Scopri come aprire gli occhi e a guardare la realtà in modo diverso leggendo l'anteprima del libro di Daniele Di Benedetti.
Dal fango fin sopra le nuvole
Sai qual è il posto più ricco del mondo? No, non sono gli Stati Uniti. Nemmeno la Svizzera o il Lussemburgo. Forse Hong Kong? Singapore? La Cina? Taiwan? Acqua!
Sei fuori strada.
Il posto più ricco del mondo è il cimitero. Non perché sia pieno di persone che hanno deciso di farsi seppellire lì con i loro soldi. Ma perché nel cimitero abitano tutti i sogni infranti che non possono più essere realizzati: troppo tardi.
Ci sono libri mai scritti, film che nessuno ha avuto il coraggio di girare, amori non dichiarati, relazioni mai sbocciate. Ci sono idee brillanti ma silenti, invenzioni in attesa di sviluppi. E perché? Che cos'ha impedito a tutta questa bellezza di fiorire?
Di solito, la paura. La paura blocca, limita, non consente di vivere davvero. Prova a chiudere gli occhi e immagina di essere alla fine del tuo percorso di vita. Che cosa rimpiangi? Quello che hai fatto? Non credo. Con ogni probabilità, rimpiangerai quello che non hai fatto, perché sei stato paralizzato dalla paura. Che ti ha convinto di non meritare una vita migliore, di non essere destinato a grandi cose; che continuare a volare basso ti avrebbe protetto dal rischio di cadere e di farti male, oppure di soffrire.
Peccato che tutto questo sia un tranello: in ciò che la paura ti sussurra all'orecchio non c'è nulla di vero, se non poche piccole dritte per la sopravvivenza. La paura è condizionata da moltissimi fattori: se la ascolti, in realtà non ascolterai te stesso, ma loro. Ecco perché non è una buona consigliera, quando si tratta della decisione più importante di tutte: come vivere la tua vita.
Immagina di salire su un aereo e di vedere con la coda dell'occhio, sulla sinistra, l'interno della cabina di pilotaggio. Il pilota e il copilota stanno parlando.
"Senti, ma questi strumenti a cosa servono?"
"Boh" risponde l'altro, "io non li ho mai visti. È la prima volta che salgo su questo modello."
Rimarresti su quell'aereo? Io scenderei di corsa! Chiunque scenderebbe, eppure spesso, nella vita, stiamo lì, al nostro posto, con la cintura allacciata. Avanziamo tentennando, a tastoni, senza conoscere il nostro pannello di controllo. Sappiamo che la vita è breve e la morte inevitabile, ma facciamo finta di niente, rimuoviamo queste consapevolezze fondamentali e continuiamo a comportarci come sempre, nascondendoci sotto spessi strati di alibi pur di non affrontare le nostre paure.
Se stai leggendo queste parole, però, non vuoi che i tuoi sogni finiscano tre metri sotto terra. Hai deciso di impegnarti per l'esatto contrario: prendere il controllo della tua vita. Sono davvero felice per te, perché so che cambiare si può: sono cambiato io e ho visto con i miei occhi il cambiamento accadere in migliaia e migliaia di miei lettori e di persone che hanno partecipato ai miei eventi dal vivo, frequentato i miei videocorsi.
Preparati a ricevere alcune "sportellate", come le chiamo io: concetti duri, forti, a volte fastidiosi o irritanti, altre proprio sconvolgenti, che però ti serviranno ad aprire gli occhi e a guardare la realtà in modo diverso.
Cominciamo subito.
La prima: il tuo destino non dipende dalla famiglia nella quale sei nato, dalla città in cui vivi, dagli studi che hai fatto, dal saldo del tuo conto in banca. Dipende dalle tue risorse interne, da quanto ti ami, da quanto ascolti il tuo cuore, da quanto ti senti grato, profondamente, per la vita che ti è stata donata, con tutte le sue difficoltà. Se vuoi cambiare la tua vita, quindi, non ha alcun senso aspettare che cambino le condizioni esterne: devi cambiare tu.
Se non hai chiuso il libro di getto e deciso di utilizzarlo come fermaporta, sei pronto per la seconda sportellata (e da questo momento, prometto, smetterò di contarle): nessun problema è permanente. Sei nel fango? Ok, è normale, succede: ora capiremo insieme come uscirne. Se ti sembro troppo tranquillo, è perché so che è possibile risolvere qualsiasi problema a partire dal tuo sguardo.
Se opti per non concentrarti tanto sulla realtà esterna, quanto sull'interpretazione che ne dai, conquisti un enorme potere: decidere quale significato dare agli eventi, quale lezione imparare. Da questa prospettiva, l'unico - unico -problema che ti affligge è scegliere con quale stato mentale affrontare le cose.
Se la tua vita oggi ti sembra orribile, non significa che lo sia né che tu sia condannato a subirla per sempre. Tu puoi stabilire come indirizzare le tue energie, in quale direzione.
Puoi scegliere di lamentarti o di concentrarti sulla soluzione.
Puoi scegliere di sentirti la vittima inerme di qualcosa di più grande di te oppure di prendere in mano le cose.
Puoi scegliere di indossare sempre lo stesso paio di occhiali vecchi e opachi o di inventarne di altri, trasparenti e luccicanti.
Puoi continuare a marciare nella direzione in cui hai sempre marciato, e che ti ha portato all'infelicità, ripetendoti che è l'unica possibile, oppure puoi cominciare a cambiare, a creare una visione della tua vita nuova fiammante, che ti corrisponda, che ti renda felice, nella quale tu ti senta a tuo agio.
L'unico ad avere controllo sui tuoi pensieri sei tu. Nessuno può costringerti a pensare qualcosa di specifico, men che meno a guidare la tua visione.
Se c’è una cosa peggiore del nascere senza vista, è nascere con la vista ma senza una visione per la propria vita. Se puoi indirizzare le tue energie su ciò che vuoi, allora, perché non provi a mettere da parte un attimo tutti i pensieri che ti opprimono e ti fanno sentire prigioniero di qualcosa che non vuoi più, e provi a concentrarti sulla vita che vorresti?
Pensa a te stesso come al protagonista di un film: vuoi che la tua vita sia un film sul quale ci si addormenta oppure una pellicola avvincente, piena di momenti bellissimi, a volte difficoltà, dolori, ma anche colpi di scena e svolte?
Il caso non esiste
Sta a te decidere se ignorare oppure onorare tutto questo.
Passiamo la vita a sentirci impotenti, fermi in stazione, in attesa di quello che crediamo sia il treno giusto per noi, la nostra Grande Occasione, ma così facendo perdiamo di vista tutti gli altri treni. Nemmeno li vediamo.
Questo libro è un treno. Un'opportunità. Se l'hai preso in mano è perché ha risuonato sulla tua frequenza. Forse hai letto il titolo e hai sentito trillare un campanello interiore. Il tuo istinto non sbaglia, mai. Tienilo con te, quel suono, ricordatene e sii grato, perché ti ha segnalato che il tuo momento è giunto.
Puoi salire e metterti in gioco, leggendo queste pagine in un momento in cui sei lucido, sottolineando, facendo gli esercizi, anche più di una volta: io stesso li rifaccio ogni sei mesi, per fare una fotografia della mia vita, ricordarmi dove voglio andare e capire a che punto sono. È un modo per fare chiarezza e prendere più facilmente le mie decisioni. Ti invito a fare lo stesso.
D'altra parte, puoi chiudere il libro adesso, infilarlo in bell'ordine nella tua libreria oppure lasciarlo intonso a impolverarsi sul comodino. Farai meno fatica, certo, ma rimarrai esattamente dove sei. In attesa di un'altra opportunità che, forse, nemmeno vedrai. Non solo perché, come scrivevo poche righe fa, tutti abbiamo i paraocchi, quindi anche tu, ma perché l'universo non è generoso con chi rifiuta le opportunità che offre. Ne concede meno, poi ancora meno, poi sempre meno, finché a un certo punto smette.
Non lo dico tanto per dire, ma per esperienza, mia e di tante persone con cui ho lavorato. Quando nasciamo non ci viene consegnato l'"orario delle opportunità", che ci informa sui momenti in cui passano e ci conforta, lasciandoci intendere che, se ne manchiamo una, possiamo prendere la successiva.
La vita non funziona così: più lasciamo andare, meno ci dà. Mentre aspettiamo sul binario, ci sono persone che si affannano a correre da una banchina all'altra, consultano i tabelloni con gli orari, prenotano biglietti: non è forse giusto che siano loro a viaggiare di più?
Prova a pensare come ti sentiresti se ti presentassi alla festa di un amico con un regalo, scelto e impacchettato con amore ed entusiasmo, e lui non ti dicesse nemmeno grazie. Ora, se tu avessi fatto un profondo lavoro spirituale su di te, come quello che suggerisco in "Amati per amare" saresti una sorta di Buddha e non ti lasceresti certo squassare da una simile minuzia. In tutti gli altri (numerosissimi) casi, non ti arrabbieresti? Non ci rimarresti male? Alla prossima festa ti comporteresti ancora così? Credo di no.
La vita funziona allo stesso modo: fa doni a tutti, ma dopo un po' si stufa di elargire a chi non apprezza. Al contrario, offre sempre più opportunità a chi le sa vedere e afferrare. Per questo, secondo me, dovresti cogliere questa occasione al volo.
Nel corso della lettura, ti accorgerai di notare intorno a te occasioni, spunti, ispirazioni che prima non avevi colto. È cambiato il tuo mondo? No, a essere cambiato sarà il modo in cui tu guardi a quel mondo, ti relazioni con esso, lo analizzi e lo indaghi. A un certo punto - e sarà sorprendente, per me lo è stato - ti accorgerai di dover addirittura dire dei no a opportunità che, prima d'iniziare il tuo percorso di evoluzione, avresti considerato oro colato. Ma dirai no, perché non sono allineate con i tuoi valori, i tuoi obiettivi, i tuoi desideri.
A me è accaduto di rifiutare il compenso più alto che mi avessero mai offerto perché, accettando, non avrei potuto dedicarmi appieno al mio sogno: aiutare le persone a svoltare, a stare meglio, a costruire vite a immagine e somiglianza dei loro sogni.
Mentre dicevo quel no ero incredulo: avevo davvero deciso di farlo? Succedeva perché ancora avevo una percezione di me in bilico tra il Daniele di prima (che pensava di non valere un fico secco e di essere destinato alla carenza cronica di denaro) e il Daniele di oggi, sicuro di essere un prescelto, in movimento verso la vita che desidera. Sapevo, tuttavia, che cosa era importante per me: mi ero già aperto alle opportunità, avevo già cominciato a cambiare, quindi quella scelta - seppur sofferta - era stata tutto sommato fluida, ovvia. La naturale conseguenza delle mie profonde ambizioni.
Data di Pubblicazione: 18 dicembre 2020