per evitare effetti collaterali, nell’approccio low dose le citochine ricombinanti vengono opportunamente diluite e attivate mediante il processo della suc-cussione (metodo omeopatico).

Le citochine ricombinanti sono prodotte soprattutto per espressione da adeguati vettori di clonazione nei quali sia presente il gene della citochina desiderata. Tra questi i sistemi dell’Escherichia coli, del Pichia pastoris, del Baculovirus e del Poxvirus, che possono essere espressi nel lievito, nelle cellule dei mammiferi (umani) e nei sistemi cellulari degli insetti. L’espressione in ciascuno di questi sistemi dà come risultato proteine che si differenziano in varia misura dalle molecole originarie. Il sistema di espressione può quindi influenzare le proprietà di assorbimento e distribuzione del farmaco nell’organismo, l’attività biologica e la tossicità clinica delle proteine ricombinanti.

Il sistema di espressione Pichia pastoris sembra prestarsi particolarmente bene alla produzione delle citochine ricombinanti, in quanto le cellule del lievito non generano tossinw interne all’organismo, come avviene per esempio con l'Escherichia coli.

Benché le citochine ricombinanti elaborate a partire da cellule umane siano le più fedeli in termini di proprietà fisiche e biochimiche, l’attuale processo di espressione di tali cellule richiede grandi quantità di DNA e un mezzo addizionato con siero bovino, con relativo aumento dei costi di produzione.

Un’altra tecnologia emergente per la elaborazione di citochine ricombinanti è quella basata sulla manipolazione di organismi vegetali (plant-basedprocessing).

I recenti sviluppi nella ricombinazione del DNA e delle tecniche di ingegneria genetica degli organismi vegetali, hanno dato luogo anche alla creazione di piattaforme di produzione delle proteine a partire sia da piante intere che da cellule vegetali. Il processo che consiste nell’utilizzo di organismi vegetali per una produzione molto efficiente di proteine è noto come molecular farming, mentre i prodotti farmaceutici ottenuti con i sistemi di ingegneria genetica degli organismi vegetali (pharming) vengono in genere chiamati plant-made pharmaceuticals (PMP).

Indipendentemente da quale sia l’origine della citochina ricombinante, nella medicina low dose la molecola di segnale viene sottoposta a un processo di diluizione e attivazione (metodo omeopatico) grazie al quale viene resa estremamente attiva e contemporaneamente innocua in termini di effetti collaterali. Il tutto con una straordinaria riduzione dei costi a carico dell’utente finale.

Questo testo è estratto dal libro "Curarsi a Basso Dosaggio Senza Effetti Collaterali".

Data di Pubblicazione: 2 ottobre 2017

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